Valenti che era arruolato nel XXXV Corpo di Armata a Bolzano venne catturato il 9 settembre 1943 dalle truppe tedesche e internato in Germania, nei campi di di Gross Hesepe e di Meppen. Sopravvissuto alla prigionia dedicò il resto della vita al servizio della neonata Repubblica, prima come Deputato della Democrazia Cristiana dell'Assemblea Costituente, poi come Deputato democristiano eletto per la I legislatura della Repubblica.
"Povera umanità costretta a vivere così, tra topi, mosche, pidocchi e pulci simili ad animali nell'umido e sporco. Non ho dormito più per tutta la notte ed ho pensato tanto: contando con le ossa tutte le assicelle della branda. Quando è lungo l'attendere il mattino in queste condizioni. ...Quando tornerò mi sarà più facile far credito ai lamenti e ai bisogni dell'indigenza e della miseria ed operare civilmente per diminuire la portata e l'estensione". E' stato letto dalle pagine scritte dalla prigionia. Miracolosamente ritornato in Patria Valenti mantenne l'impegno politico e sociale fermato in quelle righe che ora i famigliari stringono come cimelio prezioso e hanno voluto condividere in questa ricorrenza.
"Sono persone che si sono sacrificate, solo alcuni sono fortunatamente tornati e ricordarli deve essere un momento significativo. La posa delle pietre è uno strumento per far sentire empaticamente le loro vicende" ha commentato l'Assessora Nicoletta Paci "una pagina di storia così incredibilmente crudele, dalle nuove generazioni che hanno vissuto anno di pace può da essere percepita come un film, con il distacco di vicende non reali. Le pietre che segnano un luogo fisico, il racconto diretto quando ancora è possibile, diventano momenti di trasmissione tangibile di un orrore che abbiamo il dovere di non far ripetere mai più".
Proprio una classe di studenti e studentesse (la IV I accompagnata dalla Professoressa Maria Nicoletta Anedda) del Liceo delle Scienze Umane Albertina Sanvitale ha assistito alla posa della pietra d'inciampo dell'Ardito del Popolo Aristide Zanacca in Via Corso Corsi n. 58 alla presenza del Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi Carboni, Carmen Motta Presidente ISREC, e del Consigliere Regionale Matteo Daffada' dove lo storico di Isrec Domenico Vitale ha ricordato come la vicenda di Zanacca sia particolarmente significativa quest'anno centenario delle Barricate, in un luogo dove si sono compiute (via Corso Corsi all'epoca si chiamava Borgo Torto) e a nome di un Ardito del Popolo."
Sono 26 le pietre d'inciampo che vengono posate nel 2022 nel parmense e in questo portale è raccolto la loro localizzazione e le vicende di coloro che ricordano.
Nella mattina sono state posate anche in:
- Via della Salute 43, in ricordo di Ferdinando Vignali, partigiano della 12a Brigata Garibaldi;
- Via D'Azeglio 23, in ricordo di Guido Toscani, Internato Militare;
- Piazzale Santa Croce 9 in ricordo di Eugenio Frigeri, partigiano della 1a Brigata Julia;
- Via Emilia Est 140, in ricordo di Enzo Dall'Aglio, Internato Militare.