I Carabinieri del comando provinciale di Modena e la Guardia di Finanza di Cremona hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare e un sequestro preventivo di società di capitale, intestate a prestanome, dislocate tra Emilia Romagna, Veneto e Calabria. -
Di Manuela Fiorini
Modena, 15 gennaio 2016
Seconda tranche di arresti e sequestri cautelari per l'operazione contro la 'Ndrangheta denominata Aemilia, che dal gennaio dello scorso anno ha portato all'arresto di 117 persone, al rinvio a giudizio, con il processo abbreviato in corso, di 224 e al sequestro di beni e società di quasi 500 milioni di euro.
Grazie a un'operazione condotta tra Emilia Romagna, Veneto e Calabria i Carabinieri del Comando Provinciale di Modena e i Finanzieri della Guardia di Finanza di Cremona hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei persone, cinque delle quali già in carcere, e un decreto di sequestro preventivo, emessi dal Gip del Tribunale di Bologna su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.
Gli arresti e i sequestri sono il frutto della prosecuzione dell'attività investigativa dell'inchiesta madre, che ha individuato e smantellato una "filiale" della 'Ndrangheta che operava autonomamente in Emilia con capacità imprenditoriale e di infiltrazione nel territorio. Le indagini condotte su tre imprenditori di origine calabrese, già in carcere e attualmente imputati nel processo Aemilia, ha consentito di accertare che gli indagati avevano tentato di distrarre i loro patrimoni illeciti, tra cui beni mobili e immobili, mezzi e quote societarie, intestandoli a prestanome. Beni per un valore di 20 milioni di euro, tra cui alcune società con sede a Parma, Verona, Vicenza e Crotone e un agriturismo nel crotonese, gestito da F.G, padre di G.G, attualmente recluso in regime di 41 bis. Sono finiti nei guai anche alcuni professionisti compiacenti, tra cui il commercialista crotonese D.A.C, già in carcere dallo scorso anno e raggiunto da un nuovo provvedimento di custodia cautelare.