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La situazione è in miglioramento ma il fenomeno che ha coinvolto il territorio piacentino è stato rilevante soprattutto in Val Tidone e in Val d’Arda. Continua il monitoraggio diffuso.

Le dighe di Molato e Mignano hanno ridotto l’impatto della piena di circa il 50% sui circa 50.000 ettari sottesi. Per la Val Tidone, il Tidoncello (privo di invasi di contenimento e posto a valle della diga del Molato) ha concorso in modo rilevante agli effetti in pianura raggiungendo una piena visivamente quantificabile tre i 150 e i 200 metri cubi. Un plauso di merito al personale del Consorzio che è entrato in azione in modo tempestivo, coordinato e con tutti i mezzi necessari. 

Come spesso accade, il territorio agrario è la prima fonte di assorbimento della risorsa idrica  anche a costo di accollarsi danni ingenti.

Eventi come questi dimostrano quanto gli invasi siano importanti per aumentare la resilienza dei territori ai cambiamenti climatici fungendo da stoccaggio della risorsa per trattenerla quando c’è o  è pericolosa e distribuirla quando serve” commenta Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza. 

A seguire la situazione sul territorio per l’evento di piena

 

DIGA DEL MOLATO (Nibbiano di Alta Val Tidone)

Il picco massimo in ingresso è stato di 90 metri cubi al secondo con un’erogazione massima di 50; trattenuta (laminata) quasi la metà della risorsa.

“Alle 16.30, appena prima del picco di piena, è stata data la comunicazione di pre-allerta agli Enti preposti in base al Documento di Protezione Civile (DPC) in vigore. Procedura necessaria per il supermanto della quota autorizzata anche se non raggiunta la massima raggiungibile. 

Alle 23 è rientrata l’allerta e nella notte tra ieri e oggi l’apporto è sempre stato in diminuzione.

Da rilevare un picco importante dei pluviometri posti e monte della diga quali sentinella per l’arrivo dell’acqua in ingresso all’invaso: a Romagnese sono stati registrati complessivamente 51 millimetri con picchi di 21 in un’ora e 17 in mezz’ora; a Valverde complessivamente i millimetri sono stati 50,8 millimetri con un picco di 28 in un’ora  e 17 in mezz’ora” commenta Fabio Rogledi, tecnico della diga.

“Per quanto riguarda la Val Tidone, il Tidoncello, posto circa 5 chilometri a valle della diga del Molato, ha contribuito in modo violento alla piena del Tidone. Gli uomini del Consorzio sono entrati in azione fin dal primo pomeriggio di martedì cercando di distribuire l’acqua dove potesse avere un minor impatto per la collettività” commenta Fausto Zermani.

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DIGA DI MIGNANO (Vernasca)

“Alla diga di Mignano, in 24 ore, complessivamente sono caduti 51 millimetri di pioggia.

Alle 2 di stanotte è stata diramata una comunicazione di attivazione della fase di pre-allerta come da DPI (Documento di Protezione Civile). Per questa piena sono stati rilevati due picchi: il primo alle ore 16.45 di 77 metri cubi al secondo (mcs) e il secondo nella nottata tra l’1.30 e le 2.00 di 72 mcs.  L’erogazione massima è stata di 50 mcs e continua tutt’ora ma il livello si sta abbassando e le quote stanno rientrando nella normalità. Alle 12:50 di mercoledì è stata inviata la comunicazione di fine pre-allerta” commenta Andrea Terret, tecnico del Consorzio.

Il fenomeno è in attenuazione e non si rilevano danni particolari sul territorio di valle.

 

IMPIANTI IDROVORI 

Entrati in funzione quasi tutti gli impianti di bonifica utili sia allo scolo delle acque da monte sia a protezione dalle piene da Po.

L’impianto della Finarda, strategico per la protezione della città di Piacenza, non è ancora entrato in funzione ma è pronto per farlo. Alle 12 di mercoledì mattina il deflusso delle acque, arrivato da monte sulla città, è defluito naturalmente.

L’impianto di Armalunga, importante per la sicurezza idraulica della zona suburbana di Piacenza (Mortizza), è entrato in funzione alle 21.35 con la piena del Nure e ha sollevato 100.000 metri cubi di acqua.

L’impianto idrovoro di Zerbio, sempre in funzione perché situato in una zona depressa rispetto al livello dei corsi d’acqua ricettori (Po e torrente Chiavenna), ha visto un’intensificarsi sia del volume sollevato che delle ore di funzionamento delle pompe; complessivamente nella serata di martedì sono stati sollevati 30.000 metri cubi di acqua.

L’impianto idrovoro di Casino Boschi, nella bassa val Tidone, continua ad essere in funzione e complessivamente sono stati sollevati meccanicamente circa 60.000 metri cubi di risorsa.

Dalle 14 di martedì fino alle 2 di notte in funzione anche la cassa di espansione in Via Paul Harris a protezione dell’abitato di San Nicolò, sollevati fino a 2.500 metri cubi.

I diversivi di Est e Ovest, canali fondamentali per la ricezione delle acque che da monte arrivano alle porte della città costeggiandone il perimetro, hanno aumentato la portata (senza criticità)  scolmando le acque verso il Trebbia e il Nure.

Il reticolo di scolo e quello promiscuo (sia bonifica che irrigazione a seconda delle necessità) stanno funzionando bene con presenza di acqua nei canali ma senza criticità.

“Anche gli impianti idrovori hanno lavorato bene rimarcando il loro valore a protezione dei territori più depressi della provincia. Siamo in attesa della piena del Po e ci aspettiamo che anche l’impianto della Finarda entri in funzione” commenta Fasto Zermani. 

 

TERRITORIO MONTANO

Non si registrano situazioni di criticità. Tecnici e operai sul territorio dall’alba per scandagliare il territorio e intervenite prontamente in caso di necessità.

Da segnalare, a Trevozzo (comune di Alta Val Tidone), un canale che ha straripato e invaso la strada. Determinante, a mitigazione degli effetti delle precipitazioni, l’intervento di regimazione e di pulizia canali, portato a termine dal Consorzio due mesi fa.

Infine a Pratogiardino, in comune di Farini, dove la viabilità non è interrotta ma si è creato un dislivello nell’asfalto di circa 15 centrimetri; per questo si interverrà immediatamente per livellare il piano stradale in collaborazione con il comune per poi procedere con l’iter di ripristino totale.

“La manutenzione diffusa in montagna si dimostra anche in questo caso fondamentale. Drenaggi, briglie, sistemazione di versanti, difese spondali e regimazione, pulizia e risagomatura di fossi sono interventi indispensabili per il nostro territorio” commenta Fausto Zermani.

 

INTERVENTO ANCHE A PIACENZA

Alle ore 12.15 di mercoledì mattina, gli uomini del Consorzio di Bonifica sono entrati in azione per ripristinare il transito nel sottopasso in via Ferdinando di Borbone verso Borghetto

La richiesta di collaborazione è arrivata dalla Protezione Civile di Piacenza
In azione anche i Vigili Urbani per la viabilità.

“Siamo intervenuti in un  sottopasso comunale in emergenza. La collaborazione con la Protezione Civile, le amministrazioni comunali e gli altri soggetti del territorio uniti alla tempestività di intervento sono fondamentali” conclude Fausto Zermani.

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Piacenza, sottopasso Via Ferdinando di Borbone

 

 

L'Agenzia regionale di protezione civile ha diramato nel pomeriggio di ieri, martedì 28 maggio, l'Allerta rossa per criticità idraulica valida fino a tutta la giornata di oggi, mercoledì 29 maggio. Problemi di viabilità di accesso a Modena, in particolare per chi proviene da Carpi, dalle zone di Campogalliano (casello autostradale) e di strada Canaletto.

Inoltre, in via precauzionale, nella giornata di oggi non è prevista l’attività pomeridiana nelle strutture scolastiche di Villanova: il nido Trottola, la scuola d’infanzia San Pancrazio e la primaria Ciro Menotti.

Nel corso della serata di ieri tecnici comunali e volontari della protezione civile, insieme a operatori della Polizia municipale, hanno contattato gli abitanti della località San Pancrazio invitandoli a portarsi ai piani alti delle abitazioni.

A tutti i cittadini, come è previsto nella fase di allerta rossa, si raccomanda di limitare gli spostamenti in automobile allo stretto necessario e di prestare massima attenzione nel percorrere ponti, sottopassi e strade sotto l’argine

 

Aggiornamento mercoledì 29 maggio ore 08.30

A Modena riaperto il ponte di via Curtatona, sul torrente Tiepido, dopo la pulizia della strada. Rimangono chiusi i ponti sul Secchia dove si prevedono le maggiori criticità con un nuovo innalzamento del livello del fiume, nelle prossime ore, a causa delle piogge persistenti.
Per tutta la giornata è in vigore l'allerta rossa per criticità idraulica diramato dall'Agenzia regionale di protezione civile.

 

Aggiornamento mercoledì 29 maggio ore 07.00

Rimangono chiusi in via precauzionale Ponte Alto e il Ponte dell’Uccellino, tra Modena e Soliera, entrambi sul fiume Secchia. Transitato un colmo di piena, infatti, ci si attende per le prossime ore un nuovo innalzamento del livello del fiume a causa delle piogge persistenti. Per tutta la giornata è in vigore l'allerta rossa per criticità idraulica diramato dall'Agenzia regionale di protezione civile.
L'attenzione principale è sul Secchia, ma per ora rimane chiuso anche il ponte di via Curtatona sul torrente Tiepido.
Sul nodo idraulico modenese prosegue il monitoraggio da parte dei tecnici del settore Ambiente del Comune di Modena e dei volontari della Protezione civile. 
Con la chiusura dei ponti ci saranno problemi al traffico nella viabilità di accesso al capoluogo, in particolare da Carpi, da Campogalliano (casello autostradale), dal Canaletto.
In via precauzionale, in vista degli sviluppi del fenomento, oggi non è prevista attività scolastica pomeridiana nelle strutture scolastiche di Villanova: il nido Trottola, la scuola d’infanzia San Pancrazio e la primaria Ciro Menotti.

Rimangono attivi il Centro unico di Protezione civile a Marzaglia e il Coc, il Centro operativo comunale, con compiti sulle funzioni di pianificazione, volontariato, strutture operative locali e viabilità, a cui è possibile telefonare per segnalare eventuali emergenze (tel. 059 2033745).
Continua il lavoro di Aipo che già ieri ha effettuato alcuni interventi di messa in sicurezza degli argini con sacchetti e teloni; tra gli altri, nella zona della strada per Campogalliano, a valle di Ponte Alto e nell’area del ponte della Tav.

Fonte: Comune di Modena 

Pubblicato in Cronaca Modena

Piacenza, 28 maggio 2019 - La Diga del Molato ha laminando la piena, la criticità maggiore è stata data dal Tidoncello (a valle della diga) con effetti sulla pianura della vallata e principalmente a Mottaziana.

Alla diga del Molato, alle 17, è stato registrato un picco di portata in ingresso al lago di 90 metri cubi al secondo e in uscita di 50.

"La diga del Molato ha fatto egregiamente il suo lavoro di laminazione della piena, le criticità che hanno avuto i territori di valle sono state date dalla piena rilevante del Tidoncello e che visivamente quantifichiamo tra i 150 e 200 metri cubi. Alle 20 la situazione è in fase di miglioramento sia per quanto riguarda il Tidone che a Mottaziana ma in pochissimo tempo si è scarica una quantità di acqua impressionante". Ha commentato Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.

Tutto il personale del Consorzio è impiegato sul territorio anche con escavatori e mezzi operativi.
Per quanto riguarda la diga di Mignano si è avuto un picco entrata tra le 16.30 e le 17 di circa 77 metri cubi al secondo e in scarico di circa 35. Anche in questo caso, la laminazione della piena è stata effettuata dall'invaso.

 

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Editoriale: - Finalmente, tutti ai seggi! - In discesa il latte scremato, la crema e la panna. - Bonifica, al via gli sfalci sulla rete di 3.600 km. -Report Emilia Centrale: piogge intense e interventi in tutto il comprensorio - Farm Run, un evento sportivo sempre più apprezzato e condiviso - Nicola Bertinelli commenta le indiscrezioni stampa circa l'interesse di Lactalis verso Nuova Castelli -

SOMMARIO Anno 18 - n° 21 26 maggio 2019
1.1 editoriale - Finalmente, tutti ai seggi!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. In discesa il latte scremato, la crema e la panna.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze 21 maggio 2109
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il "meteo" spinge sui prezzi.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni.
7.1 ambiente parma Bonifica, al via gli sfalci sulla rete di 3.600 km.
7.2 maltempo emilia Report Emilia Centrale: piogge intense e interventi in tutto il comprensorio
8.1 eventi sportivi Farm Run, un evento sportivo sempre più apprezzato e condiviso.
8.2 parmigiano reggiano Nicola Bertinelli commenta le indiscrezioni stampa circa l'interesse di Lactalis verso Nuova Castelli
10.1 clima e ambiente Palazzo del Governatore per il secondo appuntamento della rassegna "Maggio 2019 con la Bonifica Parmense"
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 26 Maggio 2019 08:04

Maltempo, è allerta gialla in Emilia

Allerta GIALLA per criticità idraulica per le province di PC, PR, RE, MO, BO; per criticità idrogeologica per le province di PC, PR, RE, MO, BO, RA; per temporali per le province di PC, PR, RE, MO, BO, RA - Per la giornata di domani domenica 26 previste condizioni di convezione organizzata sul settore occidentale della regione; pertanto avremo precipitazioni di moderata intensità sul settore occidentale associate a temporali organizzati. La criticità idrogeologica segnalata è determinata dalle attuali condizioni dei terreni e dei corsi d'acqua, con particolare riferimento al reticolo idrografico minore.

La formazione di un minimo depressionario in quota in spostamento dal Mediterraneo occidentale verso l'area tirrenica, associato all'afflusso di correnti fredde in quota, determinerà condizioni di convezione organizzata sul settore occidentale della regione; pertanto avremo precipitazioni di moderata intensità sul settore occidentale associate a temporali organizzati.

La criticità idrogeologica segnalata è determinata dalle attuali condizioni dei terreni e dei corsi d'acqua, con particolare riferimento al reticolo idrografico minore.

ZONE DI ALLERTA: A - Bacini Romagnoli (RA, FC, RN); B - Pianura e costa Romagnola (RA, FC, RN); C - Bacini Emiliani Orientali (BO, RA); D - Pianura Emiliana Orientale e costa Ferrarese (FE, RA, BO); E - Bacini Emiliani Centrali (MO, RE, PR); F - Pianura Emiliana Centrale (MO, RE, PR, BO); G - Bacini Emiliani Occidentali (PR, PC); H - Pianura e bassa collina Emiliana Occidentale (PR, PC).

SOTTOZONE DI ALLERTA: A1 - Montagna Romagnola (FC-RN); A2 - Collina Romagnola (RA-FC-RN); B1 - Pianura Romagnola (RA-FC-RN); B2 - Costa Romagnola (RA-FC- RN); C1 - Montagna Emiliana Orientale (BO); C2 - Collina Emiliana Orientale (BO-RA); D1 - Pianura Emiliana Orientale (FE-RA-BO); D2 - Costa Ferrarese (FE); E1 - Montagna Emiliana Centrale (MO- RE -PR); E2 - Collina Emiliana Centrale (MO- RE- PR); F - Pianura Emiliana Centrale (MO-RE-PR-BO); G1 - Montagna Emiliana Occidentale (PC-PR); G2 - Alta Collina Emiliana Occidentale (PC-PR); H1 - Bassa Collina Emiliana Occidentale (PC-PR); H2 - Pianura Emiliana Occidentale (PC-PR).

Per approfondimenti sul contenuto del presente documento e la consultazione dei dati in tempo reale: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it
Per ulteriori informazioni di carattere meteorologico:
Centro Funzionale Regione Emilia Romagna – Arpae Servizio Idro-Meteo-Clima https://www.arpae.it/sim/
tel: 051 649 7600 (segreteria telefonica previsioni)
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pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Per ulteriori informazioni di protezione civile:
Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile – Emilia Romagna http://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/ 
Centro Operativo Regionale lun. - sab. 08:00-20:00 - 051 527 4440/4200 Centralino Agenzia regionale attivo H24 - 051 527 4404
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Pubblicato in Ambiente Emilia

Reggio Emilia – 20 Maggio 2019 - Le piogge particolarmente intense di questi ultimi giorni, cadute con una media in pianura di 40 millimetri e con punte fino a 70 millimetri nella zona di alta pianura, sta tutt'ora impegnando duramente tutto lo staff del Consorzio intervenuto per la regolazione dei flussi in numerosissime zone dell'intero comprensorio regolato per tutta la durata del week end full time. Il passaggio della piena nei canali consortili è stato costantemente monitorato direttamente dalla centrale di telecontrollo digitale nella sede di Reggio Emilia e "a vista" sul campo da tutti gli operatori sul territorio intervenuti in svariate località per verificare le situazioni più critiche. Rilevante il contributo degli addetti agli impianti idrovori che sono stati attivati per far fronte ai grandi quantitativi d'acqua da smaltire.

Tra le principali manovre effettuate si segnalano per importanza: la messa in funzione delle Idrovore del Torrione a Gualtieri e di Mondine a Moglia. Sono stati inoltre attivati lo scarico a gravità nel Fiume Po a Boretto ed i sifoni alla Botte San Prospero a Moglia per lo scarico delle acque Alte nelle acque Basse.

Non si sono registrate tracimazioni importanti dai nostri canali, fatte salve alcune circoscritte esondazioni molto limitate nel tempo. Le segnalazioni di principali criticità pervenute e prontamente monitorate si sono registrate a Reggio Emilia in Via Settembrini, a causa del livello della Fossetta Canali Alta e di un fosso stradale, in Via Archimede lungo il Rio Acque Chiare, e nella zona delle Le segnalazioni di principali criticità pervenute e prontamente monitorate sul campo dagli operatori del Consorzio si sono registrate a Reggio Emilia in Via Settembrini, a causa del livello della Fossetta Canali Alta e di un fosso stradale, in Via Archimede lungo il Rio Acque Chiare, e nella zona delle Basse di Roncocesi dove il Cavo Ariolo di Testa non è esondato. Altre segnalazioni sono pervenute dalla zona pedecollinare a San Bartolomeo, dove a preoccupare è stato il livello del il Torrente Quaresimo e ad Albinea nella zona del Capriolo. Un'altra criticità si è riscontrata a Calerno in Via Martiri.

Nel carpigiano gli operai del Consorzio hanno monitorato il Cavo Gavasseto lungo Via Remesina, la zona di Migliarina a Carpi, e il deflusso delle acque lungo il Collettore Acque Basse Modenesi nella zona di Fossoli e Novi di Carpi.

Nel reggiano gli osservati speciali sono stati lo Scolo San Pellegrino a Santa Vittoria, la Fossetta Frassinara a Novellara, i Cavi Mandrio, Rio e Argine a Correggio e la Fossetta Fossatelli a Rio Saliceto. Complessivamente la gestione della piena ha tenuto impegnati per tutto il fine settimana una quarantina di addetti.

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Pubblicato in Ambiente Reggio Emilia
Lunedì, 20 Maggio 2019 10:02

E' ancora allerta arancione per l'Emilia.

Nonostante la leggera attenuazione delle precipitazioni, l'allerta resta classificata al livello quasi massimo per i possibili innalzamenti dei livelli idrometrici dei reticoli minori. 

Per aggiornamenti e ulteriori informazioni collegarsi  al link: https://www.arpae.it/sim/ 

Bollettino n. 44 del 20 maggio 2019 - Valida dalle 00:00 del 20 maggio 2019 fino alle 00:00 del 21 maggio 2019
*** Allerta ARANCIONE per criticità idraulica per le province di PC, PR, RE, MO, BO, FE, RA; per criticità idrogeologica per le province di PR, RE, MO, BO; Allerta GIALLA per criticità idraulica per le province di RA, FC, RN; per criticità idrogeologica per le province di PC, PR, BO, RA, FC, RN *** Per la giornata di oggi si prevedono piogge deboli-moderate, anche a carattere di rovescio, sparse su tutta la regione. Per la giornata di lunedì 20 maggio si prevede un' attenuazione dei fenomeni con residue precipitazioni sui rilievi centro-occidentali. Il livello arancione di criticità idrogeologica è legato ai possibili innalzamenti dei livelli idrometrici dei reticoli minori.

(allegato il Bollettino n° 44)

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Pubblicato in Ambiente Emilia

Editoriale: - Elezioni europee 2019 - I programmi, questi sconosciuti - Lattiero caseari. Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi. - Cereali e dintorni. Sopraggiunti i fattori esterni a scombussolare i mercati - Stop al fake Parmesan: a Genova bloccate 7.560 confezioni di prodotto contraffatto dalle Filippine -

SOMMARIO Anno 18 - n° 20 19 maggio 2019
1.1 editoriale
Elezioni europee 2019 - I programmi, questi sconosciuti
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze 14 maggio 2109
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA tranquillizzanti ma fondi molto corti
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. Sopraggiunti i fattori esterni a scombussolare i mercati
6.1 ambiente piacenza Il progetto di Ronchi nasce da un impegno durato 15 anni
6.2 ambiente appennino della Val d'Enza": weekend con le geoesplorazioni della Bonifica
8.1 maltempo emilia romagna Emilia Romagna, Maltempo. Situazione meteo migliora
9.1 fake parmesan Stop al fake Parmesan: a Genova bloccate 7.560 confezioni di prodotto contraffatto dalle Filippine
9.2 maltempo emilia I 100 Lambruschi di Viadana
10.1 acqua Acqua: la tutela del territorio passa attraverso la conoscenza
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Mercoledì, 15 Maggio 2019 09:16

Emilia Romagna, Maltempo. Situazione meteo migliora

Maltempo. Situazione meteo migliora ma per i fiumi è ancora fase di allerta arancione per tutta la giornata di domani. Attesa per il passaggio della piena nel modenese. Protezione civile al lavoro in tutta la regione. Impegnati oltre 200 volontari e aperti 36 Centri operativi comunali (Coc). Interrotto il tratto di autostrada A14 tra Forlì e Faenza per i lavori a Villafranca di Forlì. In questi giorni, allo scioglimento della neve si sono unite piogge intense, importanti e inconsuete: in 36 ore sono caduti 100 millimetri di acqua su un'area vasta. In Romagna raggiunti livelli idrometrici storici nei corsi d'acqua.

Bologna 14 maggio 2019 17,00 - Nuova allerta "arancione" per criticità idraulica fino a tutta la giornata di domani, mercoledì 15 maggio. Se le previsioni meteo indicano una pausa nelle piogge, resta lento il deflusso dei corsi d'acqua soprattutto in Romagna, dove ieri il Montone ha rotto gli argini e invaso l'abitato di Villafranca (Fc) e dove, per effettuare gli interventi necessari, è stato interrotto il tratto di autostrada A14 tra Forlì e Faenza.

Sono poi attese per oggi le piene dei fiumi Secchia e Panaro, nel modenese. Il transito delle ondate di piena è avvenuto, invece, senza ulteriori problemi nel bolognese e nel riminese.
L'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile è in contatto con il Dipartimento nazionale per la Protezione civile per l'attivazione di sopralluoghi ai fini della procedura di richiesta dello stato di emergenza nazionale.

La situazione in regione
Complessivamente in Romagna, la scorsa notte, tutti i fiumi hanno raggiunto livelli idrometrici storici, tra i massimi degli ultimi 30 anni.

In particolare, il Montone, nel comune di Russi a Ponte Vico, ha raggiunto 8,83 metri (con +61 cm, oltre il massimo precedente di 8,22metri raggiunto nell'aprile 2005); il Ronco a Forlì ha toccato 7,31 (+ 50 cm rispetto a 6,81 m di aprile 2015); il Lamone a Faenza ha superato il massimo storico con 8,15 metri (+7,38 metri a settembre 2014, +77 cm rispetto al precedente record). Il Savio in più sezioni ha superato il record idrometrico: nel ravennate a Metallica ha raggiunto 6,65 m (rispetto a 5,54 di novembre 2005) e a Castiglione ha toccato 9,80 metri (rispetto al massimo di 9,76 metri di novembre 2005); a Savio nel comune di Cervia si sono registrati 6,70 metri rispetto al precedente record di 6,18 metri di novembre 2005.
Nel complesso, tra Forlì e Cesena sono state evacuate una dozzina di persone, mentre a San Bartolo (Ra) le 100 persone che ieri erano state fatte evacuare per i timori sulla piena del Ronco, ora stanno tornando nelle abitazioni.

Forlì - La situazione più critica è nella zona del Montone, che ieri pomeriggio ha rotto l'argine a Villafranca, un abitato di circa 500 case e 1500 abitanti che si è allagato. Dopo un primo intervento di chiusura della breccia, nella notte l'argine si è aperto in un altro tratto e ha determinato una nuova fuoriuscita dell'acqua a causa dei livelli del fiume ancora molto alti. A San Martino di Villafranca è stato aperto il centro di accoglienza presso l'Istituto professionale statale per l'agricoltura, mentre fin dal primo pomeriggio di oggi i Servizi territoriali dell'Agenzia, in accordo con la Società Autostrade, sono al lavoro per gli interventi di riparazione dell'argine, raggiungendo la breccia dal tratto autostradale che è stato momentaneamente chiuso al traffico.
I Vigili del fuoco stanno coordinando le attività di soccorso alla popolazione, supportati dai volontari nella consegna dei sacchetti di sabbia, a protezione di abitazioni e attività economiche, e nelle operazioni indispensabili per consentire alla popolazione di rientrare nelle proprie abitazioni.

Cesena - Si è verificato un sormonto dell'argine alla confluenza del Savio con l'affluente Casalecchio. Si sono allagate sia la campagna circostante, dove una famiglia è stata evacuata, sia la "secante" (tangenziale) della città con disagi per alcuni quartieri. La situazione risulta ora sotto controllo. Il Centro operativo comunale è ancora attivo per i sopralluoghi tecnici per allagamenti a opere pubbliche, piste ciclabili e al parco dell'Ippodromo.

Risultano, inoltre, disagi per esondazioni e frane nei comuni di Galeata, Premilcuore, Predappio, Sarsina, Tredozio, Mercato Saraceno, Dovadola e Borghi e Bagno di Romagna.

Rimini - Prosegue il monitoraggio dopo il crollo della traversa (briglia) sul fiume Marecchia, in corrispondenza di Ponte Verucchio.

Modena - In seguito all'allagamento del Comune di Campogalliano (Secchia) risultano al momento evacuate una dozzina di persone. Piogge e maltempo hanno determinato diffusi disagi sulla viabilità stradale a causa di frane e dissesti. Risulta in particolare ancora chiusa la S.P. 27, Valle del Samoggia (Mo), da domenica scorsa.

Il meteo
In questi giorni, allo scioglimento della neve si sono unite piogge intense, importanti e inconsuete: in 36 ore sono caduti 100 millimetri di acqua su un'area vasta.
Domani, mercoledì, non sono previsti fenomeni meteorologici ai fini dell'allertamento; sono attese deboli piogge in mattinata, con locali rovesci più probabili sul settore orientale (fascia costiera e Romagna). Ma la criticità idraulica resta arancione nei tratti vallivi dei corsi d'acqua. Mentre le forti piogge dei giorni scorsi motivano l'emissione di un codice arancione e giallo anche per criticità idrogeologica, per la possibilità di frane.

L'allerta
E' allerta arancione, per tutta la giornata di domani, per criticità idraulica nelle pianure e costa romagnola tra Ravenna e Rimini, nella pianura emiliana orientale e centrale e lungo la costa ferrarese (zone B, D e F). L'allerta è gialla per criticità idraulica nelle zone della collina romagnola e dell'Emilia centrale, da Ravenna a Bologna (A e C).
Per criticità idrogeologica relativa al rischio di frane, l'allerta è arancione nella collina romagnola (zona A) e gialla nella pianura e costa romagnola, nella collina emiliana orientale e centrale da Rimini a Parma (zone B, C, E)

L'Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in stretto raccordo con Arpae sta seguendo l'evoluzione della situazione. Si consiglia di consultare l'allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it .

Il sistema di Protezione civile al lavoro
Dopo la forte perturbazione che ha interessato gran parte del territorio regionale, dal 12 maggio sono al lavoro oltre 200 volontari di Protezione civile in tutta la Regione e prosegue l'attività di monitoraggio idraulico da Reggio Emilia fino alla costa, con il contributo dei Servizi territoriali dell'Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile (che ha attivato il Servizio di piena), i Consorzi di Bonifica, Arpae (che ha seguito gli aggiornamenti dei livelli idrometrici), Aipo e l'esercito.

Per la giornata odierna sono state attivate 10 squadre di volontari a Campogalliano nel modenese (di cui 4 provenienti da Ferrara e una dell'Associazione Alpini - ANA) e a Forlì-Cesena 8 squadre del coordinamento locale e 17 tra i volontari dei coordinamenti di Ferrara, Reggio Emilia, Rimini, Piacenza e Parma e squadre di Federgev.
Le squadre sono attrezzate con kit idraulici. In più altri volontari sono in presidio al Centro operativo regionale (Cor) da sabato scorso. Sono stati aperti nel complesso 36 Centri operativi comunali (Coc) e attivati Centri coordinamento soccorsi (Ccs) presso le Prefetture delle Province interessate dal maltempo.

 

Pubblicato in Ambiente Emilia

Maltempo. Il presidente della Regione Bonaccini stamattina a Cesena, poi a Villafranca di Forlì per verificare la situazione: "Chiederemo lo stato di emergenza nazionale per l'Emilia-Romagna". In mattinata riunione operativa dell'assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo, a Villafranca dove ha ceduto l'argine del fiume Montone: arrivate 13 squadre con idrovore e attrezzature per la pulizia di strade e case, in azione non appena le acque si abbasseranno.

Bologna –

Proseguono gli interventi del sistema della Protezione civile della Regione per mettere in sicurezza le diverse zone del territorio dell’Emilia-Romagna nelle quali in maniera più rilevante ha colpito il maltempo degli ultimi due giorni.

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è giunto in tarda mattinata a Cesena, dove ieri si è verificata l’esondazione del Savio.

Insieme al sindaco Paolo Lucchi ha fatto il punto della situazione. Il presidente Bonaccini ha innanzitutto voluto rivolgere “un grazie sincero a tutti gli operatori, ai tecnici e ai volontari del sistema regionale di protezione civile, così come ai vigili del fuoco, alle polizie locali e a tutti gli uomini e le donne dei corpi dello Stato impegnati da domenica nella gestione dell’emergenza”.

“Siamo loro vicini- ha proseguito il presidente- così come lo siamo alle persone, alle comunità locali colpite, ai sindaci e agli amministratori locali. Per questo sono voluto venire qui, come sempre faccio e come siamo abituati a fare, per rendermi conto direttamente di quale sia la situazione e di quali i problemi da risolvere: lo ripeto, per essere vicini alle persone”.

Sul tema dei danni, il presidente ha confermato che la Regione chiederà lo stato di emergenza nazionale. "Ho già sentito al telefono il capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Angelo Borrelli, e non appena sarà possibile partiremo con la conta dei danni per ottenere tutti i risarcimenti. Là dove i danni a persone e imprese non dovessero essere coperti da fondi nazionali, interverremo con fondi regionali, anche se già fin d’ora auspico il massimo impegno da parte del Governo. Le previsioni meteo non sono buone, ma sono qui per ribadire il fatto che la Regione è e sarà al fianco di tutti coloro che hanno bisogno di assistenza, aiuto e che si troveranno a dover ripartire una volta passata l’emergenza. Ho letto di qualcuno che polemizza, anche in queste ore- ha concluso- ma occuparmene è un lusso che in questo momento non mi posso permettere. Lavoriamo tutti per aiutare chi in questi giorni e in queste ore ha davvero bisogno".

Dopo Cesena, il presidente Bonaccini sarà a Villafranca di Forlì dove si è creata la situazione forse più complessa dopo il cedimento – nei pressi del ponte dell’A14 – dell’argine in sponda sinistra del Montone, che ha provocato l’allagamento dell'intero abitato.

E proprio a Villafranca, nel corso della mattinata, si è svolto un summit operativo, alla presenza dell’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo. Nel corso dell’incontro, i tecnici hanno ricostruito gli eventi che hanno portato alla situazione che oggi si sta cercando di risolvere.

In particolare, si è ricordato che ieri verso le 17 si è verificata la prima apertura dell’argine, fronteggiata con interventi di tamponamento sia sul versante di Faenza che di Forlì con la messa in opera di massi ciclopici e terra, intervento svolto dalla Società Autostrade (i piloni del ponte autostradale si trovano sull’argine del Montone), con il supporto della Regione. A lavori conclusi, si è registrata una sostanziale tenuta, che non ha retto però al transito dell'onda di piena, che ha causato la fuoriuscita delle acque verso l’abitato di Villafranca.

Sono arrivate da tutta la regione a Villafranca 13 squadre con idrovore e attrezzature per la pulizia di strade e case, pronte ad intervenire appena le acque si abbasseranno.

Il tavolo tecnico ha stabilito che le priorità sono chiudere la falla nel più breve tempo possibile, assistere la popolazione che è rimasta nelle case, posizionare sacchetti di sabbia, verificare la possibilità di collaborare con il Consorzio di bonifica per lo svuotamento dell'acqua attraverso la rete dei canali.

Nelle prossime ore, e nei prossimi giorni, è previsto un consistente arrivo di volontari per svuotare da acqua e fango le circa 600 abitazioni interessate dall’alluvione.

Fonte: Regione ER

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