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Domenica, 28 Febbraio 2016 12:37

Grecia sottomessa e GB a Statuto Speciale

Le due facce dell'UE: altissima tensione in Grecia con scontri durissimi tra polizia e manifestanti taciuti da tutti i media e trionfalistici toni per l'accordo raggiunto con il Regno Unito.

di Lamberto Colla Parma, 28 febbraio 2016.
C'è da chiedersi dove andrà questa Europa senza idee e senza guida. Senza strategie condivise di lungo periodo ma soltanto in balia dei ragionieri contabili e degli affaristi più cinici e spregiudicati.

L'anarchia regna sovrana nell'UE, barricate ai confini degli Stati membri per impedire i flussi dei migranti erti nonostante le raccomandazioni della Commissione UE, chiusura delle frontiere interne, statuti speciali, paradisi fiscali a cielo aperto da Londra a Lussemburgo, interventi militari compiuti in segretezza, o quasi e spionaggio alle stelle.

La Gran Bretagna che minaccia l'uscita dall'UE e ottiene uno status speciale che garantisce una notevole indipendenza, consapevole che l'uscita sarebbe stato un maggior danno per il regno di Sua Maestà più che per l'Europa, considerato che la Gran Bretagna mai è entrata totalmente nell'UE.

Giustamente David Cameron esce gaudente dalla maratona dei premier e dichiara soddisfatto che "non farà mai parte del super Stato europeo", né mai di "un esercito europeo". E ancora, sostiene che il Regno Unito ha costretto l'Europa a "tagliare la burocrazia", anche se è esattamente uno dei punti del programma di Jean-Claude Juncker. E assicura che Londra ha "riconquistato il controllo" sulle sue frontiere, riuscendo a bloccare gli abusi dei lavoratori europei che "sfruttano il nostro sistema di welfare".

Elegante Cameron, le sue esternazioni somigliano molto a quelle di chi "sputa nel piatto in cui mangia".

Ma mentre si trattava per "accontentare i britannici", quelli che non sono mai entrati nel sistema euro, quelli che viaggiano in auto a sinistra, quelli che non hanno mai accettato il sistema metrico decimale, quelli che hanno inventato i prodotti derivati intossicando la finanza mondiale con la complicità dei loro alleati statunitensi, quelli che comunque ricevono i contributi PAC di cui ha goduto ampiamente anche la loro famosa agricoltrice, Regina Elisabetta (è stata la più grande beneficiaria d'europa dei contributi), quelli che spiano gli alleati con il loro ECHELON per conto degli americani, ebbene mentre si vuole accontentare questi tignosi pseudo alleati, in Grecia si combatte per non morire di fame ma nessuno ne parla. Sottomessi dalla Troika, come molti avrebbero voluto anche per l'Italia, ai Greci non è nemmeno consentito di far conoscere la loro situazione di crisi e il prospettato ulteriore inasprimento della pressione fiscale accompagnato dal taglio delle pensioni voluto, ovviamente, dall'UE.

A ben guardare, pur non obbligati dalla Troika, anche in Italia il Governo Renzi (in clima di continuità con i suoi predecessori Letta e Monti), sta percorrendo i medesimi sentieri; la pressione fiscale è aumentata e le pensioni di reversibilità sono nel mirino del Governo, delle indennità dei Consiglieri Regionali e dei Parlamentari invece è ancora prematuro parlarne.

Però in Italia questi sono argomenti tabù!
Tutti concentrati a sviare l'attenzione su più marginali discussioni che invece riempiono a ogni ora i notiziari di radio, Tv e giornali; tra stepchild adoption e la maratona politica che ha portato alla rivendicazione d'indipendenza del Regno Unito di Sua Maestà la Regina Elisabetta II, passando magari da qualche rigurgito riferito al Festival di San Remo e qualche indispensabile aggiornamento della crisi tra Belen e Stefano De Martino.

Infine, giusto per non farci mancare nulla e per confermare l'anarchia diffusa nel vecchio continente, corre voce che la Francia abbia mandato truppe speciali a fare operazioni militari segrete in Libia mentre è invece certo che abbia ripristinato le frontiere interne, ma nessuno che protesti in modo palese, anche perché mezza europa l'aveva già fatto prima dei cugini transalpini.

Intanto la non notizia che Berlusconi fu intercettato torna di moda giusto per dare un po' di peperino ai sudditi "italioti" con addirittura la complicità di Obama che finge di cospargersi il capo di ceneri creando, dalla notte alla mattina, una legge di tutela della privacy anche per i cittadini stranieri fingendo di essere estraneo, proprio lui il capo di tutte le forze armate statunitensi, a questa macchinazione.

Ma dove andremo a finire? Dove ci porterà quest'europa inutile e così lontana dall'Europa sognata e progettata nel dopoguerra ma, purtroppo, che ha preso forma e concretezza nel nuovo millennio?

Grecia3 rivolta.

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 07 21 febbraio 2016
Cereali, segnali tenui di ripresa. Il "Parmigiano" di segatura è USA. Il patrimonio di DOP e IGP. il caffè piace e fa bene. italian Sounding. Il consorzio del Parmigiano Raggiano ricorda il senatore Mora.Editoriale, la doccia fredda della Corte dei Conti.

SOMMARIO Anno 15 - n° 07 21 febbraio 2016 (prodotto in allegato scaricabile in formato pdf)
1.1 editoriale La doccia fredda della Corte dei Conti
2.1 formaggio e sicurezza Se il "parmigiano" ha la segatura, allora è statunitense
3.1 cereali Cereali, verso la ripresa?
4.1 Lattiero Caseario Latte e derivati, sempre in crisi.
5.1 DOP e IGP, un patrimonio Dop e IGP, un patrimonio da 13,4 miliardi
6.1 salute e benessere Boom di celiaci e il settore agroalimentare torna al passato
6.2 agricoltura Produzione integrata: l'agricoltura sempre più attenta all'ambiente
6.3 export Export, Alleanza cooperative: agroalimentare sulla strada giusta. recuperare deficit bilancia commerciale (-6 mld)
7.1 gestione allevamenti Allevamenti, la rete rivoluziona la gestione di stalle e imprese del settore
7.1 caffè Il caffè piace e fa bene
7.3 italian sounding Italian Sounds better, in Colombia e Messico spopola il sounding legale
8.1 Lutto Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ricorda il Senatore Giampaolo Mora
8.2 cereali Cereali, tenui segnali rialzisti
9.1 latte Latte, eccesso di produzione e mercato al ribasso. La risposta di Alleanza Cooperative
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 7 21feb16 COP

Domenica, 21 Febbraio 2016 12:25

La doccia fredda della Corte dei Conti

Anno bisesto, anno funesto. I nodi stanno venendo al pettine. Dalla Corte dei Conti e dall'OCSE segnali poco incoraggianti per l'Italia e l'Europa. Il tasso di povertà stimato da Actionaid è altamente preoccupante.

di Lamberto Colla Parma, 21 febbraio 2016.
Nemmeno il tempo di "gongolarsi" dei trionfalistici dati resi noti dall'INPS sullo stato occupazionale del 2015 che a raffica, nelle 48 ore successive, la Corte dei Conti e l'OCSE piazzano un "uno due" da tramortire un peso massimo.

Invece niente, il domatore di leoni al Governo italico, non solo non fa una piega, ma si diletta a ammaestrare i suoi "canguri" nel tentativo di fare passare, interamente e senza danni, la proposta DDL della collega Cirinnà riguardo alle unioni civili e la questione controversa della "Stepchild adoption". Una questione sicuramente importante quella dell'utero in affitto che rischia però di fare abortire il Governo e lo stesso partito di maggioranza relativa, dove la componente cattolica si scontra con quella laica e, c'è da augurarselo, con la individuale posizione etica di ciascun deputato.

Così, mentre in Parlamento ci si azzuffa per la "stepchild adoption - utero in affitto" al punto che la Cirinnà ha seriamente minacciato di abbandonare la politica causa il tradimento dei pentastellati, minaccia prontamente ritirate per dovere di responsabilità, passa sotto sordina che l'OCSE ha ridotto la stima di crescita dell'UE di quasi mezzo punto percentuale e ovviamente anche la stima dell'Italia di altrettanto.
Uno 0,4% di PIL che verrà meno e che cagionerà molti dolori agli italiani che pagano le tasse e i consumatori che rilasciano il 22% su quasi ogni prodotto che acquistano e che potrebbe passare entro breve sino al 25,5% nel caso di mancato raggiungimento di determinato equilibrio tra PIL e debito pubblico. Un inasprimento delle aliquote scongiurato negli ultimi due anni in forza di una maggiore flessibilità concessa dall'UE e dai dati di PIL che, matematicamente parlando, avevano temporaneamente disinnescato la bomba.

I primi segnali che il Governo fosse in pre-allarme erano già pervenuti a più riprese negli ultimi giorni, dalla proposta del "taglio delle pensioni di reversibilità" alla proposta della "tassa sull'ascensore". Nessun segnale pervenuto sulla riduzione dei vitalizi dei parlamentari e dell'esercito dei consiglieri regionali o di alienazione degli ENTI Inutili e via dicendo.

Niente di tutto ciò!

E allora ecco che a innescare nuovamente l'ordigno ci ha pensato la Corte dei Conti richiamando pesantemente il Governo reo di non avere realizzato una politica di contenimento delle spese minimamente sufficiente. Il presidente della Corte, in occasione della apertura dell'anno giudiziario, è stato categorico: Squitieri infatti "è dell'avviso che il parziale insuccesso o, comunque, le difficoltà incontrate dagli interventi successivi di revisione della spesa siano anche imputabili a una non ottimale costruzione di basi conoscitive sui contenuti, sui meccanismi regolatori e sui vincoli che caratterizzano le diverse categorie di spesa oggetto dei propositi di taglio".

Una tirata di orecchie non indifferente che spiana definitivamente la strada all'aumento dell'aliquota iva e un ulteriore inasprimento della pressione fiscale.
Nessuno ha voluto metter mano alla "Spending Review" (contenimento delle spese dell'apparato statale) ed oggi la macchina Italia è troppo onerosa, un tenore di vita che il padrone (cittadino) non può più permettersi.

A dare la misura dello stato di decadimento della "proprietà" ci ha pensato, proprio nelle stesse ore dell'OCSE e della Corte dei Conti, l'organizzazione Actionaid, stimando in ben 4 milioni di cittadini ricadenti nella classificazione di "povertà assoluta" e di ben 17 milioni che spingono alla porta della povertà.

L'incremento delle tasse potrà solo alimentare questi due raggruppamenti e sottrarre risorse anche al sistema di volontariato e assistenza così ben diffuso nei cuori degli italiani e ancora di salvezza per molti, immigrati compresi.

Temo che così procedendo, sia a livello internazionale e ancor peggio a livello domestico, il 2016 sarà l'anno della resa dei conti.
Anno bisesto, anno funesto...

PARMAOTTOBRE2015 033-1

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Domenica, 14 Febbraio 2016 12:48

Epidemia Si, Epidemia No. Zika contro meningite

Zika contro meningite. Come l'informazione ha trattato le due notizie. Allarmismo globale quasi terroristico per Zika e una malattia quasi convenzionale e circoscritta (Toscana) per la meningite. Confrontate numeri e intensità giornalistica e giudicate se non c'è il sospetto di manipolazione e circonvenzione (di incapaci o sospettati tali)

di Lamberto Colla Parma, 14 febbraio 2016.
Dove sta la verità?
Allarme mondiale per Zika. Rischio pandemia e l'OMS che consiglia addirittura l'aborto per le signore sud americane. Un'azione preventiva molto forte soprattutto se messa in relazione al fatto che non vi è certezza del rapporto causa effetto; non è accertato scientificamente che il virus incriminato sia responsabile della microencefalia.

Il mondo intero è però pronto a combattere e i migliori istituti di ricerca sono stati chiamati a rapporto per trovare il nuovo vaccino. Una mossa un po' tardiva posto che il virus fu scoperto quasi sessant'anni fa, era il 1947 e isolato due anni dopo.

Per contro, i luminari italiani, rassicurano sul problemino che si è manifestato nella sola regione toscana: nientepopodimeno che la meningite.
Una cosa di cui non v'é di che preoccuparsi, "nessun pericolo di epidemia" esclamano in coro i medici e i rappresentanti delle istituzioni. Nel frattempo però già 300.000 vaccinazioni sono state fatte e l'obiettivo è di obbligare alla vaccinazione un milione di toscani (vaccini gratuiti sino a 45 anni) per un controvalore di 30 milioni di euro.
Ma continuano a rassicurare, in fondo sono deceduti solo, si fa per dire, due persone nel 2016.
Solo nel 2016 nella regione interessata, con una localizzazione individuata soprattutto lungo la valle dell'Arno, i casi di meningite sono stati 12, di cui 10 da meningococco C. Dal 2015, nel complesso, si sono verificati 50 casi e 9 sono state le morti.
Intanto, di recente, tra le persone colpite dal meningoccoco C c'è anche chi ha avuto progressivi miglioramenti, come i ragazzi ricoverati di recente nel Fiorentino, una ventiduenne americana e un ventitreenne di Bagno a Ripoli, che tra l'altro era stato già vaccinato nel 2008.

Lungi quindi dal pensare a qualsiasi rischio di epidemia, dicono le fonti autorevoli di informazione riportando le opinioni di chi se ne intende.

Tornando invece all'allarme mondiale causato da Zika, a tutt'oggi, non si registrano decessi a livello continentale, solo sporadici casi di persone infettate di rientro da paesi sudamericani e solo nove malati in Italia. I primi tre morti sono stati registrati in Brasile pochi giorni fa ai quali si sono aggiunti altrettanti in Venezuela.
Il confronto, al di là dei dei freddi numeri, è inquietante soprattutto se messi in relazione alle dimensioni territoriali che si contrappongono e al battage informatico che sta dietro ai due fenomeni.

Da profano posso considerare che non comprendo la ragione di tanto accanimento terroristico sul virus Zika soprattutto se contrapposto al flebile respiro mediatico riservato al ben più esplosivo rischio meningite, per ora, allocato nella vicina toscana ma che in tempi recenti aveva già colpito in Veneto e in Sicilia.

A chi giova distribuire il terrore sul primo fenomeno, statisticamente irrilevante, e soffocare invece un più chiaro segnale epidemiologico così pericolosamente localizzato?

Vero é che le temperature sono alte, in questo strano inverno, ma la stagione delle zanzare è ancora relativamente lontana e c'è tutto il tempo per avviare una buona prevenzione intervenendo, da subito sulle prime larve (in genere a marzo), inibendo quindi il processo di moltiplicazione della zanzara, il vettore principale del virus Zika.

Informazione manipolata al servizio dei soliti noti.
Cresce perciò il sospetto che l'informazione ufficiale, quella rappresentata dalle reti televisive, istituzionali e commerciali, e i quotidiani a diffusione nazionale, siano sottoposte al controllo diretto o indiretto, dei medesimo burattinai.

Quei pochi che riescono a far muovere volumi finanziari immensi, capaci di mettere in crisi le borse di tutto il mondo. Quei pochi che hanno in mano la stragrande maggioranza dei marchi alimentari, quei pochi che stanno riuscendo nell'obiettivo di annientare le politiche nazionali sostituendo un governo globale costituito dai detentori della finanza. Quei pochi che, con la complicità dei politici arruolati, per mezzo dei trattati internazionali si sostituiscono ai governi nazionali inibendo i loro poteri, ceduti ad agenzie internazionali e finanziarie.

David Rockefeller, nel giugno del 1991, durante l'incontro del gruppo Bilderberg a Baden Baden, pare avesse così sintetizzato l'obiettivo dei potenti della terra: "una sovranità sovranazionale esercitata da una èlite intellettuale e da banchieri mondiali è senza dubbio da preferirsi senza esitazioni alla tradizionale autodeterminazione delle nazioni."

A ben osservare quanto sta accadendo in Europa e nella nostra cara Penisola, sembra confermare il successo di questa loro strategia.
Il loro potere si è così finemente infiltrato nella società civile che ormai è difficile liberarsi da questo "tenero abbraccio mortale".

Marchi alim Oxfame
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Foto di copertina: Comparazione di un cranio normale con uno microcefalico. U.S. Centers for Disease Control and Prevention
Foto interna: infografica Oxfame - concentrazione dei marchi alimentari

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Cereali volatili. Scivolone dei derivati del latte. Quanto vale una "Cicca frusta"? Zucchero: S.Quirico rimarrà chiuso. Esselunga, accordo per la domenica lavorativa. Additivi sotto accusa. il Parmigiano Reggiano tra tutela in USA e i minibond. L'uso dei droni.

(in allegato é scaricabile il formato pdf)

SOMMARIO Anno 15 - n° 05 07 febbraio 2016
1.1 editoriale Una cicca frusta!
3.1 cereali Cereali, mercato disturbato da fattori esterni
4.1 cereali Cereali, mercati volatili
5.1 Lattiero Caseario Scivolone dei derivati del latte.
6.1 prezzo del latte Latte: c'è l'accordo per un sistema di indicizzazione condiviso
6.2 zucchero Zucchero: Confermata la sospensione della campagna nello stabilimento di S. Quirico (PR)
7.1 lavoro Esselunga: siglato l'accordo sperimentale sul lavoro domenicale
8.1 imprese Ital-frutta diversifica: ceci e fagioli insieme a pomodoro e pere
8.2 nuove tecnologie Droni sugli oliveti italiani
8.3 rifiuti Ambiente: siglato accordo tra Regione e Iren
9.1 salute sicurezza Additivi sotto accusa per le malattie autoimmuni
9.2 consumi Ismea, consumi alimentari: la ripresa c'è ma è debole
9.3 intimidazioni mafiose Cia solidarietà e sostegno al Sindaco di Reggio Emilia
10.1 Tutela in USA Alai a Linea verde
11.1 finanza Minibond per il parmigiano
12.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 5 2016-COP

Domenica, 07 Febbraio 2016 12:31

Una cicca frusta!

Sarà la vicinanza dell'Isis sarà il distacco dalla realtà, ma le barbarie a cui assistiamo dovrebbero fare riflettere le persone di buonsenso e soprattutto i politici.

di Lamberto Colla Parma, 7 febbraio 2016. - 

Uno sterminio di madri, mogli e compagne da parte di squilibrati, perché solo così possono essere definiti, che all'apparenza sembrano condurre una vita normale o forse così sono visti dai vicini sempre più distratti dalle faccende altrui per il montare dei propri problemi.
Mogli e figli tutti in balia di uomini che invece di proteggerli si trasformano in carnefici.

La settimana appena trascorsa è stata testimone di tanti, troppi fatti di violenza domestica o all'interno di strutture protette.

Da nord a sud senza distinzione come i tre casi, nell'arco di 24 ore, registrati in settimana. A Brescia Marinella, 55 anni, è stata uccisa a coltellate. Tolta la vita a sua moglie ha chiamato il cognato, gli ha raccontato cosa aveva fatto, si è messo in auto e si è schiantato contro un Tir. È morto sul colpo. Carla invece di anni ne aveva 38 anni e in grembo portava una figlia. Dopo un litigio, sembra per motivi di gelosia, lui ha preso del liquido infiammabile e le ha dato fuoco. È successo a Pozzuoli. Soccorsa da un passante ha partorito la sua bimba, nata prematura. Giulia Pia. Luana aveva 41 anni. Separata, madre di tre figli. Discuteva spesso con il compagno, da cui aveva avuto il terzo figlio, di 4 anni. Lui l'ha strangolata per gelosia. Un recidivo poiché nel 2000 aveva già ucciso un vicino di casa per le presunte avances che rivolgeva alla sua compagna di allora e per il quale era stato condannato a 11 anni di carcere.

Troppi i casi di maestre di scuola e di infanzia che salgono agli onori delle cronache perché insultano, strattonano, e picchiano bambini di pochi anni. Anche troppo frequenti i casi maltrattamenti a persone fragili, come accaduto all'attore Francesco Nuti picchiato dal suo badante, o come quegli anziani, segregati negli ospizi e vittime di violenza, piuttosto di infermieri, che pur di non venire disturbati durante il turno notturno in ospedale somministravano dosi di calmanti, non autorizzati dai medici, anticipando così lla morte ai pazienti in età più avanzata, quelli il cui fisico è ormai incapace di reagire alla violenza dei farmaco.

Barbarie alle quali è difficile abituarsi e per le quali è difficile credere che gli esecutori verranno puniti con le adeguate pene. Il caso di Luana ne è la dimostrazione più recente e drammatica.

Una società sempre meno civile e sempre più appare come un agglomerato di persone la cui troppo stretta vicinanza scatena reazioni furiose sempre più diffuse e spesso incomprensibili. Società dove a scuola si impara a fare il capobranco e dove le goliardate di un tempo si sono trasformate in bullismo violento.

Una società che punisce il cittadino reo di inquinare il mondo con il mozzicone di sigaretta gettato a terra con ben 600€ di multa e non riesce a difendere i più deboli e a punire con fermezza chi si è macchiato di feroci, quanto gratuiti, omicidi.

Già perché ai casi di quegli assassini "familiari" si devono aggiungere le vittime della strada per colpa di ubriachi alla guida di auto o di microcar, come il caso dell'immigrato rumeno che ad Arezzo, pochi giorni fa, ha investito, uccidendole, madre e figlia sul marciapiede. All'alcol test risultavano valori 4 volte superiori superiori al consentito. Ben più di una o due birre.

L'alcol è un vero e proprio killer e in europa sono ben 7.000 le vittime di incidenti stradali dovuti all'ebbrezza dei conducenti.

Una società allo sfascio dove le regole vengono applicate, con rigore, a chi ha sempre vissuto nella normalità, rispettando legge, norme e soffrendo per ottenere anche diritti reali, mentre rimane a osservare testimone di reati impuniti una sempre maggiore mole di persone.

Ma attenzione che i furbetti chiamano furbetti e i civili possono trasformarsi in incivili applicando il diritto alla sopravvivenza e allora il caos e l'anarchia diffusa e generalizzata non potrà che innescare micro o grandi rivoluzioni.

E' sul Lavoro e sul rispetto delle norme che il Governo deve dare una reale e rigida svolta.
Accantonare per un attimo le tendenze "green" per illuminare le tante zone "black" della nostra vita sociale. Dare maggiore respiro alle micro e piccole imprese, quelle che potranno quindi assorbire nuove unità lavorative, e punire le grandi imprese che tra distrazioni fiscali e irregolarità ambientali non hanno da imparare nulla da nessuno.

Forse il Governo dovrebbe pensare a rieducare il sistema scolastico che torni a essere, da nord a sud, il terreno di coltivazione delle future generazioni e non solo una sorta di depositi familiari per figli di genitori indaffarati a tirare la carretta che quando tornano a casa sono così stremati da non avere più neanche la forza di fare un carezza ai figli.

Invece sono settimane che in parlamento si discute di famiglia e soprattutto lo scontro si fa duro sullo "Stepchild adoption".
E cosa sarebbe? Perché non descriverlo in italiano comprensibile? Nientemeno che la possibilità da parte di una coppia gay di adottare il figlio di uno dei due componenti il nuovo nucleo familiare. Un problema sociale sicuramente importante per la comunità omosessuale ma che non può che essere limitato a rarissimi casi. Quando uno dei due è vedovo ad esempio o mamma nubile, perché diversamente l'adozione del figlio sarebbe impossibile per l'esistenza in vita dell'altro genitore, etero o omosessuale che sia.

E così dibattiti parlamentari, manifestazioni in piazza per che cosa? solo pochi casi o forse perché dietro al passaggio di questa norma ci starebbe la apertura legale all'utero in affitto?

Non sarebbe più onesto e civile allentare i cordoni dell'adozione? Sia in termini di costi, sia nella rosa dei destinatari dell'affidamento, comprendendo quindi anche i single e le coppie omosessuali, sempre che rispettino i requisiti di onorabilità richiesti?

Invece a quanto parrebbe la lobby "Omo" preferirebbe accudire al figlio venuto al mondo per via naturale da una donna, ops scusate, meglio dire femmina "covatrice" inseminata da uno dei due piccioncini amorosi.

Intanto i piccini adottabili crescono negli orfanotrofi e svanisce pian piano la possibilità di essere attrattivi per l'adozione. Crescono in una struttura dove l'amore è distribuito su tanti e non abbastanza per ciascuno, col rischio di crescere infelici e anaffettivi.

E dove non c'è amore non c'è società civile e tolleranza. La nostra si sta così trasformando.

Una civiltà in cui una cicca vale più di una vita umana non potrà avere un orizzonte lontano.

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Strategia del terrore, allarme Zika? L'eredità di Expo, l'Emilia Romagna programma il sistema del futuro prossimo. Mais e soia, le previsioni 2016. La forestale entra nella Benemerita. Nuovo calo dei mercati agricoli secondo i dati Ismea. "Falde acquifere completamente all'asciutto. Situazione grave.

SOMMARIO Anno 15 - n° 04 31 gennaio 2016
1.1 editoriale Strategia del terrore. Allarme Zika?
3.1 cereali Cereali, piccole oscillazioni ma nessuna variazione di rilievo
4.1 Lattiero Caseario Cresce ancora il "Parmigiano"
5.1 L'eredità di Expo L'eredità di Expo. Tracciato il futuro dell'agroalimentare emiliano romagnolo
6.1 export agroalimentare Germania: Il Parmigiano Reggiano punta sulla ristorazione di qualità con gli Chef di JRE
6.2 UE e Lambrusco Vino. A Scandiano si parla di Lambrusco
8.1 imprese Mulino Alimentare di Parma testimone di eccellenza internazionale
9.1 mais e soia Previsioni in riduzione in Sud Africa e USA.
10.1 ambiente e sicurezza Nasce il comando per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare.
10.2 ecoreati La "Forestale" entra nella Benemerita.
11.1 siccita' ANBI Emilia Romagna: "Falde acquifere completamente all'asciutto. Situazione grave
12.1 agromercati Ismea, nuovo calo dei prezzi agricoli a dicembre.
13.1 promozioni "vino" e partners

 

Domenica, 31 Gennaio 2016 11:47

Strategia del terrore. Allarme Zika?

Ma è vera emergenza? Quattro casi in Italia e nessun decesso. Rischio bassissimo e titoloni da pandemia. La scienza della disinformazione; dall'ABI a Zika. Meno scalpore ha suscitato invece la propaganda ABI a favore del Bail - In, in perfetto stile crozziano , "Inc.Cool.8".

di Lamberto Colla Parma, 31 gennaio 2016.
Non c'è pace. Sconfitta Ebola, o almeno così parrebbe posto che nessun organo più ne parla, rientrato l'allarme estivo connesso al west nile virus, dal Brasile ecco arrivare Zika, il nuovo allarme sanitario mondiale.
In pochi giorni prende possesso di tutte le prime pagine, addirittura Putin e Obama si troverebbero d'accordo, almeno per scatenare una competizione farmaceutica per la ricerca di un vaccino.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso il suo Direttore Margaret Chan, conferma che il virus sta diffondendo a vista d'occhio nel continente americano e per il momento risulterebbero indenni solo Cile e Canada.

Ma qualcosa non torna.
Premesso che sia indispensabile monitorare la diffusione della malattia e attivare le barriere sanitarie e comportamentali (le medesime che il Ministero della Salute aveva approvato e diffuso per la Zanzara Tigre) analizzando le informazioni relative alla malattia, alla sua diffusione, alla sua conoscenza e al luogo di diffusione è difficile trovare coerenza tra la pericolosità della stessa e l'allarmismo mediatico che l'accompagna.

Primo. la malattia è nota dal 1947 e il virus è stato isolato già nel 1949 e mai nessuno ha pensato di creare un vaccino. La malattia nel 25% dei casi è asintomatica.
Secondo. Non è ancora scientificamente accertata la correlazione tra la causa e l'effetto "microcefalia infantile". Tanto è che tutte le testate utilizzano il condizionale come ad esempio il Giornale.it "presumibilmente legati proprio alla puntura di zanzara sulle donne in gravidanza".
Terzo. I casi in Italia sembrano essere solo 4 e la trasmissione della malattia avverrebbe solo attraverso il vettore: la Zanzara, Tigre e la Aedes.
Quarto. Il focolaio è in Brasile, il luogo a più alto tasso di farmacie al mondo. "A Caruaru sono oltre 400, il che significa, con circa 300mila abitanti, una farmacia ogni 700. Tanto per avere un'idea a Roma sono 720, una ogni 4.000 abitanti" (Mauro Villone - IlFattoquotidiano.it).
Quinto. I rischi in Italia sono bassissimi perché, come è logico e per conferma del noto virologo prof. Fabrizio Pregliasco, "Sono bassi. Quasi nulli visto che siamo nel periodo invernale e non ci sono zanzare. Se ci saranno dei casi si farà un'operazione per tamponare la situazione . È bene sottolineare che non ci sono ad oggi casi di decesso."
Sesto. Perché generare tanto allarme, invece di procedere con una più corretta e equilibrata campagna di informazione e prevenzione?
Non è che per caso sia una forzatura mediatica per giustificare, complice l'emergenza, il finanziamento, diretto o indiretto, delle già potenti e ricche compagnie farmaceutiche?

Il Potere della disinformazione!
Ormai l'informazione di Stato non ha più mezze misure. Terrorizza o anestetizza in ragione di obiettivi di parte. Il secondo fine dell'informazione è ormai una costanza.
Basti osservare come è stata divulgata la notizia della Zika con titoloni da rabbrividire tipo:
Virus Zika «esplosivo», potrebbe contagiare 3-4 milioni di persone (Corriere della Sera)
Virus Zika, l'Oms convoca comitato di emergenza (La Stampa)
Zika, Oms: "Allarme estremamente alto, virus si sta diffondendo" (TGCOM)

Al contrario il Bail-in, che già tante vittime ha mietuto con il fallimento delle prime 4 banche, è stato trattato con la tecnica della rassicurazione massima "per non creare inutili allarmismi", e l'ABI (Associazione Bancaria Italiana) ha pubblicato un vademecum divulgativo dal titolo impertinente "In altre parole Tu e il Bail-in".
Una vera e propria presa per i fondelli in stile crozziano "Inc.Cool.8".

Difficile difendersi da questo assalto disinformativo proveniente da ogni dove e, prima o poi, a forza gridare "al lupo, al lupo" si finirà come nella nota fiaba.
Non sarebbe giunta l'ora di ribellarsi?

 

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Le linee guida approvate dal Ministero del Salute per difendersi dalla zanzara tigre.
1. Verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite
2. Coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l'acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese
3. Trattare regolarmente i tombini e le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi
4. Eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evitare il ristagno d'acqua al loro interno
5. Non lasciare che l'acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiali e legna
6. Non lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l'apertura rivolta verso l'alto
7. Non lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni d'acqua per più giorni
8. Non accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità d'acqua stagnante
9. Tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di Zanzara Tigre.

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In una interrogazione alla Giunta regionale, il consigliere torna a chiedere verifiche sul corretto uso di locali autorizzati per il prevalente svolgimento di attività di promozione sociale. Fabio Rainieri (Ln): "Servono nuovi controlli".

Parma, 26 gennaio 2016

"La Giunta regionale dovrebbe attivarsi perché siano effettuati nuovi e più severi controlli nei locali di via Zandonai, a Busseto, al fine di verificare che non siano indebitamente utilizzati come moschea, usufruendo di deroghe per attività di promozione sociale in realtà non svolta o svolta solo occasionalmente".

E' quanto chiede Fabio Rainieri (Ln) con una nuova interrogazione presentata alla Giunta per ulteriori chiarimenti sulle attività svolte a Busseto (Pr) dall'associazione 'Bel Agire', che rientra nell'elenco delle associazioni riconosciute di cittadini stranieri a Parma e provincia e i cui soci sarebbero in grande prevalenza di fede islamica.

Il consigliere ricorda che per il rilascio dell'autorizzazione "è stato considerato il fatto che le attività di culto che si svolgono nei locali in questione debbano rivestire carattere marginale rispetto alle attività di promozione sociale. E tuttavia- prosegue- mentre la Giunta regionale ha dichiarato che i controlli effettuati dalla Polizia municipale non sarebbero sufficienti a dimostrare che l'attività di culto sia prevalente rispetto a quella di promozione sociale, rimangono i dubbi sollevati da un consigliere, in Consiglio comunale, il quale senza essere smentito avrebbe definito 'sommari' tali controlli e avrebbe anche fatto notare che se le attività di culto sono state comunque riscontrate, non sarebbe al contrario mai emersa in quei locali la presenza di attività di tipo sociale prevista dallo statuto come prevalente". Di qui la richiesta alla Giunta per sapere se abbia riscontri in tal senso e se, nel caso venissero rilevate irregolarità non conformi alle autorizzazioni, sia pronta a cancellare l'iscrizione di 'Bel Agire' dal Registro delle associazioni di promozione sociale.

Tutti gli atti consiliari – interrogazioni, interpellanze, risoluzioni, progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa) 

(is)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Domenica, 24 Gennaio 2016 11:54

Risparmio privato sotto attacco.

Accerchiati i conti bancari. Un'operazione a tenaglia operata da Stato, UE, banche e le potenti lobby dei petrolieri e dei finanzieri, sta per portare l'assalto finale ai risparmi degli italiani, rei di avere lavorato e sudato da generazioni.

di Lamberto Colla Parma, 24 gennaio 2016.
Tra gli stereotipi assegnati all'italia, oltre a spaghetti, pizza, mandolino e mafia, c'è anche il risparmio.

Già perché l'italiano vero è quello che lavora con tenacia per mettere al riparo il futuro della famiglia. Quello stesso che, pur di non essere di peso ai figli, paga in anticipo il proprio funerale dopo avere costruito una solida casa, messo da parte qualche decina di migliaia di euro per sostenere le cure e i servizi alla persona - leggi badante - necessari dal giorno in cui non potrà essere più autosufficiente.

Una propensione al risparmio mai venuta meno nemmeno in questo lunghissimo periodo di crisi tant'è che, a ogni momento di ripresa economica, non si è avuto alcun incremento dei consumi bensì dei risparmi.

Ed è proprio lì, nelle banche, che sta la vera ricchezza dell'Italia. Lì stanno le garanzie di solidità del Bel Paese e lì gli spregiudicati avvoltoi della politica transnazionale, apolidi e cinici mercenari al soldo della finanza internazionale, vogliono mettere le mani e saccheggiare, a suon di piccoli e sempre più frequenti salassi, i conti correnti dei cittadini, degli artigiani, degli operai e dei commercianti, figli, nipoti e ora pronipoti di quelli che con sudore, fatica e sofferenza hanno costruito l'Italia e la democrazia nel dopoguerra. Quelli stessi che, seppure stremati dalle lunghe giornate di lavoro, sotto il sole torrido o brinati dall'inverno continentale, e alla notte ancora avevano gli incubi dei bombardamenti e delle sirene d'allarme che avvisavano dell'arrivo di "Pippo", il terrore notturno che impediva di tenere accesa anche una sola candela per timore di diventare il bersaglio dei suoi colpi.

Una vita di sacrifici, un esempio per i figli ai quali hanno cercato di insegnare altrettanta onesta sofferenza.

Ed oggi a costoro che si fidarono ciecamente delle banche nelle quali avevano consegnato in custodia i loro piccoli e comunque enormi patrimoni, come se fosse la cosa più normale del mondo, viene detto che non hanno più nulla, che le loro obbligazioni sono o presto spariranno perché non garantite mentre sarà garantito il deposito sino a 100.000 €, almeno per il momento.

Una volta la banca era amica, il funzionario, anch'egli compaesano, ti garantiva il deposito, consentiva di avere qualche frutto e soprattutto dava la tranquillità di mantenimento del capitale, alias risparmio, al sicuro dai ladri.

Oggi i ladri stanno proprio nei depositi. I soldi non sono più di proprietà del risparmiatore, ma del custode il quale, per concedere il prelevamento di qualche migliaia di euro, ti sottopone a interrogatori quasi di garanzia, ti perquisisce e ti denuncia all'autorità competente come se fossi un ladro.

Un po' come se i domestici o le colf, un bel giorno, decidessero di lasciare fuori di casa i padroni stessi.

Un'assurdità che non sta nè in cielo nè in terra anche perché, comunque, i nostri bancari non stanno facendo gli interessi del Paese e stanno, peraltro, utilizzando i "risparmi" degli italiani per altri fini.

Loro, le banche, invece i nostri soldi li possono usare per azzardare investimenti e per pagare iper-profumatamente i loro dirigenti o manager anche in caso di errore e di Crack addirittura.

Quegli stessi manager che avevano consigliato di spostare i risparmi dai sicuri conti correnti verso le obbligazioni bancarie che avrebbero garantito un maggior tasso a parità di sicurezza e poi di convertire quei risparmi in altre obbligazioni (subordinate) di altrettanta sicurezza ma con qualche decimo di percentuale maggiore, "visto che i BOT stanno calando e gli interessi sui conti crollano, con queste obbligazioni potrà recuperare un po'", dicevano i bancari, poi spariti dal territorio, promossi in altre agenzie.

Quello che le crisi speculative non sono riuscite a fare compiutamente lo farà il "Bail-in" (non "belin" mi raccomando!). Le banche falliranno, le obbligazioni spariranno, le banche risorgeranno con la desinenza "nuova" e il ciclo ricomincia. I lavoratori, degli istituti di credito, hanno il lavoro salvo e i risparmiatori dovranno farsi su le maniche e ricominciare mentre i più anziani morire di stenti o suicidarsi.

Lavoro risparmio, petrolio e imposte
Se qualcuno fosse sopravvissuto a questa prima trance di crisi bancaria, non pensi di scampare al salasso. Dalle imposte dirette e soprattutto indirette il proprio contributo alla causa degli avvoltoi mercenari lo darà e anche profumatamente.

Dalle imposte che continuano a crescere, nonostante le promesse, e sempre più saliranno per effetto dell'impegno sottoscritto dal Governo con la Commissione Europea di portare l'aliquota l'iva al 25,5%, sino al costo dei carburanti che, nonostante il crollo del prezzo del petrolio (sotto i 27$/barile contro i 104 del 2014), il prezzo alla pompa non decresce con la medesima e rapida coerenza. A causa delle Accise (costo fisso di circa 0,6€) e dell'iva (costo variabile del 22%) calcolata, spregiudicatamente e incostituzionalmente, anche sulla quota impositiva (accise), che rappresentano introiti sicuri per lo Stato che, complici i trasformatori, riescono a mantenere alti i prezzi con gran beneficio per entrambi: gli industriali che acquistano a pochissimo la materia prima e lo Stato che si porta a casa un consistente gettito fiscale.

Quasi patetica la difesa esposta su il Sole 24 Ore del 19 gennaio - autorevole testata giornalistica ma pur sempre si emanazione confindustriale - dove si evidenziava che "Esistono quindi costi industriali che sono comprimibili fino a un certo punto, e che verosimilmente non sono diminuiti in questi ultimi mesi. Ma non basta: a questi vanno aggiunti costi per la ricerca, l'operatività, l'estrazione, la distribuzione (alla rete va circa il 7% del prezzo finale) e anche le tasse e i margini di profitto che le compagnie vogliono mantenere" e per dare maggiore forza all'ipotesi riportava la testimonianza di Stefano Giudici, Digital Marketing Manager di MoneyFarm.com, il quale ribadiva che "Al contrario di quanto molti pensano questi ultimi non influiscono troppo sui costi data la forte competizione sul prezzo. Essi servono però a coprire i costi di gestione e di marketing, perché sebbene il petrolio sia un bene praticamente di prima necessità, al momento la produzione supera la domanda e quindi le case petrolifere devono combattere per accaparrarsi fette di mercato" .

Se questo fosse completamente vero non si comprende come mai al rialzarsi del prezzo del petrolio, all'istante vengono aggiornati i listini alla distribuzione. Il contrario invece è, quando accade nelle corrette proporzioni, comunque costantemente posticipato.
Insomma, benzina e gasolio sono un grande affare per la lobby dei petrolieri e per lo Stato.

Il mercoledi nero per tanti e il giovedi rosa per pochi
Se qualche risparmio ancora si fosse salvato dall'aggressività dello Stato, delle banche e dei petrolieri ci pensa la Borsa a alleggerire i capitali dei risparmiatori sudditi per arricchire i già straricchi perseguendo un processo di concentrazione della ricchezza su un numero sempre più ristretto di soggetti come ha ben evidenziato la ricerca Oxfam resa nota solo poche ore fa (si veda grafico in galleria immagini).

Una settimana, quella appena conclusa, di passione per le borse, italiana compresa. Bruciati miliardi di euro, dicono, ma di fatto si sono trasferiti dalle tasche di tanti a quelle di pochi.

Prendiamo l'esempio di MPS, giovedi ha recuperato il 43% in una seduta, quella seguente il crollo del 20%. Immagino la gioia degli azionisti risparmiatori che hanno visto il loro titolo recuperare la consistente perdita dei giorni precedenti che, nel complesso aveva però ceduto oltre il 40% del valore. Ebbene costoro saranno soddisfatti per avere perduto meno anche se, a conti fatti, hanno recuperato solo la metà della perdita. Chi invece potrà gioire sono gli operatori che quel 43% lo incasseranno tutto come profitto essendo intervenuti a fare acquisti quando il titolo era crollato.
Ai comuni mortali il godimento di avere perso circa il 25% del patrimonio in MPS agli altri il sommo piacere di avere guadagnato quasi il 50% del capitale investito che, molto probabilmente, era nella loro disponibilità ma non proprietà.

Per rendere ancora più efficace il concetto poniamo il caso che un risparmiatore avesse investito 100.000€ in azioni MPS. Mercoledi avrebbe avuto un controvalore di 60.000€ (-40%) e giovedi, grazie al recupero del 43% un controvalore di 85.800€ perdendo nel complesso "solo" -14.200€. L'investitore professionale invece, giocando con la "borsa altrui", nella sola giornata di giovedi, "puntando" 100.000€, avrebbe realizzato 143.000€ nella vendita successiva con un risultato tutto per lui di +43.000€. Niente male vero?

E' così che anche la Borsa ha dato il suo contributo a che i risparmi passassero di mano.
Quello che è stato un mercoledi nero per tantissimi risparmiatori è diventato un giovedi di festa per pochi.

Dal lavoratore allo scialacquatore.
Attenzione che non prosciugheranno totalmente i conti e neanche tanto rapidamente perché, alla fine, qualcuno che lavori e risparmi occorre a questo mondo, affinché i pochi altri privilegiati possano accumulare patrimoni senza colpo ferire.

Tanto senza le banche non è più possibile operare e ogni operazione, anche in bank-link, è profumatamente remunerata (1,45€ per bonifico on line vi sembra equo?)... Ma questa è un'altra storia che racconteremo tra qualche giorno.
Buon lavoro a tutti!

Pubblicato in Politica Emilia
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