Resta fissa la data del 10 luglio per l'applicazione dei nuovi orari di apertura degli esercizi pubblici sulle strade della movida, così come viene confermato l'impianto del provvedimento. Fiepet Confesercenti Parma: "Incredibile: le imprese di Parma costrette a lavorare con l'avvocato di fianco. Basta così, grazie." -
Parma, 3 luglio 2014 -
La questione movida continua a far discutere. Dopo che il Tar ha sospeso il decreto entrato in vigore pochi giorni fa, il sindaco Pizzarotti ha disposto l'integrazione della precedente ordinanza, con cui stabiliva la disciplina degli orari di chiusura degli esercizi pubblici operanti nelle zone del centro storico individuate nel "Regolamento per la convivenza". L'Ordinanza integrativa, a seguito del Decreto Presidenziale del Tar di Parma emesso su istanza di alcuni esercenti operanti nelle zone di via D'Azeglio, si limita a sospendere, fino all'udienza fissata per il 24 luglio, l' "anticipata entrata in vigore della disciplina degli orari per il comparto D'Azeglio" e "il dovere per i gestori di escludere la presenza della "propria" clientela sulla sede stradale con responsabilità nel raggio di 10 metri dagli ingressi dei locali e delle eventuali aree in concessione" - si legge nella nota del Comune.
Ma la sostanza rimane invariata: resta fissa la data del 10 luglio per l'applicazione dei nuovi orari di apertura degli esercizi pubblici sulle strade della movida, così come viene confermato l'impianto del provvedimento. Da qui l'ordinanza integrativa del sindaco che recepisce semplicemente le prescrizioni sopra dette, disponendo appunto l'entrata in vigore degli orari previsti dal 10 luglio 2014 per l'intera area zonizzata (compreso il comparto D'Azeglio con la sua disciplina speciale), e la sospensione, fino alla definizione del giudizio di merito, del dovere per i gestori, di escludere la presenza della "propria" clientela sulla sede stradale con connessa responsabilità nel raggio di. 10 metri dagli ingressi di locali e eventuali aree in concessione.
"Il dato di fatto – puntualizza l'assessore Cristiano Casa - è che le sentenze vanno lette, e soprattutto vanno lette con grande attenzione. Non è stato sospeso il regolamento della "movida", ma solo alcuni punti. Infatti il decreto del Tar non mette in discussione l'introduzione da parte del Comune della disciplina degli orari di chiusura degli esercizi pubblici, sospendendo, in via cautelare, solo la disparità della data di entrata in vigore degli orari nei comparti D'Azeglio (1 luglio) e Farini (10 luglio) e l'introduzione del dovere per i gestori di escludere la presenza della "propria" clientela sulla sede stradale. Questo significa che nel comparto D'Azeglio la disciplina oraria prevista dal regolamento, anziché entrare in vigore dal 1 luglio, diventerà operativa dal 10 luglio. Per il resto, fatta salva la sospensione del regime di responsabilità degli esercenti, il regolamento è pienamente vigente. Non resta che attendere la discussione nel merito la cui udienza è fissata per il 24 luglio prossimo".
Fiepet Confesercenti Parma - «A questo punto - afferma Stefano Cantoni della Confesercenti – vista la complessità e l'incertezza sulla legalità della norma, di portata ben più estesa che via D'Azeglio, come Associazione delle imprese non possiamo che invitare la Polizia Municipale e le Forze dell'Ordine, ad utilizzare prudenza e buon senso, per non aumentare il numeroso contenzioso già in atto».
Confesercenti ha più volte invitato il Comune a non procedere nell'approvazione di questo Regolamento – due anni fa come oggi – il quale risulta sproporzionato ed in contrasto palese con leggi nazionali e regionali.
Azichè ascoltare le proposte, si è preferito andare avanti, con provvedimenti che sono, di fatto, entrate "a gamba tesa", nei confronti delle imprese commerciali, con obblighi ingestibili e vessatori, il cui risultato per i residenti– in termini di benefici – è pari a zero.
«Se Suarez per una morsicata a Chiellini, ha preso 9 giornate di squalifica, - continua Cantoni - l'Assessore Casa e il Sindaco per questo fatto, che squalifica meritano? Battute a parte, ci aspettiamo dal Comune maggior rispetto e spirito di collaborazione: le nostre imprese commerciali e di ristorazione, sono attività di "servizio ai consumatori" e come tali, hanno lo scopo di lavorare, produrre reddito e occupazione ed offrire ospitalità e servizi di qualità e per tutti». Le ormai consolidate (e mondiali..) abitudini di socializzazione delle persone , che si esprimono attraverso il ritrovarsi nelle belle strade e piazze pubbliche, vanno gestite con capacità e professionalità, senza intralciare e mettere in difficoltà chi lavora per dare un servizio. Sono ormai una "fila" i provvedimenti del Tar che hanno censurato questa vecchia linea di condotta del Comune di Parma ed è semplicemente stucchevole continuare così, come se il Tar non contasse nulla. Occorre riprendere un dialogo vero e costruttivo, abbandonando procedure fallimentari che servono solo a fare cassa con le multe e a instaurare un clima minaccioso, discrezionale e quindi inaccettabile nei confronti delle imprese. Una prova di buon senso da parte del Sindaco, sarebbe quella di ritirare tutto quanto "ordinato e approvato" per ricominciare un confronto realistico e produttivo.