Grazie alle loro iniziative hanno donato una stampante per ecografo da sala operatoria all'Ospedale dei bambini "Pietro Barilla".
Al centro delle loro animate discussioni la squadra del cuore, amata e seguita nella buona e nella cattiva sorte. Ma durante i loro incontri i Danè del Parma, un gruppo di tifosi che quest'anno celebra 45 anni di fede calcistica vissuta insieme, hanno raccolto i fondi per giocare una partita impegnativa. "La più impegnativa", aggiunge Simone Burani nominato presidente del fans club parmigiano per meriti acquisiti sul campo. Si erano infatti posti l'obiettivo di acquistare una stampante per l'ecografo della sala operatoria dell'Ospedale dei Bambini. E lo hanno raggiunto.
Sabato mattina, grazie all'intercessione dell'associazione Giocamico presieduta da Corrado Vecchi, hanno consegnato l'apparecchiatura nelle mani di Luciano Bortone, medico della 1° Anestesia e Rianimazione dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma che l'ha presa in consegna per i bambini del Maggiore. "La stampante completa un ecografo frutto di un'altra generosa donazione e in questo modo abbiamo uno strumento che poche sale operatorie hanno ma che soprattutto ci consente di intervenire presto e bene sui pazienti più piccoli" ha spiegato Luciano Bortone che ha ringraziato gli amici con i quali condivide la fede calcistica anche a nome del personale del comparto e del direttore Sandra Rossi.
Soddisfatto il nutrito gruppo di Dané capitanato dal presidente. "Siamo nati nel '73 – spiega Simone Burani - e abbiamo sempre seguito il Parma in tutte le trasferte, quando vince è una festa. Però la partita più bella è stata quella che abbiamo giocato per l'Ospedale dei bambini. E' stata la nostra prima iniziativa personale e abbiamo centrato l'obiettivo che ci eravamo prefissati". A colpi di sciarpe, cuscini, gadget del gruppo, piano piano il gruzzolo è cresciuto e si è tradotto in un'apparecchiatura che consente di agevolare il lavoro dell'equipe in sala operatoria. E ora sono pronti per il prossimo obiettivo, ancora più ambizioso del primo.
Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma