MODENA 11 settembre 2020 – Per percepire il Reddito di Cittadinanza, i buoni spesa riservati alle famiglie meno abbienti, i contributi Covid e perfino l’avvocato gratis hanno letteralmente fatto “carte false”. E sono finiti nei guai. Un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Vignola ha infatti consentito di smascherare nel modenese 19 “furbetti” che attraverso false certificazioni sulla propria situazione economica hanno indebitamente percepito contributi pubblici, tra locali e nazionali, per oltre 50 mila euro.
Le indagini delle Fiamme Gialle sono partire incrociando le informazioni presenti nelle banche dati istituzionali con quelle acquisite presso gli enti erogatori e hanno interessato diverse tipologie di contribuzioni, tra cui, appunto, il reddito di cittadinanza, i buoni spesa, ma anche l’esenzione dal ticket sanitario e il gratuito patrocinio.
Diciannove i casi “sospetti”; nello specifico, cinque “furbetti” del Reddito di Cittadinanza, otto casi per aver indebitamente ottenuto buoni spesa, quattro casi di indebita esenzione del ticket e due per l’assistenza legale a carico dello Stato.
Tutti hanno prodotto false certificazioni che attestavano la simulata difficoltà economica e lo stato di bisogno, in modo da costruire in maniera artificiosa i requisiti reddituali e patrimoniali richiesti per percepire i contributi e indurre così in errore gli uffici competenti all’erogazione dei benefici.
Sette persone sono quindi state denunciate e altre dodici segnalate all’Autorità Giudiziaria per reati o illeciti amministrativi, tra cui indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Per ciascun responsabile saranno avviati procedimenti penali o amministrativi, oltre, ovviamente alle procedure di sospensione delle indennità in fase di erogazione e il recupero delle somme indebitamente già percepite.