Giovedì, 12 Novembre 2020 16:01

Il "furbetto" beccato dalla Guardia di Finanza In evidenza

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Chiude la partita Iva e lavora in nero per prendere il reddito di cittadinanza. Denunciato dalla Guardia di Finanza. Un cittadino marocchino ha chiuso la partita Iva nel 2017 ma ha continuato a fare lo stesso lavoro in nero usufruendo del sussidio per lui e la sua famiglia. Incrociando dell’Anagrafe Tributaria i finanzieri sono riusciti a risalire al giro d’affari dell’uomo, che ora dovrà restituire 22 mila euro.

 Sassuolo 12 novembre 2020  – Le partite Iva sono quelle che forse, in questo anno di crisi dovuto alla pandemia, se la stanno passando peggio. Un cittadino marocchino residente a Fiorano, tuttavia, era stato lungimirante. Già nel 2017 aveva chiuso la sua partita Iva con cui operava nel settore dei lavori meccanici, continuando a lavorare in nero. Da un anno e mezzo, poi, aveva anche ottenuto il reddito di cittadinanza per sé e la sua famiglia, composta da moglie e due figli, naturalmente presentando un ISEE falso, essendo, di fatto, un evasore totale.

L’uomo è però incappato nei controlli delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Modena, ancora più serrati per verificare che i contributi pubblici siano effettivamente erogati a chi ne ha bisogno e non ai “furbetti”. I Finanzieri della Compagnia di Sassuolo hanno quindi incrociato i dati dell’Anagrafe Tributaria e, in particolare, quelli riferiti alla fatturazione elettronica. Sono quindi emerse fatture regolarmente emesse e ricevute dal soggetto che hanno consentito di ricostruire il suo reale giro d’affari e i guadagni non dichiarati al fine di ottenere indebitamente il reddito di cittadinanza.

Lo straniero è stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena per il reato previsto dall’art. 7 del D.L. 4/2019 che prevede la reclusione da due a sei anni per chi, al fine di ottenere indebitamente un beneficio economico, rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vero, oppure omette informazioni dovute. Contemporaneamente, è stato avvisato anche l’ufficio competente dell’INPS per l’avvio della procedura di revoca del reddito di cittadinanza e la restituzione di quanto illecitamente percepito, circa 22 mila euro.

Tuttavia, il “furbetto” non è il solo ad aver percepito indebitamente contributi pubblici. Dall’inizio dell’anno, infatti, i controlli della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Modena hanno individuato 53 soggetti che a vario titolo hanno illegittimamente beneficiato di prestazioni sociali agevolate, per un totale di 77 mila euro. Tra queste ci sono il reddito di cittadinanza, l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario, dalla mensa e del trasporto scolastico. Per tutti costoro sono state avviate le procedure di sospensione e recupero delle somme. Se saranno effettivamente recuperate, non è dato a sapere.

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