Parma 2 gennaio 2021 – Nella tarda serata di qualche giorno fa personale dipendente dell’U.P.G. e S.P. della Questura di Parma interveniva in una privata abitazione della città per la segnalazione di una lite domestica in atto tra due coniugi, all’esito della quale l’uomo aveva ricevuto un fendente alla schiena con un coltello da cucina.
Sul posto gli operatori, con l’ausilio di personale medico del 118, riuscivano con difficoltà a calmare la donna, cittadina extracomunitaria classe 80’, la quale, in un fortissimo stato di agitazione, aveva aggredito il marito, dinanzi a suo, con l’uso di un coltello da cucina ed in seguito con morsi e graffi.
La parte offesa, non in pericolo di vita ma assistita da personale sanitario per i dovuti accertamenti si diceva intenzionata a sporgere denuncia/querela contro la donna, stanco e prostrato dalle continue vessazioni che riceveva dalla stessa.
In considerazione dei racconti dell’uomo, raffiguranti un complessivo quadro di maltrattamenti domestici fatti di episodi di violenza e minacce subite nel corso della convivenza gli agenti hanno individuato nei fatti della giornata un segmento della condotta di maltrattamenti in famiglia, reato rientrante nella recente normativa c.d. “codice rosso”. Pertanto, previo immediato avviso al Sostituto procuratore di Turno la donna veniva tratta in arresto ed associata, su disposizione del Magistrato, al carcere femminile di Reggio Emilia.
La rea, all’esito del giudizio di convalida, in cui il G.I.P. convalidava l’arresto e riconosceva la sussistenza delle esigenze cautelari per il contestato reato di maltrattamenti in famiglia, veniva sottoposta alla misura cautelare custodiale degli arresti domiciliari, da scontare in un’abitazione diversa da quella famigliare al fine di preservare la salute delle vittime del reato.
L’intervento degli Agenti della squadra Volanti si inserisce nell’alveo del mai domito impegno della Polizia di Stato per la tutela delle fasce deboli e per la repressione dei reati di genere, intento recentemente rinnovato in occasione della ricorrenza della giornata mondiale del 25 Novembre. Questi reati infatti, indifferentemente consumati da uomini o donne nei confronti dell’altro sesso, sono particolarmente insidiosi poiché commessi spesso tra le mura domestiche, luogo ove per la vittima è più complicato chiedere l’aiuto delle forze di Polizia e delle reti d’aiuto dei centri antiviolenza.