A nulla valevano i richiami del personale presente che, al contrario, provocavano una violentissima reazione da parte dello stesso recluso, che si scagliava addosso al preposto di turno, prima colpendolo con un poderoso fendente al costato e, poi, trascinandolo a terra ed afferrandolo al collo nel tentativo di strangolarlo; solo le parole del preposto, che, vistosi vinto dallo strapotere fisico dell’energumeno aggredente, IMPLORAVA di non essere AMMAZZATO, avendo due figlie ed una moglie che lo attendevano a casa, convincevano il carcerato a desistere dal proprio intento ed a riprendere la sua irragionevole corsa per sottrarsi dalle regole penitenziarie.
Successivamente il recluso faceva rientro nella sua camera di pernottamento ed il poliziotto poteva essere soccorso dall’ambulanza del 118 che lo trasportava, unitamente ad un altro poliziotto intervenuto per arginare la furia del recluso, presso il locale pronto soccorso per le cure del caso. I due poliziotti venivano giudicati guaribili in 7 e 4 giorni, salvo la successiva valutazione dei profili psicologici ed eventuali ulteriori complicazioni.
Questo episodio è frutto, come sempre accade, della difficoltà di gestire una utenza tanto problematica, come quella presente presso l’istituto ducale, con un’aliquota di personale del tutto insufficiente, soprattutto nelle ore serali e notturne. Inoltre, il personale in servizio presso l’Istituto di Parma è da tempo oggetto e vittima sacrificale delle decisioni prese, notte tempo e senza mai informare le organizzazioni sindacali, in aperta e palese violazione di tutte le più elementari regole vigenti in materia di trasparenza e correttezza nelle relazioni sindacali da parte dei superiori uffici (Prap e Dap), di decisioni cervellotiche e dagli effetti devastanti, come quelle di aprire un nuovo padiglione senza alcuna implementazione di organico e, quella ultima, di ridurre i posti letto destinati ai detenuti della Media Sicurezza, per istituire due nuove sezioni riservate all’Alta Sicurezza presso il padiglione della Media Sicurezza, cosa che sicuramente produrrà enormi difficoltà gestionali, come già avvenuto in piena pandemia, in cui si è dovuto ubicare detenuti AS presso il padiglione MS. Per non parlare dell’aumento dei rischi per il personale, considerato che tutti gli eventi critici più importanti si sono sempre verificati nell’allora padiglione reclusione, oggi denominato Alta Sicurezza (rivolta del 2000, evasioni, agente raggiunto dall’olio bollente in pieno volto e, ora, questo gravissimo episodio) e per la cittadinanza ducale, per il connesso aumento della presenza sul territorio di familiari di detenuti appartenenti alla criminalità organizzata.
In definitiva, queste OO.SS. continuano a chiedere ed a URLARE la necessità di essere ascoltate prima che vengano attuate decisioni STRAMPALATE che mettano ancora più a repentaglio l’incolumità psico- fisica del personale di Polizia Penitenziaria.
In ordine al caso specifico, nel rivolgere i migliori auguri di una pronta guarigione al collega aggredito, auspichiamo che il detenuto di cui sopra venga immediatamente allontanato dall’Istituto di Parma e, nel contempo, che vengano bloccati eventuali provvedimenti di riassegnazione di altri detenuti che abbiano già creato inenarrabili problemi al personale di Parma, del cui eventuale ritorno si è avuto modo di apprendere, in via informale, in queste ore.
25 gennaio 2023
SAPPE UILPA OSAPP FNS CISL