Parma 27 luglio 2021 - “Dopo 76 anni dalla fine della guerra civile italiana, è doveroso commemorare tutti, anche coloro i quali aderirono alla Repubblica Sociale Italiana. Non possono e non devono esserci morti italiani di serie A e morti italiani di serie B. L’auspicio è che si ponga un freno al clima d’odio, che viene tuttora alimentato, verso coloro che allora si schierarono contro gli anglo-americani e a difesa della loro italianità. La distinzione permanente in buoni e cattivi non aiuta certamente a riconciliare la Nazione”, così dichiara Matteo Impagnatiello (*), membro dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della Repubblica Sociale Italiana.
(*) Matteo Impagnatiello - membro Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi RSI