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Buone notizie dopo il sopralluogo del presidente Stefano Bonaccini – accompagnato dal sottosegretario Andrea Rossi e dagli assessori regionali a Turismo e Difesa del suolo, Andrea Corsini e Paola Gazzolo – insieme al presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e al sindaco Luca Bolondi.

Reggio Emilia, 20 febbraio 2016

Grazie a un lavoro di squadra istituzionale, ed in particolare alle risorse della Regione Emilia-Romagna, il castello di Canossa è salvo. Questa la buona notizia emersa dopo il sopralluogo compiuto ieri pomeriggio a Canossa dallo stesso presidente Stefano Bonaccini – accompagnato dal sottosegretario Andrea Rossi e dagli assessori regionali a Turismo e Difesa del suolo, Andrea Corsini e Paola Gazzolo – insieme al presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e al sindaco Luca Bolondi.
"Con questa visita abbiamo confermato l'impegno della Regione, che fin da subito ha seguito con attenzione e interesse i problemi legati al futuro del castello di Canossa che Comune e Provincia ci hanno segnalato, consapevoli che nel nostro territorio, insieme a tante bellezze, c'è anche un prezioso patrimonio artistico-culturale che ci rende davvero orgogliosi - spiega il governatore Stefano Bonaccini – A supporto del nostro intervento c'è anche un dato estremamente importante, per Canossa, di circa 20.000 visitatori all'anno, che dimostra come anche il turismo culturale possa rappresentare un volano di crescita per la nostra regione".
Tre, in particolare, i campi di intervento sui quali le istituzioni si impegneranno non solo per tutelare, ma anche per rilanciare Canossa e più in generale l'area matildica. "Per quanto riguarda la gestione del castello, la Regione assegnerà alla Provincia 15.000 euro grazie ai quali potremo prolungare fino all'estate l'apertura della struttura", annuncia il presidente Giammaria Manghi. "Dopo l'estate – aggiungono i presidenti Bonaccini e Manghi – abbiamo avviato contatti con il Ministero dei Beni e delle attività culturali che si è impegnato ad inserire il castello di Canossa tra i 15 siti di interesse nazionale la cui gestione verrà affidata con un bando ministeriale".
"Canossa e l'area matildica nel suo complesso saranno poi al centro di un progetto di promo-commercializzazione per il quale la Regione Emilia-Romagna si è pure impegnata a stanziare alcune decine di migliaia di euro", annuncia il sindaco Luca Bolondi, ringraziando i vari livelli istituzionali "che si sono spesi per questo grande risultato".
Infine la messa in sicurezza del castello e dell'area. "Le situazioni più problematiche riguardano i calanchi ai piedi dell'area del parcheggio e la solidità della rupe in generale", spiegano il presidente Manghi e il sindaco Bolondi. "Come Regione ci siamo impegnati a estrapolare dal bilancio circa 250.000 euro per i primi interventi – conclude il presidente Stefano Bonaccini - che dovrebbero unirsi ai 600.00 euro previsti dal piano nazionale contro i dissesti "Italia sicura", in attesa di copertura finanziaria".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Concluso a Castelnovo Monti il corso di specializzazione per ricerca dispersi, dopo quelli su rischio idraulico (Gualtieri) e motoseghe (Guastalla e Castelnovo): coinvolte oltre 200 persone. Quello conclusosi sabato a Castelnovo Monti rientra tra i diversi corsi di specializzazione che Provincia e Coordinamento del volontariato.

Reggio Emilia, 2 febbraio 2016

Una cinquantina di volontari del Coordinamento provinciale delle organizzazioni di Protezione civile sono state impegnate sabato, all'ombra della Pietra di Bismantova, nella prova conclusiva del corso di specializzazione per unità cinofile e operatori di supporto alla ricerca di persone disperse. Promosso dalla Scuola permanente di formazione di Protezione civile, costituita dalla Provincia di Reggio Emilia e dallo stesso Coordinamento del volontariato, il corso si è svolto durante il mese di gennaio a Casina ed è stato curato da Corrado Bernardi con il coordinamento di Ugo Artioli e Marcello Margini. Durante l'esercitazione conclusiva, che ha visto la collaborazione di Vigili del fuoco e Soccorso Alpino Emilia-Romagna, i volontari hanno effettuato prove specifiche sull'utilizzo del Gps, sulla cartografia e sulla ricerca applicata al ritrovamento di una persona dispersa, nonché manovre di ricerca a pettine e con le unità cinofile. Alla fine, la prova è stata brillantemente superata da tutti i volontari, appartenenti alle associazioni Alpini, Unità Cinofile I Lupi dell'Appennino Reggiano - Casina, Legambiente Reggio Emilia, Bentivoglio-Gualtieri, Croce verde Castelnovo Monti, I Custodi della Montagna di Ligonchio, Team Reggio Fuoristrada, Protezione Civile Albinea, Val D'Enza Radiocomunicazioni, Il Campanone Scandiano e Noc Traversetolo.

Quello conclusosi sabato a Castelnovo Monti rientra tra i diversi corsi di specializzazione che Provincia e Coordinamento del volontariato, attraverso la Scuola permanente di formazione di Protezione civile costituita nel 2008, tengono periodicamente per poter disporre di volontari in grado di affrontare con competenze e capacità ogni diverso tipo di emergenza. "A dicembre si è concluso a Gualtieri, con la prova pratica coordinata da Aipo, il corso specialistico di secondo livello sul rischio idraulico tenuto da Denis Sepali che ha coinvolto volontari delle associazioni Bentivoglio, Città del Tricolore, Croce rossa di Quattro Castella, Gruppo Brescellese, I Ragazzi del Po, Icaro, Il Campanone, Legambiente, Nubilaria, Radioclub Antenna Amica, San Venerio, Sesto Continente, Team Reggio Fuoristrada, Vigilanza Antincendio Boschivo e Val d'Enza Radiocomunicazioni – spiega il presidente provinciale (e regionale) del Coordinamento del volontariato Prociv, Volmer Bonini – A breve seguiranno altri due corsi, a Guastalla e Brescello: l'obiettivo è di arrivare formare circa 120 persone, perché l'esperienza ci insegna che in caso di piene critiche come quella del Po del novembre 2014, occorrono centinaia di turni di volontari specializzati".

A novembre si erano invece tenuti, a Guastalla e Castelnovo Monti (tutor rispettivamente Denis Sepali e Ercole Domenichini), altri due corsi di addestramento per l'utilizzo di motoseghe, rivolto ai volontari impegnati sui rischi idraulico, idrogeologico e da meteo avverso per la pulizia in emergenza di sponde e alvei dei corsi d'acqua, per liberare strade da tronchi spezzati o mettere in sicurezza le alberature inclinate da frane. Ben 130 i volontari che sono stati impegnati, in questo caso appartenenti alle associazioni Alpini, Vigilanza Antincendio Boschivo, Val D'Enza Radiocomunicazioni, Città del Tricolore, Bentivoglio, Gruppo Brescellese, I Ragazzi del Po, Icaro, Legambiente Reggio Emilia, San Venerio, Pubblica assistenza Castelnovo Sotto, Nubilaria, Sesto Continente, Radioclub Antenna Amica, I Lupi dell'Appennino Reggiano, Il Campanone di Scandiano e I Custodi della Montagna. Le prove pratiche, supervisionate dal Corpo forestale dello Stato, si sono svolte con la collaborazione di Emak Spa, che ha messo gentilmente a disposizione personale, motoseghe e dispositivi di protezione individuale.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Conclusi due corsi-base per le associazioni della montagna e di Campegine e Poviglio promossi dalla Scuola permanente di formazione costituita nel 2008 dalla Provincia. A confermare l'elevata "professionalità" che, pur in un ambito di volontariato, contraddistingue da sempre la Protezione civile reggiana, i vari corsi di specializzazione che la Scuola permanente di formazione della Provincia continua a promuovere. -

Reggio Emilia, 29 gennaio 2016

Continua a pieno ritmo l'attività della Scuola permanente di formazione di Protezione civile, costituita dal 2008 da Provincia di Reggio Emilia e Coordinamento provinciale delle organizzazioni del volontariato: nelle scorse settimane si sono infatti conclusi altri due corsi base, obbligatori per i cittadini che desiderano diventare volontari operativi del sistema regionale di Protezione civile. Settanta i nuovi volontari formati dopo lezioni – tenute da volontari esperti e funzionari della Provincia - su normativa, organizzazione del sistema, sicurezza e autoprotezione, gestione emergenze, cartografia, primo soccorso e radiocomunicazioni. A Campegine sono stati 33 gli scritti alle nuove organizzazioni di Campegine e Poviglio che hanno partecipato al corso che ha avuto come tutor Mauro Ferrarini: 37 invece i partecipanti al corso tenuto da Ercole Domenichini a Castelnovo Monti, per conto delle associazioni Alpini, Lupi dell'Appennino reggiano, Aiut Appennin, Gruppo comunale di Protezione civile di Carpineti e i Custodi della montagna.
Le prove pratiche finale dei due corsi – entrambe curate dai coordinatori del volontariato in emergenza Marcello Margini e Ugo Artioli - si sono tenute rispettivamente al Polo logistico allestito dalla Provincia all'ex cantiere Tav di Villa Cella, struttura di emergenza di valenza regionale, e in piazza Baisi a Ramiseto, con il supporto della locale sede degli Alpini.
"La piena riuscita e i numeri di questi due corsi rappresentano un altro importante risultato, frutto della fondamentale sinergia tra istituzioni e volontariato finalizzata a mantenere vivo il sistema territoriale di Protezione civile, uno dei più consistenti e attrezzati della nostra regione", commenta il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi.
A confermare l'elevata "professionalità" che, pur in un ambito di volontariato, contraddistingue da sempre la Protezione civile reggiana, i vari corsi di specializzazione che la Scuola permanente di formazione della Provincia continua a promuovere: "Si sono da poco conclusi quelli sull'utilizzo delle motoseghe e quello sul rischio idraulico, coordinati rispettivamente da Ercole Domenichini e Denis Sepali, mentre sabato 30 gennaio alla Pietra di Bismantova, in collaborazione con Vigili del Fuoco e il Soccorso alpino Emilia-Romagna, si concluderà il corso per cinofili e volontari in supporto alla ricerca di persone disperse tenuto da Corrado Bernardi a Casina", spiega la responsabile della Protezione civile provinciale, Federica Manenti.

(ufficio stampa: Provincia di Reggio Emilia)

Mercoledì, 27 Gennaio 2016 17:53

Il presidente Manghi alla Giornata della memoria

Dapprima in sinagoga, poi in Prefettura per la consegna delle medaglie d'onore ai familiari di cinque internati militari reggiani. Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi: "L'accoglienza resti un pilastro della nostra comunità". -

Reggio Emilia, 27 gennaio 2016

Anche il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ha partecipato questa mattina alle celebrazioni per la Giornata della memoria, dapprima nella sinagoga in via dell'Aquila, poi in Prefettura per la consegna delle medaglie d'onore concesse ai familiari di cinque internati militari reggiani.

In sinagoga - dopo la deposizione di una corona a ricordo degli ebrei deportati e la lettura di un salmo da parte del rabbino Beniamino Goldstein - davanti agli studenti di quattro classi di terza media dell'istituto comprensivo Manzoni, il presidente Manghi è intervenuto offrendo tre spunti "emersi dal toccante incontro di ieri mattina tra gli studenti che parteciperanno al Viaggio della memoria 2016 e Helga Weissova, superstite del campo di Terezin e autrice della mostra "Disegna ciò che vedi" ospitata proprio in questa sinagoga".
"Intanto un dato storico che non va mai dimenticato ogni 27 gennaio, ricorrenza dell'apertura dei cancelli di Auschwitz: ovvero che quel giorno di 71 anni fa la maggior parte delle persone purtroppo non c'era più. E, dunque, non bisogna mai dimenticare le dimensioni della immane tragedia rappresentata dall'Olocausto, a maggior ragione quando ancora oggi - come stiamo drammaticamente vivendo anche in Europa – si continua a utilizzare una supposta diversità per abbruttire e annientare l'"altro"', ha detto il presidente della Provincia.
"Mi ha molto colpito ascoltare Helga Weissova ricordare quando, da ragazzina, insieme alla famiglia guardava il planisfero per vedere dove poter andare 'perché in ogni luogo a noi vicino ci era impedita la possibilità di esistere come gli altri', che è lo stesso interrogativo che si pongono oggi tanti migranti cercando terre lontane dove ottenere migliori condizioni di vita e una dignità che è loro ancora troppo spesso negata da paesi non democratici", ha aggiunto Manghi indicando nella "accoglienza un pilastro forte della nostra comunità, che deve concedere pari opportunità a tutti, e lo stesso Trattato di Schengen non può prescindere da questo pensiero".
"Infine è necessario riflettere sul motivo per cui questa splendida persona, a 86 anni, continua a girare l'Europa e a incontrare persone e soprattutto giovani: il dovere della memoria, da parte di chi per fortuna è riuscita a sopravvivere a quella terribile esperienza, per far capire alle nuove generazioni, e ricordare a tutti noi, che quegli orrori non si possono e non si devono ripetere – ha concluso il presidente Manghi - Un impegno che deve essere anche nostro, che ci portiamo appresso questa pesante eredità di non essere ancora riusciti a costruire un mondo sano e giusto, ed anche per questo portare anche quest'anno mille studenti reggiani ai Viaggi della memoria rappresenta un investimento importante perché ci permettere di consegnare ai ragazzi conoscenze e esperienze grazie alle quali potranno concorre insieme a noi a realizzare una società migliore".
Dopo la cerimonia alla sinagoga, il presidente della Provincia ha quindi partecipato in Prefettura – insieme ai sindaci – alla consegna delle medaglie d'onore ai familiari di cinque internati militari reggiani: Peppino Balestrazzi di Cadelbosco Sopra, Guido Domenico Romei di Castelnovo Monti, Egidio Carbognani e Sergio Tagliavini di Gattatico e Salvatore Mancino di Reggio Emilia.

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(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Giovedì, 21 Gennaio 2016 09:16

Un anno di attività della Polizia provinciale

Il report 2015 del lavoro svolto dalla Polizia provinciale di Reggio Emilia è stato presentato dal presidente Manghi insieme al nuovo comandante Lorenzo Ferrari. "A 15 mesi dalla legge di riforma la Polizia provinciale resta dunque in carico alle Province, un esito niente affatto scontato visto che nell'ultimo anno si erano avanzate le più disparate ipotesi circa il destino di un Corpo che ha una propria specifica vocazione, in particolare in campo faunistico e venatorio, che, in questo modo, viene salvaguardata – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi".

Reggio Emilia, 21 gennaio 2015

Tempo di bilanci anche per la Polizia provinciale di Reggio Emilia. La presentazione del report sull'attività di vigilanza svolta dal Corpo nel corso del 2015 – che ha rappresentato anche l'occasione per illustrare il nuovo profilo della Polizia provinciale in seguito al riordino istituzionale e per presentare il nuovo comandante – è avvenuta ieri mattina a Palazzo Allende, dove il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ha incontrato gli organi di informazione insieme al dirigente Valerio Bussei e al nuovo comandante della Polizia provinciale di Reggio Emilia, Lorenzo Ferrari.

"A 15 mesi dalla legge di riforma la Polizia provinciale resta dunque in carico alle Province, un esito niente affatto scontato visto che nell'ultimo anno si erano avanzate le più disparate ipotesi circa il destino di un Corpo che ha una propria specifica vocazione, in particolare in campo faunistico e venatorio, che, in questo modo, viene salvaguardata – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Anche i numeri del 2015 mesi dicono che, pur in un anno complicato in cui si è ridisegnato l'ente, la Polizia provinciale reggiana ha svolto con alacrità e serietà un'attività importante. E, in questi giorni in cui si fa molto ironia, anche questi numeri confermano che, come dice la legge, le Province non sono state cancellate, ma continuano a esistere anche se sono stati rideterminati i loro compiti. E continueranno comunque a esistere - a prescindere dell'esito del referendum costituzionale - se non col nome di Province, comunque come ente intermedio tra la Regione e i singoli Comuni".

Tutti i numeri della Polizia provinciale

E' stato lo stesso comandante Lorenzo Ferrari ha illustrare i dati dell'attività di controllo, prevenzione e repressione di comportamenti illeciti in diversi ambiti di competenza, ma soprattutto in materia di caccia e gestione della fauna selvatica, svolta dalla Polizia provinciale nel corso del 2015, "Numeri decisamente rilevanti – ha detto - nonostante l'ormai cronicamente ridotto organico a disposizione del Comando, che hanno visto gli agenti impegnati anche in campo ambientale e di Protezione civile, nel controllo del Polo scolastico di via Makallé e nel rispetto del Codice della strada".

Nello specifico gli agenti della Polizia Provinciale di Reggio Emilia (15 operatori ad inizio anno divenuti 12 col passare dei mesi), hanno contestato 444 verbali in materia di caccia (332 dei quali, però, relativi solo al mancato rispetto di formalità burocratiche connesse al tesserino di cui i cacciatori sono tenuti a munirsi). Inoltre 9 persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica per bracconaggio o altri reati connessi all'attività venatoria. Per 4 denunce nei confronti di ignoti, invece, non si è purtroppo potuto risalire ai colpevoli di uccisioni di animali domestici o protetti.

L'attività di controllo in campo ambientale ha portato alla contestazione di 27 verbali per violazioni connesse allo smaltimento dei rifiuti o alla gestione dei reflui zootecnici. Sono state inoltre constatate 6 violazioni in materia di pesca e tutela della fauna ittica, 3 violazioni ai regolamenti delle Aree Protette o della Rete Natura e 6 violazioni tra disciplina della raccolta di funghi e tartufi e Prescrizioni di Polizia forestale.

I dati relativi ai sequestri, tra amministrativi e penali, sono i seguenti: 48 verbali per un totale di 50 animali (25 vivi ed altrettanti, purtroppo, morti) 40 attrezzi vietati (trappole, tagliole, lacci, richiami acustici, strumenti da taglio, ecc...), 6 fucili e 48 munizioni, 3 canne da pesca, 1 tramaglio (rete vietata), funghi, eccetera.

In tutti gli ambiti di competenza l'ufficio della Polizia provinciale ha inoltre gestito tutti i verbali, in totale 731, provenienti anche da tutti gli altri enti con potere d'accertamento quali la Polizia municipale, la Polizia stradale, il Corpo forestale dello Stato, l'Arpa, le Guardie ecologiche volontarie, i guardiacaccia e i guardiapesca volontari.

L'attività di controllo sulla circolazione ha portato alla contestazione di 151 verbali per violazioni al Codice della Strada. Sono stati posti sotto sequestro o fermo 7 veicoli tra auto e motocicli e sono stati decurtati complessivamente 178 punti dalle patenti di conducenti indisciplinati.

Ma l'attività della Polizia provinciale non si è limitata all'accertamento di violazioni: risultano infatti effettuati 22 recuperi, con consegna a centri di riabilitazione autorizzati, di animali selvatici feriti; è stato inoltre assicurato l'appoggio, in numerose altre situazioni, al Cras Matildico, il soggetto incaricato del recupero degli animali selvatici incidentati o in difficoltà per conto della Provincia. "L'impegno nell'assistenza alla circolazione stradale si è reso particolarmente utile in occasione di eventi climatici a partire dalla nevicata dello scorso febbraio, in caso di piene, allagamenti o delle varie frane che flagellano il nostro Appennino, circostanze che hanno visto le pattuglie spesso impegnate nel dirottamento del traffico per interruzioni o modifiche alla viabilità in collaborazione con il personale delle Unità operative di Manutenzione stradale della Provincia", ha concluso il comandante Ferrari..

Da non trascurare anche la frequente collaborazione della Polizia provinciale ad attività di Protezione civile, specie in occasione della ricerca di persone disperse per le quali il Corpo è dotato anche di una unità cinofila (il pastore tedesco Ciaki), e – come ha sottolineato il dirigente Valerio Bussei - "l'organizzazione e l'esecuzione dei piani di limitazione della fauna selvatica dannosa all'interno delle zone precluse all'attività venatoria, i sopralluoghi per la verifica di atti predatori da parte di lupi o altri canidi, per la presenza di bocconi avvelenati, gli interventi per narcotizzare animali problematici e varie attività di monitoraggio e raccolte dati relativi alla fauna selvatica". "Nel 2015 sono ammontati a 167.000 euro i danni alle colture agricole accertati prodotti dalla fauna selvatica", ha spiegato Bussei ricordando anche i circa 300 incidenti stradali provocati, nella maggior parte dei casi da caprioli.
La presenza della Polizia provinciale sul territorio risulta inoltre molto utile per la continua attività di informazione svolta a favore della cittadinanza, specialmente in ambiti di competenza particolari, contribuendo a favorire una corretta ed aggiornata conoscenza delle norme.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Firmata a Roma intesa Stato-Enti locali. Il via alla trasformazione di Autobrennero in una società interamente pubblica alla quale il Ministero potrà affidare direttamente la concessione autostradale, nel rispetto della normativa europea. Manghi e Tagliavini: "Più vicine opere fondamentali come l'autostrada Cispadana e la Campogalliano-Sassuolo con la Variante Sud di Rubiera." -

Reggio Emilia, 15 gennaio 2016

Dopo mesi di trattative, è stato firmato ieri a Roma l'accordo di programma tra Stato e enti locali che avvia il percorso destinato a concludersi con la concessione trentennale della gestione di Autobrennero a una società totalmente pubblica, partecipata e controllata dai soci pubblici stessi. Erano presenti il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio con il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa, i presidenti della Regione Trentino-Alto Adige e delle Provincie di Bolzano, Modena, Mantova e Verona e, in rappresentanza della Provincia di Reggio Emilia, il consigliere alle Infrastrutture Andrea Tagliavini delegato dal presidente Giammaria Manghi.
"Con questo accordo si dà il via alla trasformazione di Autobrennero in una società interamente pubblica alla quale il Ministero potrà affidare direttamente la concessione autostradale, nel rispetto della normativa europea – dichiarano il presidente Giammaria Manghi e il consigliere delegato Andrea Tagliavini - L'intesa, in particolare, sblocca importantissime opere infrastrutturali come la bretella ferroviaria Brennero-Verona, la bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, che prevede la Variante Sud alla via Emilia a Rubiera per oltre 500 milioni di euro, e l'autostrada regionale Cispadana tra Reggiolo e Ferrara, per oltre un miliardo di euro, nonché interventi di miglioramento della viabilità di adduzione ai caselli autostradali. Si tratta di opere che non solo produrranno un balzo in avanti infrastrutturale per i nostri territori, accrescendo la competitività delle imprese, ma saranno anche fondamentali per i posti di lavoro che si creeranno per alcuni anni per la loro realizzazione".
Lo stesso ministro Delrio ha evidenziato l'importanza dell'atto approvato ieri, nel pieno rispetto della normativa europea, nell'interesse delle comunità coinvolte e di tutto il Paese per gli importanti investimenti sull'asse ferroviario e per lo spostamento del traffico merci dalla gomma alla rotaia.

(Fonte: ufficio Comunicazione e Informazione Provincia di Reggio Emilia)

Venerdì, 15 Gennaio 2016 09:45

Nuovi interventi per le scuole reggiane

Al via lavori di costruzione, ampliamento, messa in sicurezza per 11 milioni, metà dei quali da parte della Provincia. Grazie al decreto mutui che mette a disposizione della nostra regione 50 milioni di euro. Il presidente Manghi: "Finalmente possiamo fare quello che siamo chiamati a fare." Il dettaglio degli interventi. -

Reggio Emilia, 15 gennaio 2016

Grazie al decreto mutui che mette a disposizione della nostra regione 50 milioni di euro, da trasformare in mutui con la Bei, stanno per partire nella nostra provincia lavori di costruzione, ampliamento, messa in sicurezza o ristrutturazione di edifici scolastici di ogni ordine e grado per un importo di 8,5 milioni di euro. Il dettaglio di questi interventi, che sono ricompresi nella prima annualità del Piano triennale 2015-17 della Regione Emilia-Romagna, e di quelli sul fronte della sicurezza che la Provincia di Reggio Emilia effettuerà con fondi propri per altri 2,5 milioni sono stati illustrati ieri mattina dal presidente e dalla vicepresidente con delega all'Istruzione della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi e Ilenia Malavasi, insieme al dirigente del Servizio Infrastrutture Valerio Bussei.

E' stato lo stesso presidente Giammaria Manghi a chiarire i tre distinti fronti di finanziamento che nei prossimi mesi renderanno possibili interventi sulle scuole per circa 11 milioni di euro, circa metà dei quali gestiti dalla sola Provincia di Reggio Emilia, "una somma davvero ragguardevole che non si registrava da tempo e che finalmente ci consente di riaprire un capitolo da troppo tempo chiuso, permettendoci di scendere nella nostra incombenza quotidiana: ovvero riuscire a fare ciò che, dopo la riforma, le Province sono chiamate a fare".

Gli interventi principali sono stati possibile grazie al Decreto mutui Bei che, per questa prima annualità, ha finanziati ben 17 interventi sul territorio provinciale, per un totale complessivo di 8.569.780 euro (di cui 7.367.280 euro finanziati dal Governo, 1.202.500 euro con il concorso di Comuni e Provincia). La sola Provincia ne gestirà 6 per 5 scuole superiori (Zanelli, Secchi e Galvani Iodi di Reggio, Gobetti di Scandiano e Corso di Correggio) per un importo totale di 2.220.000 euro.

"A questi, si aggiungono altri due interventi a favore della sicurezza realizzati con risorse proprie dalla Provincia – ha aggiunto il presidente Manghi – L'adeguamento antisismico del Chierici di Reggio, intervento da 2,5 milioni progettato e finanziato da tempo ma che era stato bloccato dal Patto di stabilità che, come noto, abbiamo deciso di non rispettare. In più, grazie a un avanzo di amministrazione di 70.000 euro, è stato completato il sistema di videosorveglianza al Polo scolastico di via Makallé, con l'installazione di ben 18 telecamere, che entrerà in funzione non appena i singoli istituti avranno approvato i rispettivi regolamenti".

Per quanto riguarda gli interventi realizzabili con i mutui Bei, "quello principale è l'ampliamento, con una spesa di 1,6 milioni, del Gobetti di Scandiano che avrà altre 8 aule in grado di ospitare 200 studenti in più grazie alla sopraelevazione di un piano della nuova ala realizzata nel 2010", ha sottolineato la vicepresidente della Provincia, Ilenia Malavasi, ringraziando i dirigenti Valerio Bussei e Verter Eletti che, con i rispettivi uffici, "hanno anche coordinato le richieste di tutti i Comuni reggiani facendo sì che la nostra Provincia presentasse il maggior numero di progetti insieme alla Città metropolitana di Bologna".
Ora, hanno concluso il presidente Manghi e la vicepresidente Malavasi, gli sforzi della Provincia restano indirizzati alla realizzazione del nuovo Polo di Scienze della terra in via Fratelli Rosselli, un progetto da 5 milioni già realizzato da Palazzo Allende ma fermo a causa dei tagli, per il quale "abbiamo avviato un dialogo importante con la Regione che nel corso del 2016 ci auguriamo possa portare buone novità".

Il dettaglio degli interventi della Provincia di Reggio Emilia

Piano triennale mutui Bei

Ampliamento Gobetti di Scandiano (1,6 milioni). Il polo scolastico "Gobetti" di Scandiano verrà ulteriormente ampliato con altre 8 aule in grado di ospitare 200 studenti in più. Ad aggiudicarsi l'appalto per l'ampliamento del Gobetti è stata l'Unieco di Reggio Emilia, ha offerto un ribasso sui lavori del 7,5% e 100 giorni di anticipo sul termine di ultimazione del cantiere. In pratica verrà sopraelevato di un piano l'edificio inaugurata dalla Provincia nell'ottobre 2010, raddoppiando le aule da 8 a 16: la strutture era stata infatti progettata proprio per consentire una sopraelevazione di un piano, che permetterà alla Provincia di raddoppiare di altri 650 metri quadrati l'edificio. I lavori, considerando i tempi tecnici e burocratici necessari trattandosi di appalto integrato, inizieranno il prossimo giugno, anche per non intralciare lo svolgimento delle lezioni.

Messa in sicurezza Galvani-Iodi di Reggio (150.000 euro). Si tratta di interventi di adeguamento funzionale della palestra, rivolti alla messa a norma della scala relativa all'uscita di sicurezza degli spogliatoi, ad impedire la risalita di umidità dalla pavimentazione e dalle pareti controterra e a migliorare i servizi per i portatori di handicap attraverso la revisione dell'intera zona dei servizi igienici.

Messa in sicurezza Gobetti di Scandiano (130.000 euro). Al Polo scandianese verrà realizzato anche un intervento di manutenzione straordinaria dell'impianto termico dovuto al deterioramento della rete idrica di distribuzione dell'acqua calda nel circuito del piano terra. E'prevista inoltre l'installazione di protezioni passive dei soffitti in laterocemento in alcune porzioni di solaio.

Messa in sicurezza Liceo e Convitto Corso di Correggio (120.000 euro). L'intervento si riferisce ad adeguamenti funzionali e di messa in sicurezza delle sedi esistenti, in particolare degli spogliatoi della palestra, dell'area esterna per migliorare l'accessibilità ai portatori di handicap, all'impianto antincendio integrandolo con nuovi magneti alle porte di accesso al vano scala e alla sostituzione dei corpi illuminanti.

Messa in sicurezza Zanelli di Reggio (120.000 euro). Si tratta di interventi di manutenzione e messa in sicurezza dell'esistente consistenti in adeguamenti ascensori e impianti elettrici alle norme vigenti, sostituzione di serramenti e di cancelli, installazione di recinzioni (intorno alla fossa di accumulo liquami dell'azienda agraria), inertizzazione di una cisterna gasolio non più utilizzata, installazione di veneziane e restauro localizzato del cemento armato esterno danneggiato.

Messa in sicurezza del Secchi di Reggio (100.000 euro). Si tratta di manutenzioni straordinarie puntuali per risanare pavimentazioni, adeguare funzionalmente gli ascensori, completare l'installazione di linee vita in copertura e altre manutenzioni straordinarie al piano terra e pertinenze relative.

Ulteriori interventi con fondi della Provincia

Adeguamento sismico del Chierici (2,5 milioni). Le opere, progettate e finanziate dalla Provincia da tempo ma bloccate dal Patto di stabilità che Palazzo Allende ha deciso quest'anno di non rispettare, sono finalizzate all'incremento complessivo dei livelli di sicurezza statica e sismica dell'edificio, attraverso il completamento della serie di interventi iniziati dal Comune dopo il sisma del 1996, in coerenza con la Direttiva Beni culturali (eliminazione spinte, alleggerimento delle masse, eliminazione vulnerabilità locali, irrigidimento dei solai, ridistribuzione funzionale degli ambienti, eliminazione elementi incongrui, ecc.): inoltre si prevede l'inserimento di un nuovo solaio ligneo, laddove assente, a livello sottotetto. Procedura di gara aperta è in corso con aggiudicazione con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. La scadenza della presentazione delle offerte è fissata al 14 marzo 2016. La Provincia prevede di iniziare i lavori nel periodo estivo: nella fase di cantiere saranno comunque previsti tutti i provvedimenti necessari per ridurre le interferenze con le attività didattiche.

Videosorveglianza al Polo di via Makallé (70.000 euro). Il sistema – già operativo in attesa che i singoli istituti approvino i relativi regolamenti - si compone di 18 telecamere installate nei vari punti "strategici" del polo scolastico (aree di accesso, edifici scolastici e aree di parcheggio), in parte su pali e in parte sui fabbricati, per il controllo di tutta l'area cortiliva esterna di pertinenza del polo scolastico.

(Fonte: ufficio Comunicazione e Informazione Provincia di Reggio Emilia)

Martedì, 12 Gennaio 2016 09:33

Pioggia e forte vento, disagi in montagna

Strade allagate a Villa Minozzo e Ramiseto, alberi abbattuti a Ligonchio: al lavoro per tutta la giornata squadre e tecnici della Provincia e una pattuglia della Polizia provinciale. Numerosi disagi oggi in montagna, anche sulle strade provinciali. -

Reggio Emilia, 12 gennaio 2016

Vento forte, con raffiche anche di 100 km/h e piogge battenti, hanno creato numerosi disagi oggi in montagna, anche sulle strade provinciali. Tutte le squadre del Servizio Manutenzione strade della Provincia, coordinate dalla responsabile del Reparto Sud Roberta Guglielmi e dal tecnico Francesco Vasirani, sono state a lungo impegnate, insieme alla pattuglia del Nucelo montagna della Polizia provinciale.
Strade allagate si sono registrate in particolare sulla Sp 9, in comune di Villa Minozzo al confine con il Modenese, a causa dell'esondazione del Rio Riaccio e sulla Sp 15, a Maore e Andrella di Ramiseto.
Diversi gli interventi anche per alberi o rami abbattuti dal forte vento lungo la Sp 18 in comune di Ligonchio.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Lunedì, 11 Gennaio 2016 10:57

Black-out, conclusa l’indagine dell’Authority

L'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) ha chiuso l'indagine conoscitiva avviata in seguito anche all'esposto presentato dall'Assemblea dei sindaci della Provincia di Reggio Emilia sul prolungato black-out verificatosi in seguito alla nevicata del 5 e 6 febbraio scorsi, che come si ricorderà provoco gravi disagi a famiglie e imprese. -

Reggio Emilia, 11 gennaio 2016

L'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) ha chiuso l'indagine conoscitiva avviata in seguito anche all'esposto presentato dall'Assemblea dei sindaci della Provincia di Reggio Emilia sul prolungato black-out verificatosi in seguito alla nevicata del 5 e 6 febbraio scorsi, che come si ricorderà provoco gravi disagi a famiglie e imprese. Giovedì è stata infatti notificata alla Provincia di Reggio Emilia la delibera dell'Authority 644/2015/E/eel, con la relazione finale allegata al provvedimento che riporta gli esiti dell'istruttoria dalla quale emerge una non corretta gestione del piano delle emergenze da parte delle imprese di distribuzione dell'energia elettrica in Emilia-Romagna e la mancata, tempestiva informazione agli Enti locali delle informazioni relative al numero e alla localizzazione delle utenze non alimentate nonché ai tempi previsti di ripristino del servizio.
In particolare, l'Autorità ha rilevato come nella provincia di Reggio Emilia - risultata quella maggiormente colpita dai disagi (con il 25% degli utenti che sono stati non alimentati per oltre 8 ore) - non sia stato possibile dare informazioni ai cittadini e alle istituzioni a causa di dati forniti assolutamente insufficienti.
Do conseguenza, l'Authority per l'energia elettrica ha disposto di "conferire mandato alla Direzione Sanzioni e Impegni dell'Autorità per valutare eventuali seguiti di competenza" ed ha prescritto "all'Enel Distribuzione di completare il piano di gestione delle emergenze in Emilia-Romagna entro il 31 gennaio 2016".
"Esprimiamo grande soddisfazione per l'approfondito lavoro svolto dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico, che ha evidenziato il comportamento lacunoso dell'azienda di distribuzione dell'energia nella nostra provincia imponendole di migliorare il proprio sistema di risposta alle emergenze meteo – commentano a nome dell'Assemblea dei Sindaci il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ed il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi - L'Authority ha confermato tutte le nostre perplessità sulla fragilità della rete di distribuzione dell'energia elettrica e, in generale, sulle criticità di un servizio pubblico fondamentale, in particolare dal punto di vista della comunicazione istituzionale in emergenza, circostanza che ha creato non poche difficoltà alle strutture deputate alla tutela della pubblica e privata incolumità. La delibera dell'Authority conferma dunque le ragioni del nostro esposto, che ha certamente contribuito anche a far sì che le imprese distributrici erogassero in tempi brevi i rimborsi contrattualmente previsti agli utenti per il disservizio arrecato, pari a 8 milioni di euro nella sola nostra provincia".
"Piena soddisfazione per l'operato dell'Autorità, che in tempi rapidi ha svolto un minuzioso e importante lavoro" è stata espressa anche dal parlamentare reggiano Paolo Gandolfi, che sulla vicenda aveva presentato a sua volta un esposto, oltre ad una interrogazione parlamentare, e grazie al cui interessamento gli stessi Manghi e Vecchi avevano potuto incontrare ai primi di marzo il presidente dell'Authority, Guido Pier Paolo Bortoni.

I passaggi più significativi della delibera dell'Authority

1. Motivi e obiettivi dell'indagine conoscitiva
La presente relazione costituisce il resoconto conclusivo dell'indagine conoscitiva sulle interruzioni del servizio elettrico occorse nei giorni 6 febbraio 2015 e seguenti in vaste aree delle regioni Emilia Romagna e Lombardia. L'indagine conoscitiva è stata avviata dall'Autorità, con la deliberazione 96/2015/E/eel, in considerazione del fatto che per numerosità di utenti interessati dai disservizi e vastità del territorio colpito dalle eccezionali precipitazioni nevose, non si riscontravano precedenti analoghi negli ultimi dieci anni, nonché a seguito di segnalazioni e richieste di incontri ricevute da parte di istituzioni regionali, provinciali ed enti locali (vd esposto dell'Assemblea dei Sindaci della Provincia di Reggio Emilia) che hanno manifestato preoccupazione per l'impatto, anche sociale, delle interruzioni, per lo stato della rete e per la scarsa efficacia delle procedure di comunicazione e relazione con le istituzioni pubbliche manifestatasi in occasione delle interruzioni. Gli obiettivi dell'istruttoria conoscitiva avviata con la deliberazione 96/2015/E/eel erano di acquisire informazioni e dati utili per valutare: a) se Terna e le imprese distributrici avessero agito nel rispetto degli obblighi di servizio finalizzati ad assicurare la pronta riparazione dei guasti e la tempestiva ripresa del servizio in condizioni di sicurezza; b) se le imprese distributrici avessero agito in conformità ai piani di emergenza da esse predisposti, ai sensi del Testo Integrato della Qualità Elettrica (deliberazione ARG/elt 198/11), in conformità alle linee guida CEI 0-17 del Comitato Elettrotecnico Italiano, e in particolare se vi fosse stata un'adeguata tempestività da parte delle imprese distributrici nell'informare le pubbliche autorità competenti circa le possibili tempistiche di ripresa del servizio; c) gli eventuali presupposti per interventi di natura sanzionatoria in caso di violazione di provvedimenti dell'Autorità; d) i presupposti per possibili interventi, di natura regolatoria e di tipo prescrittivo, in riferimento alle attività di prevenzione e riduzione dei disservizi a fronte di eventi meteorologici di particolare intensità e di tempestivo ripristino del servizio, anche nella prospettiva del nuovo periodo di regolazione che inizia l'1 gennaio 2016.

4.4.3 Enel Distribuzione: valutazioni della conformità della gestione dell'emergenza

Il Rapporto di emergenza della Direzione territoriale rete (DTR) dell'Emilia-Romagna e Marche (ERM) di Enel Distribuzione presenta una significativa carenza rispetto al riepilogo degli stati di emergenza, non esplicitando, per il Centro operativo (CO) di Modena, l'attivazione dell'emergenza di 2° livello e fornendo informazioni incongruenti riguardo l'attivazione dell'emergenza di 1° livello per il CO di Modena rispetto all'Allegato 6 al Rapporto medesimo.
Inoltre il Rapporto di emergenza DTR ERM indica l'attivazione dell'emergenza di 1° livello con medesima ora per i CO di Bologna e di Modena. Tuttavia, il medesimo rapporto fa riferimento a (e contiene) due sole e-mail di attivazione delle emergenze di 1° livello e di 2° livello, che – benché inviate ai capi unità delle Unità Operative "Emilia" e "Romagna" - fanno esclusivo riferimento allo stato di emergenza "per il CO Bologna". Peraltro, nella mattina del 6 febbraio, almeno lo stato di emergenza di 1° livello del CO Modena era attivato, come desumibile dalla presenza di telefonate alla relativa Postazione di assistenza operativa di esercizio (PAOE).
Come per la DTR Lombardia, si rileva la mancata dichiarazione dello stato di crisi, con l'aggravante che nella DTR ERM i disservizi erano più estesi, il gradiente dei clienti disalimentati nel tempo era maggiore e maggiore era il numero dei clienti contemporaneamente interrotti; inoltre, nell'area di competenza della DTR ERM si sono verificati mancati funzionamenti dei sistemi di telecontrollo e dei sistemi telefonici, che sarebbero di per sé un motivo di dichiarazione dello stato di crisi.
Il Piano Operativo della DTR ERM prevede fra le attività svolte dall'Unità di crisi territoriale (UCT) "richieste di rinforzi da Task Force della DTR ERM o di altre DTR". Peraltro al momento della dichiarazione dello stato di emergenza di 2° livello avvenuta alle ore 9:30 del 6 febbraio 2015 era già stato richiesto il rinforzo operativo delle DTR di Triveneto e Lazio, Abruzzo e Molise.
Il monitoraggio delle interruzioni per la Provincia di Reggio Emilia ha trasferito dati incongruenti e ha compromesso, anche dopo due giorni dall'inizio dell'evento interruttivo, le possibilità di fornire informazioni alle Istituzioni in merito a comuni, frazioni, singole vie coinvolte dal disservizio e in merito ai tempi di ripristino.

La delibera con la relativa relazione sono scaricabili al seguente indirizzo: www.autorita.energia.it/it/docs/15/644-15.htm 

Le tappe della vicenda

6 febbraio 2015 In seguito a una forte nevicata, il territorio reggiano viene interessato per alcuni giorni, da una mancata erogazione di energia elettrica (che ha riguardato circa 65.000 utenze nella sola provincia di Reggio Emilia).
2 marzo 2015 A Milano il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e il sindaco del Comune capoluogo Luca Vecchi - accompagnati dall'onorevole Paolo Gandolfi, grazie al cui interessamento si è potuto svolgere l'incontro – vengono ricevuti dal presidente dell'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), Guido Pier Paolo Bortoni.
4 marzo 2015 viene convocato per la prima volta a Bologna dall'assessore regionale alla Difesa del Suolo e della Costa, Paola Gazzolo, di concerto con il presidente Stefano Bonaccini, il Tavolo di confronto con Enel sul tema dei rimborsi da parte degli Enti gestori ai cittadini colpiti dai disservizi conseguenti alla nevicata del 6 febbraio 2015. Al tavolo sono presenti i presidenti delle Province emiliano-romagnole e della Città Metropolitana di Bologna e rappresentanti di Anci, Uncem, Enel, Adiconsum e Federconsumatori (il tavolo verrà poi periodicamente convocato sino all'esborso definitivo dei rimborsi dovuti: 8 milioni di euro nella sola provincia di Reggio Emilia).
12 marzo 2015 L'Assemblea dei Sindaci della Provincia di Reggio Emilia approva il testo dell'esposto indirizzato all'Autorità per l'Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico, firmato il giorno stesso dal presidente Giammaria Manghi e dai 45 Sindaci della Provincia di Reggio Emilia, nel quale vengono descritti i gravi disagi a cui erano stati sottoposti i cittadini, situazione aggravata dalla totale assenza di informazioni da parte di Enel e da parte degli altri gestori del servizio elettrico.
7 gennaio 2016 Viene notificata alla Provincia di Reggio Emilia la delibera AEEGSI 644/2015/E/eel del 22 dicembre 2015, nella quale si rileva una non corretta gestione del piano delle emergenze da parte delle imprese di distribuzione dell'energia elettrica in Emilia-Romagna e la mancata tempestiva informazione agli Enti locali delle informazioni necessarie concernenti il numero e la localizzazione delle utenze disagiate. Con questa delibera, l'Authority trasmette gli atti all'ufficio competente per la valutazione del comportamento delle imprese di distribuzione al fine dell'applicazione di eventuali sanzioni.
31 gennaio 2016 Termine ultimo fissato dalla AEEGSI per l'adeguamento da parte degli Enti gestori del proprio Piano di Gestione delle Emergenze, conformemente alle prescrizioni contenute nella delibera AEEGSI 644/2015/E/eel.

(Fonte: ufficio stampa Provincia Reggio Emilia)

La Variante di San Martino in Rio sarà completata con una serie coordinata di opere finalizzate a migliorare la sicurezza degli utenti della strada e in particolare di quelli deboli, pedoni e ciclisti. Nei giorni scorsi la Provincia di Reggio Emilia ha infatti aggiudicato i lavori che relativi all'ampliamento della Sp 105 che attraversa gli abitati di Stiolo e di Osteriola e alla realizzazione di una pista ciclo-pedonale a Molino di Gazzata. "Si tratta di un'opera attesa da tempo dalla comunità, molto importante per la sicurezza di automobilisti, pedoni e ciclisti, ma anche di chi abita lungo la Sp 105, che rappresenta il naturale e necessario completamento della Variante Sud di San Martino in Rio, inserita e realizzata nell'ambito dell'accordo di programma stipulato nel 1998 ad integrazione dell'atto di accordo tra Tav e Provincia relativo agli interventi sulla viabilità funzionali alla realizzazione del quadruplicamento della linea ferroviaria veloce Milano-Bologna", dichiarano il presidente Giammaria Manghi e il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini.

L'appalto – per un importo complessivo di 2 milioni di euro – è stato vinto dall'associazione temporanea di impresa composta dalla capogruppo Società Industria Pietrisco Spa di Collecchio e dalla Edil Borgonovi Srl di Cavola di Toano, che ha offerto un ribasso del 17,49% e 90 giorni di anticipo sul termine di ultimazione lavori.

"I lavori previsti riguardano l'allargamento della Sp 105 compreso tra la parrocchia di Stiolo e l'incrocio con via Cà Bruciata attraverso opere il tombamento dei fossati sui due lati della strada; la realizzazione di una pista ciclopedonale di dimensioni adeguate a fianco della Sp 105, nel tratto compreso tra Molino di Gazzata e Stiolo, e la creazione di una rotatoria a Osteriola tra via Stradone, nell'ultimo tratto sufficientemente ampia per accogliere una circolazione più intensa, e via Roma, particolarmente frequentata dai mezzi pesanti in transito da Campogalliano verso San Martino e verso Correggio", spiegano il consigliere provinciale delegato e il dirigente alle Infrastrutture Andrea Tagliavini e Valerio Bussei.

Il cantiere dovrebbe partire entro marzo e i lavori dovrebbero concludersi entro la fine dell'anno.

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