Redazione

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La Suzuki condotta dal 30 enne di Soliera Davide Forti stava portando il figlioletto dai nonni per festeggiare il suo compleanno. A causare l'incidente una mancata precedenza. Entrambi sono ricoverati al Maggiore di Bologna in prognosi riservata.

CONCORDIA (MO) - Doveva essere una domenica di festa con la torta di compleanno e i regali. Per questo il solierese Davide Forti, 30 anni, stava viaggiando con la sua Suzuki con a bordo il figlioletto di sette anni per recarsi da Soliera e Concordia, dove vivono i nonni del bambino che, insieme alla mamma, stavano preparando la sorpresa per il piccolo.
Purtroppo, padre e figlio sono rimasti vittima di un grave incidente. Erano le 11.40 di ieri mattina (domenica) quando in una zona di aperta campagna, tra le località "I Livelli" e "Le Caselle", all'incrocio con via Onorata, la Suzuki condotta dal trentenne ha impattato contro una Toyota Yaris condotta dalla 61 enne R.C di Novi.
Secondo i rilievi e la ricostruzione della dinamica da parte della Polizia Municipale dell'Area Nord e dei Carabinieri di Concordia e di Novi, a causare l'incidente ci sarebbe stata una mancata precedenza. La moto ha tentato di evitare l'auto, ma ha impattato la parte frontale del veicolo dal lato del passeggero. L'urto ha fatto fare alla moto un volo di quindici metri nel canale che costeggia la strada. Padre e figlio sono stati sbalzati di sella e sono finiti tra la vegetazione, ma la moto è piombata loro addosso schiacciandoli e intrappolandoli.
I soccorritori, immediatamente allertati, date le condizioni di padre e figlio, hanno ritenuto opportuno fare intervenire due elicotteri per trasportare di entrambi i feriti all'ospedale Maggiore di Bologna, dove sono ricoverati in prognosi riservati nel reparto di Rianimazione a causa dei molteplici traumi riportati nel sinistro.
In un primo momento sembrava che a essere più grave fosse il padre, che essendo davanti aveva subito il trauma maggiore, ma nel pomeriggio si sono aggravate anche le condizioni del bambino. Entrambi versano in pericolo di vita. Illesa, invece, la conducente della Yaris, che ha subito comunque un forte choc per quanto accaduto.

Militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale Forlì-Cesena hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari e ad un decreto di sequestro anticipato di beni disposto ai sensi della normativa antimafia emessi nei confronti di un imprenditore cesenate.

La misura cautelare personale disposta dal Gip del Tribunale di Forlì (Dott.ssa Monica Galassi) su richiesta della Procura della Repubblica di Forlì, nella persona del Sostituito dott.ssa Sara Posa, ha interessato un pregiudicato ritenuto responsabile dei reati di intestazione fittizia di beni – autoriciclaggio – appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta.

Contestualmente i militari del Gruppo di Cesena hanno eseguito il provvedimento di sequestro anticipato emesso dal Tribunale di Forlì, nella persona del Dott. Giovanni Trerè, che ha riguardato l'intero capitale di 3 società ed il relativo compendio aziendale composto da 12 immobili, 2 attività di macelleria, 5 autovetture e n. 1 motociclo.

Il valore complessivo dei beni sottoposti a vincolo cautelare è stato prudenzialmente stimato in oltre € 2,5 milioni.

L'attività portata a termine dal Gruppo di Cesena rappresenta l'ulteriore importante sviluppo dell'indagine denominata "Vortice 2017" che nello scorso mese di aprile aveva già portato all'esecuzione una misura interdittiva di divieto di esercizio ed amministrazione di imprese a carico di altri 2 soggetti ritenuti prestanome dell'odierno arrestato.

Inoltre nel tempo erano già stati sottoposti a sequestro - sia in ambito penale che in quello amministrativo (cd. doppio binario) - beni per complessivi 5,4 milioni di euro ai quali si aggiungono quelli bloccati nei giorni scorsi (tra i quali risulta esservi un'abitazione di 6 vani ubicata a Civitella di Romagna (FC) e n. 3 autovetture Mercedes).

L'indagine ha permesso di rilevare che il pregiudicato cesenate tratto in arresto aveva costituito numerose società, operanti nel commercio di carni all'interno di supermercati, che poi aveva iniziato a dismettere a favore di soggetti di nazionalità straniera poco prima delle sentenze con cui è stato condanno in via definitiva (per fatti di bancarotta fraudolenta e ricettazione).

Attraverso l'interposizione delle società intestate a prestanome nullatenenti il pregiudicato disponeva di un patrimonio immobiliare ingentissimo costituito da 46 immobili e 22 appezzamenti di terreno ubicati in Cesena, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlimpopoli e Civitella di Romagna.

Le stessa società sono state sottoposte a verifica fiscale da parte del Gruppo di Cesena e sono risultate essere evasori totali che hanno omesso di dichiarare redditi ai fini delle imposte per oltre 18 milioni di euro.

 

Apre la nuova casa dei papà. Nel giorno della festa della mamma, il servizio di ospitalità di soccorso per padri separati inaugura la prima casa

E' stato scelto un giorno speciale, la Festa della mamma, per dare avvio a un progetto tutto nuovo, dedicato ai papà ma che ha nel cuore soprattutto il benessere dei figli: domenica 13 maggio l'Associazione San Cristoforo, un pezzo di strada insieme, ha tagliato il nastro della prima casa dedicata ad accogliere padri separati in emergenza abitativa. Un appartamento luminoso, curato in ogni dettaglio, con quell'amore che rende un luogo ancor più bello e accogliente. In questa palazzina, affacciata su una strada tranquilla di un quartiere residenziale della città, da oggi co-abiteranno due papà che, oltre alla fatica di una separazione, hanno dovuto affrontare la difficoltà di trovarsi fuori casa con uno stipendio non più sufficiente a coprire le spese.

Un problema sommerso ma neanche troppo che anche a Parma ha numeri importanti. Perché ci sono troppi padri che, lasciando la casa alla compagna, si trovano senza un tetto o sono costretti a ritornare nella cameretta della loro infanzia, nuovamente a casa dei genitori, ora anziani. Anche questo ha spinto l'associazione a inventarsi una risposta innovativa con il progetto Io sto con te. Ai papà si offre una soluzione abitativa dignitosa, la tranquillità di non sentirsi soli e, soprattutto, la possibilità di condividere nuovamente la quotidianità con i propri ragazzi, in una casa "normale", dentro una situazione "normale". Perché, quando la propria vita è sconvolta da un cambiamento indesiderato e traumatico, la normalità diventa il desiderio più grande. E dalla normalità si può tornare a costruire guardando avanti.

Ora che il progetto è partito, l'associazione che sta preparando altri tre appartamenti, rivolge un invito esplicito a tutti i papà in difficoltà: "chiamateci, scriveteci, fatevi sentire, vi stiamo aspettando e non vediamo l'ora di poter condividere con voi questo sogno che, giorno dopo giorno, si sta realizzando".

Da quando è stato presentato alla città, lo scorso 19 marzo, Festa del papà, il tam tam non si è mai interrotto.

Da Parma, la proposta ha fatto il giro dello stivale e presto, da tutta Italia, sono arrivate telefonate e manifestazioni di interesse per questa idea che, inaspettatamente, si è dimostrata travolgente.

Ancora una volta, per vincere la parola chiave è stata rete; è la comunità che fa quadrato intorno a chi si trova in un momento difficile.

L'elenco di chi ci ha messo un pezzo è lungo: la Fondazione Munus con un fondo dedicato al progetto, il Comune di Parma e il Centro per le famiglie, la Fondazione Pizzarotti che ha contribuito a ristrutturare l'appartamento, il Gruppo Immobiliare Paluan, Ilma Mobili, la cooperativa Eidè, la Comunità di Sant'Egidio, Famiglia più, i Laboratori famiglia, l'Associazione mamme e papà separati, l'ASP e la parrocchia dell'Immacolata.

Ognuno con un ruolo diverso ha permesso di arrivare fino qui, che è solo l'inizio di un percorso che ogni giorno si arricchisce e che ancora ha bisogno del sostegno di tutti.

Per saper di più: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  www.iostoconteparma.it 

 

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