Venerdì, 04 Ottobre 2024 13:09

Attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma In evidenza

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Nel pomeriggio di lunedì 30 settembre 2024, gli operatori della Squadra Mobile della Questura di Parma, a seguito di attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di un giovane di ventisette anni, cittadino dell’Ecuador, residente a Milano, gravemente indiziato di essere l’autore – insieme a due donne in corso di identificazione- di una grave rapina commessa il 6 settembre scorso in un appartamento di una centralissima via del centro storico di Parma.

La vittima è un cittadino italiano quarantenne che, dopo aver pianificato un incontro sessuale con una prostituta reperita su un sito di incontri, si recava in un appartamento dove veniva accolto da due donne.

Dopo qualche minuto, giungeva nel piccolo monolocale soppalcato un uomo, descritto come di colore, alto circa 190 cm, con vistosi tatuaggi.

Quest’ultimo lo avrebbe dapprima percosso con calci e pugni; quindi, gli avrebbe sfilato dal polso l’orologio di marca prestigiosa dal valore riferito di circa 25.000,00 euro ed una catenina, sempre in oro, che la vittima indossava al collo. L’aggressore, quindi, avrebbe minacciato la persona offesa affermando che sarebbe andato a prendere una pistola, salvo di fatto allontanarsi dell’appartamento.

La vittima, compreso di essere rimasto solo, tumefatto in volto e sanguinolento, fuggiva dalla casa, trovando riparo e aiuto in un negozio lì vicino, richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine.

L’immediato intervento degli operatori della Polizia di Stato consentiva di acquisire i primi elementi utili ad avviare le indagini che si sono protratte ininterrottamente fino all'identificazione dell’indagato.

Dalla visione delle immagini degli impianti di video sorveglianza privata installati nei pressi dell’appartamento dove è stato commesso il reato, che restituivano le immagini di un uomo corrispondente alle descrizioni fornita dalla vittima, era possibile accertare la veridicità della narrazione della persona offesa e la dinamica dei fatti.

L’ attività di indagine svolta sia attraverso la visione dei filmati delle telecamere, sia attraverso l’escussione della persona offesa, condotta anche con l’ausilio di strumenti tecnologici, consentiva di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti del ventisettenne sudamericano che veniva tratto in arresto, in esecuzione del provvedimento restrittivo emesso dall’A.G, a Milano presso il proprio domicilio.

Durante lo svolgimento delle indagini è stato inoltre accertato che l’appartamento dove si è consumato il delitto era stato affittato per alcuni giorni da una donna attraverso un noto motore di ricerca; tuttavia l’ospite non veniva registrato ed identificato dal locatore e pertanto quest’ultimo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per l’omessa registrazione degli ospiti all’Autorità di Pubblica Sicurezza.

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