CASTELVETRO (MO) – Mai più un'altra Saman. Forse, potrebbe essere stato il caso della giovane pachistana uccisa a Novellara perché si rifiutava di sposare l’uomo che la famiglia aveva scelto per lei, ad avere dato la forza a una 27 enne di origine cingalese di denunciare i genitori per le vessazioni e i maltrattamenti subiti per lo stesso motivo.
Tutto risale a due anni fa, quando la giovane si innamora di un connazionale, che però non è l’uomo che i genitori, due cinquantenni residenti a Castelvetro, avevano scelto per lei. I genitori provano a farle cambiare idea, ma lei insiste: intende sposare il fidanzato che ama, non il marito scelto dalla famiglia. Per lei inizia allora l’incubo, tra maltrattamenti, vessazioni e percosse, che portano anche la ragazza in ospedale.
Dopo nove mesi di calvario, però, la 27 enne trova il coraggio di denunciare il padre e la madre che sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di lesioni e maltrattamenti.
Questa storia ha anche un lieto fine: la ragazza è riuscita a coronare il suo sogno d’amore con l’uomo che si è scelta: qualche mese fa, infatti, ha sposato il suo fidanzato in Sri Lanka.