L’attività trae origine da un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti, svolto nell’agosto 2021 dai Carabinieri della Compagnia di Parma. Durante i controlli la Sezione Operativa aveva accertato che l’uomo si era reso responsabile di una cessione di una modica quantità di cocaina in favore di due italiani di Parma.
I tre venivano identificati e dalle dichiarazioni degli acquirenti si palesava uno spaccio di cocaina che si protraeva da almeno due anni.
La Sezione Operativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma, ha avviato le indagini ricercando altri testimoni e riscontri per consolidare le dichiarazioni ricevute e per comprendere l’effettiva dimensione dell’illecita attività.
L’indagine ha permesso di disvelare una florida attività di spaccio di cocaina e marijuana, risalente almeno al 2019 ed ha anche raccolto elementi indiziari per ritenere che l’uomo, negli anni, avesse acquisito una vera e propria clientela, soddisfacendo sempre ogni richiesta ed organizzandosi in maniera scaltra: si muoveva solo previo appuntamento telefonico, spostandosi a piedi o in bicicletta e nascondendo la cocaina nel cavo orale, per essere pronto ad inghiottirla in caso di controlli delle forze dell’ordine.
Sono stati acquisiti elementi da cui è emersa la gravità indiziaria in ordine a circa 600 cessioni per un importo complessivo di oltre 27 mila euro in un arco temporale dal 2019 al 2021. Aderendo alla prospettazione della Procura, il GIP ha ritenuto l’insussistenza della diminuente del V comma dell’art. 73 DPR 309/90, essendo emerso che, se da un lato le cessioni singole erano sempre riferite a quantitativi modesti di droga, dall’altro si sarebbe trattato di un complesso articolato di cessioni durate nel tempo con modalità e tecnica costante, così da rendere certamente più grave la complessiva condotta ipotizzata, allo stato delle indagini, a carico dell’indagato.
Pertanto, il 33enne è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e tradotto nel carcere di Parma.