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Sassuolo ed imprese: un binomio inscindibile, cresciuto e consolidatosi nel corso dei decenni, che però ora risente della pesante crisi economica che ha investito anche il comprensorio.

 

Modena, 15 maggio 2014 -

 "Gli imprenditori con impegno, sacrificio e soprattutto col loro lavoro, cercano ogni giorno di mantenere aperta la finestra sul futuro, consapevoli del ruolo che rivestono per il territorio. Ci rivolgiamo pertanto, in vista dell'ormai imminente tornata elettorale ai candidati a Sindaco per il Comune di Sassuolo, perché c'è necessità di ridare slancio e nuova competitività. Per questo risulta importante a tal senso anche l'impegno concreto della politica nel sostegno al mondo delle imprese". È chiaro il messaggio che le Associazioni imprenditoriali Sassolesi aderenti a Rete imprese Italia – Confesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, CNA, e Lapam-Confartigianato – lanciano ai candidati a Sindaco in occasione delle Amministrative 2014. Un messaggio che verte sì su problemi e criticità vissute da tutti settori produttivi, ma che vuol essere un contributo costruttivo, in termini di valutazioni e proposte ai futuri amministratori.

Molte i temi e quindi i quesiti posti sotto la lente dai rappresentanti sassolesi delle imprese, per i quali non solo chiedono risposte quanto piuttosto indicazioni concrete riguardo le modalità per superare le criticità creatisi. Ci sono la viabilità, la sicurezza, la burocrazia, il turismo, il centro storico, l'occupazione, il commercio, il sostegno alle imprese... e la gravosa imposizione fiscale. Argomento quest'ultimo da cui parte Carlo Alberto Valentini Direttore di Confesercenti per l'area di Sassuolo e attuale portavoce di Rete Imprese. "L'introduzione di TASI, TARI e IMU sugli immobili strumentali, corrispondono ad una serie di leve tributarie che se gestite tramite le aliquote massime possono significare la fine dell'attività (e tutto quello che ne potrebbe conseguire) per moltissime imprese sassolesi. Per questo siamo determinati a chiedere al futuro sindaco di non applicare la TASI, oltre che l'IMU medesima, sugli immobili strumentali d'impresa. Riguardo alla TARI invece riteniamo importante un confronto sui meccanismi di calcolo che portano alla determinazione della tariffa che - per alcune categorie - è oltremodo gravosa, in particolare se si è in presenza di aree o immobili di grandi dimensioni, dove però si producono rifiuti in quantità molto limitata. Qual è la posizione dei candidati a Sindaco – chiede Bigi - e come pensano di agire riguardo questo importante tema?"

Altro argomento in esame e su cui sono richieste risposte è quello inerente all'urbanistica commerciale e alla viabilità. "Considerata la crisi dei consumi – dichiara Marco Casolari Direttore di Ascom-Confcommercio-Fam area di Sassuolo – riteniamo siano da rivedere, in senso restrittivo, le scelte di programmazione commerciale elaborate negli anni 2000. Tra le quali anche il recupero commerciale del comparto Cisa-Cerdisa che allo stato attuale, il progetto non prevede insediamenti di esercizi di vicinato (negozi), ma solo medie superfici di vendita. Nel cercare di capire quel'è la posizione dei candidati a sindaco in proposito, sarebbe anche opportuno sapere quali saranno sempre in tema di urbanistica commerciale le intenzioni dei futuri amministratori riguardo la salvaguardia del centro storico e delle zone limitrofe al fine di evitare lo spostamento del baricentro commerciale verso strutture periferiche, come già accaduto in passato. E sempre in tema di centro storico con riferimento a piazza martiri Partigiani, considerata l'urgente necessità della sua messa in sicurezza per il transito pedonale, vorremmo sapere se saranno programmati a breve interventi a tal senso. Interventi che dovranno limitare al massimo i disagi per i frequentatori oltre che garantire parcheggi a sufficienza al suo accesso".

Il centro storico è l'argomento scelto anche da Matteo Spaggiari, presidente di Lapam-Confartigianato per l'area di Sassuolo, declinato però anche in termini di attrattività e turismo. "La crisi ha colpito duramente il commercio e di conseguenza l'attrattività del cuore di Sassuolo, dove la chiusura di negozi storici è progressiva e sempre più evidente. Anche il comparto più strettamente turistico e il commercio ambulante non sono rimasti indenni. In che modo dunque chi si accinge ad amministrare la città, intende reagire di fronte a questo declino, come mantenere e rafforzare l'indispensabile ed insostituibile ruolo di commercio sassolese e di quelle aziende a vocazione turistica? "L'incoming" o la creazione di percorsi culturali di grande richiamo possono essere realizzabili in modo concreto?"

Il tema su cui concentra l'attenzione Francesco Stagi, presidente CNA per Sassuolo è quello invece dell'Unione dei Comuni. "Riteniamo che, l'allargamento dell'Unione a otto, con l'entrata dei tre comuni montani debba essere un nuovo stimolo per dare un'accelerazione concreta a questo processo di unificazione. Visto e considerato che, per noi, la razionalizzazione delle risorse fino ad oggi impiegate in un'ottica di efficienza e di efficacia, da perseguire con la riduzione della burocrazia per i cittadini e per le imprese, non solo è importante ma indispensabile. Chiediamo pertanto se da parte della prossima amministrazione comunale ci sarà l'impegno concreto a lavorare anzitutto sull'armonizzazione dei regolamenti comunali. Esigiamo non ci siano più differenze – in taluni casi anche macroscopiche - tra comuni limitrofi nell'applicazione di norme o di tributi (pensiamo ai regolamenti edilizi o di applicazione delle imposte locali). Inoltre vorremmo sapere se possiamo attenderci finalmente la gestione da parte dell'Unione fondamentali come i Servizi Sociali, la Polizia Municipale (rimuovendo l'eccezione di Sassuolo) e lo Sportello Unico per le Attività Produttive".

"Invitiamo i candidati a Sindaco per il comune di Sassuolo a rispondere a questi quesiti. Come abbiamo già saputo fare in passato, occorre unire le forze per ridare competitività alla nostra realtà – ha concluso Valentini – e in questo il ruolo della politica è fondamentale. Le prossime elezioni amministrative sono una tappa importante per Sassuolo sia nel processo di rinnovamento degli organi elettivi, che nella programmazione delle scelte politiche future. Chi andrà a rappresentare i cittadini e le imprese, dovrà assumersi la responsabilità di dare il proprio contributo. Rete Imprese Italia vuole continuare ad essere interlocutore attivo e propositivo con le Istituzioni comunali e con chi sarà chiamato a rappresentarle, portando all'attenzione del dibattito pubblico tutto il valore della propria rappresentanza e delle proprie idee".

 

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Italia)

CNA ospita delegazione tunisina per avviare collaborazioni nella filiera abitare-costruire -

 

 

Reggio Emilia, 14 maggio 2014 -

Nell'ambito del progetto BUILDING.IT.GREEN, realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna, CNA Servizio Estero ospita giovedì 15 maggio una delegazione di tunisini tra cui il Sindaco di Jemmal e alcuni imprenditori della filiera abitare e costruire interessati ad avviare una collaborazione con gli imprenditori reggiani.

Partner strategico tunisino, l'Italia è presente in loco con oltre 750 aziende, attive soprattutto nel campo del tessile e dell'abbigliamento insieme a gruppi industriale attivi nel settore energetico, trasporto, metallurgia e costruzioni. A ciò va aggiunto che a settembre 2012 è stato siglato un nuovo accordo per l'erogazione di finanziamenti a PMI tunisine che acquistano prodotti di origine italiana. Questa è la seconda fase di un finanziamenti che ha avuto avvio nel 2009 con lo stanziamento di un fondo di 36,9 mln di euro e successivamente riproposto con una dotazione di 70 mln, grazie alla convenzione siglata tra la Banque Centrale de Tunisie e Artigiancassa.

"Un'opportunità davvero importante - sottolinea Alfeo Carretti, Presidente di CNA Servizio Estero - specialmente per un settore così duramente colpito dalla crisi come quello edile. CNA Servizio Estero, in virtù della collaborazione avviata con FIPA Tunisia sarà, inoltre, presente al Tunisia Investment Forum con l'obiettivo di farsi parte attiva e rappresentare gli interessi del tessuto imprenditoriale reggiano".

Per maggiori informazioni rivolgersi a CNA Servizio Estero Rif. Valentina Bedogni, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

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Seconda edizione di Giovani e Idee di Impresa per l'assegnazione di contributi a fondo perduto fino a 8.000 euro per le start up di impresa giovanili.

 

Piacenza, 14 maggio 2014 -

 

Anche nel 2014 il Comune di Piacenza, alla luce delle progettualità sviluppate in collaborazione con la Regione Emilia Romagna all'interno dei Piani di Zona del benessere e la salute per gli anni 2012- 2013 – 2014, intende promuovere la partecipazione attiva dei giovani favorendone l'autoimprendorialità attraverso il Bando Giovani e Idee di Impresa.
L'iniziativa è volta a favorire l'occupazione giovanile creando occasioni di valorizzazione delle idee dei giovani, dei loro saperi e talenti come risorsa per lo sviluppo e accrescimento di competenze del Comune di Piacenza.

A tale scopo vengono stanziati per questa seconda edizione del concorso 40.000 Euro a fondo perduto destinati alle start up di impresa giovanili nei seguenti settori: valorizzazione del patrimonio culturale e/o ambientale; turismo sociale e sostenibile e responsabile; commercio e agricoltura a vocazione equo - solidale o di prossimità e industria del gusto; arte, architettura, design industriale, moda, creatività, artigianato, tecnologie, software, web 2.0, editoria, tv e radio, pubblicità, cinema, musica e spettacolo.

A partire dal 20 Maggio e sino al 20 Giugno sarà possibile presentare la propria idea di impresa compilando i formulari presenti sul sito web http://www.comune.piacenza.it/temi/cittadini/giovani. Sarà attivato inoltre uno sportello di orientamento e tutoraggio per i giovani neoimprenditori attivo il giovedì, dalle 11 alle 13, e il martedì sera, dalle 18.30 alle 20.30, per supportare e sostenere i giovani nella trasposizione della loro idea di impresa in un business plan e poter accedere quindi alla selezione.

I contributi saranno assegnati sulla base del punteggio ottenuto e vanno da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 8.000 euro. I requisiti per partecipare sono avere un'età compresa tra i 18 e i 35 anni ed essere residenti o domiciliati nel Comune di Piacenza. Possono partecipare sia singoli proponenti che gruppi di giovani che condividano un progetto imprenditoriale nei settori in oggetto del Bando.

 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

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Mercoledì, 14 Maggio 2014 12:37

Forum Russia con UniCredit e Confartigianato Imola

 

Gli esperti del Gruppo bancario hanno incontrato i rappresentanti di numerose aziende locali nell’ambito di un appuntamento volto a fornire strumenti e conoscenze necessari per aprire la propria attività imprenditoriale a nuovi mercati. Un’opportunità in più per il rilancio del sistema produttivo locale. 

 

 

Parma, 14 maggio 2014 –

La Russia rappresenta un “trampolino di lancio” ideale per avviare o intensificare l’export in mercati ad elevato tasso di crescita e UniCredit, grazie alla propria estesa rete di filiali, intende proporsi come partner privilegiato nel supporto allo sviluppo del business delle imprese italiane all’estero. Con questa finalità è stato pensato e sviluppato il “Forum Russia” che si è svolto oggi a Imola presso la sede di Confartigianato Assimprese di Imola e del Territorio Bolognese. Un appuntamento realizzato grazie all’unione delle competenze degli esperti dei mercati esteri di UniCredit, che insieme hanno permesso la realizzazione degli incontri ai quali hanno preso parte numerosi imprenditori dell’area imolese.

 

Dopo i saluti iniziali di Amilcare Renzi, Segretario e direttore Confartigianato Assimprese; Marco Vinicio Zanella, Area Manager Provincia di Bologna UniCredit; sono seguiti gli interventi di Pietro Pasqualucci, Responsabile International Center - ZAO UniCredit Bank sul tema “Investire in Russia: lo scenario di business e il supporto di UniCredit alle imprese”; e di Raffaele Caldarone, Responsabile Desk Russia - NCTM Studio legale Associato, che ha illustrato le  principali tematiche legali nelle strategie di internazionalizzazione in Russia.

Al termine degli interventi, le aziende partecipanti hanno potuto approfondire i dettagli di loro interesse incontrando individualmente i relatori.


“Portiamo avanti con entusiasmo la realizzazione di eventi come questo Forum Russia – ha detto Marco Vinicio Zanella, Area Manager Provincia di Bologna UniCredit – per fornire un sostegno concreto e operativo agli imprenditori che già operano su mercati oltre confine o che vogliono ampliare il proprio business all’estero. La Russia in tal senso rappresenta un “trampolino di lancio” ideale e UniCredit, con la propria estesa rete di filiali, la professionalità e l’esperienza del proprio team, si pone come partner nel supporto allo sviluppo del business delle imprese italiane. Per le realtà produttive del territorio, in particolare, vogliamo aprire una porta d’accesso privilegiata per entrare in contatto con un mercato caratterizzato da un’economia dalle notevoli potenzialità. UniCredit ha nel suo DNA il supporto alle imprese interessate al business oltre confine che fa leva sugli International Centers, uffici specializzati nel business crossborder; con colleghi in grado di parlare molteplici lingue e con una conoscenza approfondita del mercato locale. Uno degli  International Center di UniCredit è attivo a Mosca e negli ultimi quattro anni ha visto crescere circa del 25% annuo i ricavi legati alla clientela corporate “italiana””. 


“Confartigianato Assimprese è un’organizzazione radicata nel territorio di tutta la provincia di Bologna – ha continuato Amilcare Renzi -. La dimensione metropolitana bolognese, ne siamo convinti da sempre, costituisce una grande opportunità per le relazioni internazionali. Il nostro scopo è proprio quello di essere un punto di riferimento nel creare relazioni importanti, nel dare cioè agli imprenditori la possibilità di espandere la loro attività attraverso contatti di qualità e, nel contempo, intendiamo accompagnarli in questa loro crescita con gli strumenti migliori per aumentare il loro business. In questa nostra visione abbiamo trovato in UniCredit un partner di grandissimo valore e di grandi potenzialità. Il mercato russo è interessante sia per le imprese già orientate all’export sia per le imprese in grado di fornire servizi di alta qualità a chi, dalla Russia, guarda al nostro territorio per fiere, investimenti, turismo”. 

 

La Russia è una delle dieci maggiori economie al mondo in termini dimensionali. In termini di PIL è oggi il terzo mercato emergente dopo Cina e Brasile. Costituisce oggi il crocevia di importanti processi di integrazione e una forte concentrazione di risorse finanziarie internazionali volte anche a favorire e supportare una nuova stagione industriale per gli attori locali, attraverso il trasferimento di know-how imprenditoriale italiano che da sempre ha caratterizzato l’evoluzione dei distretti industriali nella nostra regione. Quello russo si configura come un mercato con interessanti prospettive di crescita e una piattaforma strategica per l’area dell’est europeo.

L’export verso i mercati emergenti è diventata l’ancora di salvezza per molte aziende italiane, specie per quelle più dinamiche ed innovative. Già da qualche anno le note positive per l’economia italiana vengono proprio dalla performance delle nostre imprese sui mercati esteri 

L’export italiano in Russia ha ormai superato i 10 miliardi di euro e  rappresenta circa il 4-4.5% del totale importato dalla Russia e circa il 3% dell’export totale dell’Italia. Il segnale che ci giunge dai primi dati del 2013 è positivo trainato dai settori della meccanica strumentale (24% dell’export italiano) e dalla Moda (20%) 

 

Russia – Imola, qualche numero sui rapporti economici in essere

 

Per l’area di Imola e per il restante territorio della provincia di Bologna, la Russia rappresenta il quinto mercato di sbocco, con oltre 485 milioni di euro di esportazioni nel 2013. L’importanza della Federazione russa per le vendite estere delle imprese della provincia bolognese è aumentata rispetto al 2012: la crescita dell’export verso questa destinazione è stata infatti decisa (+17,1%) e superiore a quella registrata complessivamente per l’Emilia Romagna (+5,7%). I settori trainanti più rilevanti per il mercato russo sono quelli di elezione del territorio (meccanica e moda), ma anche il comparto della chimica (soprattutto pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e adesivi sintetici) e i prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (specie materiali da costruzione in terracotta). Si stima che per l’anno in corso le esportazioni di Imola e della provincia di Bologna cresceranno del +3,1%, con un ulteriore incremento rispetto all’aumento del +2,2% osservato tra il 2012 e il 2013. A differenza di quanto accade a livello regionale, la Russia non rientra tra i principali paesi di provenienza dei beni e servizi importati nella provincia di Bologna, Imola compresa, e infatti la bilancia commerciale risulta in attivo nel 2013, con un surplus stimato in crescita nell’anno corrente (+4,8%). [Fonte. Elaborazioni Territorial & Sectorial Intelligence UniCredit su dati ISTAT e Prometeia]

 

 

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

 

 

Giovedì 15 Maggio (ore 17.15) presso CNA Provinciale Modena individuare un modello condiviso tra studenti, scuola e imprese così da creare uno strumento davvero utile per rispondere a esigenze formative degli studenti -

 

Modena, 14 Maggio 2014 -

L’alternanza scuola-lavoro non sempre riesce a rispettare le aspettative degli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età e che consentirebbe loro di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di lavoro a quelli di studio. Talvolta, poi, diventa anche un problema per le imprese inserire questi studenti nel proprio processo produttivo nel modo più utile ad entrambi.

Del resto, non è casuale che – come ha rilevato una recente indagine svolta dal Censis, sei ragazzi su dieci che hanno conseguito il loro diploma in un istituto tecnico, abbiano poi trovato lavoro nella stessa in presa dove hanno svolto lo stage.

Una questione che CNA ha deciso di affrontare organizzando il secondo meeting scuola-lavoro (il primo si è tenuto nel 2012) in programma domani, giovedì 15 maggio alle ore 17.15 presso la sede Provinciale di CNA a Modena, in via Malavolti, 27.

L’iniziativa ha come obiettivo quello di individuare un modello condiviso tra studenti, scuola e imprese così da creare uno strumento davvero utile per rispondere a esigenze formative degli studenti.

Numerosi i relatori: infatti, è prevista la partecipazione, tra gli altri, di Cristina Ceretti (Assessore Formazione professionale e Mercato del lavoro, Provincia di Modena), Silvia Menabue (Dirigente Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna, Provincia di Modena) Claudio Medici (Vice-presidente, CNA Modena), Claudia Zagni (Responsabile Divisione Politiche Settoriali e del Lavoro, Cna Modena) oltre a dirigenti e operatori della scuola. 

L’iniziativa è aperta al pubblico.

 

(Fonte: L’Ufficio Stampa CNA MO)

 

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La presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi: "Favoriamo lo sviluppo e promuoviamo le nostre eccelenze" -

 

Parma, 14 maggio 2014 -

“Rafforzare la riconoscibilità, la reputazione e l’apprezzamento delle produzioni italiane di settore in Messico” e “favorire lo sviluppo di nuove opportunità di business per le imprese”: questi gli obiettivi, i risultati attesi, invece, sono “accrescere l’immagine di qualità del Made in Italy”, “favorire l’internazionalizzazione della filiera attraverso lo sviluppo e il rafforzamento dei contatti con operatori di settore” e “avviare e potenziare un centro servizi collettivo post vendita per i macchinari italiani”.

La presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna, ha presentato così “Mecamex”, il progetto interregionale per la diffusione della meccanica italiana in Messico che l’Emilia-Romagna ha promosso insieme a Piemonte, Veneto, ministero dello Sviluppo economico e Italian trade agency, in un convegno ieri nella Terza Torre di viale Aldo Moro, a Bologna.

“Il sostegno all’export e ai processi di internazionalizzazione dell’Emilia-Romagna quale attività regionale strategica e prioritaria, assieme al sostegno dei processi di innovazione, ci ha portato a definire recentemente due nuovi atti fondamentali di programmazione- spiega la presidente nel suo intervento-, il primo è la strategia detta S3, cioè Smart specialization strategy, e poggia sul ruolo cruciale della meccanica, che assieme ad agro-industria, abitare e costruire è alla base degli investimenti dei prossimi anni per oltre 500 milioni di euro grazie al cofinanziamento comunitario; il secondo è la nuova legge regionale per favorire l’attrazione degli investimenti internazionali e supportare i processi di internazionalizzazione attiva del nostro sistema produttivo, tecnologico, formativo e socio-sanitario”.

Al convegno ha partecipato anche Miguel Ruiz-Cabanas Izquierdo, l’ambasciatore messicano in Italia: “Il Messico è un paese importante e prossimo a profonde riforme strutturali, noi e l’Italia, e in particolare l’Emilia-Romagna, possiamo essere soci naturali, perché le nostre economie sono complementari- sostiene il diplomatico-, noi non chiediamo alle imprese di questi territori di abbandonarli con la delocalizzazione ma semmai di aprire una ulteriore opportunità produttiva e di internazionalizzazione in un paese che crede nelle piccole e medie imprese straniere, tanto da aver preparato per loro un apposito fondo da 500 milioni di euro”.

Il convegno è stata l’occasione per discutere non solo di meccanica ma anche di altre eccellenze regionali: la presidente Costi ha infatti proposto all’ambasciatore di “organizzare insieme la partecipazione a Expo”, dal momento che “l’Emilia-Romagna è luogo di eccellenza mondiale sul cibo, sul packaging e sull’impiantistica alimentare e la catena del freddo”. L’idea della Regione è quindi quella “un accordo strategico di collaborazione triennale centrato sulla co-organizzazione del World food forum, la realizzazione di incontri diretti fra imprese, centri di ricerca e università e visite alle principali realtà di eccellenza della regione”.


 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Come iscriversi all’albo fornitori? Un seminario della Camera di Commercio.

 

Reggio Emilia, 13 maggio 2014 -

 

Fra 18 mesi potrà essere una grande vetrina per le eccellenze reggiane e per giocare la carta dell’ospitalità e della ricettività, ma già oggi l’Expo 2015 può rappresentare una opportunità particolarmente importante per le imprese locali in termini di: fornitura di prodotti, servizi e lavoro; allestimento di padiglioni, trasporti e tanto altro che gravita attorno all’esposizione universale.

Proprio per rendere più concrete queste prospettive, la Camera di Commercio di Reggio Emilia ha programmato per mercoledì 14 maggio un seminario gratuito nell’ambito del quale saranno presentate alle imprese le modalità di iscrizione al Catalogo per i Fornitori Expo 2015. 

Si tratta di uno strumento telematico attraverso il quale le imprese possono presentarsi ai Paesi Espositori ad Expo 2015, proponendosi in tal modo per la gestione delle fasi di progettazione, costruzione ed allestimento del loro padiglione e, contemporaneamente, per organizzare la loro presenza all’esposizione universale. 

Al catalogo dei fornitori sono ammesse tutte le imprese iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio, disponibili a siglare il protocollo di legalità all’atto della sottoscrizione del contratto con i Paesi Espositori ad Expo e a rispettare le regole dell’esposizione. L’iscrizione al catalogo sarà poi accessibile anche ad alcune categorie di professionisti: tra questi, a breve, sono previsti gli architetti.

Al seminario della Camera di Commercio in programma mercoledì 14 maggio alle 15,00 nella Sala Convegni dell’ente (Piazza della Vittoria, 3) interverranno, tra gli altri, Andrea Bonilauri, Alice De Giovanni e Romina Rossini di Promos (l’azienda speciale della Camera di Commercio di Milano), ed esponenti di  Digicamere.

 

 

 

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

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Presentato oggi dalla Camera di Commercio e Unioncamere Emilia-Romagna lo studio di riferimento che illustra lo scenario economico provinciale. Valori congiunturali in contrazione, ma in modo meno intenso del 2012. Si inasprisce il credito, bene invece l’export. 

 

Parma, 13 maggio 2014 -

Nel 2014 l’economia parmense dovrebbe tornare a crescere, anche se debolmente. Secondo le previsioni di fine febbraio 2014 redatte da Prometeia e Unioncamere Emilia-Romagna, per il valore aggiunto della provincia di Parma si prospetta una crescita reale dell’1 per cento, leggermente più contenuta rispetto a quella prevista per la regione (+1,2 per cento). A trainare l’aumento saranno soprattutto le attività dell’industria in senso stretto (+1,4 per cento), mentre più sfumato appare il contributo dei servizi (+0,9 per cento). Per l’edilizia è atteso un timido aumento (+0,2 per cento), dopo sei anni caratterizzati da cali.

 

E’ con questa previsione di deboli segnali di ripresa che si apre il Rapporto annuale sull’economia parmense nel 2013, il più articolato lavoro di analisi economica dedicato a Parma e al suo territorio realizzato dalla Camera di Commercio in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna e presentato oggi in via Verdi dal Presidente dell’ente camerale Andrea Zanlari, da Giordana Olivieri dell’Ufficio studi, insieme a Guido Caselli e Matteo Beghelli, del Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica di Unioncamere Emilia-Romagna.

 

Con il titolo di questa giornata, “Conoscere il presente per progettare il futuro”, abbiamo voluto sottolineare il valore di un’informazione economica che diventa vero strumento di orientamento e di azione per l’imprenditore – ha spiegato Zanlari -. Disegnare la mappa su cui le aziende si devono muovere è fondamentale e solo con uno sguardo di sistema è possibile farlo. La Camera di Commercio di Parma in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna mette a disposizione un cruscotto informativo insostituibile per poter operare nel parmense con cognizione di causa. Entrando nel merito dei dati, appaiono alcuni segnali che lasciano sperare che siamo forse alla vigilia di una svolta. Anche nel 2013 l’export ha dato buoni risultati e forse nel 2014 queste risorse potranno dare una mano anche al mercato interno”.

 

Lo studio, raccolto in un volume distribuito durante la presentazione e disponibile in forma elettronica sul sito web della Camera di Commercio, è suddiviso in tre parti: nella prima, Guido Caselli propone un’analisi trasversale sul territorio parmense, individuando una proposta di priorità da sostenere per il rilancio economico; nella seconda, Matteo Beghelli si concentra sulle opportunità da cogliere nei mercati internazionali, tracciando uno scenario a livello generale e studiandone connessioni e implicazioni a livello locale; la terza, infine, entra nella parte statistico-descrittiva con le analisi che espongono la vera e propria fotografia dell’economia parmense nel 2013 e le previsioni 2014.

 

Ci sono alcuni filoni che abbiamo individuato e che Parma non dovrebbe lasciarsi scappare per accelerare l’uscita dalla recessione – ha detto Caselli – si tratta della propensione all’export, della valorizzazione delle filiere distintive, come l’agroalimentare, in chiave di marketing del territorio; infine dell’adozione di un approccio quasi scientifico al business, da ottenersi incrociando dati di più fonti e individuando in tal modo le migliori opportunità per evitare le inefficienze del metodo tentativo-errore”.

 

I SETTORI ECONOMICI, IN SINTESI

 

Nel 2013 l’economia parmense ha continuato a risentire di un quadro congiunturale recessivo, tuttavia la frenata è stata meno intensa rispetto al 2012. Il calo del valore aggiunto, in termini reali, dovrebbe attestarsi all’1,5 per cento (dato regionale: -1,1 per cento). Dal 2007 l’economia parmense è entrata in una fase caratterizzata da un mix di crescita più lenta e flessioni che hanno il loro culmine nel 2009 (-6,5 per cento), il più negativo degli ultimi vent’anni, assieme al 2002 (-6,2 per cento). La conclusione è che dopo l’attentato alle torri gemelle l’economia parmense ha sofferto maggiormente rispetto alla media regionale, con una capacità di generare reddito via via meno rilevante. Parma e il suo territorio rappresentano comunque ancora una delle economie tra le più solide del Paese in termini di ricchezza per abitante (è all’ottava posizione tra le 110 province italiane). A fronte di un calo, meno cospicuo del 2012, di tutti gli indicatori congiunturali in tutti i settori di riferimento, nel 2013 l’occupazione grazie alla CIG tiene e l’export continua a crescere, seppure un po’ meno che nell’anno precedente. Le imprese attive nel parmense diminuiscono invece, complessivamente, di oltre 350 unità e fanno sempre più fatica a ottenere credito. Il 2014 dovrebbe però vedere una leggera accelerazione degli affari che però non implicherà un immediato aumento dell’occupazione.

 

Agricoltura

L’agricoltura parmense ha chiuso il 2013 con un bilancio moderatamente negativo. Secondo le stime divulgate dall’Assessorato regionale all’agricoltura, nel 2013 il valore della produzione lorda vendibile valutato a prezzi correnti ha sfiorato i 503 milioni e mezzo di euro, con un calo dell’1,6 per cento nei confronti dell’importo dell’anno precedente. 

A causare il calo sono stati in particolare i risultati negativi nella produzione dei cereali (-27,3 per cento), soprattutto frumento tenero e granoturco. Nel comparto zootecnico, il latte vaccino (64 per cento della plv), ha replicato l’andamento del 2012 (+0,2 per cento) e lo stesso è avvenuto sostanzialmente per le carni suine (+1,0 per cento), mentre un po’ più ampio è apparso l’incremento di quelle bovine (+1,8 per cento). 

 

Industria

Nel 2013 la produzione delle piccole e medie imprese parmensi è diminuita mediamente del 2,8 per cento rispetto all’anno precedente, in misura meno accentuata rispetto alla flessione del 5,3 per cento rilevata nel 2012. Stessa sorte per il fatturato, che è apparso in calo del 2,4 per cento, anch’esso in termini più contenuti rispetto al 2012 (-4,4 per cento). Anche gli ordini sono diminuiti del 2 per cento, in modo meno accentuato rispetto al 2012 (-5,3 per cento).  

 

Edilizia

L’industria delle costruzioni parmense ha chiuso il 2013 con un bilancio pesantemente negativo. Il volume d’affari è diminuito del 9,9 per cento rispetto al 2012, in misura superiore rispetto a quanto avvenuto in regione (-5,6 per cento). Il perdurare della crisi si è riflesso sul ricorso alla Cassa integrazione guadagni che ha registrato un aumento delle ore autorizzate del 67,4 per cento. 

Secondo i dati dell’Agenzia delle entrate, nel 2013 le compravendite di immobili residenziali sono diminuite del 2,7 per cento rispetto al 2012, toccando il minimo degli ultimi dieci anni. Stessa tendenza, ma più accentuata, in regione (-7,0 per cento) e in Italia (-9,2 per cento).

 

Commercio

Nel 2013 il commercio interno parmense ha registrato una diminuzione media del valore delle vendite al dettaglio pari al 6,8 per cento (-5,7 per cento in regione), la più alta degli ultimi dieci anni. 

Le imprese del settore commerciale sono tuttavia cresciute leggermente (+0,6 per cento, +0,2 per cento in regione). Crescono i dettaglianti (+0,7 per cento), in particolare quelli specializzati in prodotti alimentari e tabacco (+4,1 per cento). Aumentano anche gli intermediari commerciali (+1,9 per cento). E’ continuata l’espansione delle forme meno tradizionali del commercio al dettaglio (commercio su internet, vendite a domicilio, distributori automatici, ecc.), i cui esercizi sono progressivamente saliti dai 147 di fine 2009 ai 204 di fine 2013. 

 

Artigianato manifatturiero

L’artigianato manifatturiero ha chiuso il 2013 nuovamente in recessione, ma in misura meno pesante rispetto all’anno precedente.  La produzione è diminuita del 3,9 per cento, consolidando la fase negativa in atto dal 2008, e un analogo andamento ha riguardato il fatturato, che ha accusato una flessione del 4 per cento. Cala in modo simile la domanda (-3,8 per cento). Le imprese attive sono diminuite del -4,1 per cento. 

 

Cooperazione

Le società cooperative passano da 591 unità nel 2012 a 576 unità l’anno successivo. La diminuzione non ha avuto riflessi negativi sull’occupazione, cresciuta anzi di oltre 200 unità.

 

OCCUPAZIONE

Le unità di lavoro totali calano dell’1,6 per cento rispetto al 2012. Questo indicatore misura il volume di lavoro effettivamente svolto, al di là del numero di occupati, Tutti i settori di attività, con l’unica eccezione dei servizi alla persona, hanno evidenziato diminuzioni. Nelle costruzioni il valore si contrae di un preoccupante 18,2 per cento. Non vi è stato tuttavia un corrispondente andamento dell’occupazione intesa come “teste”, che ha fatto registrare una sostanziale stabilità, -0,1 per cento (valore regionale: -1,6 per cento) grazie a un ricorso crescente alla Cassa integrazione guadagni. Aumenta di poco la “quota rosa” di lavoratori: nel 2013 nel parmense le donne impiegate crescono dello 0,2 per cento, a fronte di un dato regionale che è invece di -2,3%. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7,5 per cento, in aumento.

Lo scenario di moderata ripresa atteso per il 2014 non avrà effetti rilevanti sul mercato del lavoro.  Il numero di occupati dovrebbe diminuire dello 0,3 per cento, in piena sintonia con quanto previsto per la regione (-0,4 per cento), mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe arrivare ai massimi degli ultimi vent’anni (7,8 per cento), mantenendosi tuttavia al di sotto del livello prospettato per l’Emilia-Romagna (8,8 per cento).  Qualche timido miglioramento è invece atteso per le unità di lavoro (+0,4 per cento), poiché la ripresa produttiva, seppure debole, dovrebbe consentire un minore utilizzo della Cassa integrazione.

La CIG è cresciuta, secondo i dati Inps, del 29,5 per cento. Le ore autorizzate sono aumentate del 13,3 per cento, la CIG straordinaria del 6,7%, gli interventi in deroga superano i 2,7 milioni di ore (erano 1,7 milioni nel 2012).

 

EXPORT

Nel 2013 il valore delle esportazioni di merci della provincia di Parma è stato di circa 5 miliardi e 671 milioni di euro, vale a dire il 2,6 per cento in più rispetto all’anno precedente (stessa variazione in Emilia-Romagna), in rallentamento rispetto alla crescita del 3,4 per cento del 2012. 

Contribuisce alla frenata il basso risultato dei prodotti metalmeccanici (+1,6 per cento), mentre l’agroalimentare arriva a un ottimo +6,9 per cento (era +8,6 per cento nel 2012). I prodotti della moda hanno beneficiato di un mercato vivace (+11,5 per cento), mentre per la prima volta dal 2008 si è contratto l’export dell’industria farmaceutica (-4,8 per cento). 

Tra i mercati continentali di sbocco, l’Europa si è confermata al primo posto, con un’incidenza sul totale dell’export pari al 65,3 per cento (55,7 per cento verso UE). La Francia si è confermata il principale cliente (16,2 per cento del totale dell’export parmense). Seguono Asia e America con quote rispettivamente pari al 14,5 e 12,6 per cento, davanti ad Africa (5,9 per cento) e Oceania e altri territori (1,7 per cento). 

 

CREDITO

Il sistema bancario parmense nel 2013 ha ridotto ulteriormente la consistenza dei prestiti concessi, in linea con quanto avvenuto in regione e nel Paese. Gli impieghi “vivi” sono diminuiti dell’8,9 per cento, in peggioramento rispetto ai dodici mesi precedenti (-8,0 per cento).  Le sofferenze, pari a 1 miliardo e 155 milioni di euro, sono cresciute del 43,1 per cento rispetto a un anno prima, in forte accelerazione rispetto al trend riscontrato nei quattro trimestri precedenti (+24,6 per cento). 

I depositi sono ammontati a quasi 13 miliardi di euro, in crescita dell’11,8 per cento, più sostenuta rispetto a quanto registrato in Emilia-Romagna (+5,9 per cento) e Italia (+2,8 per cento). Stessa tendenza per la raccolta indiretta che è invece aumentata tendenzialmente a settembre del 7,6 per cento. 

 

SISTEMA IMPRESE

Nel Registro delle imprese figuravano a fine 2013 42mila 163 imprese attive, l’1,6 per cento in meno rispetto a un anno prima. Il saldo fra imprese iscritte e cessate, al netto delle cancellazioni d’ufficio, è apparso di -353 unità, in aumento rispetto al passivo di 125 imprese del 2012. I cali si sono concentrati nell’agricoltura e nell’industria, a fronte della moderata crescita evidenziata dal terziario. Le società di persone e le imprese individuali hanno perso ulteriore terreno, mentre è proseguito il cammino espansivo delle società di capitale (+0,8 per cento), soprattutto srl con unico socio, e del piccolo gruppo delle “altre forme societarie” (+7,5 per cento). 

 

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)

 

È in programma, per domani, a partire dalle 9,30 presso la sede di Confartigianato Assimprese Imola, il Forum Russia, organizzato da UniCredit con Confartigianato Assimprese Imola -


 

Parma, 13 maggio 2014 -

 

Domani, mercoledì 14 maggio, presso la sede di Confartigianato Assimprese Imola (viale Amendola 56/d – Imola),  a partire dalle 9,30, si terrà il Forum Russia.

Si tratta di un’iniziativa organizzata da UniCredit con Confartigianato Assimprese Imola e dedicato agli imprenditori del territorio.

In allegato il programma scaricabile

 

 

(Fonte: ufficio stampa Territorial Media Relation UniCredit)

 

Riduzioni fino al 2,5%. Parte dell’assegnazione anche per le garanzie sussidiarie. 

 

Reggio Emilia, 12 maggio 2014 -

 

Nuovo e rilevante intervento della Camera di Commercio per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese reggiane.

 

L’Ente camerale, infatti, mette in campo 1,2 milioni di euro da destinare ai Consorzi Fidi con due obiettivi precisi: rafforzare il quadro delle garanzie sussidiarie di cui le imprese hanno necessità nei rapporti con il sistema di credito e, prima ancora, abbattere i tassi d’interesse a carico delle stesse imprese, con interventi che consentono riduzioni del costo del denaro che vanno da 1 a 2,5 punti.

 “La cifra stanziata – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi è particolarmente rilevante anche per il 2014, perché altrettanto importanti sono le emergenze delle imprese sul fronte della liquidità e le esigenze riguardanti i nuovi investimenti”.

Proprio per questo – prosegue Landi – il nostro intervento si muove in equilibrio fra criticità presenti e prospettive di sviluppo, con risorse destinate sia ad abbattere i costi del credito a breve termine, sia a facilitare l’accesso e a contenere il costo del denaro per investimenti riguardanti, ad esempio, l’innovazione tecnologica, l’internazionalizzazione, le ristrutturazioni e l’acquisto di beni strumentali”.

Nell’ambito del regolamento camerale – che consentirà di ridurre di 1 punto il costo del denaro per tutte le imprese, con un ulteriore calo dello 0,5% per quelle femminili non di nuova costituzione -  una particolare attenzione viene riservata alle nuove imprese (l’abbattimento dei tassi giunge a 1,5 punti), con un ulteriore e specifico impegno a favore di quelle giovanili, femminili e delle imprese sociali, per le quali la riduzione del costo del denaro si spinge sino a 2,5 punti.

Analoga attenzione è riservata alle aziende in difficoltà operanti in montagna (anche in questo caso si parla di 2,5 punti in meno sul costo del denaro) e a quelle danneggiate dal terremoto del 2012, per le quali è prevista la riduzione di 2 punti dei tassi di interesse su finanziamenti compresi entro i 200.000 euro.

Il 15% delle risorse è poi destinato in modo specifico al comparto agricolo, con l’abbattimento di 2 punti del costo del denaro.

L’intervento – osserva Landi - interessa tutti i comparti e tutte le tipologie d’impresa e comprende non solo un’ampia gamma di azioni finalizzate agli investimenti e al superamento delle esigenze di liquidità, ma anche quelle orientate al consolidamento delle aziende sul versante della capitalizzazione”.

Per l’accesso ai contributi camerali, le domande vanno presentate dalle imprese direttamente ai Confidi, ai quali sono stati comunicati modi e tempi dell’intervento.

 

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.re.camcom.gov.it

 

 

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia
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