La Repubblica italiana, con la legge n.92 del 30 marzo 2004, ha istituito il Giorno del Ricordo come solennità nazionale civile, da celebrarsi il giorno 10 febbraio di ogni anno, per conservare e rinnovare il ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo degli istriani, fiumani, giuliani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
La data prescelta, 10 febbraio, è il giorno in cui nel 1947 fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l'Istria e la maggior parte della Venezia Giulia.
Quest'anno a Modena il Giorno del Ricordo viene celebrato lunedì 12 febbraio, sempre in Piazzale Natale Bruni, dove si trova il monumento di pietra carsica in memoria dei 17mila italiani morti nelle foibe e dei 350mila italiani profughi dalle terre d'Istria di Fiume della Dalmazia.
Alla cerimonia saranno presenti il Sindaco di Modena e il Presidente del Comitato Provinciale dell'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia.
Celebrazione del 12 febbraio (In allegato il Programma in pdf)
ore10.45 - Piazza Natale Bruni
Benedizione del Monumento dedicato ai Martiri delle foibe e deposizione di una corona d'alloro - Preghiera dell'Infoibato
ore 11.00 - Chiesa Monumentale Tempio dei Caduti
Santa Messa celebrata da S.E. Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo Abate di Modena - Nonantola
A seguire la consegna dell'onorificenza "Benemerente ANVGD" al Sindaco di Modena
Uno spostamento di data che non convince il Consigliere regionale e candidato al Senato di Forza Italia, Enrico Aimi, che attraverso un comunicato stampa esprime il suo disappunto: 'Assurdo spostamento di data. Modena non ha perso il vizio di distinguere vittime di serie A da vittime di serie B'. 'Non si è mai visto che cerimonia così importante come quella in memoria delle vittime del comunismo titino, fissata anche da una legge dello stato il 10 febbraio, sia spostata di due giorni. E' come celebrare il 25 aprile il giorno 27. Roba da non credere. Si tratta molto di più di una caduta di stile da parte del Comune, che evidentemente può accadere solo in questa città che evidentemente non ha perso il vizio di operare ancora a distanza di tanti anni una distinzione tra vittime di serie A e vittime di serie B".