Martedì, 14 Ottobre 2014 20:00

Cosa sarebbe accaduto senza la cassa di espansione di Marano? In evidenza

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Cassa di Espansione - Video Mauro Pavarani

Inizia la conta dei danni. Una serie di circostanze fortunate hanno consentito che non si debbano contare i morti. Se non ci fosse stata la cassa di espansione di Marano cosa sarebbe accaduto a Parma e a Colorno?

di Lamberto Colla Parma 14 ottobre 2014 --
La frase più frequente sulla bocca dei parmigiani è "non avevo mai visto una cosa del genere". Eppure chi non ricorda, ogni autunno, la Parma lambire i colmi degli archi del ponte Caprazzucca o del Ponte di Mezzo mentre venivano attraversati per andare alle scuole superiori, "oltretorrente". La violenza era nota e, almeno quelli della mia età, hanno assistito, almeno una volta, alla fuoriuscita della "Parma" verso nord appena dopo il ponte della stazione con invasione di Via Europa o della zona di Moletolo.

Ricordo che nei ragionamenti da "bar" si diceva "per fortuna che non è uscito in corrispondenza dell'innesto del Baganza". Una sommatoria energetica dalle conseguenze inimmaginabili.
Ed oggi, a 24 ore di distanza dalla tragedia sfumata, non senza conseguenze molto pesanti, possiamo dire "Grazie Cassa di Espansione" di Marano (link al video del Signor Mauro Pavarani postato su Youtube il 26/5/2008) .

Cassa di Espansione

Un'opera che, alla luce dei fatti, è risultata indispensabile e che, ci auguriamo, sarà di stimolo per dare seguito a quella del Baganza.
Un manufatto "salvavita" la cui progettazione, realizzazione e collaudo ha necessitato di tempi lunghissimi. Il progetto esecutivo risale al 1988 a opera dell'ing. G.M. Susin, l'inaugurazione invece, dopo una lunga sospensione, avvenne nel 2006 a opera del Sindaco, scomparso solo pochi giorni fa, Elvio Ubaldi mentre il collaudo, tre anni dopo l'inaugurazione, avvenuta il 26 novembre 2005, ancora non era stato effettuato (vedi cronaca di Repubblica Parma dell'epoca )

In rosso la cassa di espansione di Marano


Se anche il Baganza fosse stato posto in sicurezza oggi non saremmo a contare i danni e a sostenere che nonostante tutto una dose di fortuna ha accarezzato la città ducale risparmiando delle vite umane. Lo stesso Sindaco Federico Pizzarotti, in una dichiarazione postata sul suo profilo facebook la notte appena trascorsa, ha invocato la necessità di procedere rapidamente in questa direzione: "La cassa di espansione sul Baganza dovrà diventare una priorità per evitare il ripetersi di questi eventi. I danni penso saranno più del costo dell'opera. Da domani inizieremo a quantificare l'impatto e ad organizzare le procedure per richiedere finanziamenti e catastrofe naturale. Grazie a tutte le persone, dipendenti e volontari, che oggi hanno messo l'anima per aiutare chi era un difficoltà e la nostra città".

La Piena del 13 ottobre 2014

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Le più recenti ondate di piena della Parma
dicembre 1966
680 m³/s a ponte Verdi (all'epoca Ponte Bottego)[1]
ottobre 1980
890 m³/s a ponte Verdi. Fu registrata la tracimazione destra degli argini presso Moletolo, Cavo Abbeveratoia; furono interessati l'inceneritore e il depuratore Parma ovest. Allagate anche le aree golenali a nord della ferrovia. Allagamenti anche nell'area di Colorno.[1]
23 ottobre 1999
13 novembre 2000
16 novembre 2000
al ponte Verdi altezza idrometrica 3,95 m[7]
22 ottobre 2002
al ponte Verdi si registrò una portata di 761 m³/s[8]; la piena causò allagamenti a valle della città di Parma.
20 gennaio 2009
al ponte Verdi 590 m³/s[9] e un'altezza idrometrica 3,05 m[7]
13 ottobre 2014
al ponte Verdi altezza igrometrica 3,92 m[10]
(Fonte Wikipedia)

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