Un drone, a volo di colomba, simbolo di purezza e di speranza, ha accompagnato sabato 21 settembre 2019, l’apertura del Duomo di Santa Maria Maggiore in Mirandola. Riprese fatte dall’alto del Duomo e della Città in festa, sono state proiettate sul maxischermo posizionato per l’occasione nella piazza antistante il tempio, per offrire ai cittadini la possibilità di condividere la bellezza dei luoghi e l’emozione per una giornata che rimarrà nella storia della comunità mirandolese, e di quanti hanno vissuto il dramma del sisma del 2012.
di Guido Zaccarelli Mirandola, 22 settembre 2019 - Il Duomo è tornato al suo antico splendore, grazie al lavoro sinergico delle istituzioni, delle persone che con saggezza, competenza e passione hanno dedicato tutte le loro energie per ottenere un risultato che illumina gli sguardi delle persone accorse all’evento. La grande attesa è terminata e tra i presenti si respirava il profumo della nostalgia, e di una grande emozione, dopo sette lunghi anni trascorsi nell’attesa del compimento da vivere con gioia, da quando il 22 e il 29 maggio l’Emilia è stata colpita dal terremoto che ha visto spazzare via aziende, scuole e i luoghi del culto, che ha tentato invano di affossare la cultura e di piegare la schiena degli uomini. La rinascita è fonte di vita, simbolo della ripartenza e della speranza che rende l’uomo mai domo innanzi alle avversità che si ergono innanzi all’improvviso e ai quali corre l’urgenza di dare una risposta ferma e risoluta. L’occasione giunge propizia, come il volo di una colomba, durante la visita del Santo Padre Papa Francesco in visita nei luoghi del sisma. In quel preciso istante il Vescovo Emerito S.E. Mons. Francesco Cavina ha espresso la volontà di ridare alla città di Mirandola il Duomo, posando la pietra sulla terra ferma che contraddistingue l’identità delle gente, che ha permesso, oggi, di vedere brillare gli occhi di tutta la comunità innanzi alla luce del Duomo illuminato a festa.
L’arcivescovo di Modena e Amministratore Apostolico della Diocesi di Carpi, S.E. Mons. Don Erio Castellucci ha inviato un messaggio ben augurante a tutta la comunità mirandolese, e anche a coloro che non potendo partecipare seguivano in collegamento televisione l’evento, ringraziando Mons. Francesco Cavina per il lavoro svolto e l’impegno per restituire alla città di Mirandola il suo Duomo. Non sono mancati i ringraziamenti ai sacerdoti, alle maestranze e alle istituzioni che hanno condiviso l’ambito progetto di ricostruzione: «è arrivata d'Alba della Resurrezione e la chiesa è restituita al popolo di Dio nel suo splendore».
La cerimonia è stata particolarmente toccante quando l’ing. Marco Soglia della Diocesi di Carpi ha consegnato le chiavi del tempio al Vescovo emerito, S.E. Mons. Francesco Cavina che ha posto successivamente nelle mani del parroco Don Flavio Segalina come simbolo del passaggio verso il nuovo che avanza. Un gesto simbolico che unisce il desiderio di vedere la grandezza dell’uomo espressa nell’arte del fare a stretto contatto con l’armonia, e il silenzio, della propria anima. Presenti le istituzioni che hanno espresso vivo apprezzamento per il lavoro svolto per raggiungere questo importante traguardo. Il sindaco di Mirandola, avv. Alberto Greco ha messo in evidenza il lavoro compiuto da tutte le persone coinvolte nel progetto di ricostruzione e ha donato un quadro fiammingo di una scuola modenese raffigurante la Spoliazione di Gesù. Il Presidente della Regione Emilia Romagna e commissario straordinario alla ricostruzione e terremoto Stefano Bonacini, ha ringraziato e ricordato che il terremoto dell’Emilia ha colpito l’economia, le scuole, le chiese ma non ha piegato l’azione dell’uomo, dando prova del valore della gente che hanno immediatamente capito che bisognava ripartire.
Lo scopo era di portare le persone a lavorare vivere e studiare a pregare esattamente nei luoghi dove lo facevano prima di fronte ad una tragedia, ed eccoci ora qui ad osservare la bellezza del Duomo di Mirandola. Per i mirandolesi l’attesa è terminata e a detta di molti non è stato invano: è stato speso per dare continuità alla comunità di Mirandola e alla cultura che è l’energia che spinge l’uomo ad avanzare nel suo cammino di vita quotidiano.
CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
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