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 La bretella Campogalliano - Sassuolo, una infrastruttura indispensabile per l'agroindustria emiliano romagnola. Parmigiano, Lambrusco , Pera e industria hanno bisogno della bretella.

Piccinini (Confcooperative Modena): «Parmigiano, Lambrusco e pera hanno bisogno della bretella Campogalliano-Sassuolo»
«Come la Cispadana, la bretella Campogalliano-Sassuolo è un'arteria di cui il nostro territorio ha bisogno per restare competitivo sui mercati internazionali».
Lo dichiara il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini commentando l'analisi costi-benefici che il governo sta conducendo sul collegamento autostradale tra l'A22 e il distretto ceramico. «Anche la cooperazione trarrebbe vantaggi dal prolungamento dell'Autobrennero. Basti pensare – spiega Piccinini – a tre eccellenze agroalimentari cooperative come il Parmigiano Reggiano, il Lambrusco e la pera, che dipendono sempre più dall'export. Per non parlare delle ricadute sull'intera economia non solo locale di un'opera che prevede investimenti per 500 milioni di euro e centinaia di posti di lavoro. Non possiamo guardare all'Europa – conclude il presidente di Confcooperative Modena – e avere ancora strade che risalgono ai tempi dei duchi estensi».

 

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Al coro dei preoccupati si unisce anche la deputata emiliana Benedetta Fiorini vicecommissario di Forza Italia in Emilia Romagna. "Lo stop alla 'Bretella' Campogalliano-Sassuolo, deciso dal Governo per impulso del M5S, sarebbe una sciagura per i distretti industriali dell'Emilia. Purtroppo il M5S è totalmente disinteressato all'Emilia e dimostra di non conoscere assolutamente il tessuto produttivo del nostro territorio. E ciò è assurdo perché il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e ai Trasporti, il grillino Michele Dell'Orco, che ha perso nel collegio uninominale di Sassuolo alle elezioni del 4 marzo, è proprio del modenese. Sembra davvero che l'obiettivo dei grillini sia di far fallire le imprese, far perdere posti di lavoro in modo da assicurarsi il voto di questi sfortunati disoccupati con la promessa del reddito di cittadinanza".

"I nostri distretti industriali – continua Fiorini – e specialmente quei settori di eccellenza come l'industria ceramica, e non solo, che esportano il Made in Italy in tutto il mondo, avrebbero bisogno di infrastrutture, invece il M5S le blocca. La Commissione Ue ha previsto che l'Italia crescerà di un misero 0,2 per cento quest'anno, ovvero siamo l'economia più debole di tutta l'Europa, avremmo quindi bisogno di aiutare le nostre imprese a poter competere ad armi pari con quelle degli altri Paesi, invece il Governo tenta di affossarle con la tassazione, la burocrazia e adesso anche fermando opere necessarie come la 'Bretella' Campogalliano-Sassuolo".

 

Personale del Commissariato di Polizia Stato di Sassuolo ha tratto in arresto un cittadino italiano, di 67 anni, destinatario di un ordine per la carcerazione, emesso dalla Corte d’Appello di Bologna, per il reato di violenza sessuale.

Gli agenti del Commissariato avevano deferito l’uomo all’Autorità Giudiziaria per maltrattamenti, lesioni personali e violenza sessuale ai danni della consorte, episodi risalenti all’anno 2006

Dopo le formalità di rito, il 67enne è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Modena, dove dovrà scontare la pena complessiva di 3 anni e 4 mesi di reclusione.

Pubblicato in Cronaca Modena

La 56 enne era stata sospesa dall’insegnamento nello scorso mese di settembre. Le intercettazioni ambientali e le telecamere nascoste hanno consentito agli investigatori di documentare decine di episodi tra maltrattamenti, minacce, violenze nei confronti di otto bambini di quattro anni tra settembre 2017 e giugno 2018.

REGGIO EMILIA –

“Piangi pure, non mi interessa sentirti piangere… Se continui così non vieni neanche a tavola. Vuoi vedere che finisce male davvero?”. Erano questi i toni e le frasi minacciose e perentorie con cui un’insegnante di 56 anni, originaria di Sassuolo e residente a Scandiano, si rivolgeva ai bambini dell’asilo comunale “Loris Malaguzzi”, considerato per i suoi modelli educativi “l’asilo più bello del mondo”. 

Non solo, parole, purtroppo. Le indagini, partite in seguito alla denuncia di una mamma, la cui bambina di 4 anni appariva terrorizzata, aveva ricominciato a farsi la pipì addosso e mostrava lividi per i pizzicotti che “le aveva fatto la maestra”, hanno consentito di documentare, attraverso intercettazioni ambientali e telecamere, decine di episodi, tra maltrattamenti, vessazioni, minacce ai danni di piccoli di 4 anni, rilevati tra settembre 2017 e giugno 2018. 

Come riportato dai capi di accusa, la 56 enne strattonava violentemente i bambini, li afferrava per il collo e li tirava per i capelli. Inoltre, “li rovesciava dalla brandina sulla quale erano sdraiati per il riposino, li stringeva con forza per le braccia e dava loro pizzicotti alle braccia e alle gambe causando lividi”. La donna, in più di un’occasione, ha anche “strappato i peluche dalle mani dei bambini e li ha schiaffeggiati all’altezza di gambe e natiche”, incutendo in loro paura e disagio”.

Di fronte a queste prove ritenute “inconfutabili”, per l’insegnante, che era già stata sospesa dall’insegnamento per sei mesi nello scorso mese di settembre, è stato chiesto e ottenuto il decreto di giudizio immediato, cioè senza udienza preliminare, con l’accusa di maltrattamenti verso otto bambini. 

Diverse famiglie, assistite dagli avvocati Marco e Marcello Fornaciari, hanno poi deciso di costituirsi parte civile e di chiedere i danni alla maestra. Per quanto riguarda invece la scuola, durante un incontro con i genitori l’assessore comunale all’educazione Raffaella Curioni ha annunciato un’indagine interna e l’avvio di un percorso per promuovere il dialogo tra la scuola e le famiglie.

 

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Nell’ambito del piano coordinato di controllo del territorio, nella giornata di ieri gli agenti del Commissariato di P.S. di Sassuolo, unitamente a quattro equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, un’unità cinofila della Questura di Bologna e personale della Polizia Municipale di Sassuolo, hanno effettuato un servizio straordinario volto al contrasto dell’immigrazione clandestina e dello spaccio di stupefacenti nei parchi cittadini e nella zona delle stazioni ferroviarie.

Nel corso dell’attività sono stati effettuati 7 posti di controllo che hanno permesso di identificare 73 persone, di cui 27 con precedenti di Polizia

All’interno del Parco “Ex Edil Carani” sono stati rintracciati 4 cittadini stranieri, tutti con precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti e di immigrazione clandestina, nei confronti dei quali sono stati emessi altrettanti decreti di espulsione dal territorio dello Stato.

Un cittadino marocchino, di 48 anni, irregolare sul territorio nazionale, pregiudicato, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di gr. 27 di sostanza stupefacente del tipo hashish e di alcune banconote per un totale di 245 euro. L’uomo è stato trattenuto all’interno delle camere di sicurezza per essere sottoposto nella giornata odierna a giudizio direttissimo.

Pubblicato in Cronaca Modena

Un 59 titolare di una ditta di trasporto di calcestruzzo avrebbe “commissionato” il rogo di due betoniere di due aziende di San Cesario e Anzola. Gli esecutori materiali sono tre giovani stranieri, anch’essi finiti nei guai. 

MODENA –

Una concorrenza davvero sleale quella messa in atto da un imprenditore 59 enne sassolese, titolare di una ditta individuale adibita al trasporto di calcestruzzo.

Secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Dottor Amara ed eseguite dal NucleoInvestigativo dei Carabinieri di Modena, ci sarebbe proprio lui dietro a due roghi dolosi, ai danni di una ditta di San Cesario sul Panaro, nella notte tra il 14 e il 15 aprile scorsi, e di un’altra azienda di Anzola Emilia, nel bolognese, nella notte tra il 20 e il 21 maggio. 

Ad andare a fuoco tre betoniere della prima ditta e una betonpompa della seconda, con il fine di trarre vantaggio nell’affidamento degli appalti, ma anche come vendetta per alcune vicende, ancora poco chiare, legate al “mercato” delle commesse. 

Le indagini hanno consentito sia di risalire al materiale incendiario, sia al mandante, il 59 enne sassolese, ma anche agli esecutori materiali dei roghi dolosi: un 22 enne albanese, ex dipendente dell’imprenditore, un 21 enne tunisino e un 19 enne marocchino.

L’inchiesta ha anche consentito di fare luce su un ambiente lavorativo “difficile”, caratterizzato da una forte concorrenza tra “padroncini”. È emerso infatti anche un caso di corruzione interno alla ditta appaltante delle commesse, andato a vantaggio sempre del 59 enne. Ancora lui sarebbe stato oggetto di denuncia per condotte illecite da parte del titolare della ditta di San Cesario vittima del rogo.

Per il sassolese è quindi scattato l’arresto per incendio doloso in concorso e illecita concorrenza con violenza e minacce. L’uomo si trova ora ai domiciliari. Stessa misura cautelare anche per il 22 enne albanese, mentre per gli altri due giovani, identificati come esecutori materiali, è scattato l’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza.

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Gervinho e Bruno Alves regalano i tre punti al Tardini e proiettano la squadra nella zona Europa. Bella prestazione di carattere dei crociati contro un Sassuolo poco incisivo in zona goal.

di Luca Gabrielli Parma. 25 novembre 2018 - 

La sosta per le nazionali non imbriglia il buon momento del Parma che dopo l'ultima vittoria in trasferta contro il Torino trova un'altra vittoria fondamentale per l'obiettivo salvezza. Ma dando un'occhiata alla classifica i tifosi, ad oggi, incominciamo a pensare a qualcosa di più gratificante di una semplice salvezza, un vero e proprio sogno che vorrebbe dire Europa.

La classifica infatti alla 12a giornata vede i crociati in sesta posizione con ben venti punti portati in cascina e squadre del calibro di Roma e Fiorentina alle spalle. Si tratta di una "mission impossible" il raggiungimento del traguardo Europa League ma quest'anno il campionato vede molte squadre sullo stesso livello e nessuna capace di mostrarsi superiore alle altre, a parte una Juventus impressionante.

Il Parma si trova lì ad approfittare dei passi falsi di squadre ben più attrezzate ma che ancora non hanno trovato una quadra di gioco. Idea di gioco che invece ha il team allenato da D'Aversa che piaccia o non piaccia sta per il momento portando ottimi risultati.

La squadra ducale adotta il classico catenaccio intervallato da rapide ripartenze, pronta a colpire l'avversario di turno con le accelerazioni di un ritrovato Gervinho. Piano piano l'infermeria si sta svuotando con la possibilità per l'allenatore di far ruotare maggiormente i giocatori. Davanti poi c'è un Roberto Inglese sempre pronto a far sportellate con i difensori e meritevole probabilmente di una chiamata in Nazionale e un gigantesco Bruno Alves a guidare con grande esperienza la difesa.

Gervinho e Bruno Alves chiudono la gara nei primi 45'

Un primo tempo molto divertente con il Parma che passa in vantaggio già nei primi minuti con Gervinho che ribatte a rete una parata di Consigli su un suo tiro. Al 25' il raddoppio è servito con Bruno Alves che sugli sviluppi di un calcio d'angolo deposita in rete un pallone facile facile alle spalle dell'estremo difensore neroverde. Il Sassuolo è sotto shock e solo l'intervento della Var permette a Babacar di accorciare le distanze su calcio di rigore al 36'. La ripresa non regala le stesse emozioni del primo tempo e il Parma arretra il baricentro aspettando un Sassuolo privo di mordente. Solo Matri nelle ultime battute regala un brivido al Tardini ma Sepe si trova pronto nell'intervento.

I crociati sorpassano proprio il Sassuolo e si posizionano alle spalle di quel Milan che affronteranno nella prossima giornata di campionato a San Siro in un vero e proprio spareggio per l'Europa.

 

 

 

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Una 57 di Sassuolo stava facendo una gita con il marito e alcuni amici, quando, all’altezza di Castelvetro, l’animale è sbucato di corsa e l’ha presa in pieno.

SASSUOLO (MO) – 

Investe una ciclista e fugge senza prestarle soccorso. Ma per l’investitore non ci saranno conseguenze penali, perché si tratta di un…cinghiale. La sfortunata ciclista, una 57 enne di Sassuolo, invece, è rimasta a terra dolorante e ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari.

Tutto era cominciato con una gita domenicale, che la sassolese aveva deciso di fare in bicicletta insieme al marito e a tre amici, approfittando della bella giornata. Sulla via del ritorno, all’altezza di Castelvetro, in prossimità di una discesa, il gruppo si è visto tagliare la strada da un paio di cinghiali. Appena il tempo di commentare che, all’improvviso, dalla boscaglia, è sbucato di corsa un altro animale, seguito da due cuccioli, che ha investito in pieno la 57 enne, prima della fila di ciclisti.

La donna è rovinata a terra dolorante e impossibilitata ad alzarsi. Il marito ha subito chiamato il 118. Sul posto, oltre al personale sanitario, sono intervenute anche alcune guardie venatorie, che hanno confermato che nella zona era in corso una battuta di caccia al cinghiale finalizzata alla riduzione del numero di capi.

La sfortunata ciclista è stata invece trasferita all’ospedale di Baggiovara, dove le è stata diagnosticata la frattura di una clavicola, di alcune costole e altre abrasioni e contusioni dovute alla caduta.

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Il corpo in avanzato stato di decomposizione e privo degli arti inferiori è stato recuperato e consegnato ai medici legali per l’esame autoptico. Per ora si sa solo che appartiene a un uomo. Potrebbe essere l’imprenditore di Sassuolo scomparso lo scorso 18 agosto a bordo della sua barca a vela.

SASSUOLO (MO) –

Un cadavere in avanzato stato di decomposizione e privo degli arti inferiori è stato ritrovato al largo di Deiva Marina, in provincia de La Spezia, da due pescatori. Sulle prime, i due hanno pensato che potesse trattarsi dei resti di un animale, ma quando, avvicinandosi, è parso loro sempre più chiaro che si trattava invece di un corpo umano, privo degli arti inferiori, hanno allertato la Capitaneria di Porto. 

Sul posto sono quindi giunti i Vigili del Fuoco con la squadra di subacquei, una motovedetta della Guardia Costiera e i Carabinieri del Comando Provinciale. Il corpo è stato recuperato, issato sulla motovedetta e trasportato fino alla Calata Malaspina, dove è stato ispezionato dal medico legale. Da una prima ricognizione, è stato possibile stabilire che si tratta di un uomo. Indosso aveva un costume da bagno e una maglietta, in vita aveva un marsupio. Al suo interno non sono stati trovati documenti, ma un coltello da cucina e un proiettile di fabbricazione francese. 

La lunga permanenza in mare ha reso impossibile risalire alla sua identità. I resti sono quindi stati portati all’obitorio dell’ospedale Sant’Andrea, in attesa dell’esame autoptico che sarà probabilmente disposto dal magistrato di turno per cercare di risalire alle cause della morte e alle generalità del soggetto.

Una delle ipotesi è che si tratti dell’imprenditore sassolese 56 enne Pietro Fogliani, di cui non si hanno più notizie dallo scorso 18 agosto, quando la sua barca a vela, “Lalabelle” è stata trovata arenata su una spiaggia di Vada, nel livornese. Si attendono quindi i risultati dell’autopsia e delle indagini che i Carabinieri stanno facendo in queste ore per confrontare le caratteristiche dei resti con le segnalazioni di persone scomparse nell’arco temporale compatibile con lo stato del corpo.

Pubblicato in Cronaca Emilia
Giovedì, 20 Settembre 2018 14:28

Sassuolo, uccide la madre e si suicida

Il corpo dell'uomo, identificato come il 53 enne Paolo Fontana, è stato rinvenuto a Ponte Secchia di Baiso, nel reggiano. I carabinieri si sono poi recati presso la sua abitazione a Sassuolo, dove hanno trovato il corpo senza vita della madre, Elide Valentini, 85 anni.

SASSUOLO – Quell'auto con il motore acceso vicino al Ponte Secchia di Baiso, nel reggiano, ha attirato l'attenzione di un automobilista che, stamattina, attorno alle 7.30, ha allertato i Carabinieri di Baiso e Castelnuovo Monti. I militari, giunti sul posto, hanno rinvenuto il corpo senza vita di un uomo, morto suicida dopo essersi gettato dal viadotto.

Si tratta di Paolo Fontana, 53 anni, residente a Sassuolo, nel quartiere Rometta. Alcuni elementi hanno fatto scattare ulteriori controlli presso la sua abitazione in via Vivaldi. Qui i militari hanno fatto una macabra scoperta: in casa c'era il corpo ormai senza vita della madre di Fontana, Elide Valentini, 85 anni. Le cause della morte sono riconducibili a strangolamento.

Un caso di omicidio-suicidio, quindi. Paolo Fontana viveva con la madre e lavorava in una ceramica del distretto. Secondo le prime informazioni, l'uomo aveva qualche problema di salute e aveva difficoltà a prendersi cura dell'anziana, che veniva comunque assistita anche da una badante. Elide Valentini aveva anche un altro figlio, in cura al Sert. Sono in corso ulteriori verifiche per ricostruire la dinamica dei fatti.

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La Capitaneria di Porto di Livorno sta indagando sulle ultime telefonate e sui contatti avuti via WhatApp da Pietro Fogliani, la cui imbarcazione, la Lalabelle, è stata trovata arenata sulla riva di Vada, nel livornese. Di lui ancora nessuna traccia.

SASSUOLO –

L'ultimo pagamento con la carta di credito, per saldare l'ormeggio, è stato registrato a Porto Lotti, a La Spezia, sabato scorso alle 13.30. E sempre a sabato, alle 13.53, è risale l'ultimo accesso a WhatsApp di Pietro Fogliani, l'imprenditore sassolese 56 enne di cui, da quasi una settimana, non si hanno notizie.

La sua barca a vela, la Lallabelle, è stata trovata incagliata vicino alla riva di Vada, in provincia di Livorno, senza che del suo proprietario vi fosse alcuna traccia. Proprio sull'imbarcazione è stato trovato il cellulare dell'imprenditore, mentre tutto il resto, dalle provviste agli indumenti agli effetti personali, è stato rinvenuto in ordine. Non ci sarebbero, infatti, i presupposti per far pensare a una colluttazione o a un tentativo di furto.

Le ricerche per ritrovarlo, coordinate dalla Capitaneria di Porto di Livorno, si sono intensificate, anche attraverso l'impiego di mezzi navali, aerei e subacquei, che stanno pattugliando un raggio di 55 miglia, nel tratto di mare compreso tra la zona sud di Porto Lotti, da dove è partita la barca a vela di Fogliani, al litorale di Piombino. Sono state allertate anche le Capitanerie di Porto di Genova e Civitavecchia per estendere le ricerche anche nelle loro aree di competenza. La Lallabelle, infatti, era sprovvista della strumentalizzazione di radiolocalizzazione satellitare a bordo e non è stato possibile ricostruire i suoi spostamenti.

Nel frattempo, i militari della Guardia Costiera stanno effettuando verifiche anche sulle ultime telefonate fatte e ricevute dal cellulare del sassolese nei giorni precedenti la sua scomparsa, e anche sulla movimentazione dei conti correnti, per escludere un allontanamento volontario.

Sono stati contattati anche il figlio di Fogliani, Alessandro, e l'ex moglie, per approfondire quali siano le abitudini del 56 enne, appassionato di rally e di barca a vela, attività che svolgeva spesso in solitaria. Si cerca di capire se era solito frequentare luoghi particolari o fermarsi durante la navigazione per andare a trovare degli amici. Insomma, tutto quanto possa essere utile per ritrovare il disperso.

Finora, l'unico particolare anomalo è risultata essere la posizione del salvagente di bordo, ritrovato in mare e non a bordo, e con la cima attorcigliata a una delle eliche.

Pubblicato in Cronaca Modena
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