Sembra una favola di Natale quella che ha inizio venerdì 11 dicembre, quando un cittadino filippino che lavora come custode presso la parrocchia di San Giovanni Bosco, a Modena, trova lungo via Tamburini un portafoglio da uomo. Dentro ci sono ben 1500 euro in contanti. Il cittadino non ci pensa due volte e fa il suo dovere civico: consegna quel portafoglio alla Polizia locale.
Gli agenti lo aprono e trovano al suo interno anche della valuta georgiana, una carta di identità e una patente di guida intestate a un giovane residente in Georgia. Ma è dalla ricevuta di un versamento di denaro all’estero che le operatrici della Polizia locale, insieme al personale dell’Ufficio Denunce della sede del Centro Storico riescono a contattare un ventenne georgiano, che però non parlava una parola di italiano.
Grazie a una tessera sanitaria, si riesce finalmente a contattare la madre del ragazzo, che da tempo vive e lavora a Reggio Emilia. La donna ha spiegato che il portafoglio appartiene in effetti al figlio, che lo ha smarrito mentre era di passaggio a Modena insieme a un amico connazionale.
Il giorno successivo, il ragazzo, insieme all’amico che gli fa anche da interprete, si reca presso la sede della Polizia locale in via Fabriani, dove gli viene riconsegnato il portafoglio con il suo cospicuo contenuto. Il ragazzo ha poi spiegato che il denaro è destinato alle cure del padre, rimasto in Georgia, e che lui si sta apprestando a raggiungere.
Al signor Vibas, il cittadino che ha recuperato il denaro, ma non ha potuto incontrare il giovane georgiano, sono andati anche i sentiti ringraziamenti dell’Amministrazione Comunale attraverso la lettera della comandante della Polizia locale con cui si esprime “il più vivo apprezzamento per il suo gesto, animato da senso civico e da un sincero e fattivo senso di giustizia, determinante nel giungere al lieto epilogo. È indubbio che gesti concreti di educazione civica come il suo siano di grande esempio per rafforzare il senso di appartenenza alla collettività oltre che di sostegno al nostro lavoro quotidiano”.
Una bella storia con il classico lieto fine, di cui abbiamo tutti bisogno in questo Natale così anomalo.