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Venerdì, 23 Maggio 2014 19:23

Elezioni Amministrative 2014

Le elezioni amministrative 2014 sono ormai alle porte. I seggi resteranno aperti soltanto domenica 25 maggio, dalle ore 7.00 alle ore 23.00.

Reggio Emilia, 23 maggio 2014 -

Per votare occorre presentarsi al seggio con un documento di identità valido e con la tessera elettorale (in caso di smarrimento, basta richiederne la copia all'Ufficio elettorale del Comune di residenza). Secondo i dati forniti dalla Regione Emilia-Romagna, la provincia con il maggior numero di comuni che andranno al voto è Bologna, con 47 municipalità (83,9% del totale). Nella provincia di Piacenza sono 34 (70,8% del totale), a Parma 33 (71,7%), a Reggio Emilia 36 (80%), a Modena 36 (76,6%), a Ferrara 16 (66,7%), a Ravenna 14 (77,8%), a Forlì-Cesena 20 (66,7%) e a Rimini 19 (73%). Un'importante novità riguarda i 142 comuni con oltre 5mila abitanti, dove debutterà la doppia preferenza di genere. Se si indicherà la preferenza per due consiglieri comunali, questi dovranno essere un uomo e una donna.
Nei comuni sotto i 15.000 abitanti (216 in questa tornata elettorale) sarà eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato, con accanto il simbolo della lista a lui collegata. Quindi, votando un candidato Sindaco, si darà automaticamente la propria preferenza anche alla lista che lo sostiene. È possibile esprimere una preferenza (due nei comuni superiori ai 5 mila abitanti) anche per i consiglieri, che però dovranno appartenere alla lista collegata al sindaco votato (pena l'annullamento del voto). Alla lista che appoggia il Sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre quelli restanti saranno distribuiti secondo proporzione tra le altre liste. Vince chi ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità tra due candidati, si tornerà a votare la seconda domenica successiva con il sistema del ballottaggio.
Nei comuni oltre i 15mila abitanti (39, compresi i quattro capoluoghi Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Forlì) si vota sempre con una sola scheda, sulla quale saranno già riportati i nomi dei candidati alla carica di Sindaco, con a fianco il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano. Il voto si può esprimere in tre modi: tracciando un segno solo sul simbolo di una lista (in questo modo si assegnerà la propria preferenza anche al candidato appoggiato da essa); tracciando un segno sul simbolo di una lista (eventualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista) e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata (voto disgiunto); tracciando un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste collegate a quest'ultimo.
Sempre nei comuni con più di 15.000 abitanti, è eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta (almeno il 50% più uno). Se nessun candidato raggiungerà questa soglia, si tornerà a votare la seconda domenica successiva per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio). Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. In pratica, se la lista o l'insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.


Ivan Rocchi

Pubblicato in Cronaca Emilia
Venerdì, 23 Maggio 2014 14:07

Elezioni Amministrative 2014

Le elezioni amministrative 2014 sono ormai alle porte. I seggi resteranno aperti soltanto domenica 25 maggio, dalle ore 7.00 alle ore 23.00.

Reggio Emilia, 23 maggio 2014 -

Per votare occorre presentarsi al seggio con un documento di identità valido e con la tessera elettorale (in caso di smarrimento, basta richiederne la copia all'Ufficio elettorale del Comune di residenza). Secondo i dati forniti dalla Regione Emilia-Romagna, la provincia con il maggior numero di comuni che andranno al voto è Bologna, con 47 municipalità (83,9% del totale). Nella provincia di Piacenza sono 34 (70,8% del totale), a Parma 33 (71,7%), a Reggio Emilia 36 (80%), a Modena 36 (76,6%), a Ferrara 16 (66,7%), a Ravenna 14 (77,8%), a Forlì-Cesena 20 (66,7%) e a Rimini 19 (73%). Un'importante novità riguarda i 142 comuni con oltre 5mila abitanti, dove debutterà la doppia preferenza di genere. Se si indicherà la preferenza per due consiglieri comunali, questi dovranno essere un uomo e una donna.
Nei comuni sotto i 15.000 abitanti (216 in questa tornata elettorale) sarà eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato, con accanto il simbolo della lista a lui collegata. Quindi, votando un candidato Sindaco, si darà automaticamente la propria preferenza anche alla lista che lo sostiene. È possibile esprimere una preferenza (due nei comuni superiori ai 5 mila abitanti) anche per i consiglieri, che però dovranno appartenere alla lista collegata al sindaco votato (pena l'annullamento del voto). Alla lista che appoggia il Sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre quelli restanti saranno distribuiti secondo proporzione tra le altre liste. Vince chi ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità tra due candidati, si tornerà a votare la seconda domenica successiva con il sistema del ballottaggio.
Nei comuni oltre i 15mila abitanti (39, compresi i quattro capoluoghi Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Forlì) si vota sempre con una sola scheda, sulla quale saranno già riportati i nomi dei candidati alla carica di Sindaco, con a fianco il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano. Il voto si può esprimere in tre modi: tracciando un segno solo sul simbolo di una lista (in questo modo si assegnerà la propria preferenza anche al candidato appoggiato da essa); tracciando un segno sul simbolo di una lista (eventualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista) e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata (voto disgiunto); tracciando un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste collegate a quest'ultimo.
Sempre nei comuni con più di 15.000 abitanti, è eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta (almeno il 50% più uno). Se nessun candidato raggiungerà questa soglia, si tornerà a votare la seconda domenica successiva per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio). Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. In pratica, se la lista o l'insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.


Ivan Rocchi

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Giovedì, 22 Maggio 2014 20:13

Elezioni Amministrative 2014

Le elezioni amministrative 2014 sono ormai alle porte. I seggi resteranno aperti soltanto domenica 25 maggio, dalle ore 7.00 alle ore 23.00.

Reggio Emilia, 22 maggio 2014 -

Per votare occorre presentarsi al seggio con un documento di identità valido e con la tessera elettorale (in caso di smarrimento, basta richiederne la copia all'Ufficio elettorale del Comune di residenza). Secondo i dati forniti dalla Regione Emilia-Romagna, la provincia con il maggior numero di comuni che andranno al voto è Bologna, con 47 municipalità (83,9% del totale). Nella provincia di Piacenza sono 34 (70,8% del totale), a Parma 33 (71,7%), a Reggio Emilia 36 (80%), a Modena 36 (76,6%), a Ferrara 16 (66,7%), a Ravenna 14 (77,8%), a Forlì-Cesena 20 (66,7%) e a Rimini 19 (73%). Un'importante novità riguarda i 142 comuni con oltre 5mila abitanti, dove debutterà la doppia preferenza di genere. Se si indicherà la preferenza per due consiglieri comunali, questi dovranno essere un uomo e una donna.
Nei comuni sotto i 15.000 abitanti (216 in questa tornata elettorale) sarà eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato, con accanto il simbolo della lista a lui collegata. Quindi, votando un candidato Sindaco, si darà automaticamente la propria preferenza anche alla lista che lo sostiene. È possibile esprimere una preferenza (due nei comuni superiori ai 5 mila abitanti) anche per i consiglieri, che però dovranno appartenere alla lista collegata al sindaco votato (pena l'annullamento del voto). Alla lista che appoggia il Sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre quelli restanti saranno distribuiti secondo proporzione tra le altre liste. Vince chi ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità tra due candidati, si tornerà a votare la seconda domenica successiva con il sistema del ballottaggio.
Nei comuni oltre i 15mila abitanti (39, compresi i quattro capoluoghi Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Forlì) si vota sempre con una sola scheda, sulla quale saranno già riportati i nomi dei candidati alla carica di Sindaco, con a fianco il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano. Il voto si può esprimere in tre modi: tracciando un segno solo sul simbolo di una lista (in questo modo si assegnerà la propria preferenza anche al candidato appoggiato da essa); tracciando un segno sul simbolo di una lista (eventualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista) e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata (voto disgiunto); tracciando un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste collegate a quest'ultimo.
Sempre nei comuni con più di 15.000 abitanti, è eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta (almeno il 50% più uno). Se nessun candidato raggiungerà questa soglia, si tornerà a votare la seconda domenica successiva per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio). Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. In pratica, se la lista o l'insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.


Ivan Rocchi

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Mercoledì, 21 Maggio 2014 08:14

Elezioni Amministrative 2014

Le elezioni amministrative 2014 sono ormai alle porte. I seggi resteranno aperti soltanto domenica 25 maggio, dalle ore 7.00 alle ore 23.00.

Reggio Emilia, 21 maggio 2014 -

Per votare occorre presentarsi al seggio con un documento di identità valido e con la tessera elettorale (in caso di smarrimento, basta richiederne la copia all'Ufficio elettorale del Comune di residenza). Secondo i dati forniti dalla Regione Emilia-Romagna, la provincia con il maggior numero di comuni che andranno al voto è Bologna, con 47 municipalità (83,9% del totale). Nella provincia di Piacenza sono 34 (70,8% del totale), a Parma 33 (71,7%), a Reggio Emilia 36 (80%), a Modena 36 (76,6%), a Ferrara 16 (66,7%), a Ravenna 14 (77,8%), a Forlì-Cesena 20 (66,7%) e a Rimini 19 (73%). Un'importante novità riguarda i 142 comuni con oltre 5mila abitanti, dove debutterà la doppia preferenza di genere. Se si indicherà la preferenza per due consiglieri comunali, questi dovranno essere un uomo e una donna.
Nei comuni sotto i 15.000 abitanti (216 in questa tornata elettorale) sarà eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato, con accanto il simbolo della lista a lui collegata. Quindi, votando un candidato Sindaco, si darà automaticamente la propria preferenza anche alla lista che lo sostiene. È possibile esprimere una preferenza (due nei comuni superiori ai 5 mila abitanti) anche per i consiglieri, che però dovranno appartenere alla lista collegata al sindaco votato (pena l'annullamento del voto). Alla lista che appoggia il Sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre quelli restanti saranno distribuiti secondo proporzione tra le altre liste. Vince chi ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità tra due candidati, si tornerà a votare la seconda domenica successiva con il sistema del ballottaggio.
Nei comuni oltre i 15mila abitanti (39, compresi i quattro capoluoghi Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Forlì) si vota sempre con una sola scheda, sulla quale saranno già riportati i nomi dei candidati alla carica di Sindaco, con a fianco il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano. Il voto si può esprimere in tre modi: tracciando un segno solo sul simbolo di una lista (in questo modo si assegnerà la propria preferenza anche al candidato appoggiato da essa); tracciando un segno sul simbolo di una lista (eventualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista) e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata (voto disgiunto); tracciando un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste collegate a quest'ultimo.
Sempre nei comuni con più di 15.000 abitanti, è eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta (almeno il 50% più uno). Se nessun candidato raggiungerà questa soglia, si tornerà a votare la seconda domenica successiva per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio). Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. In pratica, se la lista o l'insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.


Ivan Rocchi

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Martedì, 20 Maggio 2014 09:43

Elezioni Amministrative 2014

Le elezioni amministrative 2014 sono ormai alle porte. I seggi resteranno aperti soltanto domenica 25 maggio, dalle ore 7.00 alle ore 23.00.

Reggio Emilia, 20 maggio 2014 -

Per votare occorre presentarsi al seggio con un documento di identità valido e con la tessera elettorale (in caso di smarrimento, basta richiederne la copia all'Ufficio elettorale del Comune di residenza). Secondo i dati forniti dalla Regione Emilia-Romagna, la provincia con il maggior numero di comuni che andranno al voto è Bologna, con 47 municipalità (83,9% del totale). Nella provincia di Piacenza sono 34 (70,8% del totale), a Parma 33 (71,7%), a Reggio Emilia 36 (80%), a Modena 36 (76,6%), a Ferrara 16 (66,7%), a Ravenna 14 (77,8%), a Forlì-Cesena 20 (66,7%) e a Rimini 19 (73%). Un'importante novità riguarda i 142 comuni con oltre 5mila abitanti, dove debutterà la doppia preferenza di genere. Se si indicherà la preferenza per due consiglieri comunali, questi dovranno essere un uomo e una donna.
Nei comuni sotto i 15.000 abitanti (216 in questa tornata elettorale) sarà eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato, con accanto il simbolo della lista a lui collegata. Quindi, votando un candidato Sindaco, si darà automaticamente la propria preferenza anche alla lista che lo sostiene. È possibile esprimere una preferenza (due nei comuni superiori ai 5 mila abitanti) anche per i consiglieri, che però dovranno appartenere alla lista collegata al sindaco votato (pena l'annullamento del voto). Alla lista che appoggia il Sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre quelli restanti saranno distribuiti secondo proporzione tra le altre liste. Vince chi ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità tra due candidati, si tornerà a votare la seconda domenica successiva con il sistema del ballottaggio.
Nei comuni oltre i 15mila abitanti (39, compresi i quattro capoluoghi Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Forlì) si vota sempre con una sola scheda, sulla quale saranno già riportati i nomi dei candidati alla carica di Sindaco, con a fianco il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano. Il voto si può esprimere in tre modi: tracciando un segno solo sul simbolo di una lista (in questo modo si assegnerà la propria preferenza anche al candidato appoggiato da essa); tracciando un segno sul simbolo di una lista (eventualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista) e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata (voto disgiunto); tracciando un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste collegate a quest'ultimo.
Sempre nei comuni con più di 15.000 abitanti, è eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta (almeno il 50% più uno). Se nessun candidato raggiungerà questa soglia, si tornerà a votare la seconda domenica successiva per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio). Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. In pratica, se la lista o l'insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.


Ivan Rocchi

Pubblicato in Cronaca Emilia

Sassuolo ed imprese: un binomio inscindibile, cresciuto e consolidatosi nel corso dei decenni, che però ora risente della pesante crisi economica che ha investito anche il comprensorio.

 

Modena, 15 maggio 2014 -

 "Gli imprenditori con impegno, sacrificio e soprattutto col loro lavoro, cercano ogni giorno di mantenere aperta la finestra sul futuro, consapevoli del ruolo che rivestono per il territorio. Ci rivolgiamo pertanto, in vista dell'ormai imminente tornata elettorale ai candidati a Sindaco per il Comune di Sassuolo, perché c'è necessità di ridare slancio e nuova competitività. Per questo risulta importante a tal senso anche l'impegno concreto della politica nel sostegno al mondo delle imprese". È chiaro il messaggio che le Associazioni imprenditoriali Sassolesi aderenti a Rete imprese Italia – Confesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, CNA, e Lapam-Confartigianato – lanciano ai candidati a Sindaco in occasione delle Amministrative 2014. Un messaggio che verte sì su problemi e criticità vissute da tutti settori produttivi, ma che vuol essere un contributo costruttivo, in termini di valutazioni e proposte ai futuri amministratori.

Molte i temi e quindi i quesiti posti sotto la lente dai rappresentanti sassolesi delle imprese, per i quali non solo chiedono risposte quanto piuttosto indicazioni concrete riguardo le modalità per superare le criticità creatisi. Ci sono la viabilità, la sicurezza, la burocrazia, il turismo, il centro storico, l'occupazione, il commercio, il sostegno alle imprese... e la gravosa imposizione fiscale. Argomento quest'ultimo da cui parte Carlo Alberto Valentini Direttore di Confesercenti per l'area di Sassuolo e attuale portavoce di Rete Imprese. "L'introduzione di TASI, TARI e IMU sugli immobili strumentali, corrispondono ad una serie di leve tributarie che se gestite tramite le aliquote massime possono significare la fine dell'attività (e tutto quello che ne potrebbe conseguire) per moltissime imprese sassolesi. Per questo siamo determinati a chiedere al futuro sindaco di non applicare la TASI, oltre che l'IMU medesima, sugli immobili strumentali d'impresa. Riguardo alla TARI invece riteniamo importante un confronto sui meccanismi di calcolo che portano alla determinazione della tariffa che - per alcune categorie - è oltremodo gravosa, in particolare se si è in presenza di aree o immobili di grandi dimensioni, dove però si producono rifiuti in quantità molto limitata. Qual è la posizione dei candidati a Sindaco – chiede Bigi - e come pensano di agire riguardo questo importante tema?"

Altro argomento in esame e su cui sono richieste risposte è quello inerente all'urbanistica commerciale e alla viabilità. "Considerata la crisi dei consumi – dichiara Marco Casolari Direttore di Ascom-Confcommercio-Fam area di Sassuolo – riteniamo siano da rivedere, in senso restrittivo, le scelte di programmazione commerciale elaborate negli anni 2000. Tra le quali anche il recupero commerciale del comparto Cisa-Cerdisa che allo stato attuale, il progetto non prevede insediamenti di esercizi di vicinato (negozi), ma solo medie superfici di vendita. Nel cercare di capire quel'è la posizione dei candidati a sindaco in proposito, sarebbe anche opportuno sapere quali saranno sempre in tema di urbanistica commerciale le intenzioni dei futuri amministratori riguardo la salvaguardia del centro storico e delle zone limitrofe al fine di evitare lo spostamento del baricentro commerciale verso strutture periferiche, come già accaduto in passato. E sempre in tema di centro storico con riferimento a piazza martiri Partigiani, considerata l'urgente necessità della sua messa in sicurezza per il transito pedonale, vorremmo sapere se saranno programmati a breve interventi a tal senso. Interventi che dovranno limitare al massimo i disagi per i frequentatori oltre che garantire parcheggi a sufficienza al suo accesso".

Il centro storico è l'argomento scelto anche da Matteo Spaggiari, presidente di Lapam-Confartigianato per l'area di Sassuolo, declinato però anche in termini di attrattività e turismo. "La crisi ha colpito duramente il commercio e di conseguenza l'attrattività del cuore di Sassuolo, dove la chiusura di negozi storici è progressiva e sempre più evidente. Anche il comparto più strettamente turistico e il commercio ambulante non sono rimasti indenni. In che modo dunque chi si accinge ad amministrare la città, intende reagire di fronte a questo declino, come mantenere e rafforzare l'indispensabile ed insostituibile ruolo di commercio sassolese e di quelle aziende a vocazione turistica? "L'incoming" o la creazione di percorsi culturali di grande richiamo possono essere realizzabili in modo concreto?"

Il tema su cui concentra l'attenzione Francesco Stagi, presidente CNA per Sassuolo è quello invece dell'Unione dei Comuni. "Riteniamo che, l'allargamento dell'Unione a otto, con l'entrata dei tre comuni montani debba essere un nuovo stimolo per dare un'accelerazione concreta a questo processo di unificazione. Visto e considerato che, per noi, la razionalizzazione delle risorse fino ad oggi impiegate in un'ottica di efficienza e di efficacia, da perseguire con la riduzione della burocrazia per i cittadini e per le imprese, non solo è importante ma indispensabile. Chiediamo pertanto se da parte della prossima amministrazione comunale ci sarà l'impegno concreto a lavorare anzitutto sull'armonizzazione dei regolamenti comunali. Esigiamo non ci siano più differenze – in taluni casi anche macroscopiche - tra comuni limitrofi nell'applicazione di norme o di tributi (pensiamo ai regolamenti edilizi o di applicazione delle imposte locali). Inoltre vorremmo sapere se possiamo attenderci finalmente la gestione da parte dell'Unione fondamentali come i Servizi Sociali, la Polizia Municipale (rimuovendo l'eccezione di Sassuolo) e lo Sportello Unico per le Attività Produttive".

"Invitiamo i candidati a Sindaco per il comune di Sassuolo a rispondere a questi quesiti. Come abbiamo già saputo fare in passato, occorre unire le forze per ridare competitività alla nostra realtà – ha concluso Valentini – e in questo il ruolo della politica è fondamentale. Le prossime elezioni amministrative sono una tappa importante per Sassuolo sia nel processo di rinnovamento degli organi elettivi, che nella programmazione delle scelte politiche future. Chi andrà a rappresentare i cittadini e le imprese, dovrà assumersi la responsabilità di dare il proprio contributo. Rete Imprese Italia vuole continuare ad essere interlocutore attivo e propositivo con le Istituzioni comunali e con chi sarà chiamato a rappresentarle, portando all'attenzione del dibattito pubblico tutto il valore della propria rappresentanza e delle proprie idee".

 

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Italia)

Si vota in 255 comuni dell'Emilia-Romagna per rinnovare sindaci e consigli comunali, oltre che per eleggere il nuovo Parlamento europeo per cui vota ogni elettore regionale. Online sulle pagine web della Regione una sezione dedicata alle elezioni. Per 142 comuni con oltre 5 mila abitanti debutta la "doppia preferenza di genere" -

 

Parma, 12 maggio 2014 -

Sono 255 i comuni dell’Emilia-Romagna, il 75 % del totale, i cui residenti domenica 25 maggio vengono chiamati al voto per rinnovare il primo cittadino e i relativi consigli comunali. Contestualmente, tutti gli elettori dei 340 comuni emiliano-romagnoli andranno alle urne per eleggere il nuovo Parlamento europeo. I seggi sono aperti nella sola giornata di domenica, dalle ore 7 alle ore 23: lo scrutinio avverrà subito dopo la chiusura delle urne per le elezioni europee, mentre per le comunali lo spoglio si svolgerà a partire dalle ore 14 di lunedì 26 maggio.
Sul sito http://elezioni.regione.emilia-romagna.it – realizzato in collaborazione tra Giunta regionale e Assemblea legislativa - un'apposita sezione dedicata al voto amministrativo proporrà news, curiosità e aggiornamenti. Disponibili anche la cartografia relativa ai comuni che andranno al rinnovo delle amministrazioni locali e il collegamento con la banca dati elettorale (Bde) dell’Assemblea legislativa, contenente i risultati delle precedenti tornate (elezioni amministrative ed europee).


Le elezioni amministrative


Per eleggere sindaci e consiglieri comunali, si vota con una sola scheda di colore azzurro. Gli elettori devono presentarsi ai seggi con un documento valido e la tessera elettorale.
Nei comuni con oltre 15 mila abitanti, se nessun candidato sindaco supererà il 50% dei voti si dovrà ricorrere ad un turno supplementare di ballottaggio, previsto per domenica 8 giugno.
Insieme ai 255 sindaci gli elettori dovranno eleggere complessivamente 3.150 consiglieri comunali, di cui quasi 1.400 concentrati nei centri tra i 3 mila e 10 mila abitanti.
In Emilia-Romagna la provincia in cui è concentrato il maggior numero di comuni al voto è quella di Bologna con 47 municipalità, l’83,9% del totale. Nella provincia di Piacenza sono 34 i comuni al voto (70,8% del totale), a Parma 33 (71,7%), a Reggio Emilia 36 (80%), a Modena 36 (76,6%), a Ferrara 16 (66,7%), a Ravenna 14 (77,8%), a Forlì-Cesena 20 (66,7%) e a Rimini 19 (73%).


I Comuni con oltre 15 mila abitanti


Ben 39 sono i comuni al voto con oltre 15 mila abitanti (interessati da eventuale ballottaggio): tra questi anche quattro capoluoghi di provincia (Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Forlì).
I comuni che eventualmente potrebbero andare al turno di ballottaggio sono Fidenza (provincia di Parma, 1), Casalgrande, Correggio, Reggio Emilia e Scandiano (provincia di Reggio Emilia, 4), Carpi, Castelfranco Emilia, Fiorano Modenese, Formigine, Maranello, Mirandola, Modena, Nonantola, Sassuolo, Soliera e Vignola (provincia di Modena, 11), Argenta, Bondeno, Copparo e Ferrara (provincia di Ferrara, 4), Casalecchio di Reno, Castel Maggiore ,Castel San Pietro Terme, Medicina, Molinella, Pianoro, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, Valsamoggia e Zola Predosa (provincia di Bologna, 10), Cesena, Forlì e Savignano sul Rubicone (provincia Forlì-Cesena, 3), Bagnacavallo, Cervia e Lugo (provincia di Ravenna, 3), Bellaria-Igea Marina, Riccione e Santarcangelo di Romagna (provincia di Rimini, 3).


Novità e curiosità


Per 142 comuni con oltre 5 mila abitanti debutta la "doppia preferenza di genere”. Inoltre, esordio al voto per quattro nuovi ‘supercomuni’ nati dalle fusioni di diverse municipalità: Sissa Trecasali (Parma), Fiscaglia (Ferrara), Valsamoggia (Bologna), Poggio Torriana (Rimini). Votano per la prima volta, alle comunali, in Emilia-Romagna, dopo essersi distaccati dalle Marche, gli elettori di Casteldelci, Maiolo, San Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello (Rimini), 5 dei 7 comuni della Valmarecchia (insieme a Novafeltria, Pennabilli) passati alla provincia di Rimini (Legge n. 117 del 3 agosto 2009).
Diverse le novità introdotte, anche recentemente, nella normativa elettorale. Tra queste, per i comuni fino a 3.000 abitanti, il consiglio comunale è composto, oltre che dal sindaco, da dieci consiglieri e da non più di due assessori mentre per i comuni tra i 3.000 e 10.000 abitanti, i consiglieri sono 12 e gli assessori 4. Per gli altri comuni, il numero di consiglieri resta sempre lo stesso: 36 per i comuni con oltre 250 mila abitanti, 32 in quelli con oltre 100 mila, 24 per quelli oltre i 30 mila e a 16 per quelli maggiori di 10 mila. Nelle giunte dei comuni superiori a 3 mila abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%. Nei comuni fino a 3.000 abitanti, ai sindaci è consentito un numero massimo di tre mandati consecutivi, mentre prima anche per essi era valido il limite dei due mandati consecutivi.


Come si vota


Il nome di ciascun candidato a sindaco è già riportato nella scheda, affiancato dal simbolo della lista o delle liste che lo appoggiano. Per l'elezione dei consiglieri comunali, è possibile esprimere una o due preferenze, indicando il cognome del/i candidato/i prescelto/i accanto al simbolo della lista a cui appartiene/engono. La possibilità di esprimere due preferenze (“doppia preferenza di genere”) è però riservata solo ai comuni superiori ai 5 mila abitanti, non a quelli inferiori. Nel caso vengano espresse due preferenze, devono obbligatoriamente fare riferimento a candidati di sesso diverso, pena l'annullamento della seconda preferenza. Vengono eletti i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze, indipendentemente dalla loro posizione in lista.
Il sindaco eletto resta in carica per 5 anni. Può ricoprire tale carica, nei comuni superiori ai 3 mila abitanti, per un massimo di due mandati consecutivi.
Per il resto, le modalità di voto differiscono in base alla dimensione del comune.


Comuni con meno di 15 mila abitanti


Per scegliere il candidato alla carica di sindaco, è sufficiente tracciare un segno sul simbolo della lista che lo sostiene. È inoltre possibile esprimere una preferenza (due nei comuni superiori ai 5 mila abitanti), scrivendo nell'apposito spazio il cognome del candidato alla carica di consigliere, appartenente alla lista collegata al sindaco votato.
Non si può esprimere un "voto disgiunto", cioè votare un sindaco ed esprimere la preferenza per un candidato consigliere di una lista diversa da quella cui appartiene il sindaco (in questo caso il voto è nullo).
Viene eletto sindaco il candidato che avrà ottenuto il maggior numero di voti. L'eventuale ballottaggio, dopo 2 settimane, si ha solo in caso di esatta parità di voti trai primi due candidati. Alla lista che appoggia il sindaco eletto, vanno i due terzi dei seggi disponibili: i restanti vengono distribuiti proporzionalmente tra le altre liste.


Comuni con più di 15 mila abitanti


È possibile esprimere il proprio voto in tre modi diversi:
a)    tracciando un segno solo sul simbolo della lista (votando così sia per il sindaco che per la lista ad esso collegata);
b)    tracciando un segno solo sul nome di un candidato sindaco (votando così solo per il sindaco e non per la lista o le liste collegate);
c)    tracciando un segno sia sul simbolo della lista, con l’eventuale indicazione della preferenza, sia sul nome di un candidato sindaco non collegato a quella lista ("voto disgiunto").
Viene eletto sindaco il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50 per cento più uno). Qualora nessun candidato raggiunga tale quota, si torna a votare dopo 2 settimane, per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio). Dopo il primo turno, entro una settimana, le varie liste, a eccezione di quelle già collegate con candidati in ballottaggio, possono a loro volta collegarsi con uno dei due candidati ammessi al ballottaggio. Al secondo turno, viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Per quanto riguarda la composizione del consiglio, se la lista o il gruppo di liste collegate al sindaco eletto nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60 per cento dei seggi, ma nel primo turno almeno il 40 per cento dei voti, ottengono automaticamente il 60 per cento dei seggi. I seggi restanti vengono divisi proporzionalmente tra le altre liste.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

La nota stampa di Mauro Melli sulla mozione in merito all'argomento "genitore 1" e "genitore 2" discussa nell'ultimo consiglio comunale

 

Reggio Emilia, 2 maggio 2014 -

In allegato la mozione in merito all’argomento “genitore 1” e “genitore 2” discussa nell’ultimo consiglio comunale.

Il documento mirava al mantenimento della dicitura padre e madre in tutti i documenti che l’amministrazione comunale di Novellara usa al fine di salvaguardare la famiglia naturale cosi come siamo abituati a conoscere.

La posizione del centro sinistra è stata di contrarietà alla mozione, si sono espressi contro tale proposta il sindaco, il vicesindaco, l’assessore Santachiara; anche Alessandro Baracchi (potenziale assessore della lista di Elena Carletti) si è espresso per annunciare il voto contrario del gruppo di maggioranza.

Una presa di posizione inquietante del PD; se ne deduce quindi che se dovesse vincere la Carletti, l’amministrazione novellarese si lascia aperta ogni strada e potrebbe modificare il valore etico e morale della famiglia naturale introducendo il concetto di genitore 1 e genitore 2.

 

Mauro Melli

candidato consigliere Lista Insieme – Fantinati sindaco di Novellara   

 

 

 

 

Cinzia Rubertelli chiede massima attenzione sul fenomeno della criminalità organizzata cinese -

 

Reggio Emilia, 2 maggio 2014 -

 

“Abbiamo appena finito di festeggiare la festa del lavoro, e la scoperta di un ingente traffico della nuova droga shaboo - che non fa sentire per ore fatica e fame ma che ha effetti devastanti per la salute - umilia doppiamente la nostra città. Il lavoro delle forze dell'ordine ribadisce una volta di più che Reggio è silenziosamente al centro dei traffici di una mafia cinese in espansione. Questa nuova droga si sospetta venga utilizzata anche per sfruttare ancora di più i lavoratori cinesi ridotti in semischiavitù nei capannoni di misteriose ditte di loro connazionali. In una città dove il lavoro è un valore così forte è necessario vigilare con attenzione e determinazione su questi fenomeni, innanzitutto per il rispetto della dignità umana. 

In questo quadro fa quasi sorridere una delle tante promesse di Luca Vecchi, stavolta quella del potenziamento della task force per la lotta all'evasione. C'è da chiedersi se andrà accanirsi al solito sui soliti noti, i professionisti e gli artigiani, oppure andrà a indagare ad esempio anche sui molti bar che vengono comperati da giovani cinesi senza nemmeno trattare sul prezzo. Lungi da noi cadere nel razzismo o nei preconcetti, ma saremmo solo curiosi di sapere come questi giovani abbiano risorse che i loro coetanei reggiani non possono permettersi. Hanno forse un maggior accesso al credito? Ci permettiamo di dubitarne. Allora non vorremmo che, come già accaduto per la mafia, si scoprisse dopo anni e anni che esistono attività illegali i cui proventi vengono riciclati nel commercio, “drogando” così anche questo comparto economico. Quando parliamo di attività illegali pensiamo principalmente proprio ai laboratori clandestini e alla diffusa prostituzione, mascherata o meno da centri massaggi: di fronte a questi fenomeni, l’opera di contenimento è sempre stata ridotta al minimo sindacale. 

Noi vogliamo integrare tutti quelli che rispettano le regole, ma non vogliamo che chi le rispetta venga espulso dal mercato proprio da chi le ignora”. 

 

(Fonte: ufficio stampa Cinzia Rubertelli)

 

Giovedì, 01 Maggio 2014 14:30

Delrio passa il testimone a Vecchi

 

Il Pd reggiano fa il tutto esaurito al Centro Malaguzzi: ieri sera il passaggio di testimone tra l'ex sindaco Delrio e il nuovo candidato Luca Vecchi

Reggio Emilia 1 Maggio 2014 -- --

La campagna elettorale per le amministrative del 25 maggio è entrata nel vivo anche a Reggio Emilia. Dopo mesi di giochi di alleanze, tira e molla, rese dei conti e avance, finalmente le squadre sono fatte. E il fischio d’inizio della partita l’hanno dato i due maggiori competitor, ovvero il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico, che hanno annunciato l’arrivo a Reggio dei rispettivi leader: venerdì 9 maggio Beppe Grillo terrà un comizio in piazza Prampolini insieme al candidato sindaco del M5S, l’architetto Norberto Vaccari, mentre sabato 17 il premier Matteo Renzi arriverà da Roma.

E un pezzo importante del Governo – il principale dopo lo stesso Renzi, qualcuno mormora - è stato già messo in campo ieri sera, quando il sottosegretario ed ex sindaco Graziano Delrio è salito a Reggio per ritrovare i suoi vecchi compagni di lotta del Pd reggiano e sostenere la candidatura del suo delfino Luca Vecchi. E all’incontro elettorale “La nostra città, visioni di futuro”, che si è tenuto all’Auditorium del Centro Malaguzzi, c’erano davvero tutti: il segretario provinciale del partito Andrea Costa, il sindaco vicario Ugo Ferrari, l’onorevole Maino Marchi e l’ex deputato Pierluigi Castagnetti. 

In effetti, nonostante negli ultimi anni abbia ricoperto la carica di capogruppo del Pd in Comune e sia ben conosciuto negli ambienti più in vista del partito, Vecchi non gode ancora di una grande popolarità. E anche se alle primarie del centrosinistra ha stracciato i suoi avversari, la partecipazione popolare non è stata elevata. Segno che anche il partito e la stessa alleanza di centrosinistra non navigano in buone acque. E allora il bagno di folla di ieri sera, probabile preludio a quello del 17 maggio quando in città arriverà il Presidente del Consiglio, è servito al Pd prima di tutto per iniziare a serrare i ranghi in vista dello scontro finale, preparandosi anche al peggio, a ciò che fino a poco tempo fa sembrava impensabile, ovvero il ballottaggio. 

Ad aprire la serata è stato il segretario provinciale Costa, che ricordando l’appuntamento del 17 maggio ha sottolineato che “il Partito Democratico non ha più paura delle piazze”. Poi è stata la volta del sindaco vicario Ferrari, al quale è stato affidato l’ingrato compito di enumerare le cifre della crisi economica e di sistema che ha investito Reggio negli ultimi anni. “Dal 2004 al 2013 – ha detto Ferrari - la popolazione è aumentata di 17.000 unità, più del 10%. E dopo questa crescita abbiamo dovuto fare i conti con una crisi mai vista prima. La disoccupazione è aumentata enormemente e tra il 2011 e il 2013 il Comune ha ricevuto 21 milioni di euro in meno in trasferimenti statali”.

Nel suo intervento Luca Vecchi ha invece voluto puntare sulla speranza. “Dire che tutto va male non serve a niente. Dobbiamo tenere insieme memoria e futuro, realtà locale e visione internazionale. La nostra capacità è quella di unire la città, di eliminare divisioni storiche. Non siamo in un momento di ordinaria amministrazione, ma se ci proviamo insieme potremo farcela ancora”. Il sottosegretario Delrio si è detto emozionato di essere tornato a Reggio. “Ieri ho festeggiato il mio primo anno a Roma – ha esordito - ma la città è la città. Per dirvela tutta, per venire qui sono anche scappato da una conferenza stampa. Ma questa è la serata di Luca, che si sta impegnando perché l’affermazione del Pd sia netta e chiara. Però l’esito della guerra non dipende mai da un solo condottiero, per quanto valoroso. E questo vale a Reggio quanto a Roma”.

L’ex sindaco Delrio ha poi ricordato la formazione della sua prima Giunta. “Io fui eletto in seguito all’alleanza tra i due partiti che poi hanno dato vita al Pd. In quel momento Reggio divenne un laboratorio politico che precorreva ciò che sarebbe avvenuto a livello nazionale. Spero che Reggio possa essere ancora un laboratorio innovativo”. E non è mancata la stoccata a Grillo, che a differenza del Pd e di Renzi “non vuole che si esca tutti insieme dai problemi dell’occupazione e dello sfaldamento sociale”. Ma anche la minoranza del Pd ha avuto la sua razione. “Il partito è diventata una cosa nuova – ha detto Delrio – e non possiamo più guardare indietro”.

E alla fine, ci è scappato anche un consiglio per il giovane Luca. “Solo una parola – ha concluso Delrio tra il serio e il faceto -, ed è cortesia. Renzi e gli altri del Governo dicono che sono troppo comunista. Ma, come sapete, sono credente. Io ho sempre cercato uno stile che spegnesse le divisioni. Perché la cortesia è sorella di carità e di amore, e la nostra città ne ha bisogno, per tutti”. 

Ivan Rocchi

Pubblicato in Cronaca Emilia