Gli stessi, fingendosi interessati all’acquisto di merce messa in vendita su un sito e_commerce, hanno contatto un 50enne residente in paese che, dopo aver pattuito il prezzo di vendita a 250 euro, è stato convinto a recarsi allo sportello bancomat per ottenere il versamento sul conto corrente della cifra. La vittima, seguendo le indicazioni fornite ha digitato per sei volte un codice e, senza rendersene conto, ha effettuato sei ricariche da 250 euro a tre Postepay, per un totale di 1.500 euro.
A seguito della denuncia, la Stazione Carabinieri di Langhirano, ha svolto accertamenti sull’utenza utilizzata e presso le Poste per individuare i titolari delle carte dove sono stati versati i soldi. Al termine degli accertamenti sono stati denunciati per truffa quattro soggetti residenti in Provincia di Napoli e Roma.
Con l’occasione, l’Arma dei Carabinieri di Parma, invita nuovamente, a porre attenzione prima di tutto ai siti dove si effettuano gli acquisti ed a verificare la reale esistenza del bene. Generalmente i prodotti di ingente valore pubblicati con tariffe molto inferiori al prezzo di mercato devono far sorgere qualche dubbio. Inoltre diffidare sempre di email e sms ancorché anticipate da contatti telefonici, poiché spesso mirano al furto di dati personali. Questa tipologia di attività predatoria, detta “Phishing” (è una forma di truffa realizzata sulla rete internet che si concretizza attraverso l’invio di ingannevoli messaggi di posta elettronica) o “Smishing” ( è una forma di phishing che utilizza i telefoni cellulari come piattaforma di attacco, tramite l’invio di sms, che si presume arrivi da fonti fidate, con cui vengono chiesti dati bancari o personali) è prodromica all’impossessamento di nomi utente e password utili a sottrarre denaro, proprio come è successo nelle truffe scoperte ed in quelle sventate prima che il denaro non fosse più recuperabile.