Nonantola, 25 luglio 2013 -
Al termine di un incontro incentrato sull’analisi del bilancio del Comune di Nonantola, approvato lo scorso 18 luglio, i presidenti locali delle quattro associazioni che fanno riferimento a Rete Imprese Italia - Ivano Sighinolfi per Cna, Mauro Bastoni di Confesercenti, Stefano Censi per Lapam e Luca Prandini di Confcommercio – denunciano il grave impatto che anche a Nonantola sarà determinato dalle elevate aliquote di IMU e TARES.
“Riteniamo insostenibile – scrivono i quattro presidenti, a nome delle rispettive associazioni – che agli immobili dove le imprese svolgono la loro attività venga applicata l’aliquota del 10 per mille. Il momento difficile che l’economia sta attraversando impone alle pubbliche amministrazioni il dovere di ascoltare e sostenere le imprese stesse: a nostro giudizio l’applicazione dell’aliquota massima possibile non evidenzia certo questo sostegno. Secondo noi questi immobili dovrebbero essere trattati alla stessa stregua di un’abitazione principale, e se non è possibile, almeno con l’applicazione di un’aliquota fortemente agevolata. Quanto alla TARES, le associazioni hanno ribadito “la necessità di non applicare la soprattassa prevista fino a 0,10 €/mq” e hanno nuovamente chiesto al Comune di “confermare tutte le agevolazioni già previste”. Anche perché, secondo le quattro associazioni, è incomprensibile, oltre che iniquo, l’aumento dell’imposta sui rifiuti, dal momento che la produzione di questi ultimi da parte delle imprese è in calo, come certifica la diminuzione del Pil.
Infine, i presidenti hanno rinnovato all’Amministrazione anche la richiesta di “destinare al sostegno delle imprese tutte le risorse reperite attraverso la lotta all’evasione fiscale, studiando assieme alle associazioni i sistemi migliori per ridistribuirle”.
Assieme alle urgenti richieste, è giunta dalle quattro associazioni anche una nota di merito per il Comune di Nonantola, effettivamente capace di onorare entro 60 giorni gli impegni economici presi con i propri fornitori. “Un comportamento senz’altro virtuoso – sottolineano i quattro presidenti – che però coinvolge solo le imprese fornitrici del comune, mentre sono tutte le aziende, indistintamente, a finire del tritacarne Imu-Tares”.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)