Fontanellato, 7 febbraio 224 - Convinto di avere trovato tramite i social media una ragazza sinceramente interessata a lui, un giovane residente nella bassa, dopo molti giorni di continui scambi di messaggi, sempre più coinvolgenti e intimi, ha ceduto alla tentazione di effettuare una videochiamata sexy. Dall’altra parte, però, non vi era la bionda con cui aveva fatto amicizia, ma un schermo nero. Insospettito da tale circostanza, il ragazzo ha interrotto i rapporti, ma era ormai troppo tardi. Dal giorno successivo la “bionda” ha iniziato ad inondarlo di chiamate e di messaggi minacciandolo di diffondere nell’etere la registrazione della videochiamata in abiti succinti, costringendolo a farle diversi bonifici e ricariche su carte prepagate.
Una volta che si sta alle regole del carnefice la vittima finisce in una spirale pericolosa, spesso vengono ricontattati e inizia un rilancio dei ricatti. Sempre più pressanti per ottenere più soldi.
Dopo settimane di vessazioni, e versamenti per diverse centinaia di euro, il ragazzo si è finalmente deciso a denunciare quanto stava subendo ai Carabinieri di Fontanellato, che si sono immediatamente attivati per dare un volto ai responsabili di tale attività estorsiva.
Effettuando controlli incrociati tra gli intestatari dei canali bancari e i dispositivi dai quali veniva gestito il profilo Instagram incriminato, i Carabinieri hanno identificato la “bionda”, nella realtà un senegalese venticinquenne residente in un’altra regione, non nuovo a crimini del genere.
L’uomo, che ha immediatamente interrotto ogni contatto con la sua ultima vittima, dovrà ora rispondere alla Procura di Parma della grave accusa di estorsione continuata e sostituzione di persona. La vittima, esterrefatto dalla rivelazione sulla reale identità della sua “spasimante”, si è detto felice della velocità con cui i militari hanno risolta la questione, palesando grande rammarico per l’ingenuità dimostrata.
I Carabinieri invitano chiunque sia vittima di tali episodi a rivolgersi al 112, o alla più vicina stazione a denunciare, non pagare assolutamente la cifra richiesta e non rispondere ai messaggi minatori, salvare le chat per portarle in sede di denuncia.