In mostra gli antichi giornali che raccontavano Verdi quando era in vita. La rassegna si terrà domenica 10 gennaio alle ore 11,00 nella dimora giovanile dove il grande genio musicale visse dai 10 ai 18 anni, la Casa del Giovane Verdi in Via Piroli nella cittadina verdiana. -
Parma, 8 gennaio 2016
Per la prima volta a Busseto una mostra di quotidiani e riviste d'epoca che raccontano l'epopea del grande Giuseppe Verdi, così come la descrivevano i cronisti del tempo, quando il maestro era ancora in vita. Saranno esposte copie antiche di: Corriere della Sera, L'Illustrazione Popolare, La Lombardia, Il Giornale di Genova, La Stampa, Libertà, Gazzetta Piemontese, Il Secolo, La Nazione, L'Indicatore Italiano e Gazzetta di Parma. La rassegna si terrà domenica 10 gennaio alle ore 11,00 nella dimora giovanile dove il grande genio musicale visse dai 10 ai 18 anni, la Casa del Giovane Verdi in Via Piroli nella cittadina verdiana. A mettere a disposizione gratuitamente questa parte della sua vasta e preziosa emeroteca d'epoca è il collezionista Giuseppe Elio Poletti, ex sottufficiale dell'Arma dei Carabinieri che possiede un archivio di oltre diecimila pubblicazioni, alcune delle quali assai rare. Poletti, appassionato di Verdi, nativo di Santo Stefano di Magrama da tempo residente nel piacentino, a Cortemaggiore. Poletti illustrerà i documenti esposti con la collaborazione dell'esperta ricercatrice verdiana Meri Rizzi. Il prestigioso luogo verdiano, di proprietà di Anna Sichel, è messo a disposizione per finalità culturali senza scopo di lucro, così come avvenuto in questo caso.
Lo spettacolo teatrale ideato nel centenario del Dadaismo e ispirato a Spoerri va in scena il 20 e il 21 gennaio alle 21 alla Galleria civica di Modena a Palazzo Santa Margherita. Ingresso gratuito, con prenotazione. Protagonisti artisti, attori e danzatori impegnati in un lavoro incentrato sui temi classici del Dadaismo. -
Modena, 9 gennaio 2016
Sono aperte le prenotazioni per assistere allo spettacolo teatrale "Da Dada a Dada", che sarà rappresentato mercoledì 20 e giovedì 21 gennaio alle 21 alla Galleria civica di Modena a Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103.
L'ingresso allo spettacolo, che rientra nell'ambito della mostra "Daniel Spoerri. Eat Art in Trasformation" è gratuito fino a esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere al bookshop di Palazzo Santa Margherita in orario di mostra (dal mercoledì al venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 19) e negli stessi orari si può telefonare allo 059 2032919. Possibile anche la prenotazione via email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
"Da Dada a Dada", di cui una anticipazione parziale è stata presentata al Padiglione Svizzero di Expo 2015 a Milano, andrà in scena in anteprima assoluta in sala grande, dove è allestita la mostra di Daniel Spoerri. Lo spettacolo - ideazione e regia di Franco Brambilla, produzione Statale9teatro e Fondazione Mudima Milano, organizzazione Fadia Bassmaji - è ispirato all'opera dell'artista svizzero e ai testi teatrali "Il cuore a gas" (1921) di Tristan Tzara, uno dei più significativi dell'esperienza dadaista, e "Il desiderio preso per la coda" di Pablo Picasso, scritto durante gli anni dell'occupazione nazista di Parigi.
L'azione scenica sperimenta linguaggi e mette in discussione conformismo, luoghi comuni, certezze. Protagonisti artisti, attori e danzatori sono impegnati in un lavoro incentrato sui temi classici del Dadaismo: imballaggio, collage, happening, movimento del corpo, danza. In scena le attrici e gli attori Silvia Scotti, Fabio Brusadin, Barbara Nicoli, insieme con la danzatrice Sandhya Nagaraja. L'assistente è Alessandra Pavoni, la scenografa Giuliana Davolio, la sarta Nuvia Valestri.
Suoni, parole, musiche per uno spaccato del mondo dell'arte che prende vita dagli esiti del lavoro di un artista come Spoerri, nato danzatore e coreografo, che nel 1954 ha messo in scena a sua volta entrambi i testi.
Lo spettacolo, che sarà successivamente rappresentato alla Fondazione Mudima di Milano, si inserisce nelle celebrazioni per il centenario del Dadaismo la cui data di nascita si fa risalire al 5 febbraio 1916 quando inaugurò a Zurigo, città di adozione di Spoerri, il "Cabaret Voltaire"
La mostra "Daniel Spoerri. Eat Art in transformation", è a cura di Antonio d'Avossa e Nicoletta Ossanna Cavadini. Allestita fino al 31 gennaio a Palazzo Santa Margherita e alla Palazzina dei Giardini Ducali, è stata realizzata e coprodotta dalla Galleria civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di risparmio di Modena con il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera).
In entrambe le sedi espositive è visitabile gratuitamente dal mercoledì al venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 19. ( www.galleriacivicadimodena.it ).
(Fonte: Comune di Modena)
Conflitti di classe e differenze tra uomo e donna, pulsioni animali e sete di potere, onore e desiderio: la tragedia naturalistica di August Strindberg "Mademoiselle Julie", per la regia di Walter Le Moli, va in scena a Teatro Due dal 7 al 13 gennaio. -
Parma, 8 gennaio 2016 - di Cristina Pedretti -
Nel 1888 August Strindberg, poliedrico artista e letterato, poeta, pittore e alchimista nato a Stoccolma nel 1849, scrisse quella che lui stesso definì come la prima tragedia naturalistica del teatro svedese: "La signorina Giulia" (Fröken Julie). Influenzato dal naturalismo di Emile Zola e dalle opere di Ibsen, Strindberg indagò, in questo dramma di un atto unico, le complesse reazioni della psiche e dei sentimenti davanti alle differenze: di classe, di genere, di morale. Appartenente alla nobiltà, la venticinquenne Julie si lascia trascinare dalle sue intime pulsioni e arriva a sedurre, nonostante l'evidente sconvenienza del gesto, l'umile servo Jean. Consapevole della propria inferiorità, Jean si trova a sua volta a vivere il conflitto tra il desiderio sessuale e la paura delle convenzioni sociali, perfettamente rispettate invece da Kristin, la cuoca di casa, che tenta di riportarlo alla ragione. In una spirale di attrazione, angoscia e violenze fisiche e psicologiche, vengono alla luce le sfaccettature dell'animo umano e l'incolmabile distanza tra i due sessi, oltre che tra le classi sociali. Strindberg, figlio di una cameriera e marito di una baronessa (Siri von Essen, che fu la prima ad interpretare Julie sul palco), inserì nel dramma quei tormenti che viveva nella vita privata e che all'epoca erano temi scottanti per la collettività. Un contrasto che portava inevitabilmente, sia nell'opera teatrale che nella realtà, a dolorose conseguenze. La produzione di Fondazione Teatro Due "Mademoiselle Julie", regia di Walter Le Moli, vede in scena Sara Putignano, Raffaele Esposito e Ilaria Falini e sarà rappresentata a Teatro Due il 7, 8, 9, 12 e 13 gennaio alle ore 21, e il 10 gennaio alle 16. Per informazioni e prenotazioni: www.teatrodue.org
Dal 9 Gennaio al 14 Maggio 2016, cinque incontri-concerto organizzati dal Conservatorio di Musica "Arrigo Boito" di Parma per presentare le ultime novità editoriali in campo musicale. Da Claudio Abbado a Mina, dal barocco di Antonio Vivaldi alla musica contemporanea e pop. Ingresso gratuito. -
Parma, 9 gennaio 2016
Da Claudio Abbado a Mina, dal barocco di Antonio Vivaldi alla musica contemporanea e pop: sono tanti gli stili e i personaggi cui è dedicata la terza edizione di "Parole da ascoltare", ciclo di incontri-concerto organizzati dal Conservatorio di Musica "Arrigo Boito" di Parma, volti a presentare le ultime novità editoriali di argomento musicale. Cinque gli incontri a cadenza mensile che si terranno il sabato pomeriggio alle ore 17.00, dal 9 gennaio al 14 maggio 2016, nell'Auditorium del Carmine, tutti a ingresso gratuito. I libri saranno presentati dai loro autori, coadiuvati da esperti e docenti del Conservatorio di Parma, mentre l'esecuzione di musiche a tema sarà affidata a docenti e studenti dei Corsi superiori del Conservatorio "A. Boito" (coinvolti i Dipartimenti di Musica da Camera e d'Insieme, Canto, Fiati, Archi, Percussioni, Jazz a indirizzo popular). Si tratta di una rassegna aperta a tutta la città, che assolve a un compito culturale e divulgativo e che riveste un'importante valenza didattica per gli allievi dell'Istituto di Alta Formazione.
Il primo appuntamento si terrà oggi, sabato 9 gennaio, ore 17.00, nell'Auditorium del Carmine, con Federico Maria Sardelli, musicologo e scrittore satirico, autore del libro L'affare Vivaldi (Palermo, Sellerio, 2015). L'autore parlerà del suo appassionante romanzo storico in cui ricostruisce, con umorismo e ironia, un grande enigma culturale: la storia della discesa nell'oblio della musica di Antonio Vivaldi e della sua travolgente riscoperta, tra il Settecento e l'epoca dell'Italia fascista. Con l'autore dialogheranno Giordano Montecchi e Riccardo Mascia, mentre il Gruppo Orchestrale del Conservatorio preparato da Luca Giardini e diretto dallo stesso Sardelli, interpreterà musiche del "Prete Rosso".
Il calendario proseguirà con la presentazione del libro di Emilia Fadini e Maria Antonietta Cancellaro, L'accentuazione in musica (13 febbraio); in occasione della festa della donna, il 5 marzo, si terrà un incontro su Mina, con il libro a lei dedicato da Roberta Maresci; il libro di Daniela Iotti, L'aura ritrovata, darà invece occasione di volgere lo sguardo sulle avanguardie del secondo dopoguerra (16 aprile); la rassegna si concluderà sabato 14 maggio con un omaggio a Claudio Abbado: sarà Gastón Fournier-Facio, autore di una sua biografia, a raccontare la storia di uno dei maggiori direttori d'orchestra di tutti i tempi.
La rassegna "Parole da ascoltare", a cura dei docenti Anna Mancini e Graziano Ballerini, gode del patrocinio dell'Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Parma. Tutti gli incontri sono a ingresso libero e gratuito. Per informazioni: www.conservatorio.pr.it.
Parole da ascoltare
Cinque incontri con autori e musiche
Auditorium del Carmine
Sabato 9 gennaio 2016, ore 17.00
Federico Maria Sardelli, L'affare Vivaldi, Palermo, Sellerio, 2015
Incontro con l'Autore, Giordano Montecchi e Riccardo Mascia
Musiche di A. Vivaldi a cura del Gruppo Orchestrale preparato da Luca Giardini
Sabato 13 febbraio 2016, ore 17.00
Emilia Fadini - Maria Antonietta Cancellaro, L'accentuazione in musica. Metrica classica e forme sette-ottocentesche, Milano, Rugginenti, 2009
Incontro con l'Autrice e Giorgio Dellarole
Musiche di C. P. E. Bach, W. A. Mozart, F. J. Haydn interpretate da Emilia Fadini, fortepiano
Sabato 5 marzo 2016, ore 17.00
Per la Festa della donna 2016
Roberta Maresci, Mina, Roma, Gremese, 2015, Coll. «Donne nel mito»
Incontro con l'Autrice e Emilio Ghezzi
Canzoni rielaborate da Emilio Ghezzi e interpretate da studenti del corso Jazz-Pop, preparati da Rossana Casale
Provincia di Parma – Servizio Pari opportunità
Sabato 16 aprile 2016, ore 17.00
Daniela Iotti, L'aura ritrovata. Il teatro di Sylvano Bussotti da La Passion selon Sade a Lorenzaccio, Livorno, LIM, 2014, «Quaderni di Musica/Realtà» 62
Incontro con l'Autrice e Giordano Ferrari
Musiche di Sylvano Bussotti
Sabato 14 maggio 2016, ore 17.00
Gastón Fournier-Facio, Claudio Abbado. Ascoltare il silenzio, Milano, Il Saggiatore, 2015
Incontro con l'Autore e Graziano Ballerini
Esecuzione del programma del saggio preparato a Parma dal Maestro nell'anno 1961
Musiche di Béla Bartók e Ludwig van Beethoven
Fondazione Claudio Abbado
(Fonte: ufficio stampa Conservatorio di Musica "Arrigo Boito" di Parma)
Tra remake, graditi ritorni, novità e saghe ecco i film più attesi dell'anno. Da Zoolander a Bridget Jones, dal pesciolino Nemo al nuovo film della Disney Oceania. Per tutti i gusti e tutte le età. Ecco, allora, una carrellata dei più attesi nelle sale, con le date di uscita mese per mese. -
Modena, 1 gennaio 2016 - di Manuela Fiorini -
Il 2016 sarà un anno d'oro per il cinema. Sono tante, infatti, le pellicole che si alterneranno nelle sale per tutto il corso dell'anno, tra thriller, fantasy, fantascienza, commedie e cartoon per i più piccoli, ma non solo. Ecco, allora, una carrellata dei più attesi nelle sale, con le date di uscita mese per mese.
Leonardo di Caprio apre il mese di gennaio, e la caccia all'Oscar (speriamo sia la volta buona!) con The Revenant (Il Sopravvissuto), del regista di Birdman Alejandro Gonzalez Iñárritu. Il film è tratto da una storia vera e racconta dell'esploratore Hugh Glass (Di Caprio), che durante una spedizione nelle terre inesplorate dell'America di fine Ottocento viene attaccato da un orso e dato per morto dai compagni. Inizia così una lotta per la sopravvivenza, tra tradimenti e sofferenze fisiche e spirituali. Magistrale l'interpretazione di Di Caprio, che per aspirare all'ambita statuetta ha mangiato davvero fegato crudo di bisonte direttamente dalla carcassa. Nelle sale il 14 gennaio.
L'11 febbraio tornano i supemodelli Derek e Hans interpretati da Ben Stiller e Owen Wilson in Zoolander 2, l'atteso seguito della pellicola che li ha resi famosi ormai 15 anni fa. A colpi di selfie, pose e look strampalati la coppia più fashion del cinema tornerà nel mondo dell'Alta Moda per salvare una famosa pop star. Li affiancano un'inedita Penelope Cruz in versione motociclista, un androgino Benedict Cumberbatch e l'idolo delle ragazzine Justin Bieber.
Terzo capitolo per la saga di The Divergent, il 9 marzo, Allegiant vede i giovani protagonisti Tris e Quattro, interpretati da Shailene Woodley e Theo James, avventurarsi fuori dalle mura che circondano una distopica Chicago e affrontare per la prima volta un mondo sconosciuto e pericoloso. Saranno presi in custodia dal misterioso Dipartimento di Sanità Genetica che rivelerà loro nuove e sconvolgenti verità.
Per gli appassionati dell'universo Marvel sarà una grande annata. Si comincia, il 4 maggio con Captain America: Civil War, con Chris Evans e Robert Downey Jr. Le vicende si svolgono dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron. I supereroi protagonisti dovranno fare fronte ai danni collaterali causati dalla lotta per difendere la Terra. Il film si apre con un incidente internazionale in Laos, Nigeria, che vede coinvolto il Team di super uomini. Le pressioni politiche chiedono a gran voce un consiglio internazionale per decidere quando richiedere l'intervento dei difensori. Proprio allora, una nuova minaccia spunta all'orizzonte.
Ancora un regalo per i fans di Marvel il 19 maggio con X-Men: Apocalypse con protagonisti i potenti mutanti. Il cattivo di turno è Apocalisse, il primo mutante dai poteri smisurati, in grado di assorbire quelli di altri suoi simili. Immortale e invincibile, si risveglia sulla Terra dopo migliaia di anni e rimane profondamente deluso dalla società degli uomini. Decide così di radunare un esercito di mutanti tra cui Magneto (Michale Fassbender). Raven, il premio Oscar Jennifer Lawrence, la Katniss di Hunger Games, con l'aiuto del Professor X (James McAvoy) dovrà mettersi alla guida di un gruppo di giovani X-Men. Nel cast anche Hugh Jackman, nel ruolo di Wolverine, Channing "Magic Mike" Tatum e Evan Peters, star di American Horror Story.
Nostalgia del Cappellaio Matto e della sua "deliranza, dello Stregatto e del Brucaliffo? Il 25 maggio fa il suo esordio nelle sale il secondo capitolo di Alice "Attraverso lo specchio". A prestare il volto alla protagonista del romanzo di Lewis Carrol è ancora Mia Wasikowska. Alice viene inghiottita dal suo riflesso e viene di nuovo catapultata a Wonderland dove l'attendono i suoi bizzarri amici. Il Cappellaio (Johnny Depp) ha perso la sua Moltezza ed è uscito di senno. La Regina Bianca (Anne Hathaway) manda così Alice alla ricerca della Chronosphera per tornare indietro nel tempo e salvare il loro amico prima dello scadere del tempo. In questo viaggio la protagonista incontrerà vecchi e nuovi nemici.
Negli anni, sono uscite parecchie versioni cinematografiche, ma un film su Tarzan fa sempre piacere. The legend of Tarzan si svolge parecchi anni dopo. Abbandonata la jungla e il costume adamitico, John Clayton III vive a Londra come Lord Greystoke insieme alla moglie Jane. Viene invitato in Congo per fare da emissario commerciale per conto del Parlamento inglese. Si renderà presto conto di essere al centro di un complotto ordito dal capitano belga Leon Rom e dovrà tornare a saltare di liana in liana per difendere la foresta e i suoi amici animali. Nei panni di Tarzan questa volta c'è Alexander Sgarsgard, l'ex sexy vampiro del serial True Blood.
Diciamo la verità, a chi ha superato gli "anta" sono mancati. Ma il 15 luglio, per festeggiare il 30° anniversario dell'uscita del primo film tornano gli acchiappa fantasmi di Ghostbusters 3 che, per questa avventura 2.0 vedono protagonista una squadra tutta al femminile. Abby e Erin sono una coppia di scrittrici esordienti che decidono di pubblicare un libro sui fantasmi sostenendo che questi esistono. Qualche anno dopo, Erin riceve un prestigioso incarico alla Columbia University, ma il libro emerge dal suo passato e la trasforma nello zimbello di studenti e docenti, al punto che si vedrà costretta a lasciare il lavoro. Ci penserà la sua amica Abby a convincerla ad aprire un'agenzia di Acchiappafantasmi, perché, nel frattempo, Manhattan è invasa da una pericolosa ondata di spettri ed ectoplasmi.
Si torna a bordo dell'Enterprise con Star Trek Beyond, terzo capitolo della saga, in uscita il 21 luglio. Confermato il cast dei capitoli precedenti, con Chris Pine nel ruolo del capitano Kirk, Zachary Quinto in quelli di Spok, Simon Pegg in quello di Scotty e Zoe Saldana in quello di Uhura. Il cattivo di turno da affrontare è Idris Elba, ancora top segret il ruolo di Sofia Boutella. Nel 2016, Star Trek compie 50 anni. Il primo episodio del telefilm che ha dato origine alla saga è uscito infatti l'8 settembre 1966.
C'è attesa per il Joker del premio Oscar, nonché frontman dei Thirty Second to Mars, Jared Leto, tra i protagonisti di Suicide Squad, in sala dal 5 agosto. Un gruppo di celebri "cattivoni" dai superpoteri viene reclutato da una misteriosa agenzia governativa per una missione segreta in cambio della grazia. Nel cast anche la supermodella Cara Delevigne e Will Smith.
Per i più piccoli, ma non solo, tornano sul grande schermo il pesciolino Nemo, il suo papà Marlin e la gang dell'acquario in Alla ricerca di Dory, secondo capitolo del fortunato capolavoro Disney, uscito ormai 13 anni fa. Questa volta a essersi smarrita è la pesciolina Dory, smemorata e pasticciona. L'avventura è ambientata in parte vicino alla costa californiana tra graditi ritorni e qualche new entry.
Torna anche la tenera pasticciona Bridget Jones che il 22 settembre, dopo 12 anni dall'uscita del primo film. In Bridget Jones' Baby, la protagonista, che ha ancora una volta il volto di Renee Zellweger. La trama è ancora top secret. Si sa solo che ritroveremo la nostra Bridget ormai quarantenne e incinta. Al suo fianco Colin Firth e Patrick Dempsey, il Dottor Stranamore di Grey's Anatomy, che sostituisce Hugh Grant.
Un atteso ritorno anche quello di Tom Hanks nei panni dell'esperto di simbologia Robert Langdon, protagonista di Inferno, nelle sale dal 13 ottobre, tratto dall'omonimo best seller di Dan Brown. Con la regia di Ron Howard. Langdon si risvegli in un ospedale di Firenze dopo essere stato vittima di un'aggressione da parte di un gruppo di uomini misteriosi che hanno tentato di ucciderlo. Colpito da amnesia, si affida alle cure della dottoressa Sienna Brooks, mentre dalla sua mente cominciano ad affiorare strani ricordi legati all'opera immortale di Dante. Il nemico questa volta è il Consortium, un'organizzazione segreta con un obiettivo molto pericoloso.
E' forse il film più atteso dell'anno, da tutti i fans di Harry Potter e non. Sceneggiato da J.K Rowling, Gli animali fantastici e dove trovarli, prende vita dalle pagine del testo omonimo menzionato nella saga del maghetto. Eddie Redmayne è Newt Scamander che, nel 1926, ha appena terminato il suo viaggio attorno al mondo per documentare le creature magiche. Arriva a New York per una breve pausa, ma un "babbano", cioè una persona priva di magia, di nome Jacob, una valigetta lasciata nel posto sbagliato e la fuga di alcuni animali fantastici creeranno scompiglio sia nel mondo magico che in quello umano. Curiosi? Si dovrà attendere fino al 17 novembre.
Dicembre, infine, è il mese delle favole natalizie. Non poteva mancare la Disney, che, il 23 dicembre, esce nelle sale italiane con il 56° classico Oceania. Le Hawaii fanno da scenario alle avventure della principessa Moana giovane avventuriera che salpa i mari alla ricerca di un'isola incantata per dimostrare di essere una grande esploratrice, all'altezza dei suoi antenati.
Non può nemmeno mancare la favola gotica targata Tim Burton. Il 25 dicembre, infine, è la volta de La Casa per bambini speciali di Miss Peregrine che vede protagonista il sedicenne Jacob Portman che, finito per caso su un'isola misteriosa, dovrà aiutare un gruppo di coetanei orfani, ospiti della casa di Miss Peregrine a sfuggire a un gruppo di creature mostruose.
Quasi mezzo milione di risorse destinato a enti del calibro de I Teatri (di cui la Provincia è socio fondatore), della Fondazione Palazzo Magnani e dell'Istituto Cervi (di cui è socio fondatore e proprietaria dell'immobile) e ancora di Istoreco e Corte Ospitale di Rubiera. Garantita l'operatività degli enti culturali reggiani. -
Reggio Emilia, 30 dicembre 2015
L'operatività degli enti culturali reggiani - e la qualità che hanno da sempre assicurato - è garantita anche per quest'anno. Dalla Provincia di Reggio Emilia - che di questo enti è socio, spesso fondatore, fin dalla loro istituzione – sono infatti in arrivo ben 426.200 euro di risorse regionali che permetteranno la continuità di una serie di iniziative "che è ben di più di una normale attività di promozione culturale", come ha sottolineato ieri mattina incontrando la stampa il presidente della Provincia, Giammaria Manghi.
Il quasi mezzo milione di risorse è infatti destinato a enti del calibro de I Teatri (di cui la Provincia è socio fondatore), della Fondazione Palazzo Magnani e dell'Istituto Cervi (di cui è socio fondatore e proprietaria dell'immobile) e ancora di Istoreco e Corte Ospitale di Rubiera. Tutti enti che - in seguito alla legge di riforma 56/2014 delle Province e alla successiva Legge regionale 13/2015 – la Provincia non avrebbe potuto più finanziare essendosi vista sottrarre e non più riassegnare le funzioni relative alla cultura. "Ma come da un anno a questa parte ho sempre sottoposto all'attenzione del governatore Stefano Bonaccini e all'assessore regionale Massimo Mezzetti, trovando anche in questo caso grande attenzione e sensibilità, non è che trasferendo le funzioni riesci a dare immediata continuità alla storicità che un territorio porta con sé. Il primo quesito da porsi, infatti, è: chi mette le risorse necessarie a una programmazione culturale di qualità fino ad oggi assicurate dalle Province?".
"E siccome ho sempre inteso esercitare questo ruolo non come quello di commissario liquidatore della Provincia e del suo secolare patrimonio, ma come rappresentante istituzionale impegnato in una riforma che ridisegni nuovi e più funzionali enti di secondo grado, da mesi mi sono adoperato per risolvere il doppio ostacolo che rischiava di paralizzare tutti questi enti" ha aggiunto il presidente Manghi. Un doppio ostacolo – di natura giuridico-amministrativa da un lato, economico-finanziaria dall'altro – risolto grazie appunto alla disponibilità della Regione con una serie di atti finalizzati a permettere alle Province "nelle more della ridefinizione legislativa statale e regionale in materia e della completa attuazione delle legge regionale di mantenere le relative partecipazioni e garantire il funzionamento degli enti, fondazioni, associazioni e altre istituzioni operanti in ambito culturale, sportivo e ricreativo".
In soldoni, questo ha significato un bando regionale da 800.000 euro, dal quale la Provincia di Reggio Emilia si è vista assegnare ben 426.200 euro – ovvero il 53% delle risorse - "a conferma di come il livello e la qualità della proposta culturale reggiana rappresenti davvero un'eccellenza in Emilia-Romagna". Risorse che la Provincia ha poi distribuito a sua volta a Teatri e Fondazione Palazzo Magnani (190.000 euro a ogni ente, in linea con i 200.000 euro dell'anno precedente), Istoreco (21.200 euro), Corte Ospitale (15.000 euro) e Istituto Cervi (10.000).
"Sono veramente soddisfatto di essere approdato a un risultato così importante che garantisce un'azione conservativa, ovviamente nella accezione positiva del termine, del nostro patrimonio culturale che non era affatto scontata", ha commentato il presidente Manghi annunciando "la necessità di un ulteriore periodo di transizione anche nel 2016". "Questo non significa comunque stare fermi per un altro anno, ma continuare a lavorare, approfittando proprio di questo periodo di svolta istituzionale che interessa le Province, per conservare il tanto che noi reggiani abbiamo costruito e per ridefinire il palinsesto complessivo della nostra proposta culturale", ha aggiunto il presidente della Provincia sottolineando "la positiva sinergia con il sindaco Vecchi col quale stiamo valutando la possibile unificazione tra Teatri e Fondazione della danza o un ingresso importante del Comune di Reggio Emilia nella Fondazione Palazzo Magnani". "Palazzo Magnani – ha aggiunto Manghi – manterrebbe la sua vocazione espositiva, ma potrebbe ospitare anche attività importanti del Comune, da Fotografia europea al cartellone estivo, e valutare inoltre una positiva sinergia con Palazzo da Mosto della Fondazione Manodori, perché solo facendo sistema sarà possibile ospitare anche a Reggio almeno una mostra di rilievo nazionale all'anno".
Analoga sinergia è stata sollecitata dalla Provincia nei confronti di Istituto Cervi e Istoreco, "per i quali non si parla ad oggi di fusione, ma si auspica una interlocuzione sempre più stretta sui temi della memoria storica, ancor più in vista della Legge regionale sui luoghi della memoria alla quale l'assessore Mezzetti sta lavorando, rivolta in particolare ai ragazzi delle scuole, per far capire loro cosa significhi oggi fare Resistenza e con riferimento alla legalità e alla pacificazione in un mondo sempre più multietnico".
Cronologia
07/04/ 2014 Approvazione della Legge n. 56/2014 recante 'Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e fusioni di Comuni', la quale prevede all'art. 1 comma 86 le funzioni fondamentali assegnate agli enti di area vasta fra le quali non figura la cultura.
30/07/2015 Approvazione della Legge Regionale 13/2015, recante norme in materia di riordino, tramite la quale vengono ri-delegate alle Province diverse funzioni, fra le quali non è prevista quella di valorizzazione e promozione dei beni culturali. Tuttavia, grazie ad un interessamento della Provincia di Reggio Emilia, viene inclusa una norma transitoria che consente, nelle more del processo di riordino, di provvedere al funzionamento degli enti culturali, consentendo di fatto il 'traghettamento' verso i futuri assetti, tuttora da definire. In particolare, l'art. 57 comma 2 prevede che:
"Nelle more della ridefinizione legislativa statale e regionale in materia e della completa attuazione della presente legge, le Province e la Città metropolitana di Bologna possono mantenere le relative partecipazioni e garantire il funzionamento degli enti, fondazioni, associazioni e altre istituzioni operanti in ambito culturale, sportivo e ricreativo."
21/10/2015 Legge Regionale 18/2015 che prevede il trasferimento di risorse per il funzionamento di enti, fondazioni, associazioni e altre istituzioni operanti in ambito culturale - approvazione dell'assegnazione regionale e ripartizione delle risorse
12/11/2015 Delibera della Giunta Regionale 1770/2015 con cui sono stati definiti criteri e modalità per il trasferimento alle Province e alla Città Metropolitana di Bologna di risorse per sostenere il funzionamento di enti, fondazioni, associazioni e altre istituzioni operanti in ambito culturale.
30/11/ 2015 Delibera di Giunta Regionale n. 2004/2015 sull'assegnazione e concessione alle Province e alla Città metropolitana di Bologna delle risorse per sostenere il funzionamento degli enti, fondazioni, associazioni e altre istituzioni operanti in ambito culturale - anno 2015. Complessivamente 800.000 di cui ben 426.200 (pari al 53%) alla Provincia di Reggio Emilia.
23/12/ 2015 Decreto n. 229 del Presidente della Provincia di Reggio Emilia che ripartisce la risorse trasferite dalla Regione Emilia-Romagna per il funzionamento di enti, fondazioni, associazioni e altre istituzioni operanti in ambito culturale.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
La Casa in cui Giuseppe Verdi ha vissuto dai 10 ai 18 anni durante gli studi ginnasiali, apre al pubblico ogni domenica mattina, dalle ore 11,00 alle ore 13,00, la studiosa e ricercatrice di cose verdiane Meri Rizzi, autrice del libro il giovane Giuseppe Verdi, accoglierà e descriverà ai visitatori i documenti esposti. -
Parma, 1 gennaio 2016
La Casa in cui Giuseppe Verdi ha vissuto dai 10 ai 18 anni durante gli studi ginnasiali, apre al pubblico ogni domenica mattina, dalle ore 11,00 alle ore 13,00, la studiosa e ricercatrice di cose verdiane Meri Rizzi, autrice del libro il giovane Giuseppe Verdi, accoglierà e descriverà ai visitatori i documenti esposti. La Casa giovanile di Verdi, che fu di proprietà di Pietro Michiara, possidente e più volte "sindaco" di Busseto, è oggi un luogo che inebria di cultura. Dopo il restauro, realizzato autonomamente dall'attuale proprietaria Anna Sichel, l'importante sito storico dove il grande genio si esercitava componendo giorno e notte con la spinetta (e così infastidiva i gendarmi situati di fronte) è messo a disposizione gratuitamente per mostre, presentazione di libri e conferenze legate all'epopea verdiana ed al territorio. La Casa, con il patrocinio del comune di Busseto, si è trasformata in un Museo di documenti recuperati all'Archivio di Stato di Parma, all'Archivio Diocesano di Fidenza ed all''Archivio del Comune di Busseto relativi al periodo in cui il Maestro vi abitò. Un lavoro che è stato minuziosamente svolto da Meri Rizzi, Anna Sichel e Patrizia Verdi. "Con la Casa del giovane Verdi - afferma Anna Sichel - si fa conoscere la cultura e la musica di Verdi, in modo particolare ai giovani ed a coloro che non possono frequentare il Teatro." Anna Sichel ha inoltre donato alla biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma la Grande Enciclopedia della Musica Lirica, proprio ai fini della crescita della cultura nella terra di Verdi.
La Casa in cui Giuseppe Verdi ha vissuto dai 10 ai 18 anni durante gli studi ginnasiali, apre al pubblico ogni domenica mattina, dalle ore 11,00 alle ore 13,00, la studiosa e ricercatrice di cose verdiane Meri Rizzi, autrice del libro il giovane Giuseppe Verdi, accoglierà e descriverà ai visitatori i documenti esposti. -
Parma, 29 dicembre 2015
La Casa in cui Giuseppe Verdi ha vissuto dai 10 ai 18 anni durante gli studi ginnasiali, apre al pubblico ogni domenica mattina, dalle ore 11,00 alle ore 13,00, la studiosa e ricercatrice di cose verdiane Meri Rizzi, autrice del libro il giovane Giuseppe Verdi, accoglierà e descriverà ai visitatori i documenti esposti. La Casa giovanile di Verdi, che fu di proprietà di Pietro Michiara, possidente e più volte "sindaco" di Busseto, è oggi un luogo che inebria di cultura. Dopo il restauro, realizzato autonomamente dall'attuale proprietaria Anna Sichel, l'importante sito storico dove il grande genio si esercitava componendo giorno e notte con la spinetta (e così infastidiva i gendarmi situati di fronte) è messo a disposizione gratuitamente per mostre, presentazione di libri e conferenze legate all'epopea verdiana ed al territorio. La Casa, con il patrocinio del comune di Busseto, si è trasformata in un Museo di documenti recuperati all'Archivio di Stato di Parma, all'Archivio Diocesano di Fidenza ed all''Archivio del Comune di Busseto relativi al periodo in cui il Maestro vi abitò. Un lavoro che è stato minuziosamente svolto da Meri Rizzi, Anna Sichel e Patrizia Verdi. "Con la Casa del giovane Verdi - afferma Anna Sichel - si fa conoscere la cultura e la musica di Verdi, in modo particolare ai giovani ed a coloro che non possono frequentare il Teatro." Anna Sichel ha inoltre donato alla biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma la Grande Enciclopedia della Musica Lirica, proprio ai fini della crescita della cultura nella terra di Verdi.
Professionisti ed imprenditori desiderosi di mettere a disposizione le proprie esperienze per valorizzare il tessuto sociale, il patrimonio culturale e fare buone azioni utili allo sviluppo, favorendo l'internazionalizzazione delle PMI italiane in vari paesi, europei ed extra europei. -
Parma, 29 dicembre 2015
Promuovere l'appartenenza alle origini italiane, la riscoperta e la salvaguardia dei valori umani, la valorizzazione dell'arte, della filosofia, della storia, delle tradizioni e della cultura italiana in genere; sono questi i caratteri distintivi della neonata associazione "IT IDENTITA' ITALIA" registrata lo scorso 23 dicembre presso l'agenzia delle entrate di Parma e composta da professionisti ed imprenditori desiderosi di mettere a disposizione le proprie esperienze per valorizzare il tessuto sociale, il patrimonio culturale e fare buone azioni utili allo sviluppo.
Il presidente dell'associazione, Roberto Castelli, dichiara che lavorerà per proporsi agli Italiani ed ai simpatizzanti, in Italia e nel mondo, come punto di riferimento nella costituzione di una rete di relazioni individuali e collettive, nazionali ed internazionali, per promuovere l'appartenenza alle origini italiane con etica ed urbanità, favorendo l'incontro, l'aggregazione e lo scambio di idee ed opinioni rivolte verso un cammino di crescita e sviluppo per il rilancio nel mondo dell'Italia dei valori, economica e di pensiero.
In quest'ottica, ribadiscono gli altri soci fondatori, tra i quali si annoverano il Vice Presidente dott. Paolo Cavezzali ed il segretario dott. Mario Vacca l'associazione sarà molto visibile sui social mentre, per un miglior funzionamento dell'attività, l'associazione nominerà commissioni permanenti di studio che, avranno il compito di approfondire le problematiche connesse alle materie ed ai settori facenti parte degli scopi dell'associazione.
IT Identità Italia favorirà l'internazionalizzazione delle PMI italiane in vari paesi, europei ed extra europei, sia grazie alla presenza di partner, spesso italiani che da anni operano in loco con successo sia, grazie ai rapporti stretti con Associazioni ed Enti Locali per facilitare lo sviluppo di rapporti istituzionali ed operativi volti alla valorizzazione dell'Italia ed offrendo la possibilità di sviluppare nuovi mercati anche tramite il web marketing.
Tutte le info su www.itidentitaitalia.it
Contiene 18 brani della tradizione natalizia nordica riarrangiati in maniera originale e l’inedito “Invent a prayer”. Intervista con Lucia “Aine” De Carlo, voce e arpa celtica, per parlare di musica, amicizia e passione per la lingua gaelica e il mondo dei celti.
- Di Manuela Fiorini -
Modena, 24 dicembre 2015 -
Si chiama Light of Yule ed è il secondo album del gruppo modenese Belthane. Contiene 17 brani della tradizione natalizia nordica più un inedito, “Invent a prayer”. Una bella soddisfazione per i giovani musicisti che hanno in comune la passione per la musica e la tradizione celtica. Proprio i Celti, chiamati nella lingua latina Galli, occuparono il territorio modenese prima dei Romani e anche la nostra attuale cultura ne conserva ancora qualche influsso.
Abbiamo incontrato Lucia De Carlo, fondatrice, voce e arpa celtica dei Belthane, che ci racconta come è nata questa avventura musicale: “Il gruppo è nato nel 2009 da una idea mia e di Claudio Javier Polacchini. Nel corso degli anni, il progetto musicale si è consolidato e si è arricchito fino ad arrivare all'attuale formazione che include le arpiste Melanie Bruniaux, Stefania Oriente e le voci femminili di Federica Lanna, Silvia Panini e Letizia Brancolini. A seconda poi della tipologia di spettacolo il gruppo collabora con ballerini e attori.
La copertina dell'album
Questo è il vostro secondo CD dopo tanti concerti dal vivo, come è nato Light of Yule?
“Il nostro primo album si intitola The Fairy's Love Songs ed è stato autoprodotto nel 2011. In poco tempo sono arrivati tantissimi riscontri positivi. Il pubblico iniziava a chiederci qualcosa di nuovo, ma noi abbiamo preferito aspettare per approfondire accuratamente lo studio della tradizione musicale e stilistica di tutta l'area celtica, che cerchiamo di trasmettere in ogni nostro lavoro. Per diversi motivi, poi, il Natale è una data molto importante per tutto il gruppo. Allora, ci è venuta l'idea di raccogliere 17 brani della tradizione popolare nordica più un inedito, ben consapevoli del rischio dovuto al fatto di non sfornare l'ennesimo CD natalizio commerciale”.
Quali sono state le difficoltà e le soddisfazioni?
“Il CD è stato realizzato in soli tre mesi, un tempo record se si tiene conto che i brani tradizionali sono stati riarrangiati secondo un'ottica molto originale. La difficoltà maggiore è stata quella di incastrare in così poco tempo gli impegni personali di ogni membro del gruppo con quelli del coro VoceInkanto di Parma presente in questo album. Riguardo alle soddisfazioni, il riconoscimento più grande è arrivato da gente competente del settore oltre che dal pubblico.
Come avete scelto le canzoni?
“La tradizione natalizia italiana è piena di riferimenti provenienti dal nord Europa. Dopotutto i celti abitavano queste zone prima che venissero assorbiti dai romani ma l'attenzione era rivolta più alle celebrazioni dell'inverno che al Natale come lo intendiamo noi. Abbiamo semplicemente scelto quei brani che secondo noi rappresentavano un punto di unione tra le tradizioni ancestrali e quelle attuali. L’ inedito Invent A Prayer è invece il frutto della collaborazione tra Daniele Biagioni, autore del testo, e Claudio Javier Pollachini che ne ha curato gli arrangiamenti”.
Nel repertorio dei Belthane ci sono anche canzoni in gaelico. Quali sono state le difficoltà nell'imparare la lingua?
“Dal punto di vista fonetico e di impostazione della voce come la intendiamo noi, patria del Bel Canto, è stata una vera e propria sfida. Gli irlandesi cantano le "consonanti". Loro sono in grado di creare dei suoni su gruppi consonantici utilizzando altri punti di risonanza cranico-facciale diversamente da noi che viaggiamo di più sulle vocali. Un orecchio molto attento è basilare per ottenere un buon risultato oltre allo studio periodico con gli esperti in loco”.
L'album si intitola "The Light of Yule", che cosa è "la luce di Yule"?
“Secondo la tradizione norrena, Yule è la festa della Luce, ricorrenza che possiamo trovare in tante altre culture dove viene venerato il Sole, dalle celebrazioni dell' antica Roma del Sol Invictus, a quelle nella Grecia classica dove si commemorava la vittoria di Kronos nelle sue battaglie contro i Titani, così come nella tradizione cristiana, dove il Natale è la luce del mondo. E' un delicato momento spirituale, un lasso di tempo dal significato intimo e profondo, dove la rinascita della luce porta a guardarsi dentro, desiderando una nuova crescita sia personale sia nel mondo esterno”.
Il Cd si può acquistare contattando direttamente i Belthane sul loro sito www.belthane.it o sulla loro pagina Facebook. Un’idea originale da mettere sotto l’albero.
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