I Carabinieri di Carpi e quelli di Novi, insieme ai volontari Oipa, sono intervenuti in un campo nomadi tra Carpi e Novi in seguito a una segnalazione e hanno trovato il cane rinchiuso in una gabbia artigianale e con una corda stretta al collo che gli aveva procurato ferite.
CARPI (MO) – Ha solo sette mesi, ma ha già conosciuto la cattiveria umana o, almeno, quella di chi lo teneva rinchiuso in una gabbia artigianale, senza protezione dal sole a picco o dalle intemperie, tra piastrelle rotte e rottami di vario tipo. In più, con una corda al collo così stretta da procuragli ferite al collo.
È stato trovato così, in seguito a una segnalazione, un cucciolo di pitbull, che era detenuto in condizioni disumane in un campo nomadi della Bassa modenese, tra Carpi e Novi di Modena.
Intervenuti sul posto, i Carabinieri di Carpi e di Novi di Modena, insieme ai volontari delle Guardie eco-zoofile Oipa, hanno anche verificato che il cane era privo del microchip obbligatorio per legge.
È stato quindi sequestrato, preso in custodia dalle guardie zoofile e trasferito al canile di Carpi per curare le ferite, quelle fisiche, ma, soprattutto, quelle dell'anima. Per la proprietaria, una nomade di 39 anni, è scattata invece la denuncia per maltrattamento di animali.