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Aiuti alle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto dello scorso agosto: ospite d'eccezione il sindaco di Montegallo Sergio Fabiani. Il presidente Manghi all'Assemblea straordinaria dei sindaci ha annunciato l'ambizioso obbiettivo.

Reggio Emilia, 24 ottobre 2016

Duecentomila euro per ricostruire la scuola elementare di Montegallo, il comune terremotato di Ascoli Piceno che la Provincia e i Comuni reggiani hanno individuato come destinatario delle risorse raccolte con le tantissime iniziative di solidarietà che si sono tenute e stanno tuttora svolgendosi nel nostro territorio. E' questo l"obbiettivo ambizioso, ma realistico" che il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ha annunciato sabato nel corso dell'Assemblea straordinaria dei sindaci che si è riunita proprio sul tema degli aiuti alle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto dello scorso agosto. Nella Sala del Consiglio provinciale, un ospite d'eccezione: il sindaco di Montegallo Sergio Fabiani, che proprio il presidente Manghi aveva invitato nel Reggiano nel corso della visita compiuta a fine settembre nel paese marchigiano. E, insieme, ai sindaci anche molti rappresentati delle associazioni di volontariato che in questi mesi hanno collaborato con i Comuni reggiani nel promuovere e organizzare le tante iniziative di "una solidarietà che ha davvero avvolto tutto il nostro territorio, consentendoci già di superare i 65mila euro nel conto corrente unico promosso dalla Provincia per convogliare tanto le donazioni dei privati, quanto quelle delle istituzioni, perché fare solidarietà insieme è più efficace", ha detto Manghi.

Per quanto riguarda l'obbiettivo degli aiuti, il presidente della Provincia ha confermato che "si punta a ricostruire la scuole elementare di Montegallo, oggi ospitata in un prefabbricato della cittadella realizzata a tempo di record dalla Regione Emilia-Romagna, anche perché la sicurezza delle scuole, come ha confermato anche l'inaugurazione di questa mattina a Rio Saliceto, è l'architrave su cui si fonda il futuro delle nostre comunità".

Nel cedere la parola al sindaco Fabiani - che nel pomeriggio era atteso da altre iniziative nella Reggiolo simbolo del terremoto d'Emilia e nella Correggio che proprio venerdì celebrava i vent'anni dal sisma che la colpì - Manghi ha invitato il collega "a tornare a Montegallo confortato dalla possibilità di riabilitare la sua comunità, come è avvenuto proprio qui nel Reggiano".
Il sindaco Fabiani ha iniziato il suo intervento indossando la fascia tricolore "a testimoniare che oggi, qui con me, ci sono idealmente tutti i cittadini di Montegallo". "Siete veramente stati tutti fantastici, l'Emilia-Romagna è stata fantastica, e più di una volta mi sono chiesto se anche noi saremmo riusciti a fare quello che avete fatto voi - ha detto – Al di là degli aiuti, tempestivi ed efficaci, ho fatto i conti ieri sera e sono stati ben 138 i sindaci emiliano-romagnoli che mi hanno chiamato in queste settimane. Abbiamo già svolto un migliaio dei 1.500 sopralluoghi richiesti e proprio sabato scorso abbiamo chiuso tutti i campi di accoglienza. Una regione intera ci ha adottato e ci dà la forza di ripartire: e noi montanari siamo tanto testardi quindi ce la metteremo davvero tutta per ripartire. Visiterò tutti i comuni dell'Emilia-Romagna per ringraziarli e ho già ordinato cinquemila chiavi del Comune di Montegallo per voi".

La mattinata si è chiusa con un lungo e caloroso applauso di ringraziamento rivolto a tutti i volontari reggiani che hanno promosso le iniziative di solidarietà e, soprattutto, si sono recati nel Centro Italia nella fase dei soccorsi: "Anche durante la mia visita a Montegallo ho trovato nel campo di accoglienza tantissimi reggiani: volontari di Protezione civile, agenti di polizia municipale, tecnici comunali – ha detto il presidente Manghi – Come se una comunità, quella reggiana, si fosse trasferita in un luogo dell'Italia che soffre, e questa nostra splendida risorsa rappresenta un'altra pietra angolare di Reggio Emilia e della sua storia".

(Fonte: ufficio stampa Provincia RE)

Lunedì, 10 Ottobre 2016 15:26

Inaugurata la mostra Unesco su cibo e ambiente

Il ministro Galletti in Provincia per l'apertura di Behind Food Sustainability che fino al 24 novembre permetterà di riflettere sul rapporto fra uomo, cultura, natura e produzione/consumo di cibo.

Reggio Emilia, 10 ottobre 2016

Alla presenza del ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, è stata inaugurata questa mattina a Palazzo Allende, sede della Provincia di Reggio Emilia, la mostra dell'Unesco "Behind Food Sustainability" che fino al 24 novembre consentirà – in particolare al mondo delle scuole – di riflettere sul rapporto fra uomo, cultura, natura e produzione/consumo di cibo e, più in generale, sulla salvaguardia del patrimonio culturale e naturale come elemento fondante dello sviluppo sostenibile.

A fare gli onori di casa, in una Sala del Consiglio provinciale gremita di rappresentanti delle istituzioni e studenti del Motti, il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, che ha parlato di "importante occasione per favorire un miglior approccio culturale a tutte le tematiche relative alla sostenibilità ambientale proprio da parte delle giovani generazioni, un cammino di civiltà teso a un migliore rapporto con l'ambiente che rientra tra le scelte di programmazione quotidiana di tutte le istituzioni reggiane come conferma la scelta di questa sede, la Provincia, che è la casa dei Comuni".
"Una corretta produzione alimentare che passi attraverso la lotta agli sprechi e all'inquinamento, come anche fin dal Padiglione Zero l'Expo ci ha ricordato, è un obiettivo fondamentale, perseguibile solo con una formazione permanente dei nostri giovani che non dobbiamo mai cessare di promuovere", ha aggiunto il presidente Manghi sottolineando inoltre con "grande favore la forte interazione forte tra Ministero dell'Ambiente e Ministero dell'Agricoltura che si registra in questo mandato governativo" e "l'importanza, ai fini della valorizzazione del territorio, del riconoscimento assegnato dall'Unesco al nostro Appennino come area Mab, riconoscimento sul quale è iniziata una riflessione anche nella zona del Po".

Di "mostra importante, che è giusto ospitare in una sede istituzionale rappresentativa dell'insieme dei Comuni e del territorio," ha parlato il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, per il quale "il tema del cibo negli ultimi anni ha compiuto un salto di qualità a livello di attenzione da parte dell'opinione pubblica, e questo è molto positivo perché il tema del food, che è al tempo steso locale e globale, è fondamentale per costruire una positiva idea di sviluppo, ma anche di comunità".
Sul significato dell'Area Mab si è soffermato anche il presidente del Parco nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano Fausto Giovanelli: "E' un riconoscimento non solo morale o di immagine, ma profondamente operativo e interattivo, che ci permette di promuovere un concetto fondamentale: quello di prenderci cura del nostro territorio per prenderci cura del pianeta, promuovendo un rapporto attento colto e rispettoso tra uomo e natura". In questo, "il sistema dei Parchi svolge un ruolo importantissimo, attraverso una interazione feconda con il mondo della scuola, ma anche con il mondo della produzione, mettendo in valore anche l'economia sostenibile".
Il prefetto di Reggio Emilia, Raffaele Ruberto, ha portato il suo saluto, definendo quello reggiano "un territorio con enormi risorse tra cui proprio la produzione di qualità e la biodiversità, punte di diamante del Made in Italy": "Anche il sistema scolastico reggiano rientra tra queste eccellenze – ha aggiunto – e questo è altrettanto importante perché a questi ragazzi passeremo il testimone".
Proprio in rappresentanza del sistema educativo è intervenuta la dirigente scolastica degli istituti D'Arzo e Motti Maria Sala, evidenziando "la valenza educativa di una mostra che rappresenta un punto di partenza per un percorso di spessore per i ragazzi, finalizzato a sensibilizzarli sui temi della sostenibilità, del cibo quale elemento caratterizzante di ognuno di noi e del nostro territorio, ampliando i loro orizzonti portandoli a conoscere l'identità culturale del mondo che ci circonda e, dunque, aiutandoli a costruire un pensiero critico che favorisca lo sviluppo di mercato che non sprechi, ma condivida le risorse".
In conclusione, l'intervento del ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, onorevole Gian Luca Galletti, soddisfatto "per questa mostra che racchiude le bellezze italiane e viene ospitata in una provincia di grande cultura e rispetto del territorio e ricca di eccellenze agroalimentari". Dopo aver a sua volta sottolineato l'importanza della qualifica di area Mab ottenuta dall'Appennino reggiano "per la sua valenza internazionale che ci permetterà di collaborare con altre esperienze, acquisendo le buone pratiche che ci sono in altre parti del mondo e facendo conoscere le nostre", il ministro si è soffermato sul fondamentale ruolo ricoperto dai "parchi italiani, che proteggono ben il 10% di un territorio che ha una biodiversità tra le più ricche al mondo". "Parchi che sono nati per la conservazione, ma oggi occorre fare un passo in avanti perché investire nei parchi conviene a tutti rappresentando una grande leva di sviluppo per un Paese, come il nostro, che ha nel proprio Dna tre punti di forza: bellezza, cultura e tradizione", ha detto anticipando che proprio in questa direzione va la nuova legge sui Parchi che sarà a breve presentata.
"La gestione del territorio è fondamentale perché evita tantissimi problemi: io ho il terrore dei pezzi di territorio non gestiti, perché diventano più fragili e, dunque, pericolosi", ha aggiunto il ministro Galletti auspicando "un presidio forte, con il maggior numero possibile di attività nei parchi ed il coinvolgimento degli agricoltori, che sono i miei migliori amici".
"Il futuro del nostro Paese è nei parchi, che rappresentano anche un formidabile strumento di educazione per sviluppare una cultura ambientale seria in un Paese nel quale dobbiamo fare i conti con ancora troppa maleducazione ambientale", ha concluso il ministro.

La mostra 'Behind Food Sustainability'

La mostra racconta per immagini il rapporto fra uomo, cultura, natura e produzione/consumo di cibo e, più in generale, la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale come elemento fondante dello sviluppo sostenibile. 'Behind Food Sustainability', realizzata dall'Unesco, mette in evidenza le esperienze provenienti dalla rete di siti Patrimonio mondiale, dalle Riserve di biosfera e dagli elementi del Patrimonio culturale immateriale. Luoghi reinterpretati come modelli di sostenibilità alimentare, dai quali trarre ispirazione per un futuro sostenibile. Inoltre la mostra Unesco presenta una sezione dedicata all'Area Mab (Man and the Biosphere) dell'Appennino Tosco Emiliano che approfondisce alcuni temi specifici. Tra i tanti temi affrontati "Intreccio di diversità biologiche e culturali: nell'equilibrio tra uomo e natura il segreto per affrontare i rischi dell'omologazione"; "Frontiera climatica, terra di passaggio, incanto di paesaggi: tra Europa e Mediterraneo, tra Pianura padana e mare, un caleidoscopio della natura"; "Riserva delle sorgenti, energia per la vita: preservare e gestire l'acqua, risorsa primaria"; "Coltivare l'Appennino, sviluppare l'economia locale: l'agroalimentare presidio del territorio, fattore di identità collettiva e di coesione sociale".
La mostra sarà visitabile per le scuole e per gruppi organizzati fino al 24 novembre su prenotazione telefonando al numero 0522.444427.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Martedì, 04 Ottobre 2016 09:20

Coopbox verso il rilancio, firmato l’integrativo

L'accordo presentato nella sede della Provincia che, col Comune di Bibbiano, ha svolto un ruolo importante per favorire l'intesa. Manghi: "Segnale di speranza in stagione ancora densa di difficoltà".

Reggio Emilia, 4 ottobre 2016

Finalmente un raggio di sole in una stagione economica tormentata anche nella nostra provincia. Arriva dalla Coopbox, storica cooperativa di packaging del Gruppo Ccpl, che ieri mattina in Provincia ha presentato l'accordo integrativo aziendale – approvato a scrutinio segreto dal 90% dei 250 lavoratori, 200 dei quali divisi tra le sedi di Reggio e soprattutto Bibbiano – che risulta fondamentale non solo per salvaguardare l'occupazione, ma soprattutto per sostenere l'attuazione degli accordi assunti con gli istituti finanziari, indispensabili per garantire la continuità aziendale ed il rilancio dell'azienda.
Proprio la Provincia, insieme al Comune di Bibbiano, ha svolto un ruolo importante in questa delicata e lunga trattativa, conclusasi con l'approvazione del nuovo integrativo che ridefinisce temporaneamente la componente fissa del premio produzione, introduce un elemento variabile di premio legato al raggiungimento degli obiettivi economici presenti nel piano industriale e conferma in pratica tutta la contrattazione integrativa presente nella realtà Coopbox.

"Dopo aver purtroppo più volte assistito a trattative conclusesi negativamente e con pesanti ripercussioni su tante famiglie, una volta tanto aver raggiunto un esito positivo assume un valore che va oltre Bibbiano, ma coinvolge tutta la nostra provincia dando fiducia e speranza in una stagione che è ancora densa di difficoltà", ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, sottolineando anche positivamente il fatto che "le istituzioni continuino a fare la propria parte, ovviamente nel rispetto dei ruoli, perché il tema del lavoro è fondamentale per fare comunità".
"Soddisfazione e gratitudine per tutti coloro – azienda, sindacati e in particolare lavoratori - che con fatica hanno affrontato questo percorso non semplice, manifestando nei momenti delicati grande senso di responsabilità" sono stati espressi dal sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, per il quale questo "primo risultato è fondamentale per il rilancio di una cooperativa storica che, nei prossimi mesi, dovrà passare dal piano industriale, al quale si dovrà lavorare da domani con la stessa determinazione per consolidare la presenza di Coopbox sul mercato".

Soddisfatta anche l'azienda, presente con il presidente Moris Ferretti, l'amministratore delegato Emilio De Pascale e il responsabile del personale Mauro Zanichelli. "Siamo molto contenti come azienda, ma anche come cittadini, nel vedere che le istituzioni ci sono e aiutano le imprese e i sindacati a raggiungere accordi importanti come questi", ha detto il presidente Moris Ferretti, definendo inoltre "l'accordo raggiunto dopo più di due anni , grazie anche a maestranze particolarmente responsabili, un primo, fondamentale passo per garantire la continuità e il rilancio dell'azienda".
Di "accordo essenziale per poter ottenere una intesa con le banche che finalmente ci permetta di dare vita ad azioni di sviluppo che mancano da troppo tempo", ha parlato anche l'amministratore delegato Emilio De Pascale per il quale "dopo anni difficili di pesanti tagli, poter riparlare di sviluppo, investimenti e crescita è come rivedere un raggio di sole dopo un lungo temporale".

Il ringraziamento a Provincia e Comune è stato quindi espresso dai rappresentanti di sindacati e lavoratori Pino Oliverio, Vittorio Venezia, Sergio Luzi, Stefano Iotti e Gianni Del Rio della Filctem-Cgil dai quali è giunto anche un "invito alla direzione aziendale a ritrovare sensibilità nell'ascolto delle esigenze dei lavoratori, ai quali dopo questo scontro, che è stato anche aspro come in occasione della censurabile disdetta unilaterale della contrattazione aziendale, non si potranno chiedere ulteriori sacrifici". "Ora serve un piano industriale serio e impegnativo – hanno aggiunto – La competitività non passa attraverso la riduzione dei diritti e delle tutele".
Anche Ivano Montanari della Rsu ha sottolineato "la fiducia data dai lavoratori, con grande senso di responsabilità, alla direzione aziendale, dalla quale ora ci aspettiamo non solo una riduzione del costo del lavoro, ma anche una migliore organizzazione ed investimenti tecnologici per salvaguardare un patrimonio storico rappresentato da una cooperativa importante, ma anche da 200 famiglie".

Alberto Araldi di Legacoop, che ha accompagnato l'azienda, ha quindi evidenziato come "anche nei momenti di maggiore tensione, non sia mai mancata da parte di tutti la volontà di guardare avanti, e come la sigla di questo accordo, che consente di sbloccare risorse fondamentali per rilanciare l'azienda, sia stata facilitata enormemente dalla presenza delle istituzioni".
Soddisfazione è stata infine espressa dall'amministratore delegato del Ccpl, Pasquale Versace, per il quale "anche nella più complessa operazione di salvataggio del Ccpl questo accordo rappresenta un significativo passo in avanti".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Il dettaglio dei lavori – che oltre all'adeguamento antisismico del Chierici e al raddoppio del Gobetti prevedono anche il nuovo Polo del Territorio – sono stati illustrati da presidente Manghi e vice Malavasi. Garantiti anche i progetti Tutor per l'inclusione degli utenti deboli.

Reggio Emilia, 15 settembre 2016

Si va dai 2,5 milioni per la ristrutturazione antisismica del liceo artistico Chierici di Reggio Emilia agli oltre 2,2 milioni – 1,6 dei quali per il solo raddoppio della nuova ala del Gobetti di Scandiano, ai circa 200.000 spesi questa estate per lavori di ristrutturazione o ampliamenti di aule richiesti dalle stesse scuole superiori fino ai 5,4 milioni (2,4 dei quali stanziati dalla Provincia che finalmente consentiranno – presumibilmente a partire dal 2017 – di iniziare la costruzione del nuovo Polo scolastico del Territorio chiamato a ospitare in via Fratelli Rosselli il Secchi, dando sfogo al contempo al Polo di via Makallé.
Ammontano dunque complessivamente a 10 milioni il valore dei lavori – i più piccoli già ultimati – che la Provincia di Reggio Emilia sta gestendo a favore dell'edilizia scolastica e che il presidente Giammaria Manghi ha illustrato questa mattina alla stampa e agli 870 studenti del Chierici, "scuola simbolo dei lavori e soprattutto del nostro impegno a favore della sicurezza dei nostri ragazzi, che abbiamo anteposto al rispetto del vincolo amministrativo del Patto di stabilità che da anni ci impediva di avviare il cantiere nonostante fosse finanziato: il ché non significa credere di essere stati bravi, ma semplicemente di aver fatto il nostro dovere...".
In più, la "ciliegina sulla torta rappresentata dai 650.000 euro assegnati dalla Regione Emilia-Romagna alla Provincia di Reggio Emilia per i Progetti Tutor annunciati dalla vicepresidente con delega all'Istruzione Ilenia Malavasi, che nell'occasione ha anche fornito alcuni dati sulla popolazione scolastica 2016-17, salita a 21.715 studenti nelle scuole superiori di tutta la provincia, di cui 5.541 nelle prime classi (244 in più) "il che significa inevitabilmente trovare i necessari spazi".
"I 650.000 euro assegnatici dalla Regione rappresentano la somma più alta affidata a una Provincia, e questo conferma la serietà del lavoro avviato da tempo da Palazzo Allende sul tema dell'inclusione e che abbiamo cercato di portare avanti nonostante la carenza di risorse, convinti come siamo che la scuola si faccia con le strutture, ma soprattutto con le risorse umane ha concluso il presidente Manghi, che ha fatto riferimento anche ai due container allestiti provvisoriamente al Gobetti per consentire i lavori di ampliamento: "Sono stati richiesti dalla stessa dirigenza, che l'ha valutata una soluzione: a chi ci chiede perché non abbiamo iniziato prima i lavori, basta rispondere che non dipende da noi quando rendere utilizzabili i mutui Bei sono utilizzabili...Piuttosto che aspettare un altro anno, ripeto d'intesa con la dirigenza scolastica, abbiamo dunque adottato questa soluzione più che dignitosa...".
Alla conferenza-stampa di questa mattina hanno partecipato anche i dirigenti Valerio Bussei – che ha illustrato in dettaglio i lavori al Chierici - e Anna Maria Campeol.

(Fonte: ufficio stampa Provincia RE)

Il semaforo regolerà sulla Sp 63 l'incrocio di via Marconi con via Panini e via Alpi durante l'ingresso e le uscite delle elementari e della scuola dell'infanzia. Manghi e Tellini: "Dal 2008 realizzati interventi per 2 milioni a favore della sicurezza stradale".

Reggio Emilia, 14 settembre 2016

Dopo la positiva sperimentazione effettuata nei mesi scorsi, sarà attivato da giovedì – in concomitanza con l'avvio del nuovo anno scolastico - l'impianto semaforico che regolerà sulla Sp 63 l'incrocio di via Marconi con via Panini e via Alpi, rendendo di conseguenza più agevole e sicuro l'attraversamento pedonale tra la scuola primaria di Cadelbosco di Sotto e la scuola dell'infanzia "Ai Caduti".
Costato 37.000 euro, progettato dalla Provincia di Reggio Emilia e interamente finanziato dal Comune di Cadelbosco Sopra, il semaforo sarà attivo per 40 minuti a cavallo degli orari di ingresso (7.55) e di uscita (12.55 e 15.55 per il tempo lungo) delle scuole, mentre per il resto della giornata funzionerà a chiamata.
"Abbiamo scelto di installare un nuovo semaforo per mettere definitivamente in sicurezza l'attraversamento più importante della frazione in quanto collega scuola primaria e scuola dell'infanzia –  spiegano il presidente della Provincia Giammaria Manghi e il sindaco di Cadelbosco Sopra Tania Tellini – Per quanto apparentemente in controtendenza, installare un nuovo semaforo rappresenta un passo in avanti nella gestione della nostra viabilità, in quanto più che semplice struttura di regolazione del traffico diviene un prezioso strumento per la salvaguardia dei pedoni ed in particolare dei bambini".
"Questo intervento va inquadrato in una più ampia serie di migliorie, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro e in gran parte già attuate da Provincia e Comune dal 2008 ad oggi, volte a incrementare la sicurezza di automobilisti, ciclisti e pedoni nel territorio comunale - aggiungono Manghi e Tellini - Si tratta di opere di grande importanza, come le due minirotatorie per le immissioni da via Monsignor Saccani e da via Marzabotto a Cadelbosco e la messa in sicurezza dei percorsi pedonali e di attraversamento, oltre alla realizzazione, nel 2015, del tratto di ciclopedonale nell'abitato di Zurco".

(Fonte: Comunicazione e Informazione Provincia di Reggio Emilia)

Con l'apertura di altri due cantieri a Ramiseto di Ventasso – prevista a metà settembre – si avviano alla conclusione i ben 18 interventi gestiti dalla Provincia, grazie a circa 3 milioni di fondi ottenuti dall'Agenzia regionale di Protezione civile, per contrastare il dissesto idrogeologico del territorio reggiano ed in particolare le frane attivatesi dopo le ondate di maltempo dell'autunno 2014 e la nevicata di febbraio 2015.

Nei giorni scorsi è stato infatti assegnato alla Unirock Srl di Bolzano – che se lo è aggiudicato con un ribasso di circa il 22% - l'appalto relativo a due interventi nella frazione di Taviano di Ramiseto, in comune di Ventasso. Di 470.000 euro l'importo complessivo dei lavori, che prevedono sulla Sp 103 il consolidamento della scarpata di valle con inserimento di palificazioni, realizzazione di drenaggi e regimentazione delle acque superficiali (220.000 euro) e sulla Sp 15, in prossimità del bivio, la sistemazione della scarpata di valle e la realizzazione di opere di sostegno della sede stradale e di drenaggi profondi (250.000 euro).

"Stiamo andando ad esaurire il maxi-intervento, da quasi una ventina di cantieri, che la Provincia sta gestendo da nemmeno un anno grazie ai 2 milioni e 940mila euro finanziati dall'Agenzia regionale di Protezione civile con 905.000 euro di risorse proprie destinate agli interventi di somma urgenze e poco più di 2 milioni di fondi stanziati dalla Commissione europea per le alluvioni che a ottobre e novembre 2014 colpirono la nostra regione - commentano il presidente Giammaria Manghi e il consigliere delegato alle Infrastrutture Andrea Tagliavini – Mancano all'appello solo l'appalto relativo ai lavori previsti a Carbonaso di Viano e tra Minozzo e Sologno, che saranno ufficialmente assegnati entro pochi giorni, e un paio di interventi che stiamo progettando per andare a gara a fine mese. L'obiettivo è quello di concordare con le ditte un piano dei lavori serrato per poter sfruttare il più possibile la buona stagione".

"Insieme agli altri 12 cantieri, per un investimento complessivo di quasi 1 milione e mezzo di euro, finanziati grazie ai fondi nazionali e regionali stanziati dalla Protezione a seguito dell'ondata di maltempo abbattutasi sull'Emilia-Romagna tra il 27 febbraio e il 27 marzo scorsi, si sta realizzando nella nostra provincia uno dei più consistenti pacchetti di interventi per contrastare il dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza il nostro territorio", concludono Manghi e Tagliavini.

Sp103Taviano

Nuovo servizio attivato dalla Provincia di Reggio Emilia: sorvolata la Sp 9 per verificare lo stato delle pareti rocciose prima e dopo la galleria di Civago. 

Reggio Emilia, 11 agosto 2016

Ha debuttato oggi il nuovo servizio attivato dalla Provincia di Reggio Emilia, grazie alle moderne tecnologie, sul fronte della sicurezza stradale: l'utilizzo di droni per verificare lo stato delle pareti che fiancheggiano le strade provinciali. Questa mattina la Polizia provinciale ha infatti affiancato la responsabile del Reparto Sud del Servizio Manutenzione strade e il sorvegliante stradale per controllare, attraverso un drone che ha sorvolato la zona, lo stato delle pareti rocciose che costeggiano la Sp 9 prima e dopo la galleria di Civago, nel comune di Villaminozzo. Questo tratto di provinciale è stata infatti oggetto spesso, in passato, di cadute di pietre anche di grosse dimensioni, tanto che alcune pareti sono munite di reti paramassi.

"Come un po' tutto l'Appenino, si tratta di pareti estremamente friabili per cui anche a causa degli eventi atmosferici che sempre più spesso si verificano, è opportuno verificarne la tenuta – spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Le videoriprese effettuate attraverso il drone saranno utilissime per verificare lo stato delle pareti rocciose, anche nei punti più impervi, e disporre eventuali operazioni di disgaggio o installazioni di nuove reti paramassi. Grazie a questo innovativo servizio, che nelle prossime settimane verrà effettuato anche in altri punti critici, la Provincia di Reggio Emilia conferma dunque il proprio costante impegno sul fronte della sicurezza stradale, una delle principali competenze rimaste in carico al nostro ente dopo la riforma, ed anche la capacità della Polizia provinciale nell'aggiornare la propria operatività per venire incontro alle esigenze della 'nuova' Provincia".

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Martedì, 09 Agosto 2016 09:16

Estate di lavori in corso a Bagnolo in Piano

Dalla nuova piazza alla rotatoria di viale Europa, dalla ciclopedonale di via Beviera alla messa in sicurezza di via Bondeno tanti cantieri grazie alla collaborazione tra enti e tra pubblico e privato.

Reggio Emilia, 9 agosto 2016

Dalla riqualificazione di piazza Garibaldi alla rotatoria di viale Europa, dalla pista ciclabile per San Michele a quella interprovinciale Matildica, alla messa in sicurezza di via Bondeno sono davvero tanti i cantieri in corso a Bagnolo in Piano. Il punto sullo stato dei lavori – resi possibili grazie alla sinergia tra enti, ma anche alla collaborazione tra pubblico e privato –è stato fatto ieri mattina a Palazzo Allende dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, che ha finanziato o progettato alcuni interventi, e dallo stesso sindaco Paola Casali con l'assessore ai Lavori pubblici Nicola Scialoia e il responsabile dell'Area Daniele Soncini.

"Si tratta di interventi davvero significativi, ancor più in questo periodo di carenza di risorse pubbliche, che confermano come la sicurezza stradale rappresenti una priorità importante per il Comune di Bagnolo", ha detto il presidente della Provincia Giammaria Manghi, soffermandosi in particolare sull'intervento progettato e curato da Palazzo Allende di trasformazione in rotatoria dell'incrocio semaforico tra la Sp 3 e la Sp 40, "che porta a sistema una serie di interventi di miglioramento dei collegamenti tra Reggio Emilia e l'area nord del nostro territorio e che verrà inaugurata il 4 settembre in occasione della Fiera".

"Solo nel corso di quest'anno il Comune di Bagnolo ha fino ad oggi investito oltre 400.000 euro sulla manutenzione del proprio patrimonio, con un impegno pari a circa il 60% delle disponibilità previste a bilancio - ha spiegato il sindaco Paola Casali – Importante è stata la collaborazione con i privati, ma anche con altri enti pubblici a partire dalla Provincia che continua a confermare anche con la nuova amministrazione e dopo la riforma la propria utilità". "Restano altri interventi da predisporre e realizzare entro la fine dell'anno tra cui, uno dei più importanti, il rifacimento delle grondaie del cimitero urbano che, nei mesi scorsi, è stato più volte oggetto di furti che hanno causato la quasi totale asportazione delle lattonerie in rame. Il lavoro verrà certamente realizzato prima dell'inverno e comporterà una spesa di circa 65.000 euro", ha aggiunto il sindaco annunciando per i prossimi mesi "altri investimenti per la manutenzione dei giochi nei parchi pubblici per 17.000 euro, il rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale per altri 25.000 e un bel pacchetto di asfaltature, che saranno seguite dalla Provincia come stazione unica appaltante, per 157.000 euro".

Il dettaglio dei principali cantieri è stato illustrato dall'assessore ai Lavori pubblici Nicola Scialoia, a partire dal "rifacimento di piazza Garibaldi che abbellirà il cuore di Bagnolo, favorendone una maggiore vitalità anche di sera, dalla nuova rotatoria che renderà più sicuro e scorrevole il traffico verso il capoluogo e verso la Bassa e da una serie di interventi di mobilità sostenibile e più sicura, come la ciclopedonale di via Beviera, il tombamento dei fossati lungo via Bondeno e il prossimo percorso ciclopedonale Le Rotte–via Ponte Forca nell'ambito della ciclabile Matildica denominata "Via del Volto Santo", che già oggi vede comunque percorribile in ghiaietto via Casaletto".

Trasformazione dell'incrocio semaforico in rotatoria tra la Sp 3 e la Sp 40

L'intervento in corso di realizzazione consiste nella razionalizzazione e messa in sicurezza dell'intersezione tra la Sp 3 e la Sp 40, attraverso l'eliminazione degli impianti semaforici e la realizzazione di una rotatoria di medie dimensioni, con diametro esterno pari a 50 metri. Con questa opera si completa di fatto l'asse viario che collega Reggio Emilia a Novellara, dando continuità ai flussi viari in direzioni Nord-Sud (e viceversa), ma nel contempo migliorando e agevolando l'attraversamento del nodo determinato dall'incrocio di questo importante asse viario con la Sp 40 proveniente da Cadelbosco.
L'opera progettata e realizzata dalla Provincia di Reggio Emilia fu finanziata dal Comune di Bagnolo attraverso un accordo di programma all'interno del progetto più esteso dell'asse Reggio Emilia-Bagnolo –Novellara-Reggiolo.
Costo complessivo dell'intervento: 350.000 euro.
Ditta affidataria – Zannini Roberto di Castelnovo Monti .

Riqualificazione di piazza Garibaldi

L'intervento, già in avanzato stato di realizzazione, prevede la completa riorganizzazione della piazza sia dal punto di vista funzionale che dal punto di vista viabilistico, con la riqualificazione e il restauro delle facciate degli edifici pubblici che si affacciano sulla stessa (Municipio e teatro). I lavori hanno previsto la sostituzione della pavimentazione, con l'utilizzo di pietra naturale e blocchetti in cemento, la revisione architettonica degli spazi con identificazione di zone pedonali e zone carrabili e il totale rifacimento del sagrato della chiesa con pietra naturale bianca. Alla fine dei lavori, previsto per dicembre, si avrà uno spazio completamente rinnovato con nuovi arredi, piantumazioni importanti e una illuminazione a basso consumo energetico. Il cantiere sottoposto all'alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Architettonici dell'Emilia Romagna, ha interessato anche la zona del Torrazzo, sotto il quale è stato realizzato un monumento ai patrioti bagnolesi caduti durante le guerre e la resistenza partigiana.
Costo complessivo dell'intervento 2 milioni 493.00 euro di cui:
1° e 2° stralcio in capo all'attuatore privato, pari ad € 2.186.000,00;
3° stralcio in capo al Comune di Bagnolo, pari ad € 307.000,00.
Attuatore privato Unieco soc. coop.

Manutenzione straordinaria di via Bondeno

L'intervento, già ultimato, è consistito nella messa in sicurezza di un tratto di strada con pericolosi cedimenti laterali, attraverso il tombamento di un fossato laterale e la successiva riasfaltatura del manto stradale in grado di ripristinare la corretta geometria e superficie viaria.
Seguiranno, alla fine della stagione irrigua, i lavori di rifacimento e consolidamento di un parapetto in muratura del ponticello di attraversamento del Cavo Bondeno.
Costo complessivo dell'intervento 92.000 euro
con compartecipazione privata dell'Azienda agricola Simonazzi Aurelio, Ernesto e Landini Mirte di Bagnolo.
Ditte affidatarie: F.lli Gazzini Srl di Correggio, P.A.L. Sas di Castellarano e Gruppo Edile Lerose Snc di Bagnolo.

Messa in sicurezza della Sp47 (via Beviera)

La Sp 47 è l'unica strada che collega direttamente Bagnolo a Correggio e per questo motivo presenta elevati flussi di traffico. Le dimensioni e la conformazione ne fanno un'arteria pericolosa soprattutto per i ciclisti e per i residenti. Lo scorso anno la Provincia di Reggio Emilia, il Comune di Bagnolo e Il Consorzio di bonifica Emilia Centrale, hanno sottoscritto un accordo di programma che prevede la realizzazione di una pista ciclopedonale da realizzare a lato dell'arteria viabilistica, attraverso il tombamento di un canale di distribuzione irrigua. I lavori di tombamento sono terminati ed entro l'autunno si procederà con la realizzazione della stratigrafia di fondazione della ciclabile che verrà asfaltata l'anno prossimo. A questo si affiancheranno l'abbattimento di alberi pericolosi posti sul ciglio stradale e la realizzazione di alcuni attraversamenti pedonali. Questa importante collaborazione tra gli enti del territorio permetterà così di migliorare la sicurezza e dare una nuova infrastruttura ai residenti.
L'importo complessivo per il Comune di Bagnolo sarà di circa 120.000 euro
La progettazione dell'opera è stata curata dalla Provincia di Reggio Emilia, l'esecuzione del primo stralcio, in corso di realizzazione , dal Consorzio di bonifica.

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Approvato anche il Bilancio previsionale 2016, nonostante altri 28 mln di tagli (70 in quattro anni). Venduta la caserma Cc, finanziata oltre a Ponterosso anche la nuova scuola in via Fratelli Rosselli. Manghi: "Risultato straordinario, serve riforma strutturale che dia risorse certe per strade e scuole."

Reggio Emilia, 28 luglio 2016

E' un bilancio previsionale 2016 da 121 milioni di euro – 21,9 dei quali previsti per investimenti nonostante gli ulteriori 28 milioni che Palazzo Allende dovrà restituire allo Stato a causa della spending-review – quello che il Consiglio provinciale di Reggio Emilia ha approvato oggi pomeriggio (7 favorevoli, astenuti i 2 consiglieri di Terre reggiane), dopo il positivo passaggio di lunedì nell'Assemblea dei sindaci.
Per il presidente della Provincia Giammaria Manghi - che ne ha illustrato stamattina i contenuti alla stampa insieme al segretario generale Alfredo Tirabassi e alla dirigente del Servizio Bilancio Claudia Del Rio - "chiudere per il secondo anno con i conti in ordine" rappresenta un "risultato straordinario considerando le condizioni in cui abbiamo dovuto operare e un contesto nazionale che vede ben 15 Province che ancora non sono state in grado di approvare il consuntivo 2015".

La presentazione del Bilancio previsionale 2016 ha fornito anche lo spunto per una riflessione di metà mandato sul percorso verso l'approdo finale della riforma delle Province, avviatasi con la Legge Delrio del 2014, ed alla vigilia del referendum costituzionale del prossimo autunno.
"E' stato un biennio che ha ridefinito l'ente, le sue funzioni e la sua pianta organica, e questo Bilancio previsionale 2016 fa proprio il punto finale del dimezzamento della spesa per il personale che eravamo tenuti a rispettare, portandola dai 15 milioni del momento di entrata in vigore della Legge Delrio agli attuali 7,5 milioni", ha detto il presidente Manghi, precisando che il personale nello stesso periodo è sceso da 356 a 222 persone, "compresi alcuni dipendenti in comando e altri prossimi alla pensione e, soprattutto, senza alcun esubero".
"Al di là della soddisfazione, resta in ogni caso un problema strutturale di finanziamento delle Province o, se passerà il referendum, delle Aree vaste, perché noi comunque abbiamo esaurito ogni bonus e ci siamo giocati tutte le carte che avevamo a disposizione per fronteggiare un taglio di altri 28 milioni, dopo la quarantina del triennio precedente, in termini di spending-review", ha aggiunto il presidente ricordando come "comunque questo bilancio, che ancora una volta è annuale e non triennale come sempre avvenuto, sia stato possibile grazie a due eventi straordinari: l'eliminazione da parte del Governo delle sanzioni per il mancato rispetto del Patto stabilità, e una virtuosa gestione dell'ente che ci ha permesso di utilizzare un avanzo libero di oltre 4 milioni per il perseguimento del pareggio di bilancio".

I tagli dello Stato

A rendere esplicite le difficoltà in cui anche la Provincia di Reggio Emilia ha dovuto ad operare – oltretutto in un contesto normativo in continua evoluzione – bastano i numeri del sacrificio richiesto in termini di restituzioni allo Stato per la spending-review: 28,7 milioni dopo i 21,8 dello scorso anno, gli 11,4 del 2014 e i 7,6 del 2013. In totale, quasi 70 milioni di tagli negli ultimi quattro anni a fronte di una media di 2 milioni annui del periodo 2007-2012.
A questo si aggiunge il progressivo calo delle entrate tributarie – che sono fondamentalmente rappresentate da Rc-auto e Imposta provinciale di trascrizione (Ipt) – scese dai 49,2 milioni del 2012 ai 45,3 del Bilancio previsionale 2016.

Gli investimenti

"Ciò nonostante, anche per il 2016 abbiamo previsto investimenti per 21,9 milioni di euro, in massima parte destinati a edilizia scolastica e universitaria (8,1 mln), mobilità e conservazione strade (7,1) e nuove infrastrutture stradali (5,6)" - ha annunciato il presidente Manghi - Questo è stato possibile grazie a leve finanziarie inedite e purtroppo non facilmente ripetibili per una Pubblica amministrazione, a partire dalla vendita del nostro patrimonio immobiliare: proprio ieri siamo andati a rogito per la cessione della caserma dei carabinieri di corso Cairoli a Investimenti Immobiliari Italiani Sgr, la società di gestione di fondi comuni di investimento immobiliare istituita nel 2013 dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, per 2,4 milioni di euro, che si aggiungono agli 1,6 milioni della vendita dei magazzini ex Car".
Ora la Provincia proverà a promuovere anche la cessione di due edifici tanto storici quanto preziosi, che potrebbero insieme fruttare altri 8 milioni: l'ex Ospedale psichiatrico giudiziario, "un complesso cruciale per l'assetto e la qualificazione della città", e Palazzo Trivelli in via San Giovannino.
Fondamentale anche il sostegno avuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha consentito il finanziamento di due importanti opere pubbliche prese in carico dalla precedente amministrazione: "Oltre al secondo stralcio della Variante di Ponterosso a Castelnovo Monti, grazie a 2,4 milioni della Regione - che si sommano a 1,8 milioni che avevamo accantonato e a 900.000 euro di parte del ricavato della vendita della caserma – abbiamo coperto dal punto di vista finanziario anche la nuova scuola di via Fratelli Rosselli destinata a ospitare il "Secchi" così da dare più spazi al Polo di via Makallé".

Province o Aree vaste, servono risorse certe

"Ma se sul fronte delle scuole sono comunque garantiti investimenti significativi grazie anche ai mutui Bei, che consentiranno tra l'altro il raddoppio del "Gobetti" di Scandiano, o alla nostra decisione di sforare il Patto di stabilità che permetterà l'adeguamento sismico del liceo "Chierici" di Reggio, altrettanto non si può dire per l'altra nostra funzione fondamentale, ovvero la manutenzione e, dunque, la sicurezza delle strade – ha affermato Manghi – Stiamo per appaltare opere per circa 2 milioni, ma sono risorse insufficienti a garantire la manutenzione a cui siamo abituati sui circa mille chilometri di strade provinciali".
"Credo sia assolutamente indispensabile una modifica di natura strutturale del sistema di finanziamento degli enti di secondo grado delineati dalla riforma che, Provincia o Area vasta che siano dopo il referendum, dovranno comunque continuare a garantire innanzitutto la sicurezza di strade e scuole e, dunque, dei cittadini - ha concluso il presidente Manghi – Condivido il percorso che si è ipotizzato per rinunciare a entrate tributarie dirette come Rc-auto e Ipt, anche perché le imposte sono proprie di un ente eletto direttamente dai cittadini e noi non lo siamo più, e surrogare questa mancate entrate con finanza derivata, assegnando alle Province le risorse necessarie a provvedere alle proprie funzioni, sulla base di costi standard ed effettive esigenze".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Mercoledì, 27 Luglio 2016 12:30

Via ai lavori del ponte sul Po a Boretto

Inizia il primo dei due appalti previsti dalla Provincia per oltre 2 milioni di euro, grazie anche ai contributi delle Regioni. Senso unico alternato per tratti non superiori ai 150 metri.

Reggio Emilia, 27 luglio 2016

Sono iniziati oggi, i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza del ponte sul Po tra Boretto e Viadana, infrastruttura strategica di collegamento tra le province di Reggio e Mantova e, dunque, tra l'Emilia-Romagna e la Lombardia, ma anche - attraverso l'Asse della Val d'Enza – verso il casello autostradale Terre di Canossa-Campegine. "Si tratta del primo dei due appalti, per un totale complessivo di oltre 2 milioni di euro, che la Provincia di Reggio Emilia ha deciso di effettuare sforando il Patto di stabilità, in considerazione della priorità rappresentata dalla sicurezza dei cittadini, e grazie alle risorse messe a disposizione dalle due Regioni che hanno agito in modo sinergico, al di là delle differenze politiche, come è giusto che sia quando l'interesse è comune, ma come purtroppo non è affatto scontato", sottolinea il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi.

"Questo primo intervento, appaltato alla Tamagni Costruzioni di Boretto per un importo di 311.000 euro a carico della Provincia, comporterà la sostituzione di 16 dei 58 giunti con giunti di ultima generazione, completando il lavoro già svolto nel tratto mantovano, così da ammortizzare al meglio sbalzi termici e vibrazioni provocate dallo scorrere del fiume e dal traffico pesante", spiega il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini.

Come era stato anticipato, in occasione dell'avvio del cantiere da oggi sul ponte di Boretto si viaggerà dunque a senso unico alternato e con limite di velocità a 30 km/h. Per ridurre al minimo i disagi per gli automobilisti, i provvedimenti saranno adottati per tratti non superiori ai 150 metri, così da limitare in uno, massimo due minuti i tempi di attesa per il transito a senso unico alternato. Si è inoltre deciso di ritardare di un paio di settimane l'avvio dei lavori, inizialmente previsto tra la fine di giugno e i primi di luglio, per poter contare su un minor traffico di mezzi pesanti in considerazione del periodo estivo.

Il secondo appalto

Il secondo, più consistente appalto, per 1 milione e 850.000 euro finanziati dalle Regioni, riguarda invece la messa in sicurezza delle pile 5, 6 e 7 del viadotto (le altre due in alveo, la 8 e la 9, erano già state risistemate nel 2006) e il risanamento delle strutture in cemento armato. Il metodo di gara scelto dalla Provincia di Reggio Emilia è quello della procedura aperta e dell'aggiudicazione con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (con un peso percentuale pari all'80% per la qualità e al 20% per il prezzo). Il bando è scaduto nelle scorse settimane e, dopo aver valutato le offerte tecniche, il 2 agosto la Provincia aprirà le offerte economiche. L'avvio del cantiere è previsto tra settembre e ottobre, ma sarà ovviamente condizionato dalle condizioni meteorologiche e dai livelli idrologici del fiume. La durata dei lavori è prevista in 6 mesi , anche se uno degli elementi di valutazione dell'offerta è proprio la riduzione del tempo di realizzazione dell'opera.

Il ponte tra Boretto e Viadana

Il ponte tra Boretto e Viadana è stato realizzato tra il 1965 ed il 1966 dall'impresa Rizzardi Spa di Milano: ha uno sviluppo di 3 chilometri e 72 metri (di cui 92 metri
di rampa di accesso in rilevato in sponda emiliana, 731 di viadotto in alveo, 926 di viadotto golenale e 1.323 di rampa di accesso in rilevato in sponda lombarda). Gli ultimi dati, relativi ad aprile, parlavano di un traffico di 14mila veicoli al giorno, a conferma dell'importanza strategica del manufatto.

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