I messaggi che questa amministrazione ha mandato in tutti questi anni sono stati ambigui, e questo non è da meno. Dopo avere dato il patrocinio al canapaio ducale con un sindaco che è stato uno dei primi firmatari per la legalizzazione delle droghe leggere, ora con i murales si “autorizza”ogni artista incompreso a personalizzare la città a modo suo.
Gli spazi pubblici e le facciate private costituiscono un patrimonio cittadino che va tutelato. Le facciate delle abitazioni non possono essere dipinte a piacimento da chicchessia e se disturbano colori non in linea con quelli del singolo quartiere, a maggior ragione immagini fatte per durare non possono essere lasciate alla libertà del singolo. Non si capisce perché si voglia cambiare un modus vivendi consolidato quando nessuno se ne è mai lamentato.
Pensiamo che gli artisti si debbano esprimere ma senza prevaricazione e comunque visto che il gusto è personale potranno esprimersi a casa di chi comprende la loro arte e che li paga.
In ultimo si dovrebbe comunque pensare ai significati e ai messaggi delle “opere”. Di volti tristi e sofferenti ne abbiamo visti troppi. C’è bisogno di gioia e di pensare a come farla nascere dentro ai cittadini, siano artisti o meno. Gli atti vandalici esprimono rabbia, e questa amministrazione ne sta raccogliendo tanta. Non solo i muri sono fatti oggetto di “decorazioni” artistiche, ora anche veicoli parcheggiati sono stati presi di mira e l’oggetto dell’attenzione non è un privato cittadino. Riflettiamoci.
Parma 8 agosto 2021
Direttivi comitati Parma in centro e Cittadella per Parma