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Presentati dalla Provincia un nuovo road book e due aree per camper a Canossa e Carpineti. -

Reggio Emilia, 28 luglio 2015 -

"Camminare nella storia si può": con questa premessa si apre un libretto di 44 pagine che la Provincia di Reggio Emilia ha realizzato per promuovere il Sentiero Matilde e che è stato presentato questa mattina al Castello di Sarzano dal consigliere provinciale delegato al Turismo Pierluigi Saccardi, insieme – tra gli altri - ai sindaci dei Comuni attraversati dal sentiero, ai presidenti di Gal Antico Frignano-Appennino Reggiano e Parco nazionale e a un rappresentante dell'Associazione Camperisti.

Si tratta di un vero e proprio road book che descrive in dettaglio tutto il percorso del principale sentiero di attraversamento del territorio reggiano che inizia tradizionalmente a Ciano d'Enza, in località Vico. Per la prima volta viene previsto anche un accesso dal capoluogo, con partenza dalla ciclopedonale del Parco delle Caprette in frazione San Pellegrino, via Rivalta, Puianello, Vezzano e Canossa. Con questa nuova e comoda partenza cittadina si salda anche un suggestivo gemellaggio con il punto di arrivo del sentiero, San Pellegrino in Alpe in provincia di Lucca: il santo dei pellegrini e dei viaggiatori rappresenta così una delle due anime che tengono compagnia all'escursionista lungo i circa 80 chilometri del sentiero. L'altra anima è ovviamente quella della gran contessa Matilde a cui si devono i castelli e le pievi medioevali che rendono storicamente prezioso questo percorso che è già bello di suo per la geologia e il paesaggio. Il libretto, i cui testi sono stati curati da Ideanature, è articolato in cinque tappe, oltre al "raccordo cittadino".

La recente manutenzione straordinaria del sentiero, attuata in collaborazione tra Provincia, GAL Antico Frignano – Appennino reggiano e Consorzio di Bonifica Emilia Centrale, ha dotato il sentiero di due aree attrezzate per la sosta dei camper, a Vico di Canossa e a Carpineti, progettate da Alessandro Canovi per un turismo mobile che proviene soprattutto dall'Italia del nord e dai paesi di lingua germanica. Il sindaco di Carpineti e il vicesindaco di Canossa si sono dichiarati molto soddisfatti per la localizzazione nei loro comuni di queste infrastrutture che già ora sembrano incentivare la fruizione da parte dei turisti delle terre di Matilde. Con i fondi europei Por-Fesr, che hanno finanziato il libretto e il sito web correlato ( www.sentieromatilde.it ), la Provincia di Reggio Emilia ha realizzato anche una campagna pubblicitaria che ha previsto inserzioni su riviste specializzate (Plein Air, Vita in Camper e Touring, grazie alle quali le due aree sosta camper sono già utilizzate) e sul treno Italo (un intero treno che per tutto luglio porta sui vassoi posti nel retro dei seggiolini le immagini promozionali delle Terre di Canossa e delle Piccole Capitali del Po,), un video sul Sentiero Matilde ( www.youtube.com/watch?v=mFn022ms3U4&feature=youtu.be  ), opuscoli in 8 lingue straniere e la distribuzione di una card che dà diritto a sconti particolari per chi frequenta il territorio, in collaborazione con la Strada dei Vini e dei Sapori Colline di Scandiano e Canossa ( www.terredicanossacard.it  ). Il road book sul Sentiero Matilde verrà distribuito presso gli Uffici di informazioni turistiche fino ad esaurimento delle copie stampate, ma è comunque scaricabile dal sito www.sentieromatilde.it. 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Giovedì, 09 Luglio 2015 16:43

Il ‘grande cocomero’ è quello reggiano

A Novellara l'Anguria reggiana ha ormai ottenuto, almeno per l'Italia, il marchio Igp. Mammi: "Traguardo importante per il nostro comparto agricolo, raggiunto grazie all'impegno di tanti". -

Reggio Emilia, 9 luglio 2015 -

Un caloroso applauso ha salutato ieri sera, nella Sala del Consiglio comunale di Novellara, la conclusione della riunione di pubblico accertamento convocata Ministero delle Politiche agricole nel corso della quale, con la lettura del Disciplinare di produzione, l'Anguria Reggiana è di fatto ormai entrata tra i prodotti Igp (Indicazione geografica protetta).

Ora, per utilizzare in Italia in marchio Igp, basterà attendere la pubblicazione del Disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e i 30 giorni di tempo previsti per accogliere eventuali opposizioni, decorsi i quali l'Associazione produttori potrà richiedere l'utilizzo transitorio del marchio e avviare la commercializzazione in Italia dell'Anguria Reggiana Igp, primo prodotto a Indicazione geografica protetta esclusivamente reggiano. Circa un anno di tempo è invece previsto per la "procedura europea", che verrà avviata dallo stesso Ministero e si spera possa concludersi con l'iscrizione del nostro cocomero nell'apposito Albo comunitario.

Ieri sera a Novellara, la riunione di pubblico accertamento convocata dal Ministero si è aperta con il saluto del vicesindaco Alessandro Baracchi e con l'intervento del consigliere delegato all'Agricoltura, Alessio Mammi, che ha parlato di "un traguardo davvero di grande importanza per la nostra agricoltura, che oggi raggiungiamo grazie all'impegno di tanti, grazie a un lavoro di squadra che la Provincia di Reggio Emilia ha avviato fin dal 2008 ritenendo l'Anguria Reggiana una produzione d'elevata qualità con importanti prospettive d'occupazione e sviluppo e sostenendo dunque in maniera convinta la volontà delle aziende, costituitesi poi nell'Associazione Produttori Anguria Reggiana".

Oggi l'Apar, nata nel 2009 per promuovere in forma organizzata la qualità dell'Anguria Reggiana, è presieduta da Ivan Bartoli ed è composta da una ventina di aziende agricole sparse principalmente nei comuni di Novellara, Gualtieri, Cadelbosco Sopra e Guastalla, ma presenti anche a Reggio Emilia, Rio Saliceto, Campagnola e Correggio: in totale circa 400 ettari di coltivazioni, 4 milioni di euro di giro d'affari e una quarantina di persone impegnate che quest'anno, finalmente, salutano un'estate finora calda e favorevole (grandinata di giugno a parte...), dopo due stagioni abbastanza problematiche.

"Si tratta di una ventina di realtà che, grazie anche ad addetti d'età media inferiore alla media del comparto agricolo reggiano, hanno saputo dare continuità ad un'antica tradizione, rinnovandola grazie alle più moderne tecniche produttive e raggiungendo importanti traguardi sul piano economico per la riconosciuta qualità del prodotto", ha aggiunto Mammi.

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Domani a Novellara la riunione di pubblico accertamento con la lettura, da parte del Ministero, del Disciplinare di produzione. Manghi: "Traguardo importante per il nostro comparto agricolo". -

Reggio Emilia, 7 luglio 2015 -

Tappa fondamentale, domani pomeriggio a Novellara, nel cammino che mira a valorizzare – anche attraverso un marchio Igp (Indicazione geografica protetta) da esibire in Italia e in Europa – l'Anguria Reggiana, una delle produzioni ortofrutticole di pregio presenti nella nostra medio-bassa pianura.
Per le 17 di domani, mercoledì, il Ministero delle Politiche agricole ha infatti convocato nella Sala del Consiglio comunale di Novellara la riunione di pubblico accertamento in cui – dopo il parere favorevole della Regione Emilia-Romagna – si darà lettura della proposta di Disciplinare di produzione dell'Anguria Reggiana Igp. Ancora pochi passaggi burocratici, a partire dalla pubblicazione sul Bollettino della Regione, è l'Anguria Reggiana potrà così diventare il primo prodotto a Indicazione geografica protetta esclusivamente reggiano (gli altri, dal Cotechino di Modena alla Mortadella di Bologna, dalla Coppa di Parma alle Pere dell'Emilia-Romagna come è facilmente intuibile sono infatti prodotti in più province) nonché il primo marchio Igp europeo per un cocomero.

Il programma di domani prevede, dopo il saluto del presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi (Palazzo Allende ha infatti sostenuto fin dal 2008 il cammino dei produttori d'anguria), l'illustrazione da parte del presidente dell' Associazione Produttori Anguria Reggiana Ivan Bartoli del percorso verso l'Igp, mentre Alberto Ventura del Servizio Percorsi di qualità, Relazioni di mercato e Integrazione di filiera della Regione Emilia-Romagna ripercorrerà l'iter per il riconoscimento dell'Igp Anguria Reggiana: la riunione si concluderà con la pubblica lettura, da parte dei funzionari del Ministero delle Politiche agricole, del Disciplinare di produzione.

"Si tratta di un evento di grande importanza per la nostra agricoltura", spiega il presidente Giammaria Manghi, ricordando come la Provincia di Reggio Emilia abbia creduto "fin dal 2008 nell'Anguria Reggiana quale produzione d'elevata qualità con importanti prospettive d'occupazione e sviluppo, sostenendo in maniera convinta la volontà delle aziende, costituitesi poi nell'Associazione Produttori Anguria Reggiana: si tratta di una ventina di realtà che, grazie anche ad addetti d'età media inferiore alla media del comparto agricolo reggiano, hanno saputo dare continuità ad un'antica tradizione, rinnovandola grazie alle più moderne tecniche produttive e raggiungendo importanti traguardi sul piano economico per la riconosciuta qualità del prodotto".

Proprio al 2008 risalgono le prime iniziative avviate dalla Provincia, in collaborazione con le organizzazioni professionali agricole e i produttori, per perseguire una maggiore e più organizzata capacità di presentazione del prodotto nella filiera commerciale, a partire dalla ricerca scientifica condotta dall'Università di Ferrara, cui sono seguiti diversi confronti varietali e le valutazione dei suoli compiute nel 2008, 2010 e 2011 anche con il sostegno finanziario della Regione Emilia-Romagna e la collaborazione del Centro ricerche produzioni vegetali. "Il marchio Igp rappresenta un riconoscimento importante per una produzione di nicchia destinata a crescere e a creare una propria economia in grado di valorizzare il nostro territorio, a partire dalla Bassa reggiana, storicamente vocata a questa coltivazione", aggiunge il presidente Manghi.
L'Associazione Produttori Anguria Reggiana (Apar) nata nel 2009 per promuovere in forma organizzata la qualità dell'Anguria Reggiana, è oggi composta da una ventina di aziende agricole sparse principalmente nei comuni di Novellara, Gualtieri, Cadelbosco Sopra e Guastalla, ma presenti anche a Reggio Emilia, Rio Saliceto, Campagnola e Correggio: in totale circa 400 ettari di coltivazioni, 4 milioni di euro di giro d'affari e una quarantina di persone impegnate.

L'anguria, universalmente conosciuta come frutto dell'estate per eccellenza, ha caratteristiche intrinseche che giovano alla salute come il licopene e la citrullina. Va inoltre sfatato il luogo comune che la dolcezza del frutto comprometta la linea, poiché la percentuale di contenuti zuccherini della polpa è ampiamente inferiore ad altre categorie di frutta.
Questi i valori medi standard della composizione del frutto, riferiti a 100 grammi di polpa: Acqua 95,3 %, Lipidi gr. 0,0, Glucidi gr. 3,7, Minerali: Sodio mg. 3, Potassio mg. 280, Ferro mg. 0,2, Calcio, mg. 7, Fosforo mg. 2. Energia: Kilocalorie 15. Vitamine: Tiamina mg. 0,02, Riboflavina mg. 0,02, Niacina mg. 0,10, Vitamina A mg. 37, Vitamina C mg. 8.

(Fonte: ufficio stampa provincia di Reggio Emilia)

Mercoledì, 01 Luglio 2015 10:47

Al via la campagna contro gli incendi nei boschi

Da oggi fino al 30 settembre scatta la fase di attenzione. Ecco alcuni consigli ai cittadini su come comportarsi in caso di incendio e i numeri da contattare per le emergenze -

Reggio Emilia, 1 luglio 2015 -

Scatta oggi, mercoledì 1 luglio, la fase di attenzione per gli incendi boschivi in Emilia-Romagna, in attuazione del Piano regionale antincendio boschivo 2012-2016. Fino al 30 settembre, squadre di Vigili del fuoco, Corpo forestale dello Stato e volontari di Protezione civile opereranno in sinergia su tutto il territorio emiliano-romagnolo, coordinate dalla Agenzia regionale di Protezione civile tramite la Sala operativa unificata permanente (Soup), attiva fino al 31 agosto, in stretto raccordo con i Centri unificati provinciali. La Soup, situata a Bologna presso il Centro operativo dell'Agenzia regionale di Protezione civile, è in funzione tutti i giorni dalle 8 alle ore 20, ed in orario notturno con servizio di reperibilità continuativo.

La Provincia di Reggio Emilia ha già provveduto ad attivare il Servizio di vigilanza ed avvistamento antincendio, in coordinamento con i Comuni e l'Unione montana dell'Appennino reggiano ed in accordo con il Corpo forestale dello Stato, raccomandando agli stessi Comuni di informare la popolazione invitandola ad evitare comportamenti che possano provocare incendi. Dal 2013 nel Reggiano il servizio di vigilanza ed avvistamento antincendio – mediante squadre di volontari opportunamente formati ed equipaggiati – viene gestito dalla Protezione civile (Provincia e Coordinamento delle organizzazioni di volontariato) anche attraverso il nuovo Centro sovracomunale di Vezzano sul Crostolo, in grado di affrontare eventuali emergenze più rapidamente.

"Quest'anno il servizio di vigilanza reggiano può contare su 7 squadre, con volontari specializzati Aib operativi 24 ore al giorno e mezzi fuoristrada dotati di strumentazioni antincendio, e nei fine settimana le squadre sono impegnate in turni per l'individuazione di fuochi attraverso i punti 7 punti di avvistamento fissi e i 3 mobili individuati nel Piano di emergenza, annualmente rivisti in un'ottica di miglioramento del servizio - spiega la responsabile della Protezione civile della Provincia, Federica Manenti - i volontari reggiani formati per la lotta agli incendi sono oltre 100, dotati di dispositivi di protezione individuale e regolarmente sottoposti a visite mediche".

E' utile però ricordare che la prevenzione degli incendi parte, prima di tutto, dai cittadini stessi e da tutti coloro che frequentano i boschi avvertendo immediatamente in caso di incendio al Corpo Forestale dello Stato (tel. 1515 o 800841051), o ai Vigili del fuoco (115) oppure l'Agenzia regionale di Protezione civile (800333911: tutte le telefonate sono gratuite), e con il rispetto di alcune semplici regole di comportamento.

È dunque buona norma:
non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate quando si fanno gite fuori città: è pericoloso e vietato;
non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi nelle aree verdi, quando fumiamo in macchina serviamoci del portacenere;
non parcheggiare le automobili in zone ricoperte da erba secca, perché potrebbe prendere fuoco a contatto con il calore della marmitta;
durante gite in montagna o scampagnate riporre sempre i rifiuti negli appositi contenitori e, se si vuol fare una grigliata, usare esclusivamente le aree attrezzate.
in caso di principio di incendio o di incendio attivo non bloccare le strade fermandosi a guardare le fiamme, in modo da non intralciare l'arrivo dei mezzi di soccorso e le operazioni di spegnimento.

Cosa è vietato fare

Si ricorda che qualsiasi operazione di abbruciamento di stoppie a scopo pulizia e di accensione di fuochi all'aperto per qualsiasi uso è vietata a meno di 100 metri dal limite del bosco, dai terreni di pascoli, ed a meno di 200 metri durante i periodi di grave pericolosità per gli incendi boschivi.
È permesso il abbruciamento controllato del materiale di risulta dei lavori forestali avvertendo il locale comando di stazione forestale entro le 48 ore precedenti, in assenza di vento ed in giornate particolarmente umide, circoscrivendo il terreno ed isolandolo con mezzi efficaci ad arrestare il propagarsi del fuoco. Il fuoco deve essere sempre custodito, chi lo accende è personalmente responsabile degli eventuali danni che ne possono derivare. Da considerare che l'abbruciamento è sempre vietato durante i periodi di grave pericolosità per gli incendi boschivi e che è vietato ripulire il pascolo con l'uso del fuoco.

Come e a chi segnalare incendi

Chiunque (popolazione, personale pubblico, volontari) avvisti o riceva segnalazione di un incendio boschivo ne deve dare immediata comunicazione al Corpo Forestale dello Stato, chiamando immediatamente - senza dare per scontato che qualcuno lo abbia già fatto – uno dei seguenti numeri (tutte le telefonate sono gratuite):

1515
Numero nazionale di pronto intervento del Corpo forestale dello Stato

115
Numero nazionale di pronto intervento dei Vigili del fuoco

800 841 051
Numero verde regionale del Corpo forestale dello Stato

800333911
Numero verde dell'Agenzia regionale di Protezione civile

La collaborazione nel segnalare la presenza di un incendio è di estrema utilità, per questo bisogna mantenere la calma e parlare con chiarezza; dare nome, cognome e numero di telefono e indicare con precisione la località e il comune dell'area che sta bruciando; segnalare le dimensioni dell'incendio precisando se sul posto ci sono già persone che stanno intervenendo; prima di riagganciare, assicurarsi che il messaggio sia stato ricevuto attendendone conferma nel caso di segreteria telefonica.

Cosa rischia chi provoca un incendio

Chi, in violazione delle prescrizioni, adotta comportamenti che possono innescare incendi di bosco, rischia sanzioni fino a 10.000 euro.

Sotto il profilo penale:

• reclusione da 4 a 10 anni, se l'incendio è provocato volontariamente in maniera dolosa;
• reclusione da 1 a 5 anni, se l'incendio viene causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia.

Oltre alle sanzioni penali, chi provoca un incendio può essere condannato al risarcimento dei danni che possono raggiungere cifre anche molto elevate. Sotto il profilo delle indagini, è importante rilevare il metodo giuridico- scientifico delle evidenze fisiche (M.E.F.), già adoperato dalle squadre specializzate del Corpo forestale dello Stato, che è utilizzato per accertare le cause colpose o dolose degli incendi, il punto d'innesco e le conseguenti attribuzioni di responsabilità.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Concluso a Viano il corso-base, tra i nuovi 'angeli del soccorso' anche il sindaco Enrico Bini. -

Reggio Emilia, 18 giugno 2015 -

Erano un centinaio i volontari di Protezione civile – tra i quali anche il sindaco di Castelnovo Monti, Enrico Bini - impegnati domenica a Viano per lo svolgimento del modulo finale dei corsi-base tenutisi in maggio a Casina e Castelnovo Monti. Gli operatori si sono dati appuntamento tramite il Coordinamento delle organizzazioni di volontariato della Provincia di Reggio Emilia nelle aree adiacenti la sede dell'Associazione nazionale Alpini di Viano, al fine di apprendere maggiori competenze sui diversi scenari proposti. "Particolare attenzione è stata data alla verifica dei tanti temi trattati durante le lezioni frontali in aula, alla collaborazione tra le varie associazioni presenti e alla corretta codifica dei vari ruoli che ciascuno è chiamato a svolgere in emergenza per una più efficace e costruttiva modalità d'intervento come soccorritori su scenari alle volte molto impegnativi", spiega il tutor dei corsi, Corrado Bernardi.

La prova si è svolta alla presenza del sindaco di Viano Giorgio Bedeschi, il cui Comune ha garantito un prezioso supporto a ogni fase operativa, del presidente del Coordinamento provinciale Volmer Bonini con il consigliere Sergio Bergomi, del coordinatore Ugo Artioli, dei referenti Ana e di tutto lo staff multidisciplinare che ha gestito le varie squadre che a rotazione si sono messe in azione sui diversi scenari.
Dalla segreteria gestita da Angela Siervo, agli apparati di radiocomunicazione con Luca Sinisgalli, dalle unità cinofile con Corrado Bernardi all'Antincendio boschivo con Walter Bonilauri, sino al montaggio tende con Benassi e Sassi, i volontari si sono messi al lavoro sin dalle prime ore della mattina con attenzione, buona volontà e tanto senso di responsabilità al fine di affrontare direttamente sul campo quanto appreso teoricamente in aula.

"Si è trattato di un altro momento importante per tutto il sistema reggiano di Protezione civile – commenta la responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, Federica Manenti – La formazione continua, anche attraverso l'apposita scuola attivata insieme al Coordinamento, dei nostri volontari, così come quella di amministratori e tecnici comunali, è fondamentale per assicurare al nostro territorio una Protezione civile all'altezza delle tante emergenze che abbiamo dovuto affrontare".
L'esercitazione ha destato la curiosità dei cittadini vianesi che si sono visti letteralmente invadere il paese da mezzi e volontari per una bella giornata proficua e costruttiva per la prevenzione, nonché per la formazione e l'addestramento degli operatori, che al termine del debriefing finale si è conclusa con un immancabile...pranzo alpino.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Dall'inaugurazione non si è reso necessario alcun intervento manutentivo grazie alle tecnologie utilizzate dalla Provincia che, venerdì, saranno al centro di un convegno. -

Reggio Emilia, 3 giugno 2015 -

Le strade sono tante, ma sono sicuramente poche quelle che si 'meritano' un convegno. Tra queste, la Variante di Canali ­– una delle più importanti e innovative opere realizzate dalla Provincia di Reggio Emilia – che venerdì 5 giugno alla Cantina di Albinea-Canali in via Tassoni sarà al centro di un confronto tra esperti del settore. Una giornata di studio, certamente non celebrativa, anche perché a distanza di sei anni da quella inaugurazione non si è reso necessario alcun intervento di manutenzione sia del piano viabile sia delle opere a corredo dell'infrastruttura (piste ciclabili e manufatti, tra cui i tre cavalcavia di via Serra, via De Sanctis e via Tassoni).

"Questo grazie agli innovativi materiali utilizzati e più in generale alla moderna progettazione curata dalla Provincia di Reggio Emilia, che si è fatta carico anche delle tematiche riguardanti la sostenibilità ambientale dell'opera", spiega il consigliere delegato alle Infrastrutture Andrea Tagliavini, sottolineando come "l'attività della Provincia si sia orientata alla sperimentazione di nuove tecnologie finalizzate a individuare soluzioni che limitassero il ricorso a cave di prestito favorendo il riutilizzo di materiali ed alla ricerca di soluzioni progettuali che si integrassero armonicamente nel contesto, coniugando il risultato estetico funzionale con la necessità di adottare modalità costruttive e processi operativi sostenibili nei confronti dell'ambiente".

Uno dei "segreti" di questi 3 chilometri di nuova strada che hanno migliorato, oltre alla qualità della vita in una delle più importanti frazioni della città, i collegamenti tra la città e la montagna è il tipo di asfalto: "Si tratta di asphalt rubber, un bitume arricchito da polverino di gomma ottenuto con la macinazione di pneumatici fuori uso, che non solo garantisce prestazioni di maggiore adesione fra la ruota e la pavimentazione, aumentando quindi la sicurezza, ma riduce anche il rumore e, come abbiamo testato, assicura una maggiore durata", spiega il dirigente alle Infrastrutture della Provincia, Valerio Bussei.

Gli stessi Tagliavini e Bussei saranno tra i relatori del convegno "La Variante Canali di Reggio Emilia: una strada green" che venerdì a partire dalle 9.30 vedrà intervenire, tra gli altri, l'assessore alle Infrastrutture del Comune di Reggio Emilia, Mirko Tutino, il responsabile dello Sviluppo impieghi e normative di Ecopneus, la società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale dei pneumatici fuori uso, Daniele Fornai, e la responsabile dell'Unità operativa Appalti e contratti della Provincia, Silvia Signorelli.

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Tra i 15 interventi che saranno aggiudicati entro ottobre la sopraelevazione della nuova ala del Gobetti di Scandiano e la costruzione di una nuova scuola media a Villa Bagno. -

Reggio Emilia, 29 maggio 2015 -

Grazie al decreto mutui che mette a disposizione della nostra regione 50 milioni di euro, da trasformare in mutui con la Bei, entro ottobre nella nostra provincia potranno essere aggiudicati lavori di costruzione, ampliamento, messa in sicurezza o ristrutturazione di edifici scolastici per un importo di 6 milioni e 370.000 euro. Il dettaglio degli interventi ricompresi in questa prima annualità del Piano triennale 2015-17 sottoposto dalla Provincia di Reggio Emilia alla Regione Emilia-Romagna sono stati illustrati ieri mattina in Provincia da presidente e la vicepresidente con delega all'Istruzione, Giammaria Manghi e Ilenia Malavasi, insieme ai dirigenti al Patrimonio e alla Scuola, Valerio Bussei e Verter Eletti.

Ben 15 gli interventi che potranno essere realizzati nel Reggiano grazie ai 6,37 milioni assegnati dalla Regione Emilia-Romagna per l'annualità 2015: 4 a cura della stessa Provincia di Reggio Emilia per le scuole superiori (1 ampliamento e 3 interventi di messa in sicurezza per circa 2 milioni), 11 in carico ai singoli Comuni per elementari e medie (2 ampliamenti e 8 interventi di messa in sicurezza per circa 4,4 milioni, ai quali gli stessi Comuni aggiungeranno altri 2 milioni). Tra i cantieri più importanti, quelli che verranno avviati dalla Provincia a Scandiano per ampliare il polo scolastico "Gobetti" (sopraelevando di un piano la nuova ala inaugurata nel 2010 e raddoppiando le aule da 8 a 16) e la nuova scuola media che il Comune di Reggio Emilia potrà costruire a Villa Bagno, nonché l'ampliamento dell'istituto comprensivo di Casalgrande.

Il presidente Giammaria Manghi e la vicepresidente Ilenia Malavasi hanno sottolineato "il grande dinamismo di Provincia e Comuni reggiani che hanno presentato complessivamente 73 richieste per un totale di circa 50 milioni, a conferma della grande attenzione con cui gli amministratori locali si approcciano al tema della scuola – hanno detto - La sola Provincia di Reggio Emilia per il 2015 ha predisposto 52 progetti, il numero più alto insieme alla Città metropolitana di Bologna, pari al 18,2% dei 287 interventi inseriti nel Piano Regionale nell'annualità 2015, per un importo di 25,2 milioni che rappresenta quasi un terzo dei finanziamenti richiesti in tutta l'Emilia-Romagna".

"Era da almeno una decina di anni che non si avevano finanziamenti di tale entità, che oltretutto non incideranno sul patto di stabilità dei Comuni e consentiranno anche di portare lavoro e contribuire a fa ripartire la nostra economia", hanno aggiunto sottolineando come "questa sia sta anche una occasione importante per realizzare un censimento complessivo del fabbisogno scolastico in tutto il territorio".
"Oggi le Province sono chiamate a impegnarsi principalmente su due fronti, la sicurezza stradale e l'edilizia scolastica, pertanto questo intervento rientra pienamente in ciò che il nuovo ente di secondo grado deve rappresentare", ha concluso il presidente Manghi. "Sempre la Provincia ha svolto un importante ruolo di coordinamento nella raccolta delle richieste dei Comuni e nella compilazione delle graduatorie", ha aggiunto la vicepresidente Malavasi "ringraziando tutto il personale, a partire dai dirigenti Bussei ed Eletti, per il lavoro svolto".

Lo stesso dirigente alle Infrastrutture e Patrimonio Valerio Bussei ha illustrato il progetto di ampliamento del "Gobetti" di Scandiano che sarà realizzato dalla Provincia: "Le strutture del nuovo corpo di fabbrica inaugurato nell'ottobre del 2010 erano state progettate proprio per consentire una sopraelevazione di un piano, che in pratica ci permetterà di raddoppiare di altri 650 metri quadrati circa, ovvero altre 8 aule più servizi, l'edificio", ha detto, spiegando che gli altri 3 cantieri che saranno curati dalla Provincia riguarderanno "la messa in sicurezza e l'adeguamento funzionale della vecchia sede del Gobetti, del Secchi e del Galvani-Iodi di Reggio Emilia".

Il dirigente alla Scuola Verter Eletti ha infine illustrato il meccanismo di compilazione delle graduatorie relative alle 73 domande complessivamente presentate per il triennio dalla Provincia e da 33 dei 45 Comuni reggiani, "in gran parte, circa il 60%, concentrate proprio nella prima annualità 2015": "Si è deciso di destinare il 60% dei finanziamenti a interventi di manutenzione, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli edifici, il restano 40% ad ampliamenti e nuove edificazioni".

(fonte: Provincia di Reggio Emilia)

Domenica 31 maggio tutti gli impianti e le strutture gratuiti in vista di un'estate ricca di novità tra le attività ludico-sportive e i campi estivi (anche residenziali) per bambini dagli 8 ai 12 anni. -

Reggio Emilia, 23 maggio 2015 -

Dopo una stagione invernale che ha registrato buone presenze e tanti riscontri positivi, il comprensorio turistico-sportivo di Febbio è già pronto a puntare sull'estate per attrarre il maggior numero di persone in questo suggestivo angolo del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Il rifugio Crinale completamente ristrutturato ed ora in grado anche di ospitare cene o eventi con un panorama davvero mozzafiato; il laghetto per la pesca sportiva con un'area ristoro per le famiglie; camp estivi (residenziali o meno) immersi nella natura per bambini dagli 8 ai 12 anni. Queste le principali novità di una stagione estiva 2015 che si aprirà domenica 31 maggio con il "Febbio Open Day" (impianti aperti e biglietto di risalita omaggio) e che è stata illustrata ieri mattina in Provincia alla presenza del presidente Giammaria Manghi e del consigliere delegato alla Promozione territoriale Pierluigi Saccardi e del sindaco di Villa Minozzo Luigi Fiocchi, da Lorenzo Santi de "La Contessa", la società che gestisce gli impianti, organizza e promuove la stagione, e Carlotta Brindani, organizzatrice dei campi estivi.

"Febbio rappresenta da tempo uno dei luoghi con maggior appeal turistico del nostro territorio e la Provincia intende continuare a sostenerlo anche nel rispetto della legge regionale di riordino che conferma la programmazione turistica tra le competenze dell'ente" ha tra l'altro detto il presidente della Giammaria Manghi, mentre il consigliere delegato alla Promozione territoriale Pierluigi Saccardi ha confermato come Febbio "sia importante non solo perché è il paese di Giuliano Razzoli, ma in quanto simbolo di un'area debole che la Provincia non intende abbandonare e verso la quale lancia un ulteriore messaggio di impegno e collaborazione".
Soddisfatto anche il sindaco di Villa Minozzo Luigi Fiocchi per una "nuova gestione che garantisce nuova forza propulsiva e nuovo futuro alla stazione, dopo le situazioni critiche e problematiche del passato: grazie a questi imprenditori, che stanno ottenendo risultati e apprezzamenti, la gente comincia finalmente a rivedere in Febbio un pezzo di provincia importante dal punto di vista turistico".
Lorenzo Santi, socio con Mauro Tincani de "La Contessa", la società che gestisce gli impianti, organizza e promuove la stagione, ha quindi illustrato le principali novità della prossima stagione estiva: "Apriremo il lago per la pesca sportiva, con un punto ristoro per le famiglie, contiamo di dedicare il maneggio ai bambini perché i nostri clienti principali sono le famiglie e abbiamo terminato anche i lavori di ristrutturazione del del rifugio "Il Crinale" a 2000 metri una tappa obbligata lungo i diversi sentieri che percorrono il crinale, dalla sua terrazza panoramica si può infatti godere di una vista unica sull'Emilia e sulla Toscana, che nei giorni di sereno arriva fino al mare ligure: lì contiamo di organizzare anche cene notturne ed altre manifestazioni, con un panorama davvero eccezionale".
Carlotta Brindani ha infine presentato la grande novità della stagione rappresentata dal Febbio Summer Camp, un campo estivo per bambini da 8 a 12 anni (residenziale in ostello o solo diurno) con quattro turni settimanali, dal 27 giugno al 25 luglio: "Sarà un'esperienza di avvicinamento concreto alla montagna e ai suoi tanti aspetti: paesaggistici, storico-culturali, ludici e sportivi; un'occasione unica per conoscere da vicino le potenzialità del nostro territorio, ma anche la sua flora e la sua fauna, con l'obiettivo di sensibilizzare i più giovani al fascino della montagna".
Già aperte le iscrizioni (per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - cell. 333.4734275).

Il 31 maggio Open Day, impianti gratis per tutti

Domenica 31 maggio un anticipo di estate, con il "Febbio Open Day": impianti aperti e biglietto di risalita omaggio. Dalle 10 alle 18 possibilità di accedere gratuitamente alle diverse aree sportive: campo di tiro con l'arco, laghetto per la pesca sportiva, bike park e maneggio; alle 15 al bar-pizzeria "La Contessa" incontro di presentazione della stagione estiva e a seguire piccolo rinfresco. In occasione del "Febbio Open Day" speciale promozione Febbio Card: carta a punti prepagata con funzionalità a scalare, utilizzabile per diversi servizi, per l'accesso a tutte le attività offerte dalla struttura e nei punti ristoro convenzionati (regolamento sul sito www.infofebbio.com ).
Gli impianti di risalita apriranno regolarmente dal 6-7 giugno e per tutti i weekend del mese, il 4-5, 11-12 luglio e dal 18 luglio tutti i giorni fino a fine agosto, ed ancora tutti i weekend di settembre.
Un calendario ricco di attività è in programma per l'estate: escursioni in mountain bike, percorsi di enduro e downhill; trekking guidati e nordic walking, voli accompagnati in parapendio e deltaplano; sarà inoltre aperto il laghetto per la pesca sportiva con un'area ristoro per le famiglie.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Inaugurati a Castelnovo, alla presenza del direttore regionale Mainetti, i locali che ospiteranno anche parte della colonna mobile provinciale per l'Appennino reggiano e la Garfagnana

Reggio Emilia, 22 maggio 2015 - foto in galleria -

Inaugurati ieri mattina a Castelnovo Monti, nell'area attigua al Centro Fiera ed al centro sociale Insieme, i nuovi locali a servizio del Centro sovracomunale di Protezione civile. La struttura – realizzata da Unione dei Comuni dell'Appennino reggiano, Comune di Castelnovo Monti, Provincia di Reggio Emilia e Regione Emilia-Romagna – ospiterà anche i mezzi per le diverse tipologie di intervento in fasi di emergenza, compresa parte della colonna mobile provinciale per l'Appennino reggiano e la Garfagnana comprendente torri faro, attrezzature per campi di primo soccorso, tende pneumatiche e brande, generatori, mezzi di primo intervento sanitario, container con brande e posti letto di lunga durata. A tagliare il nastro – insieme al sindaco di Castelnovo Monti e presidente dell'Unione dei Comuni Enrico Bini, al presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e al sindaco di Villa Minozzo e assessore dell'Unione alla Protezione civile Luigi Fiocchi – anche il direttore dell'Agenzia di Protezione civile della Regione Emilia-Romagna Maurizio Mainetti. "Non potevo mancare perché le inaugurazioni di locali, sedi, magazzini rappresentano il segno concreto dell'impegno di un territorio nel campo della Protezione civile ovvero a favore della sicurezza dei cittadini", ha tra l'altro dichiarato il direttore Mainetti.

"Ho già avuto modo di affrontare un paio di situazioni abbastanza complicate, la piena del Po e il black-out conseguente alle nevicate di febbraio, che mi hanno fatto comprendere quale sia il valore del fare protezione civile in un territorio – ha detto il presidente Manghi – Credo che ci siano tre priorità al centro della vita di una comunità: la sanità, ovvero la tutela della salute dei cittadini; la scuola, ovvero la formazione delle generazioni future; la protezione civile, nel senso di un sistema di rassicurazione e di protezione di un territorio.

"L'inaugurazione di oggi, come ha detto il sindaco Bini, è il simbolo di un lavoro che è in atto di costruzione di un vero e proprio sistema all'altezza delle sfide che gli eventi naturali del tempo che viviamo ci sottopongono purtroppo più frequentemente che in passato, un sistema che ha la dimensione dell'Unione di Comuni, perché lavorare insieme è l'unica strada percorribile", ha aggiunto il presidente Manghi ringraziando poi "tutti i volontari che ho visto in azione e che rappresentano davvero il valore aggiunto che Reggio Emilia porta con sé e che sono fondamentali perché le istituzioni possano svolgere pienamente il loro compito".

La giornata è stata arricchita da una serie di esercitazioni che hanno coinvolto i ragazzi dell'istituto comprensivo Bismantova di Castelnovo Monti che hanno potuto assistere a una prova di spegnimento incendio, ad una di tipo sanitario su un quadro di infortunio e rianimazione e una ricerca di persona dispersa e relativo soccorso. Presenti ovviamente anche la responsabile della Protezione civile della Provincia Federica Manenti e i vertici del Coordinamento delle associazioni di volontariato e numerosi volontari dell'Associazione nazionale Alpini, Croce Verde di Castelnovo Monti, Corpo nazionale del Soccorso alpino, nonché l'Unità cinofila di soccorso della Protezione civile, i Vigili del fuoco e rappresentanti di Prefettura e forze dell'ordine.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Superate le 1.250 tonnellate, il doppio rispetto all'anno prima. Manghi: "Risultati importanti per l'ambiente grazie a strumenti operativi efficienti e all'impegno di pubblico e privato". -

Reggio Emilia, 7 maggio 2015 -

La quantità di rifiuti agricoli raccolti nel 2014 nella provincia di Reggio Emilia è raddoppiata rispetto all'anno precedente. E' quanto emerso nel corso della riunione tenutasi nei giorni scorsi in Provincia tra i sottoscrittori dell'Accordo di programma che hanno promosso la raccolta: associazioni agricole, Consorzio fitosanitario, Iren Emilia, Sabar e ovviamente la stessa Provincia.

Complessivamente lo scorso anno sono state raccolte 1.263 tonnellate di rifiuti agricoli, 39 dei quali catalogati come pericolosi (come batterie al piombo, olii esausti, neon). In particolare nel bacino Iren sono state raccolte complessivamente 816 tonnellate, 447 nel bacino Sabar. Le tipologie vanno dai rifiuti plastici ai contenitori di fitofarmaci vuoti e bonificati, agli imballaggi in carta e cartone, plastica e vetro, filtri d'olio eccetera.

Il servizio di raccolta dei rifiuti agricoli promosso dalla Provincia di Reggio Emilia si articola con tre modalità: servizio di raccolta presso il domicilio aziendale (porta a porta); conferimento alla cooperativa agricola che ha organizzato per i propri soci il deposito temporaneo previsto dalla Legge 35/12; conferimento diretto da parte dei produttori agricoli al gestore pubblico (gli impianti di Iren Ambiente in via dei Gonzaga 46 a Reggio e di Sabar in via Levata 64 a Novellara).

La raccolta dei rifiuti agricoli nella provincia di Reggio Emilia è partita nel 1998 con la sottoscrizione del primo Protocollo d'intesa tra le stesse associazioni agricole, Consorzio fitosanitario, Iren (allora Agac) e Sabar. Da allora, è cresciuta in maniera costante fino al vero e proprio boom registrato nel 2014, con un quantitativo doppio rispetto all'anno prima, grazie all'impegno delle imprese agricole, all'efficienza del sistema di raccolta e delle semplificazioni amministrative previste nel campo della gestione dei rifiuti agricoli. "Questi risultati – commenta il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – confermano come la messa in campo di strumenti operativi efficienti, quale l'Accordo di programma, e l'impegno di pubblico e privato consentano di raggiungere importanti obiettivi per la tutela dell'ambiente".

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

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