L’indagine trae origine dalla denuncia presentata, nel mese di agosto 2020, dall’ex convivente della donna, dalla quale emerge che da settembre 2018, a partire dalla fine della relazione sentimentale, sia lui che la nuova compagna avevano iniziato a subire numerose vessazioni e molestie.
Da ultimo il 7 gennaio 2021, la donna, nel tentativo di accedere presso l’abitazione dei due nuovi conviventi, ha finto di essere la “postina”. Riconosciuta, ha cercato di sfondare con l’autovettura il cancello per riuscire ad entrare.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, alla luce degli elementi di indiziari acquisiti, sulla base anche delle testimonianze raccolte attraverso comuni amicizie, che hanno trovato riscontri significativi e puntuali e dalle quali si evidenziavano le persecuzioni a mezzo telefono, messaggi, mail, pedinamenti, e ritenendo dunque integrati gli estremi dello stalking, ha disposto il divieto d’avvicinamento della donna sia all’uomo che alla nuova compagna e di mantenere una distanza minima di 500 metri dai predetti, nonché il divieto di comunicare con i due con qualsiasi mezzo se non previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria.