Modena, 13 novembre 2019 - La Polizia di Stato ha eseguito la misura cautelare del “divieto di avvicinamento alla persona offesa”, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Modena il 6 novembre scorso a carico di un cittadino tunisino, regolare sul territorio nazionale, indagato per i reati di atti persecutori nei confronti della ex moglie e del nuovo compagno.
Per motivi da ricondursi alla fine della loro relazione sentimentale, l’uomo ha posto in essere una serie di comportamenti molesti e minacciosi nei confronti della ex coniuge, attraverso condotte assillanti ed invasive ripetute nel tempo quali telefonate, appostamenti, pedinamenti.
La relazione, durata all’incirca 13 anni, era stata incrinata dal marito proprio a causa dei suoi atteggiamenti dispotici e tirannici; a seguito dell’ennesima lite, avvenuta nel novembre del 2015, alla presenza dei figli, la moglie aveva richiesto l’intervento della Polizia e dopo quest’ultimo episodio i coniugi aveva instaurato la causa di separazione.
Con il passare del tempo l’atteggiamento ossessivo dell’uomo si era manifestato anche nei confronti del nuovo compagno della ex moglie, al punto di arrivare a denunciarlo alla Polizia imputandogli di averlo minacciato di morte con una pistola. Accuse risultate assolutamente infondate a seguito delle indagini effettuate dalla Squadra Mobile.
Tali atteggiamenti avevano portato la donna e il nuovo compagnano a vivere in un profondo stato di ansia e paura, costringendoli a modificare le loro abitudini di vita e a temere per la propria incolumità.
La scrupolosa attività di indagine, svolta dagli investigatori della Squadra Mobile, specializzati nei reati contro la persona, ha consentito di raccogliere una serie di fonti di prova che hanno permesso alla Procura della Repubblica di Modena di richiedere in via d’urgenza al G.I.P., in attesa degli sviluppi processuali, l’emissione della misura coercitiva del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese, quantificato in 200 metri.