Resto sorpreso dall’articolo che riporta tale informazione. Anche perché viene riportato che “i primi a dare l’esempio dovranno essere i consiglieri comunali, chiamati a condividere un codice di comportamento che contrasti «discorsi di incitamento all’odio»”. Nel Palazzo del Municipio, le sedute consiliari si svolgono silenziosamente alla pari dello svolgimento di una celebrazione liturgica e pare non vi siano incitamenti all’odio da parte di consiglieri comunali. Ma resto ancora più meravigliato, perché viene ignorata la Costituzione italiana, che contiene il principio personalista, il principio pluralista, quello solidaristico e di uguaglianza .
Giova ricordare ai firmatari della mozione che la Costituzione è la legge fondamentale dello Stato italiano e che occupa, di conseguenza, il vertice della gerarchia delle fonti nel nostro ordinamento giuridico. Appare, dunque, superfluo e inutile quanto richiesto.
Del resto, cosa intendono i firmatari per intolleranza? Forse vogliono mettere a tacere lo stato di malessere che si vive in alcune zone della città di Parma, come, ad esempio, la stazione ferroviaria e il relativo parcheggio sotterraneo, oppure il quartiere san Leonardo, dove la presenza di extracomunitari crea non pochi problemi?
O, ancora, gli stessi firmatari vogliono negare la presenza, in Pilotta, di stranieri che non rispettano le regole del vivere civile, e che, anzi, spesso commettono reati? E il sindaco, cosa ne pensa dell’inefficace organismo, richiesto dal gruppo consiliare che lo sostiene?
Sempre in un’ottica di collaborazione per una sana crescita pluralistica della città.
13.10.2020
Matteo Impagnatiello
Segretario prov.le
Movimento Sociale Fiamma Tricolore"
(Ritaglio della Gazzetta di Parma del 12 ottobre 2020)