Tante le superfici urbane individuate per la street art ancora disponibili rivolgendosi all'Ufficio Politiche Giovanili -
Piacenza, 21 gennaio 2014 -
Si chiama "Evoluzione della vita" e misura tre metri in larghezza per due in altezza, il graffito realizzato nei giorni scorsi dal giovane artista Matteo Fralli sulla parete del sottopasso di via XXI Aprile, una delle superfici destinate alla libera espressione della creatività nell'ambito del progetto "Mi piace graffiare", approvato dall'Amministrazione comunale nel marzo 2010.
In accordo con l'Ufficio Politiche Giovanili – cui tutti i ragazzi interessati a simili iniziative possono rivolgersi, contattando lo 0523/492579 – Matteo ha disegnato la sua opera utilizzando bombolette spray, stencil e pennello. Diplomato al liceo artistico Cassinari e quindi specializzatosi in pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna, si è trasferito a Valencia dove ha frequentato il Master di "Produccion Artistica" della locale Universidad Politecnica. "Qui – spiega – il mio interesse ha iniziato a incentrarsi più sulla Land Art e sulla Street Art. Anche nel caso del graffito appena concluso a Piacenza, come in altri miei progetti, l'obiettivo è quello di richiamare e sensibilizzare un pubblico che non sia quello selezionato delle gallerie, ovvero un pubblico che non sia immerso in un'esperienza artistica pilotata bensì, colto lungo la strada, concentrato sui propri pensieri e problemi quotidiani. Di qui l'idea di creare in spazi aperti a tutti, intervenendo in particolare su tematiche sociali".
Le superfici urbane individuate per la street art ancora disponibili, oltre al sottopasso che da via XXI Aprile porta al Genio Pontieri (esclusivamente dal lato della pista ciclabile) sono il muro di cinta dello stadio di rugby "Beltrametti", il muro antistante gli uffici dell'Anagrafe nella sede comunale di viale Beverora, il sottopasso di via dei Pisoni e alcuni spazi all'interno del giardino di padre Gherardo.
I giovani writers che fossero interessati ad ottenere lo spazio da "graffiare" potranno farlo rivolgendosi all'Ufficio Politiche Giovanili al numero sopraccitato o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per essere autorizzati.
(fonte: ufficio stampa Comune di PIacenza)
I giovani disegnano un fondale di 12x8 metri al Teatro Comunale di Modena: perché ci si può ribellare con maestria e non soltanto protestando in piazza o facendo la rivoluzione con Twitter o su Facebook -
Modena, 20 gennaio 2014 -
Un enorme cielo azzurro di 12 per 8 metri con cinque fili tesi su cui sono appesi dei volti, i particolari di una corpo, un fiore, una scritta, un tratto colorato o anche solo una lettera. La ribellione dei giovani è un insieme di voci e di immagini casuali che, una volta unite, danno forma a una poesia; perché ci si può ribellare con maestria e non soltanto protestando in piazza o facendo la rivoluzione con Twitter o su Facebook. Questo è il frutto del lavoro di quindici studenti dell'Istituto Superiore d'Arte Adolfo Venturi e dell'Istituto Grazia Deledda di Modena che hanno realizzato dal 13 al 18 gennaio 2014 un fondale, di quelli che si usano in scena a teatro, sotto la direzione e la supervisione di Rinaldo Rinaldi, scenografo, insegnante di pittura di scena all'Accademia di Belle Arti di Bologna e di Urbino.
Il laboratorio "Ribellarsi con maestria", fa parte del progetto "RiBelli" promosso dal Centro culturale Francesco Luigi Ferrari, dall'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea di Modena e dall'Istituto Superiore d'Arte Venturi, per celebrare il centesimo anniversario della nascita di don Elio Monari, partigiano nato a Spilamberto e fucilato dai nazisti a Firenze nel 1944.
«In questo preciso contesto storico ognuno si deve ribellare a tutte le forme di dipendenza, per arrivare ad essere delle persone libere – ha spiegato il presidente del Centro culturale F.L. Ferrari, Gianpietro Cavazza –. Per i giovani è un fatto molto importante avere dei "maestri" che gratuitamente mettono a disposizione la propria arte, la propria esperienza, la propria cultura per accompagnarli in questo percorso di ribellione».
La tela gigante verrà esposta al Palazzo Europa di Modena in occasione del convegno conclusivo del progetto "RiBelli!" il prossimo 6 marzo e, successivamente, verrà suddivisa e collocata nelle scuole e presso enti e istituzioni modenesi. «Ribellarsi non può essere un gesto fine a se stesso – ha aggiunto Cavazza – per questo anche il frutto del lavoro dei ragazzi deve essere diviso e distribuito anche a chi non ha partecipato al progetto direttamente. Il fondale non è un oggetto di consumo, ma è un simbolo che deve durare nel tempo».
Il senso di questo progetto è "fare memoria" anche di coloro che in passato si sono ribellati e hanno sacrificato la propria vita per la libertà, ha ricordato Enrico Ferri, scrittore e professore all'Istituto Venturi: «non è soltanto un "guardare indietro", ma una memoria rivolta al futuro. Il laboratorio a cui hanno partecipato questi 15 studenti arricchisce il loro percorso scolastico ma gli ha consentito anche di fare un'esperienza straordinaria: non è di tutti i giorni, infatti, poter lavorare accanto a un professionista, in un Teatro. Infatti sono tutti entusiasti dell'esperienza».
«I primi giorni i ragazzi erano impauriti davanti a questa tela vuota da riempire, erano un po' "legati" – ha spiegato il maestro Rinaldo Rinaldi –. Poi hanno cominciato ad aprirsi, ad abbozzare alcuni simboli della loro ribellione, e man mano il fondale ha preso forma. È una specie di poesia automatica, fatta di immagini casuali e solo alla fine, quando vengono unite, si comprenderà il significato. Quello che ho cercato di spiegare ai giovani è che ribellarsi è prendere coscienza del fatto che hanno a disposizione uno spazio, che hanno degli strumenti e delle informazioni acquisite a scuola: possono essere utilizzare per fare qualcosa di "diverso", qualcosa che sentono loro. Non è importante il risultato finale che sono riusciti ad ottenere, ma la possibilità che hanno avuto di vivere questo tipo di esperienza per ottenere un risultato più grande di loro in quanto singoli».
(Fonte: Ufficio stampa del Centro culturale Francesco Luigi Ferrari)
In occasione della Giornata della Memoria lunedì 27 gennaio due visite guidate -
Correggio, 14 gennaio 2014 -
Dopo l'esperienza del 2013, anche quest'anno, in occasione delle iniziative per la Giornata della Memoria del prossimo 27 gennaio, il Comune di Correggio organizza e promuove un evento di rappresentazione artistica della memoria che dà seguito al progetto "A.R.S. - Art Resistance Shoah". Si tratta di una grande mostra collettiva intitolata "In Absentia", aperta dal 19 gennaio al 9 febbraio a Palazzo Principi.
"In Absentia" – inaugurazione domenica 19 gennaio alle 15,30, al Museo "Il Correggio" – prevede inoltre una serie di eventi collegati: una conferenza di Salvatore Trapani dal titolo "In Absentia Contra Damnatio Memoriae", con presentazione del catalogo della mostra (Vanilla Edizioni) e intervento sul peso culturale della tradizione nel processo politico intrinseco allo Sterminio; una coreografia, "Senza Sogno", opera del ballerino minimalista Giuseppe Palombarini su musiche tratte dal film di Roman Polanski "Il Pianista"; visite guidate alla mostra, per le scuole, a cura di Margherita Fontanesi. Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, inoltre, ulteriori due visite guidate aperte alla cittadinanza, alle ore 11,30 e alle ore 15,30.
La collettiva, curata appunto da Margherita Fontanesi e da Salvatore Trapani, fondatori nel 2012 dello stesso progetto A.R.S., col patrocinio di Istoreco Reggio Emilia, è centrata sull'esperienza tragica della correggese Lucia Finzi e sulla deportazione ad Auschwitz di cittadini ebrei emiliani, avvenuta con un trasporto dal campo di smistamento di Fossoli nel febbraio del 1944. Il racconto di quell'avvenimento si trova anche nel capolavoro di Primo Levi, "Se questo è un uomo", nella parte dedicata a quel triste viaggio verso l'inferno in un treno nel quale si trovava, da qualche parte, in uno dei tanti vagoni, anche la Finzi, che probabilmente fu selezionata per le camere a gas subito, all'arrivo. E se il racconto di Levi parla per i testimoni oculari, "In Absentia" racconta anche per i "non tornati", le vittime integrali nel sistema Sterminio. Settant'anni di storia documentaria, in totale assenza dei suoi protagonisti, morti nelle camere a gas di Birkenau, come Lucia Finzi, punto di partenza della mostra e ambasciatrice, assente e concreta nello stesso tempo, di una vicenda che da decenni continua a inorridire e coinvolgere.
Margherita Fontanesi e Salvatore Trapani, offrono indicazioni precise rispetto alla mostra e al motivo che l'ha generata, che non intende porsi come una semplice commemorazione, ma un'analisi approfondita in merito ai concetti di distruzione nell'Europa Occidentale e di empatia come strumento umano imprescindibile per la comprensione.
"Abbiamo voluto raccontare la Shoah", spiega Margherita Fontanesi, "partendo dalla storia di una donna di Correggio, il paese che ospita la mostra. Abbiamo voluto rievocare la storia di una vittima che può rappresentare anche quella di tante altre e l'abbiamo fatto con lo strumento che ci è proprio, l'arte, quel mezzo espressivo tanto temuto dal regime nazista che ha tentato di mettere prima alla berlina e poi di far scomparire centinaia di opere di artisti non allineati, creando l'etichetta di arte degenerata.
"A.R.S. - Art Resistance Shoah", aggiunge Salvatore Trapani, "è un progetto ambizioso che mette al centro della ricerca il valore dell'arte come gesto drammatico collegato alle scelte politiche di un'epoca. 'In Absentia' riconnette il tragico evento delle deportazioni verso lo sterminio al processo culturale rimesso in moto dai nazisti, di tentata damnatio memoriae dei perduti attraverso i camini di Auschwitz-Birkenau. Un tentativo che va ben oltre un odioso istinto, ripercorrendo la storia d'Occidente che a picchi di bieco barbarismo ha sempre associato gesti culturalmente altrettanto eclatanti".
Artisti presenti: Massimiliano Alioto, Gabriele Arruzzo, Omar Galliani, Giovanni Sesia, Hermann Nitsch, Massimo Lagrotteria, Tea Giobbio, Giuseppe Gonella, Ali Hassoun, Giorgio Ortona, Silvio Porzionato, Santiago Ydañez, Svetlana Grebenyuk, Luca Pignatelli, Paolo Quaresima, Francesco De Grandi, Aldo Sergio, Cristiano Tassinari, Trento Longaretti.
Gallerie Sponsor: Biasutti&Biasutti (TO), Galleria de' Bonis (RE), Italian Factory (MI), Galleria Forni (BO), Galleria Giovanni Bonelli (MI), Galleria Restarte (BO).
Orari di visita per la mostra: sabato, 15,30 - 18,30; domenica, 10 - 12,30 e 15,30 - 18,30.
Martedì e venerdì su prenotazione: tel. 0522.691806.
Lunedì chiuso.
(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)
Presso lo Studio Bibliografico "La Darsena" di Modena, 30 incisioni inedite dell'artista reggiano e un Cretto nero del pittore umbro -
Modena, 11 gennaio 2014 -
Un accostamento inedito tra il pittore e incisore reggiano Antonio Fontanesi, uno degli artisti di punta dell'Ottocento, e il grande pittore italiano Alberto Burri, uno dei Maestri dell'arte del Novecento.
E' visitabile anche questo fine settimana presso lo Studio Bibliografico "La Darsena" di Modena la mostra dal titolo "Antonio Fontanesi - Prove di stampa", che presenta una trentina di incisioni inedite di Antonio Fontanesi (Reggio Emilia 1818 – Torino 1882).
Il paesaggio, nelle incisioni come nella pittura e nel disegno, è l'oggetto dell'indagine creativa dell'artista reggiano. Nella ricerca artistica, così come nella vita, si intuisce l'emotivo - inappagato desiderio di infinito dell'autore. I paesaggi raffigurati sono reali, osservati dal vero, ma nelle carte come nelle tele si elevano a campagne ideali, in questo eterne, non finite e infinite.
La mostra è il frutto della ricerca appassionata di alcuni mercanti e collezionisti privati che, qui dopo anni, propongono al pubblico il frutto di piccole ma significative scoperte. Si presenta il lavoro inciso di Antonio Fontanesi, quello più raro e infrequente. Non i fogli più noti, spesso presenti sul mercato perché pubblicati nelle importanti riviste dell'epoca che hanno contribuito ad alimentare fino ad oggi l'interesse collezionistico, ma rare prove di stampa per lo più note in pochi esemplari.
In mostra, oltre a qualche esempio dei primi lavori in litografia che per gusto e soggetto risentono del clima e della cultura ginevrina, si trovano le acqueforti che rappresentano la produzione più impegnata e significativa di Fontanesi. In particolare si segnala uno stato inedito di Idillio, una bella prova di Il becchime e una prova avanti lettera del celebrato La pesca. Una vera curiosità è il foglio sul quale sono state stampate le quattro lastre di Autoritratto, Cortile ligure, Paese boschivo e Al pascolo.
Inedito è inoltre l'accostamento in mostra con un "Cretto nero" di Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995).
I due artisti, in epoche e con linguaggi differenti, hanno condotto la medesima ricerca di valori luministici lavorando su un fondo nero; entrambi sono mossi dal pensiero di raffigurare l'infinito.
"Negli ultimi anni – sottolinea Siro Leonelli de "La Darsena" - l'opera di Fontanesi pare essersi ridotta ad un interesse locale, sia per quanto riguarda la pittura che l'incisione. Questo contrariamente alla dimensione nazionale ed internazionale del suo operato in vita, quando le Accademie d'Arte si contendevano una cattedra diretta dal maestro reggiano. Per quanto riguarda le acqueforti, bisogna dire che al di là della fama di alcuni fogli come La pesca, Ranocchi o Il lavoro, opere che ebbero larga diffusione perché inserite in Album al culmine della rinascita dell'arte incisoria in Italia, o le litografie di ambito vedutistico di Ginevra e Londra, il restante lavoro su lastra di Fontanesi è sempre circolato in maniera circoscritta. Si tratta sempre di opere che ebbero una tiratura limitata, non destinata al commercio ma più ad una ricerca personale sull'uso della luce che solo il bianco e nero di una buona morsura riusciva a soddisfare. E' proprio questa ricerca chiaroscurale, tramite una lavorazione "materica" della lastra, che ci ha fatto accostare un Cretto nero di Alberto Burri , sicuramente uno degli artisti contemporanei più attenti allo studio della luce".
"Speriamo che la mostra, e la presenza di tanti fogli in tirature di prova – conclude Leonelli - possa dunque risvegliare l'interesse di studiosi e collezionisti su questo importante interprete dell'Arte dell'Ottocento italiano".
Antonio Fontanesi
Più sensibile ai contrasti di luce-ombra che al vivace colorito, alle atmosfere notturne e nebulose tipiche di una certa tradizione lombarda, è un vero incisore che utilizza il mezzo per le sue effettive potenzialità e non come mero esercizio riproduttivo. Il risultato è un continuo modificarsi degli effetti luministici, è il consumare della materia. Le prove che Fontanesi ha tratto dai rami sono ognuna differente dall'altra e, nonostante il confronto con gli esemplari già presenti nelle collezioni di Reggio Emilia, Piacenza, Torino e Ginevra, è oggi difficile ricostruire con certezza il processo creativo. Certo è che, di norma, Fontanesi parte da una morsura leggera spesso coperta da una leggera velatura di acquatinta per poi rimordere o aggiungere interventi a puntasecca, acquaforte o brunitoio fino a cavare da fondi opachi risalti chiaroscurali. Il suo lavoro è coerente con la sensibilità romantica e naturalistica dell'epoca ma l'equilibrio delle composizioni, solenni e scenografiche, è sconvolto dal segno nervoso e continuamente ripensato. Riflette in questo la sua biografia inquieta: Fontanesi, dopo una prima formazione a Reggio Emilia dove si dedica alla scenografia e alla veduta, parte volontario con Garibaldi nel 1848, rifugiandosi poi a Ginevra dove esegue le prime litografie (1854) suggeritegli da importanti commissioni locali. Da Ginevra viaggia spesso: a Firenze nel 1861 e nel 1866 dove espone e frequenta i macchiaioli; a Parigi per esporre; a Londra nel 1865 dove esegue litografie ed eliografie. Nel 1868 è chiamato ad insegnare a Lucca e dal 1869 a Torino dove viene per lui istituita la cattedra di "paesaggio" presso l'Accademia Albertina. Nel 1875, causa l'atteggiamento ostile nei suoi confronti, accetta di trasferirsi a Tokyo dove insegna per tre anni. Al suo ritorno, ormai minato da una malattia contratta proprio in Giappone, riprende il suo impegno nell'insegnamento all'Accademia Albertina, si dedica alla sua pittura di paesaggio, tralasciando un po' l'incisione. Morirà nel 1882.
Luogo e orari
Studio Bibliografico "La Darsena" - Via Saragozza, 85 - Modena
Tel. 059 219942 – Mobile 3382140738 Fino al 26 gennaio 2014 - Dal Lunedì al Sabato ore 9.00 – 12.30 / 15.30 -19.30; Domenica su appuntamento E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prolungata sino a sabato 11 gennaio l’esposizione dei quadri dell’autore. La mostra si concluderà con un evento di Finissage Creativo
Parma 06 Gennaio 2014 - -
La mostra del pittore Giovanni Garrubba in corso al Caffè Farini in via Farini 64 viene prolungata fino a sabato 11 gennaio e sarà conclusa con un evento originale e insolito.
A partire dalle ore 18.00 infatti l’artista regalerà alcuni ritratti che disegnerà dal vivo scegliendo i soggetti tra le persone presenti che lo gradiranno.
“Non essendo possibile iniziare e concludere un’opera ad olio in poche ore – spiega l’artista - ho scelto di disegnare con carboncino e matita. Questo mi darà la possibilità di ritrarre più persone. È un’iniziativa originale chiudere con un finissage creativo e spero piacerà come le mie opere su tela.”
“Per essere la mia prima mostra a Parma – aggiunge Garrubba - non mi aspettavo questo interesse e poter omaggiare alcuni presenti con un ritratto mi sembra il modo migliore per ringraziare degli apprezzamenti finora ricevuti.”
I diciotto dipinti esposti, tutti olio su tela, sono soprattutto paesaggi e scorci del suo paese di origine Melissa, ma non mancano i ritratti e alcune opere dedicate a Parma, a cui l’autore dedicherà la sua prossima mostra.
Un pittore emergente Garrubba che ha iniziato a ottenere un riscontro significativo e si sta facendo conoscere anche come ritrattista: “Spesso mi chiedono di dipingere figli, parenti o coppie di sposi, a cui gli amici vogliono fare un regalo diverso dal solito e anche perché un quadro in casa non è solo un ricordo, ma un elemento di arredo.”
La tradizione del presepe napoletano in mostra sino al 12 gennaio -
Modena 4 gennaio 2014 -
Dal 1 dicembre sono stati migliaia i visitatori che hanno voluto ammirare i Presepi di Corte a Palazzo Ducale. La mostra, organizzata in collaborazione con l'Accademia Militare, doveva terminare lunedì 6 gennaio ma viste le numerose presenze e gli apprezzamenti ricevuti si è deciso di prorogare l'apertura fino a domenica 12 gennaio. Ricordiamo che la sua realizzazione è stata resa possibile per gentile concessione della Soprintendenza di Caserta e Benevento e con il contributo del Gruppo Cremonini.
Si informa inoltre che anche la mostra "Senti la carta, scatti fotografici di Giorgio Giliberti", a cura dell'Archivio di Stato di Modena, presente nella sala accanto a quella dei Presepi Napoletani, sarà visitabile fino al 12 gennaio. Entrambe le esposizioni saranno aperte al pubblico tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00.
Per i più piccoli ricordiamo invece che fino al 6 gennaio si potrà ancora salire sul simpatico trenino di Modenamoremio, capolinea Piazza Grande, e fare un giro sulla Giostra Antica di Cavalli in Piazza XX settembre, organizzata dal Consorzio Mercato Coperto Albinelli.
A conclusione di tutto l'intenso programma natalizio, Modenamoremio ci tiene a ringraziare nuovamente il Comune di Modena e il main sponsor Trenkwalder.
Un ringraziamento particolare per il sostegno va anche a Banca Popolare dell'Emilia Romagna, gruppo Hera, Casa Modena, Novi Park, Consultinvest e le quattro Associazioni di Categoria del territorio.
(Fonte: Modenamoremio)
L'1 gennaio 2014 ingresso gratuito al Civico d'arte e all'archeologico in largo Porta Sant'Agostino e alla Galleria Civica e Museo della Figurina in corso Canalgrande 103 -
Modena, 30 dicembre 2013 -
Iniziare l'anno nuovo all'insegna della Cultura con una visita ai musei: a Modena si può. L'1 gennaio 2014, infatti, nel pomeriggio saranno aperti (come sempre gratuitamente) i Musei civici di Palazzo dei Musei in largo Porta Sant'Agostino e la Galleria Civica e il Museo della Figurina di Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103. Martedì 31 dicembre, invece, saranno aperti soltanto i Musei civici e solamente al mattino, dalle 9 alle 12. Ecco tutte le proposte e gli orari di apertura delle mostre e delle collezioni civiche per il primo giorno dell'anno, incominciando da Palazzo dei Musei dove l'apertura è dalle 15 alle 18.
Dardi d'amore
Ultimi giorni utili (chiude il 6 gennaio) per visitare la mostra "Dardi d'amore: pittura e poesia nel Barocco emiliano", che vede l'importante collaborazione tra Museo d'arte, Galleria Estense e Biblioteca Estense e ospita alcuni prestiti dalla collezione d'arte della Banca Popolare dell'Emilia Romagna.
Dal tema del Cupido, il dio dell'amore della tradizione classica, a quello degli amori eroici e melanconici incarnati dai personaggi della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, attraverso autori come Guido Reni, Guercino, Tiarini, Pasinelli, Ludovico Lana e Salvator Rosa. Allestita nella nuova sala espositiva dei Musei civici, la mostra consente di proporre al pubblico una selezione di opere in questo momento inaccessibili, data l'inagibilità della Biblioteca e della Galleria Estense dopo i terremoti del 2012. Accompagna l'esposizione una guida che illustra il tema scelto, quello della passione d'amore simboleggiata dai "dardi", e descrive le opere esposte rendendone comprensibile l'iconografia in relazione sia ai repertori di antichità classiche che ai testi poetici.
Strade
Al Museo civico archeologico etnologico di Modena, nella mostra "Strade" si intrecciano le strade del mondo. Le strade dalle quali la Terra viene percorsa, modellata, unita o separata è il tema su cui il Museo e la Casa delle Culture, in collaborazione con docenti dell'Università di Modena e Reggio Emilia, hanno lavorato assieme a un gruppo di cittadini modenesi provenienti da quindici diversi paesi del mondo. A partire dalle strade rappresentate, suggerite, evocate dai materiali esposti in Museo si sono intrecciate le testimonianze dei partecipanti. Interviste, slide show, postazioni multimediali, installazioni e oggetti delle raccolte si incontrano nella mostra allestita alla Sala Boni dei Musei civici per consentire al visitatore di comprendere il senso di un percorso partecipato.
Argenti ducali e della cattedrale
Continua la mostra "I Vincenzi. Argentieri e bisuttieri della Real Casa. Vicende di una bottega artigiana nella Modena Austro-Estense", che approfondisce l'attività degli argentieri Giacomo e Luigi Vincenzi, attivi in città nella prima metà del XIX secolo. Presero forma nella loro bottega i nove candelieri d'argento, con il monogramma di Francesco IV, ritrovati nel mercato antiquario di Parigi, battuti all'asta e ritornati in città grazie al modenese Pietro Cantore. Una coppia di quei manufatti è stata acquisita dal Museo civico d'arte di Modena grazie a una sottoscrizione pubblica. La recente acquisizione ducale è esposta accanto a preziose oreficerie sacre e ad alcuni pezzi del corredo dell'Altare di San Geminiano.
Archeologia
La tomba con due individui sepolti insieme mano nella mano in età tardoantica è esposta al Lapidario Romano dei Musei Civici fino al 9 febbraio nella mostra "Mano nella mano. Reperti di un amore oltre la morte". I corpi, probabilmente di un uomo e una donna, furono collocati insieme nel sepolcro dopo la morte, intorno ai 30 anni. Al momento della deposizione le mani dei due defunti furono intrecciate, sovrapponendo la mano della donna a quella dell'uomo.
Galleria Civica
Proseguono le mostre "Gabriele Basilico nella collezione della Galleria civica di Modena" (alla Palazzina dei Giardini in corso Canalgrande), e "Macchine per abitare. Fotografie e disegni d'architettura dalla collezione della Galleria civica di Modena" (a Palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande 103). Il 31 dicembre è chiuso; mercoledì 1 gennaio apertura solo pomeridiana dalle 15.30 alle 19. Le due mostre saranno allestite fino al prossimo 26 gennaio.
Museo della figurina
La mostra "L'amore è una cosa meravigliosa", sempre a ingresso gratuito, espone più di 300 immagini e presenta video sul tema. Dal corteggiamento, fino ad arrivare agli esiti - fausti o tragici - delle vicende amorose. Si va dall'amor cortese di certe figurine agli ammiccamenti dei calendarietti da barbiere, dei giornalini o delle copertine di spartiti, fino alle scene maliziose e impudenti delle scatole di fiammiferi. Il 31 dicembre è chiuso; l'1 gennaio aperto dalle 15.30 alle 19 (informazioni: tel. 059 2033090, www.museodellafigurina.it).
(Fonte: Comune di Modena)
Prosegue fino al 6 gennaio la mostra collettiva d'arte a cura del Club delle arti reggiane e Pro Loco presso la sala Polivalente "I Nomadi" in Via Falcone -
Novellara (RE) 27 dicembre 2013 –
Prosegue fino al 6 gennaio la mostra collettiva d'arte a cura del Club delle arti reggiane e Pro Loco presso la sala Polivalente "I Nomadi" in Via Falcone.
La mostra, giunta alla settima edizione, gode del patrocinio del Comune di Novellara e raccoglie le opere di una settantina di pittori, scultori, artisti del legno, ceramica e scalpello del reggiano. Un appuntamento qualificato e davvero unico in tutta la provincia. L'ingresso alla mostra è libero nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì ore 10.00 – 12.30 e 14.30 – 19.00, mentre nei festivi e prefestivi l'orario è continuato.
(Fonte: Ufficio stampa Comune di Novellara)
Dieci pittori, venti opere e una mostra collaterale di fotografia per valorizzare i luoghi di cura in due spazi espositivi permanenti -
Modena, 17 dicembre 2013 -
Al Nuovo ospedale civile S.Agostino Estense di Modena (Nocsae), in località Baggiovara, un progetto che mette in primo piano la persona, non soltanto tramite cure ed assistenze. Lo scopo è rendere più confortevole e "a misura d'uomo" l'ambiente nel quale i pazienti e i loro familiari vengono accolti quotidianamente. Con questi presupposti, e grazie alla collaborazione dell'associazione La Bottega degli Artisti, è stata creata una vera e propria galleria d'arte ribattezzata 'CurArte' che, a partire dai prossimi mesi, animerà l'ospedale modenese con diverse iniziative benefiche.
Venti dipinti e cinquanta fotografie, realizzate da undici artisti provenienti da tutta Italia saranno ospitati, fino al 16 gennaio, in due spazi espositivi permanenti realizzati all'interno del Nuovo Ospedale S.Agostino-Estense a Baggiovara.Sono questi i numeri della prima edizione del 'Premio Estense Arte', una biennale di pittura contemporanea realizzata per la prima volta quest'anno e intitolata alla memoria dell'ex primario di Neuroradiologia Luciano Mavilla.
Accanto alla mostra collettiva di venti opere pittoriche che partecipano al 'Premio Estense Arte' 2013, è stata allestita, in collaborazione con la società Sesamo e l'associazione Curare il dolore (CID), come evento collaterale, una mostra che raccoglie cinquanta scatti del fotografo Mauro Vincenzi.
"Pensare ad un ospedale 'a misura d'uomo', dove i degenti, per quanto la loro situazione possa essere difficile, si sentano il più possibile a casa, è la grande sfida della nostra sanità". La presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, ha partecipato ieri, all'inaugurazione di CurArte, durante la quale è stato anche proiettato il film 'Un ospedale a misura d'uomo', del regista modenese Patrizio Piga, interamente girato all'interno del Nocsae.
"L'arte- afferma Costi- da sempre favorisce i rapporti interpersonali e migliora lo stato d'animo di chi la fruisce, di chi la osserva e la vive, e portarla nei luoghi di cura non può che avere un impatto positivo sulla condizione sia del paziente sia di chi in questi luoghi lavora e opera".
Secondo la presidente dell'Assemblea legislativa, "bisogna sottolineare la scelta di avvicinare il servizio sanitario ai cittadini attraverso gli investimenti sulle strutture di prossimità, scelta che ha e avrà sempre di più l'effetto di riservare il ricovero ospedaliero ai casi più gravi, a persone che nei nostri nosocomi dovranno inevitabilmente passare più tempo. Anche per tale ragione- chiude Costi- mi auguro che questa iniziativa sia solo la prima di una lunga serie, con l'obiettivo di rendere più a misura d'uomo, appunto, più vicini e legati all'animo delle persone, alla loro sensibilità, tutti i luoghi di cura della nostra sanità regionale".
Mercoledì 11 dicembre la visita guidata alla mostra di Escher e l’aperitivo per brindare al Natale -
Reggio Emilia, 10 dicembre 2013 -
Mercoledì 11 dicembre CNA Impresa Donna, in collaborazione con CNA Comunicazione e Terziario Avanzato, rinnova l’appuntamento con gli apertivi formativi. Il ritrovo è previsto alle 17.30 presso lo storico Palazzo Magnani di Reggio Emilia per coniugare al meglio l’arte e la cultura con il piacere di stare insieme e tessere importanti relazioni sociali.
Dalle 18 sarà possibile fare una visita guidata alla mostra “L’enigma Escher – paradossi grafici tra arte e geometria”, dedicata alla produzione di Escher, incisore e grafico olandese, dai suoi esordi alla maturità, con ben 130 opere provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e istituzioni nazionali oltre che da importanti collezioni private. I partecipanti potranno ammirare xilografie e mezzetinte che tendono a presentare costruzioni di mondi impossibili, esplorazioni dell’infinito e intricate geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti.
L’incontro non può che terminare alle 19 con un aperitivo, che, vista la data, si arricchisce di un significato particolare per brindare e scambiarsi gli auguri di Natale.
“Alla base di questa iniziativa – spiegano la Presidente di CNA Impresa Donna Paola Ligabue e il Presidente di CNA Comunicazione e Terziario Avanzato Giuliano Ferrari – c’è la volontà di favorire la condivisione di momenti informali, durante i quali si è più rilassati e predisposti a instaurare relazioni umane prima che professionali. Siamo contenti che la Fondazione Palazzo Magnani si sia resa disponibile ad ospitarci, perché rappresenta la cornice ideale per il connubio tra cultura e convivialità”.
La visita guidata ha un costo di 5€ a persona ed è aperta a un massimo di 35 persone (se il numero di persone supera i 35 verrà organizzata una data successiva). Chi non desidera partecipare alla visita guidata ma solo all’aperitivo dovrà comunque prenotarsi e raggiungere Palazzo Magnani dalle 19.
Per maggiori informazioni contattare CNA Impresa Donna, rif. Teresa Salvino: Tel. 0522.356395, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure la segreteria organizzativa: Tel. 0522-356350, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
In allegato locandina evento
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
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24-06-2024 Salute e Benessere
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