Il tutto ha inizio nel pomeriggio dell’8 di marzo quando la pattuglia della Sezione Radiomobile ferma per un controllo un 37enne rumeno. Lo stesso, mostra per l’identificazione la carta d’identità elettronica italiana. Dall’interrogazione in banca dati emerge un provvedimento di rintraccio per una notifica.
Viene invitato presso la Stazione Carabinieri di Parma Centro. All’ingresso mostra il documento. Poiché vi è la necessità di avere l’identificazione certa in virtù della recente normativa e che la carta di identità fornita risulta danneggiata in varie parti, per la precisione manca il microcip (dove tra l’altro sono memorizzati i dati personali e biometrici quali impronte digitali) e risulta spezzata in due nonchè mancante di alcune parti dove è riportata la data di nascita, si rende necessario eseguire il fotosegnalamento. Al termine delle operazioni si accerta la vera identità.
Non è quella riportata sul documento ma l’uomo è un 38enne cittadino albanese, gravato da diversi precedenti di polizia. A seguito della perquisizione personale si è rinvenuto una tessera sanitaria ed una carta bancomat di un conto corrente acceso con le false generalità.
Considerata la flagranza del reato si è perquisita l’abitazione dove sono stati sequestrati due etti di stupefacente tra cocaina e hashish. L’uomo ha spiegato che prima di entrare in Italia, diversi anni fa a seguito di un respingimento alla frontiera, si è procurato una carta d’identità rumena in quanto facente parte della Comunità Europea.
Arrivato in Italia si è presentato presso l’Ufficio Anagrafe del Comune dove ha richiesto il documento italiano. Al termine delle formalità di rito è stato arrestato per: detenzione ai fini di spaccio, falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e sostituzione di persona ed accompagnato al carcere di Via Burla.