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Politiche per la salute - Siglato un accordo tra Regione Emilia-Romagna e 'Cooperativa San Patrignano' Onlus. L'assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti: "L'integrazione in un periodo non facile come questo è indispensabile per riuscire a garantire il diritto di persone in difficoltà" -

Parma, 9 settembre 2014 -

Il Centro medico della Comunità di San Patrignano entrerà nel sistema sanitario dell'Emilia-Romagna come struttura privata accreditata. È questo quanto prevede l'accordo quadro firmato ieri nella sede della Comunità dal presidente della Cooperativa San Patrignano Onlus Antonio Tinelli, dal direttore sanitario Antonio Boschini e dall'assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti per la Regione Emilia-Romagna.

«Tre elementi sono la cornice di questo accordo. Una condivisione forte - ha sottolineato l'assessore regionale Carlo Lusenti - di valori comuni, la prospettiva che di fronte alla perdita delle capacità di salute e di costruirsi un futuro ci debba essere chi si assume la responsabilità di aiutare queste persone a rimettersi in piedi. Il tutto lo si deve fare - e questo è il terzo elemento - mettendo insieme le migliori forze e le migliori esperienze nell'ottica della massima integrazione possibile. L'integrazione in un periodo non facile come questo è indispensabile per riuscire a garantire al meglio il diritto delle persone in difficoltà. E questa capacità di lavorare insieme è anche una necessità ed è possibile perché si basa su un elemento che è imprescindibile. Qui ci sono due soggetti diversi che decidono di lavorare assieme, perché condividono valori e prospettive, integrando competenze ed esperienze in una condizione di fiducia reciproca».

Nel dettaglio, l'intesa prevede: l'integrazione del "Poliambulatorio-Centro Medico Polivalente San Patrignano" nella rete dei servizi assistenziali della Regione Emilia-Romagna procedendo all'accreditamento della struttura, per migliorare il percorso assistenziale e di presa in carico dei pazienti tossicodipendenti; la riconversione di 8 posti letto attualmente utilizzati per l'assistenza residenziale extra-ospedaliera per i malati di AIDS, per l'attivazione di un hospice territoriale rivolto anche ai pazienti in fase terminale per patologie correlate all'abuso di sostanze; la costituzione di un comitato consultivo per proporre, valutare e monitorare i progetti rilevanti per l'assistenza alle persone affette da dipendenze patologiche e da patologie ad esse correlate. Il Comitato sarà composto dai rappresentanti dei servizi di Assistenza distrettuale e Salute mentale della Regione Emilia-Romagna, dalla Direzione sanitaria e Direzione di Distretto dell'Azienda Usl della Romagna e da due rappresentanti della "Cooperativa San Patrignano" Onlus.

Con l'accordo, che ha durata triennale, verrà dunque potenziata la collaborazione e l'interazione tra la Comunità e il sistema sanitario regionale, tenendo conto della disponibilità della Comunità anche a riorganizzare le proprie strutture sanitarie, se necessario, in base al cambiamento del quadro epidemiologico specifico. L'accordo si ispira alle indicazioni del Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 che individuava come obiettivi prioritari la tutela e la cura delle persone più deboli, l'equità di trattamento e di accesso ai servizi e la diffusione delle cure palliative, riconoscendo inoltre l'importante ruolo del volontariato e del terzo settore nell'ambito della tutela della salute e del sistema integrato dei servizi sociali, con particolare attenzione all'umanizzazione dei servizi assistenziali.

San patriniano rid

Inoltre, l'intesa è in linea con il Programma dipendenze della Regione Emilia-Romagna, che rafforza l'integrazione dei Dipartimenti salute mentale e dipendenze patologiche e tutti i soggetti del sistema di cura: servizi delle cure primarie, Enti locali, volontariato, privato accreditato, come previsto anche dal Piano sociale e sanitario regionale 2011-2013.
Un ulteriore traguardo, dunque, grazie all'accordo viene raggiunto dal Centro medico di San Patrignano, che è ospitato in un edificio sorto nel 1994, all'interno della Comunità, finanziato per il 25% con fondi pubblici (allora 2 miliardi di lire) stanziati in base alla legge sull'Aids del 1990, e per il 75% con fondi privati.

«L'accordo tra la Regione e la Comunità è per noi motivo di grande soddisfazione. Sin dalle origini il centro medico di San Patrignano ha costruito ottimi rapporti di collaborazione con le strutture ospedaliere di Rimini e oggi la "casa alloggio" all'interno del centro, ospita malati che provengono dal territorio - spiega Antonio Boschini, direttore sanitario del centro medico -. La nostra attività di assistenza ai malati richiama i valori storici della comunità, oltre a rivestire un ruolo educativo nel percorso dei ragazzi che scelgono di assistere e aiutare i degenti. Con l'accreditamento del centro nel sistema sanitario della regione apriamo un nuovo capitolo, con la piena volontà di aprirci al territorio, offrendo assistenza ai nostri vicini di casa. Per San Patrignano è sempre bello fare del bene ed è ancora più bello se questo può essere fatto in collaborazione con il pubblico e in sinergia con altri attori».

La scelta di creare una struttura sanitaria polivalente all'interno della Comunità fu determinata da molteplici necessità: poter accogliere anche tossicodipendenti in gravi condizioni di salute (Aids, cirrosi, tumori, etc.), garantire prestazioni sanitarie in tempi rapidi, senza dovere spostare ogni giorno decine di persone dalla Comunità alle strutture ospedaliere pubbliche, non gravare di lavoro le strutture sanitarie pubbliche locali, ed infine rendere possibile un'efficace attività di prevenzione, garantendo agli ospiti che la permanenza in Comunità non costituisse a sua volta un fattore di rischio per contrarre malattie.
Il Centro medico costituisce un'esperienza probabilmente unica in Italia, in quanto nessun'altra Comunità terapeutica è dotata di una struttura sanitaria così complessa.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Domenica, 07 Settembre 2014 08:15

Crisi Russa: da ripensare a livello europeo

Crisi pesche e nettarine - Rabboni: "pronti ad attivare i ritiri straordinari decisi dalla Ue. Previsto anche un contratto tipo per velocizzare le operazioni. Ma la gestione delle crisi di mercato va ripensata a livello europeo".

Bologna - Il regolamento europeo per la crisi di mercato di pesche e nettarine che stanzia complessivamente 29 milioni di euro per i ritiri e 3 per la promozione, è stato al centro di due incontri a Bologna il 29 agosto scorso convocati dall'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni per fare il punto con le Organizzazioni di produttori e le rappresentanze regionali del mondo agricolo. 
"L'Emilia-Romagna – ha detto Rabboni – è pronta a cogliere al meglio questa opportunità anche perché è una delle poche regioni europee che vanta nel settore esperienze, risultati e sistemi operativi funzionanti. Nella riunione abbiamo deciso di stilare un contratto tipo regionale per garantire un'applicazione veloce e facilitata del provvedimento europeo anche per le aziende agricole che non fanno parte di Organizzazioni di produttori. Resta il rammarico per una gestione delle crisi di mercato ancora una volta inadeguata rispetto a necessità, tempi e risorse. Superata questa emergenza occorrerà ripensare tutta la materia. Chiederemo al Ministero di attivarsi in questo senso presso la Commissione europea. Come Emilia-Romagna siamo pronti a dare il nostro contributo."
Il provvedimento europeo per la crisi di mercato di pesche e nettarine prevede risorse sia per i ritiri a scopo benefico (distribuzione agli indigenti) sia per altre destinazioni (energia rinnovabile e distillazione); si rivolge sia alle Organizzazioni dei produttori, che alle aziende agricole non socie e stabilisce una retroattività dall'11 agosto. Per il prodotto destinato agli enti benefici è prevista la concessione di un aiuto del 100% sia alle Op che alle aziende non socie; per gli altri tipi di destinazione l'importo sarà pari al 75% per le imprese socie Op e al 50% per quelle non socie. 
L'incontro è servito anche per affrontare il tema del provvedimento europeo che stanzia 125 milioni di euro a fronte del blocco delle importazioni di diversi prodotti agroalimentari deciso dal Governo Russo. "Il regolamento sarà operativo nei prossimi giorni – ha sottolineato Rabboni - ed essenziale sarà la tempestività con cui i produttori si attiveranno. Mentre il provvedimento sulle pesche e nettarine riguarda poche regioni italiane e spagnole, quello sull'embargo della Russia interesse molti Paesi europei. A fronte di un interesse così vasto e di risorse comunque inadeguate essere organizzati e operativi farà la differenza. Per questo abbiamo già previsto una riunione ad hoc all'inizio della prossima settimana." Il Regolamento europeo sull'embargo russo stanzia 125 milioni di euro per 14 prodotti ortofrutticoli, comprese le susine. Nel settore lattiero-caseario anche i formaggi Dop a pasta dura come il Parmigiano Reggiano attraverso il finanziamento dello stoccaggio privato, per i quali al momento non sono però state rese note risorse ufficiali. Il tutto con retroattività dal 18 agosto.
(fonte Regione Emilia Romagna - Bologna, 29 agosto 2014)

Venerdì, 05 Settembre 2014 15:26

Al via in Emilia-Romagna la fecondazione eterologa

In Emilia-Romagna ogni anno sono circa 4.500 le coppie che fanno ricorso alla fecondazione omologa e si stima che con l'eterologa aumenteranno circa del 10-15%. Sarà gratuita nelle strutture pubbliche. L'assessore regionale Carlo Lusenti: "Norme che danno ordine, funzionamento e disciplina all'esercizio di un diritto riconosciuto dopo la sentenza della Corte Costituzionale" -

Parma, 5 settembre 2014 -

Al via in Emilia-Romagna la fecondazione eterologa, che sarà gratuita nelle strutture sanitarie pubbliche. La Regione ha predisposto le proprie linee guida, che definiscono le modalità di erogazione e i criteri di autorizzazione per le strutture sanitarie.
Il documento è stato presentato oggi in conferenza stampa dall'assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti e, considerata la natura urgente del provvedimento, sarà adottato la prossima settimana con una delibera di Giunta. Il testo recepisce le linee guida nazionali, condivise e approvate ieri dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome.

"Con l'accordo raggiunto ieri - ha affermato Lusenti - le Regioni hanno assolto in modo molto tempestivo all'impegno preso a metà agosto: condividere regole comuni di funzionamento che rendano esigibile per le coppie un diritto riconosciuto dopo la sentenza della Corte Costituzionale".
Già dalla prossima settimana, non appena entrerà in vigore la delibera regionale, le coppie potranno recarsi nei ventuno centri - pubblici e privati - di procreazione medicalmente assistita presenti in Emilia-Romagna, per effettuare i colloqui con i medici, ai quali compete la decisione di consigliare la tecnica più idonea per la coppia.
"Le linee guida - ha spiegato l'assessore - danno ordine e disciplinano l'esercizio di un diritto, e al tempo stesso garantiscono equità di accesso alle prestazioni e sicurezza per la salute dei cittadini che ricorrono alla fecondazione eterologa".
Per quanto riguarda il tema economico, cioè l'incidenza che l'introduzione di questa tecnica avrà sul sistema sanitario nazionale, l'assessore ha affermato: "La differenza di costi tra la procreazione medicalmente assistita omologa ed eterologa è marginale - ha spiegato - e riguarda essenzialmente la spesa per la conservazione del registro e la crioconservazione dei gameti. In Emilia-Romagna ogni anno sono circa 4.500 le coppie che fanno ricorso alla fecondazione omologa e stimiamo che con l'eterologa aumenteranno circa del 10-15%".

I contenuti del documento

Le linee guida definiscono i criteri di selezione dei donatori e dei riceventi, gli esami infettivologici e genetici da effettuare, il numero di donazioni che un donatore o donatrice può effettuare, le regole sull'anonimato dei donatori, i criteri di esecuzione della fecondazione eterologa, la tracciabilità delle donazioni.
Come per la fecondazione omologa, tutti gli esami, i controlli e la metodica sono a carico del Servizio sanitario nazionale, con il limite massimo di 43 anni per le donne riceventi e un numero massimo di 3 cicli da effettuare nelle strutture pubbliche. La compartecipazione alla spesa (il ticket) è prevista solo per gli esami diagnostici e di valutazione dell'idoneità per entrambi i componenti della coppia, precedenti all'avvio della procedura. Gratuita e volontaria è la donazione, così come gli esami e i controlli che devono effettuare donatori e donatrici. I donatori maschi devono avere un'età tra i 18 e i 40 anni, le donatrici tra i 20 e i 35 anni.

I centri di procreazione medicalmente assistita in Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna sono 21 i centri autorizzati (10 pubblici e 11 privati) per le tecniche di procreazione medicalmente assistita. Delle 10 strutture pubbliche, 4 sono di primo livello (effettuano l'inseminazione artificiale, a bassa complessità organizzativa e tecnico-professionale), mentre le altre (sempre pubbliche) sono autorizzate a utilizzare anche tecniche di secondo-terzo livello (fecondazione in vitro e fecondazione attraverso l'iniezione dello spermatozoo all'interno del citoplasma). Per il privato, su 11 centri, 4 sono di primo livello, gli altri di secondo-terzo.
Tutte le strutture che eseguono procedure di procreazione medicalmente assistita possono già effettuare la fecondazione eterologa, come previsto dal documento approvato dalla Conferenza delle Regioni. Rispetto ai nuovi ulteriori requisiti specifici di autorizzazione per la fecondazione eterologa, le linee regionali individuano un periodo di transizione entro il quale le strutture, sia pubbliche che private, devono adeguarsi (entro il 31 dicembre 2014).
In attesa di realizzare un registro nazionale dei donatori che possa consentire la tracciabilità dei dati tra donatore e nato, pur garantendo l'anonimato, ogni centro conserverà le proprie banche dati e non potrà, per motivi di sicurezza, scambiare i gameti con altri centri.
Nel 2013 i centri dell'Emilia-Romagna hanno trattato con tecniche di primo livello 794 pazienti (ultimo dato aggiornato del Registro nazionale), di cui 507 nelle strutture pubbliche e 287 nelle private. L'attività di secondo e terzo livello ha riguardato 3.820 pazienti, di cui 2.358 nei centri pubblici e 1.462 in quelli privati.

In allegato l'elenco dei Centri di procreazione medicalmente assistita dell'Emilia-Romagna

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Il consigliere Luigi Giuseppe Villani (Fi-Pdl) in un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale chiede come "una società in agonia pre fallimentare come Terme, con bilanci disastrosi, con parecchie unità in cassa integrazione da anni, e che ha corrisposto ai dipendenti in forza, nel mese di giugno, solo la metà delle spettanze, possa permettersi di buttare migliaia di euro in contratti libero professionali" -

Parma, 4 settembre 2014 -

L'assemblea dei soci di Terme di Salsomaggiore e Tabiano Spa, società partecipata dalla Regione Emilia-Romagna, avrebbe rinnovato, nel giugno 2014, i propri vertici nominando un cda di tre membri al posto dell'amministratore unico precedente, la cui investitura era stata "magnificata come atto di risparmio vista la situazione pre-fallimentare della società".
Lo segnala il consigliere Luigi Giuseppe Villani (Fi-Pdl) in un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale, in cui punta il dito anche sul fatto che il "direttore sanitario di Terme di Salsomaggiore e Tabiano Spa, inquadrato come dirigente-dipendente, andato in pensione in agosto", avrebbe contratto un "rapporto di consulenza in veste di libero professionista".

Villani chiede quindi alla Giunta se "la scelta della nomina del cda di tre membri in luogo dell'amministratore unico (scelta fatta solo l'anno passato) risponda a criteri di legge oppure, più miseramente, a logiche spartitorie tra i soci", se corrisponda al vero che "l'ex direttore sanitario sarebbe uscito dalla porta di Terme tramite pensionamento per rientrare dalla finestra tramite una consulenza come responsabile della Casa di riabilitazione Villa Igea", in caso di risposta affermativa, a quanto ammonti il compenso che gli è corrisposto e se "questa operazione" non avvenga "in palese violazione delle leggi e delle regole".

Il consigliere domanda, a questo proposito, se la società non si esponga così "al rischio potenziale di una futura richiesta di costituzione di rapporto subordinato da parte dell'ex direttore sanitario, dato che è evidente la natura surrettizia del rapporto libero professionale," e se la stessa società non sia esposta anche a "una eventuale contestazione da parte degli enti previdenziali" data la "potenziale omissione contributiva di un rapporto libero professionale che altro non sarebbe che un rapporto di lavoro subordinato camuffato".
Villani vuole infine sapere come sia possibile che "una società in agonia pre fallimentare come Terme, con bilanci disastrosi, con parecchie unità in cassa integrazione da anni, e che ha corrisposto ai dipendenti in forza, nel mese di giugno, solo la metà delle spettanze, possa permettersi di buttare migliaia di euro in contratti libero professionali, senza cercare soluzioni interne a costo zero, vista la presenza in organico di professionisti adeguati a ricoprire il medesimo ruolo". (AC)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Forte crescita di casi di malattie professionali in tutto il territorio nazionale e in particolare nella regione Emilia-Romagna. Firmato l' accordo Regione-Inail per migliorare i percorsi riabilitativi e facilitare il recupero dell'integrità psico-fisica degli assicurati -

Parma, 4 settembre 2014 -

In arrivo procedure più semplici per garantire una più rapida e completa riabilitazione dei lavoratori vittime di infortuni sul lavoro e affetti da malattie professionali (tecnopatici). E' questo l'obiettivo di un accordo firmato dalla Direzione generale Sanità e Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna e dalla Direzione regionale Inail (Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro). Grazie all'intesa verranno velocizzati i tempi di erogazione, presso strutture pubbliche e private accreditate dal Sistema Sanitario Regionale, di tutte le prestazioni riabilitative necessarie a chi ha subito un infortunio sul lavoro o ha contratto una malattia professionale.

Questo permetterà di accelerare il recupero dell'integrità psico-fisica dei lavoratori, senza oneri a loro carico, e di garantire un rapido e proficuo reinserimento socio-lavorativo.
L'accordo, recepito con una delibera di Giunta regionale (n.1267/2014), prevede che l'Inail stipuli convenzioni con le strutture pubbliche e private accreditate, anche termali, per garantire ai lavoratori l'erogazione tempestiva delle cure di riabilitazione. In queste specifiche convenzioni saranno elencate le prestazioni e i tempi di erogazione dell'intero percorso riabilitativo del lavoratore assicurato.

Il percorso riabilitativo prevederà prestazioni riabilitative integrative (LIA) che saranno a totale carico dell'Inail (tra cui per esempio l'idromassoterapia, la ginnastica vascolare in acqua, il linfodrenaggio manuale, ecc) e prestazioni sanitarie di riabilitazione inserite nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) che resteranno a carico dell'Azienda Usl di residenza dell'interessato.

L'accordo siglato da Regione Emilia-Romagna e Inail ha durata triennale e prevede l'istituzione di un tavolo tecnico di confronto per monitorarne l'applicazione e per individuare eventuali criticità operative su cui apportare i successivi correttivi.
Le logiche dell'accordo trovano le basi anche nella forte crescita di casi di malattie professionali in tutto il territorio nazionale e in particolare nella regione Emilia-Romagna e dalla conseguente necessità di favorire una rapida ripresa lavorativa degli assicurati. A fronte di un trend in calo, negli ultimi anni, degli infortuni sul lavoro denunciati, le malattie professionali sono invece in forte crescita e tale incremento non è dovuto al peggioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ma alla progressiva emersione di questo fenomeno.

Nel 2013 le malattie professionali denunciate all'Inail in regione sono state 7.947 contro le 4947 del 2009 (+ 60,64%). All'emersione di tali patologie hanno contribuito vari fattori: da un lato l'azione dell'Istituto finalizzata alla conoscenza approfondita dei rischi sui luoghi di lavoro, dall'altro specifici programmi coordinati dalla Regione Emilia-Romagna e attuati dalle Aziende Usl per rimuovere i fattori che le causano e favorire la diagnosi precoce, le cure e gli interventi di riabilitazione.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Crisi pesche e nettarine ed embargo russo - Rabboni scrive al ministro Martina e chiede l'anticipo dei pagamenti Pac: "per numerose aziende una situazione finanziaria estremamente problematica" -

Parma, 3 settembre 2014 -

L'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni ha scritto oggi al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina per chiedere che venga autorizzato l'anticipo dei pagamenti Pac 2014, già dal prossimo 16 ottobre, così da dare un sostegno finanziario alle aziende agricole che si trovano a fronteggiare le difficoltà legate sia al difficile andamento stagionale che alle conseguenze dell'embargo russo.

"L'annata agraria 2014 - scrive Rabboni – è stata caratterizzata da una situazione climatica particolarmente negativa che ha ridotto produzioni di grande rilievo per il territorio emiliano-romagnolo, quali pesche, nettarine, angurie, meloni, pomodoro da industria". Ai danni provocati dal cambiamento climatico "si sono sommati gli effetti del blocco delle importazioni di diversi prodotti agroalimentari deciso dal Governo russo".

Il risultato - sottolinea Rabboni - è che "numerose aziende agricole anche in relazione all'assoluta inadeguatezza degli interventi di sostegno al reddito da attivare in presenza di crisi di mercato, previsti a livello comunitario, si troveranno a fronteggiare nelle prossime settimane una situazione finanziaria estremamente problematica".
Da qui la richiesta di attivare le procedure per autorizzare gli Organismi pagatori a versare anche per il 2014, anticipi dei pagamenti a partire dal 16 ottobre, pari al 50% del Pagamento unico.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Prosegue la collaborazione tra Arpa Emilia-Romagna e il Comune di Pechino per il monitoraggio dell'aria nella metropoli cinese. Incontro oggi in Regione con una delegazione della capitale della Cina -

Parma, 2 settembre 2014 –

Prosegue la collaborazione tra Arpa Emilia-Romagna e il Comune di Pechino per il monitoraggio dell'aria nella capitale cinese. La vicepresidente della Regione Simonetta Saliera, l'assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi e il direttore generale di Arpa Stefano Tibaldi hanno incontrato, ieri a Bologna, una delegazione del Comune di Pechino guidata dal vice sindaco Zhang Gong. La visita si inserisce nel contesto di un rapporto tra Arpa e il Dipartimento di protezione ambientale del Comune di Pechino che è iniziato nel 2007 e riguarda principalmente il tema della qualità dell'aria.

L'incontro è stato anche l'occasione per la firma di un Addendum tra Arpa Emilia-Romagna e Comune di Pechino – sottoscritto dal direttore generale di Arpa Stefano Tibaldi e dal direttore generale del Dipartimento per la protezione ambientale del Comune di Pechino (Beijing EPB) Chen Tian - per una collaborazione triennale sul controllo e la prevenzione dell'inquinamento atmosferico. L'agenzia ambientale emiliano romagnola metterà a disposizione il proprio modello di monitoraggio e previsione della qualità dell'aria e saranno realizzati anche seminari, incontri tra esperti, scambi di informazioni e studi di settore congiunti.

Tibaldi ha proposto l'istituzione di una scuola italo-cinese, della durata triennale dal 2015 al 2017, sulla valutazione, previsione, gestione e risanamento della qualità dell'aria (e di altri temi ambientali come acqua e rifiuti) per la formazione e aggiornamento professionale dei tecnici delle agenzie ambientali in Cina ed in Italia.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Passante Nord e Cispadana, la dichiarazione dell'assessore alla Mobilità Alfredo Peri commenta le notizie rese note in questi giorni dal Governo sul decreto Sblocca Italia -

Parma, 1 settembre 2014 –

"Il Passante Nord è già finanziato interamente da Società Autostrade, a cui l'opera è affidata per la gestione e sulla quale procederà alla gara per la realizzazione. Pertanto non occorre inserire questa infrastruttura nel provvedimento Sblocca Italia. Per quanto riguarda la Cispadana è importante l'impegno del Governo a considerare l'opera strategica e a ricomprenderla all'interno della legge di stabilità, perché necessita di dotazione finanziaria". Così spiega l'assessore regionale ai Trasporti Alfredo Peri, commentando le notizie rese note in questi giorni dal Governo sul decreto Sblocca Italia.
"Per il Passante Nord è fondamentale l'intesa tra Governo, Regione, Provincia e Comune di Bologna per l'avvio della progettazione – aggiunge l'assessore Peri – Per la Cispadana viene confermato l'impegno del Governo a dare a quest'opera una dotazione finanziaria e procedurale attraverso la legge di stabilità". /BM

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Ricostruzione zone colpite dal sisma e da altri eventi naturali, il Sottosegretario Alfredo Bertelli è il nuovo Commissario delegato del Governo. "Dare continuità all'opera di ricostruzione, già in fase avanzata, avviata dal Presidente Errani. Ai primi di settembre convoco il Comitato Istituzionale dei Sindaci"

Bologna, 27 agosto 2014 –

E' stata resa nota oggi da Palazzo Chigi la nomina di Alfredo Bertelli, Sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna, a Commissario delegato del Governo alla ricostruzione nei territori emiliani colpiti dal sisma del 2012 e da altre emergenze avvenute successivamente.
La decisione del Governo, contenuta in un decreto assunto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a firma del Sottosegretario Graziano Delrio, è conseguente alle dimissioni di Vasco Errani dalla carica di Presidente della Regione Emilia-Romagna che, come tale, ricopriva anche il ruolo di Commissario.
La nomina di Bertelli, che fin dai primi giorni dopo il terremoto aveva collaborato con il Presidente Errani sui temi prima dell'emergenza, poi della ricostruzione, è stata ritenuta dal Governo la scelta più adeguata per ricoprire questo incarico, che durerà – precisa il decreto – fino all'insediamento del nuovo Presidente.

"Ho accettato l'incarico che mi è stato proposto – spiega Bertelli – per dare continuità all'opera di ricostruzione, già in fase avanzata, avviata dal Presidente Errani. Ricostruzione che, peraltro, non si è mai fermata nel corso di questi mesi".
"Ai primi di settembre – conclude il neo-Commissario – conto di convocare il Comitato Istituzionale per mettere a punto con i Sindaci del Comuni colpiti le attività da mettere in campo nell'immediato, prime tra esse una serie di provvedimenti che contribuiranno a snellire le procedure burocratiche per la ricostruzione".

"La nomina di Alfredo Bertelli rappresenta la scelta migliore per proseguire l'opera di ricostruzione avviata dal presidente Errani e che ha visto insieme Regione e territori, a partire dai sindaci e i cittadini delle zone colpite. Al sottosegretario Bertelli gli auguri di buon lavoro". Così ha commentato Palma Costi, presidente dell'Assemblea legislativa regionale, dopo la nomina del sottosegretario alla Presidenza della Giunta

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Domenica, 24 Agosto 2014 09:08

Crisi Frutta, urgenza nei ritiri

Crisi frutta estiva, Rabboni: procedere con urgenza ai ritiri, ma servono modifiche al provvedimento europeo, che altrimenti rischia di essere inefficace. Convocata per il 29 agosto una riunione in Regione con i produttori emiliano-romagnoli

Bologna 21 agosto 2014 - "In questo momento l'unico provvedimento utile a dare ristoro ai produttori e contribuire al rialzo dei prezzi all'origine é il ritiro indennizzato, con valenza retroattiva, di una quantità adeguata di frutta, in eccesso rispetto alla domanda di mercato. Per questo é urgente dare immediatamente corso al provvedimento europeo che ha destinato allo scopo 32,7 milioni di euro, accogliendo però le principali proposte di modifica formulate al ministro Maurizio Martina dalle rappresentanze nazionali dei produttori e dalle professionali agricole. Senza queste modifiche il provvedimento messo a punto dalla Commissione rischia di avere un' efficacia molto bassa ed un impatto non significativo". Lo ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni dopo l'incontro svoltosi ieri a Roma presso il ministero delle Politiche agricole sulla crisi dell'ortofrutta.
In particolare, sottolinea Rabboni "bisogna che la retroattività dei ritiri inizi da metà dello scorso luglio, che la frutta ritirata sia destinata oltre che alle persone indigenti attraverso le associazioni no profit, anche ad altri impieghi di carattere non alimentare, che i prezzi di ritiro siano adeguati ai costi reali di produzione e trasporto". Secondo Rabboni è anche necessario che le risorse per la promozione dei consumi confluiscano in un'unica campagna nazionale e che i 32,7 milioni previsti vengano integrati sulla base delle effettive richieste di ritiro.
"Il Ministro porterà queste proposte a Bruxelles – sottolinea l'Assessore emiliano-romagnolo - noi lo sosterremo assieme al mondo agricolo regionale. Per il 29 agosto abbiamo fissato un incontro con tutte le parti interessate per avviare gli interventi previsti per la gestione dei ritiri. Mi auguro che a quel momento ci siano tutti gli elementi per procedere operativamente."
(Fonte Regione Emilia Romagna)

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