Il raggiro funziona così: il malvivente entra in un locale commerciale e paga con una banconota da 100 Euro, per una consumazione di poco valore. Il cassiere elargisce il resto, ma a quel punto il truffatore, con una scusa, chiede di riavere la banconota e, distraendolo ulteriormente con altri pretesti, rifila una banconota da 50 euro. Il cassiere ha quindi dato il resto ed anche restituito la banconota da 100 euro, prendendo quella da 50, non rendendosi subito conto, nel vorticoso passaggio di contanti, di essere stato circuito. Un tipico caso di “confusione organizzata” che dura pochi istanti e si svolge senza esitazioni, possibilmente approfittando anche della presenza di più clienti in fila per pagare, tra i quali, spesso, anche qualche complice dello stesso truffatore.
Ed è quello che è successo nel pomeriggio di lunedì u.s. quando due donne straniere, con minore al seguito, sono entrate in un bar del centro di Fidenza. Dopo aver prelevato dal frigo alcune bibite, per un totale di 10€, le hanno depositate sul bancone e hanno pagato con una banconota da 200 €. Una volta entrate in possesso del resto hanno finto di cambiare idea, restituendo la merce e chiedendo indietro la banconota di grosso taglio. La truffa si è consumata nel momento in cui le due donne, condendo il tutto con voce alta, confusione e movimenti frenetici, hanno trattenuto 90 dei 190 € di resto e sono uscite in strada, scomparendo velocemente per le vie del centro.
La dipendente del bar, già sospettosa, non appena ha intuito che le due donne avevano cattive intenzioni, ha scattato loro alcune fotografie, che ha mostrato ai Carabinieri del Radiomobile di Fidenza, sopraggiunti dopo pochi minuti. I militari, cercate le straniere per qualche minuto, hanno intuito che potevano essere giunte in treno e si sono piazzati in stazione, in attesa. Dopo un’ora circa l’intuizione ha dato i suoi frutti e le presunte truffatrici sono state viste arrivare al binario in direzione Bologna, come se nulla fosse. Affiancati da un Carabiniere donna, fatta avvicinare nel frattempo, i militari hanno fermato, identificato e accompagnato le straniere in caserma, assieme al bimbo in fasce di una delle due. A esito di perquisizione i 90 euro sono stati rinvenuti e riconsegnati alla barista. Per le due rumene, poco più che 20enni, in Italia senza fissa dimora ma ricche di precedenti specifici, dopo le operazioni di foto-segnalamento e fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva è scattato il deferimento a piede libero alla Procura di Parma per truffa aggravata in concorso.