Rete Imprese: "Serve interpretazione autentica e corretta della norma che porta a due anni la durata dei finanziamenti per il pagamento delle imposte". "I parlamentari si attivino il prima possibile. L'ABI deve intervenire, affinché le banche sospendano quanto prima l'invio di lettere che invitano gli imprenditori a regolarizzarsi" -
Modena, 3 giugno 2014 -
Imprenditori della zona colpita dal terremoto invitati ad andare in banca per rinegoziare il piano di restituzione delle rate dei mutui accesi per il pagamento delle tasse: "Semplicemente inammissibile", dichiara RETE Imprese Italia Modena, a cui aderiscono Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Confartigianato e CNA. "L'articolo 3 bis del dl 4/2014, che inserisce la proroga di due anni nella restituzione del prestito acceso presso le banche per il pagamento delle tasse e dei contributi da parte dell'aziende colpite dal sisma – continua RETE - viene interpretato da parte di alcuni istituti di credito come una semplice diluizione in un maggior numero di rate della somma da restituire. Ragione per cui, ad alcuni imprenditori della zona del cratere, è già arrivata la richiesta di rivolgersi con celerità alla banca per la rinegoziazione del piano di restituzione, con la scadenza per la prima rata fissata a giugno 2014."
"Visto e considerato dunque che – tiene ad evidenziare RETE Modena - di fronte agli atti intrapresi da parte di alcuni istituti di credito, non solo c'è il rischio quanto la seria possibilità di penalizzare ulteriormente le imprese che stanno solo ora e con fatica risollevandosi, chiediamo ai parlamentari di attivarsi immediatamente per ottenere la corretta ed autentica interpretazione della norma che di fatto ha portato a due anni la durata dei finanziamenti per il pagamento delle imposte per le imprese colpite dal sisma. E che quindi, la prima rata sia effettivamente fissata a partire dal 30 giugno 2015 in coerenza col provvedimento. Ci rivolgiamo inoltre alla Regione Emilia Romagna perché si attivi con la massima urgenza a tal senso ma anche pure e soprattutto nei confronti dell'ABI, affinché sia sospeso l'accordo siglato lunedì scorso 25 maggio 2014, in quanto a nostro avviso illegittimo e del tutto stravolgente la volontà del legislatore. Siano inoltre a chiedere e anche in questo caso con la massima urgenza, all'ABI di sollecitare gli istituti di credito affinché sospendano l'invio delle lettere in cui si invitano gli imprenditori terremotati alla ricontrattazione dei mutui relativi ai finanziamenti delle imposte sospese causa sisma."
"Oltre il 70% delle imprese della zona del cratere – ricorda RETE - al 30 giungo 2014 non avrà ancora ottenuto un solo euro di risarcimento per i danni subiti, considerata in primo luogo la lunghezza delle procedure Sfinge così come dell'appesantimento burocratico di tutto l'apparato risarcitorio. Quello sotto agli occhi di tutti, e qui lo sottolineiamo, è che risultano ancora fortemente esposte finanziariamente. Pur di non gettare la spugna e mantenere il lavoro hanno dovuto fare sforzi inauditi oltre che leva solamente sulle proprie risorse e non può essere che adesso vangano intimate di regolarizzarsi con le tasse sulla base di un'interpretazione data da ABI", conclude RETE.
(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese MO)