Di Gloria Callarelli 30 gennaio 2022 - Sono questi i punti principali proposti dal Comitato Promotore Associazione “La Città dei Ragazzi” che in tutta Italia ha dato vita ad una raccolta firme per proporre una legge di iniziativa popolare che richiede un ritorno alla normalità.
Numerosi i banchetti attivati su tutto il territorio nazionale ma un po’ ovunque anche la possibilità di recarsi nel proprio comune di residenza e, muniti di carta d’identità, firmare per contribuire alla presentazione della legge in Parlamento.
Una corsa contro il tempo, ma non troppo: inizialmente la data di scadenza per la presentazione della domanda di iniziativa popolare era fissata al 14 marzo, prorogata poi di altri sei mesi.
Soddisfatti gli organizzatori per l’andamento dell’iniziativa.
Una delle regioni più prolifiche per quanto riguarda la raccolta e la presenza sul territorio è il Veneto, protagonista anche in questo week-end con numerosi gazebo e un’ottima affluenza. L’organizzatore della provincia di Treviso, Gian Marco Tischer commenta: “La raccolta firme sta andando avanti spedita per cui ci auguriamo che riusciamo ad avere il numero minimo di firme, 50mila, quanto prima. Devo dire che al momento siamo molto contenti, la cittadinanza sta rispondendo molto bene alle proposte che abbiamo avanzato a partire dal potenziamento della sanità pubblica, svilita nel corso degli anni.”
I primi provvedimenti, chiedono, devono riguardare i medici di base: “Sono coloro i quali combattono in prima linea per curare la malattia del Covid che ha messo in ginocchio l’Italia in questi anni, – sottolinea Tischer – devono essere preparati per farlo e devono essere in numero maggiore in modo da avere meno pazienti e dedicarsi con la dovuta attenzione alla cura di ognuno. Abbiamo chiesto anche che venissero sbloccati i numeri chiusi presso le facoltà che riguardano la medicina, così da avere un maggior numero di medici”.
Ultima, ma non ultima, la richiesta di eliminare il green pass e Tischer spiega il perché: “Noi siamo per la libertà vaccinale. Abbiamo bisogno che il green pass venga eliminato: non è uno strumento sanitario ma è uno strumento politico e amministrativo” conclude.