Martedì, 04 Aprile 2023 17:12

Tre indagati per l’omicidio del Novi Sad In evidenza

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Si tratta di tre giovani pakistani, tra cui due minorenni, che sono stati identificati grazie al video dell’aggressione che è costato la vita al sedicenne Mohammad Arham, detto Tagi. Intanto sono fuori pericolo gli altri due ragazzi feriti

MODENATre ragazzi di origine pakistana, tra cui due minorenni, sono stati iscritti nel registro degli indagati per l’omicidio, avvenuto lo scorso venerdì pomeriggio al Parco Novi Sad, del sedicenne Mohammad Arham, detto Tagi. Anche se, per ora, non è ancora stato effettuato nessun fermo, le ipotesi di reato sono quelle di omicidio volontario e tentato omicidio nei confronti degli altri due ragazzi feriti, per fortuna dichiarati fuori pericolo.

Sul corpo del sedicenne, intanto, sarà effettuata l’autopsia per capire se il decesso sia stato provocato da un’unica coltellata fatale o da più fendenti. Sarà infatti fondamentale ricostruire i fatti e stabilire se l’autore dell’omicidio sia uno solo o se tutti i ragazzi coinvolti fossero armati di coltello, oltre che di bastone.

L’identificazione dei tre giovani è stata resa possibile grazie al video dell’aggressione, girato da uno dei giovani presenti e subito consegnato alle Forze dell’Ordine, in cui si vede il branco accanirsi contro la giovanissima vittima.

Secondo la ricostruzione dei fatti e le testimonianze dei presenti, lo scontro sarebbe avvenuto per futili motivi e non c’entrerebbe nulla lo spaccio di stupefacenti. A scatenare la furia omicida sarebbe stata una parola storta, un’offesa rivolta a un gruppo rivale. Pare, infatti, che gli aggrediti e gli aggressori si conoscessero già in Pakistan e tra loro non corresse buon sangue. I giovanissimi, di cui alcuni minori non accompagnati come la vittima, si sarebbero poi ritrovati a Modena, anche se pare che il Novi Sad fosse diventato un punto di ritrovo anche per chi proveniva da Bologna.

Il sedicenne ucciso era ospite del San Filippo Neri e seguiva i corsi di italiano per poi cercare un lavoro e aiutare la sua famiglia rimasta in Pakistan. Un sogno purtroppo spezzato troppo presto. Intanto, alcuni membri di un’associazione bolognese sono già in contatto con alcune persone del villaggio da cui proveniva Tagi per organizzare, insieme alla famiglia, il trasferimento della salma una volta terminare le indagini necessarie.