Monteveglio(BO) 26 agosto 2021 – Non si ferma la lista di morti sul lavoro in questa estate funesta. Ieri pomeriggio, attorno alle 13,20, Giovanni Rossi, 49 anni, elettricista residente a Piumazzo, nel modenese, è precipitato da un’altezza di 15 metri mentre stava riparando l’impianto elettrico di un capannone di un’azienda specializzata in sabbiature metalliche, la Sa-Tam di Monteveglio, nel bolognese.
Sul posto si sono recati i sanitari del 118, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo, e i Carabinieri del Nucleo Operativo radiomobile di Borgo Panigale per i rilievi del caso. La Procura di Bologna ha aperto un’indagine per omicidio colposo. Non è chiaro, infatti, che cosa abbia provocato l’infortunio mortale. Le indagini dovranno appurare se il lavoratore utilizzasse i dispositivi di sicurezza e se la caduta sia stata provocata da un malore o da altri fattori circostanziali.
Giovanni Rossi era molto conosciuto a Modena. Era infatti figlio dell’avvocato Vittorio Rossi, scomparso nel 2018, e fratello di Umberto, anche lui stimato avvocato modenese. Come il padre e il fratello, anche Giovanni era un appassionato di rugby. Il padre Vittorio, infatti, era stato il co-fondatore nel 1965 di Modena Rugby, di cui aveva anche ricoperto la carica di Presidente. Anche Giovanni aveva giocato nella squadra modenese, dagli 11 ai 25 anni, tutte le giovanili fino alla prima squadra. Era socio della ditta Elettriogio snc di Piumazzo, dove viveva da diversi anni insieme alla compagna.
Su questo ennesimo incidente sul lavoro è intervenuta la Fiom Cgil di Bologna, che ha espresso le condoglianze alla famiglia e ha dichiarato: “Confermiamo che la Fiom Cgil di Bologna, se possibile, si costituirà parte civile nel procedimento giudiziario in merito all’infortunio mortale. Nelle prossime ore, insieme a Fim e Uilm, valuteremo quali iniziative mettere in campo perché appare ormai evidente che anche nel nostro territorio la ripresa delle attività produttive dopo il lockdown si sta realizzando a discapito della sicurezza e sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori”.