Il Presidente Dallari: "Nel 2014 a Reggio pressione fiscale al 60%. In queste condizioni artigiani e pmi non possono ripartire" -
Reggio Emilia, 16 maggio 2014 -
Come sarà nel 2014 il peso complessivo del fisco (il Total Tax Rate) sulle piccole e medie imprese e sugli artigiani? Il Centro Studi CNA lo ha misurato e quantificato, andando a controllare, una per una, 112 città italiane, cioè tutti i capoluoghi di Provincia e di Regione. Il risultato di questo lavoro capillare è il primo "Osservatorio permanente sulla tassazione di artigiani e piccole e medie imprese in 112 Comuni d'Italia".
L'Osservatorio, presentato a Roma in occasione del convegno "Comune che vai tassa che trovi", raccoglie tutti i dati fiscali del 2011, del 2012 e del 2013, comparati con le previsioni di quello che succederà nel 2014. Il dato medio della pressione fiscale complessiva in Italia nel 2014 attesta un 63,1%. I dati provinciali collocano Reggio Emilia all'88° posto della classifica con una media del 60% (-0,4% rispetto al 2013).
Per quanto riguarda il Tax Free Day, ovvero fin dove arriva in dodici mesi la mano del fisco sulle pmi, a Reggio si lavora fino all'8 agosto solo per poter pagare le imposte, ben 12 giorni in più rispetto al 2011. Una bella differenza rispetto alle prime in classifica Cuneo e Carbonia dove il fisco si ferma rispettivamente al 25 e al 26 luglio.
Triste risultato anche per il reddito disponibile che resta alle imprese dopo aver pagato le tasse: tenendo a riferimento come modello un'impresa manifatturiera individuale, con un laboratorio di 350 mq, un negozio di 175 mq, 5 dipendenti, un fatturato di 430mila euro/anno e un reddito d'impresa di 50mila euro/anno, l'Osservatorio CNA ha collocato Reggio Emilia al 26° posto con soli 19.982 euro su 50mila con una variazione rispetto al 2011 di 1.663euro (-7.7%).
"Una fotografia dell'economia reggiana non certo confortante – sottolinea il presidente provinciale CNA Nunzio Dallari – ma che non si attesta su livelli drammatici. In regione siamo la provincia che tratta fiscalmente meglio artigiani e pmi, eppure quel 60% di pressione fiscale è davvero troppo alto per poter pensare a una ripresa economica. Governo e amministrazioni comunali devono impegnarsi per ridurre il carico fiscale a livelli accettabili per permettere nuove assunzioni e investimenti".
CNA non si limita a osservare e analizzare la situazione economica italiana e sulla base dei dati raccolti avanza 8 proposte su fisco, artigiani e pmi:
attivare un fondo unico (con entrate provenienti da lotta all'evasione, riduzione della spesa pubblica e risistemazione delle tax-expenditures) che per ridurre la pressione fiscale su imprese e lavoro;
rivedere la tassazione Irpef riducendo l'aliquota all'aumentare del reddito dichiarato;
aumentare la franchigia dall'imposizione Irap a 25mila euro;
rivedere i criteri per l'attribuzione dei valori catastali degli immobili;
ridurre il peso dell'Imu sugli immobili strumentali d'impresa destinati ad attività produttive;
rendere deducibile l'Imu dal reddito d'impresa e dall'Irap;
rendere obbligatorie tariffe Tari commisurate a quantità e qualità dei rifiuti effettivamente prodotti e conferiti in discarica;
semplificare e ridurre gli adempimenti burocratici sia a livello centrale che locale.
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)