Al primo (in considerazione del limitato numero di cessioni accertate) il Giudice ha applicato il divieto di dimora nella provincia di Parma; per il secondo ed il terzo ha disposto la custodia cautelare in carcere.
L'indagine - partita dalle dichiarazioni di un assuntore di stupefacenti, che ha permesso di trarre in arresto l'OKUSUN che nel frangente è stato trovato in possesso di circa 20 grammi di cocaina- ha consentito di accertare che l'attività di spaccio era gestita insieme a OMONLUMHEN e UGBOGBO. L'indagine, per riscontrare il concorso ali'attività illecita dei due insieme all'OKUSUN si è sviluppata attraverso la disamina dei tabulati delle utenze in uso ai predetti, attraverso servizi di osservazione e mediante la raccolta delle dichiarazioni dei soggetti risultati acquirenti.
Sono state pertanto acquisiti i contributi dichiarativi di una trentina di persone, le quali hanno riferito di aver acquistato droga (quasi sempre cocaina e alcune volte marijuana) dagli indagati, che hanno altresì individuato in foto.
Sono state così ricostruite cessioni di circa 2200 dosi di cocaina e marijuana per un importo complessivo di oltre 90 mila euro in un arco temporale che, per OMONLUMHEN, va dal 2016 al 2020, per OKOSUN va dal 2018 al 2020, per UGBOGBO va dal 2019 al 2020.
Inoltre, aderendo alla prospettazione della Procura, per i due indagati destinatari della più afflittiva misura carceraria, il GIP ha ritenuto l'insussistenza della diminuente del V comma dell'art. 73 DPR 309/90, essendo emerso che, se da un lato le cessioni singole erano sempre riferite a quantitativi modesti di droga, dall'altro si è trattato di un complesso articolato di cessioni durate nel tempo con modalità e tecnica costante, così da rendere certamente più grave la complessiva condotta dell'indagato
Gli arrestati sono stati associati alla Casa Circondariale di Parma