Solo negli ultimi due anni oltre 300 giovani e probabili altri 252 posti con i prossimi bandi. Il punto su questa bella opportunità per i ragazzi (e non solo) alla prima Assemblea provinciale. Sono intervenuti, con le loro testimonianze, anche diversi ragazzi impegnati nei vari progetti. -
Reggio Emilia, 4 dicembre 2015 -
Si è tenuta martedì, promossa dal Coordinamento provinciale Enti Servizio civile (Copresc) di Reggio Emilia, la prima Assemblea provinciale del Servizio civile. Oltre a fare il punto della situazione sui progetti di servizio civile volontario in svolgimento presso gli enti, pubblici e privati, reggiani, l'Assemblea ha avuto lo scopo di informare i volontari sulle forme di rappresentanza che il sistema del Servizio civile offre a livello nazionale e regionale, a partire dalla possibilità di eleggere rappresentanti dei giovani in servizio civile. Attraverso le Consulte regionali e quella nazionali, i rappresentanti potranno diventare interlocutori delle istituzioni competenti (Regione Emilia-Romagna e Dipartimento nazionale per il Servizio civile), avanzando proposte sui temi del servizio civile agli enti, che saranno così tenuti a prendere in considerazione anche il punto di vista dei giovani (le elezioni a livello regionale si terranno a Bologna nei primi mesi del prossimo anno).
"Per la prima volta ho avuto l'onore di presiedere l'Assemblea provinciale del Servizio civile che abbiamo deciso di tenere nella Sala del Consiglio provinciale a Palazzo Allende, un luogo istituzionale proprio per dare maggiore valore a questo incontro che ha registrato un'ottima partecipazione, con circa 60 persone tra civilisti ed enti aderenti al Coordinamento", spiega la presidente del Copresc, Ilenia Malavasi. Con lei, in Assemblea, erano presenti anche i consiglieri del Copresc Massimo Becchi (Arci) , Lauro Menozzi (associazione Pro.Di.Gio) e Isacco Rinaldi (Caritas), nonché i referenti del Servizio civile di numerosi enti associati come i Comuni di Cavriago, Novellara, Reggio Emilia e Scandiano, la cooperativa San Gaetano, il Coordinamento della Protezione Civile di Reggio Emilia e l'Associazione Papa Giovanni XXIII.
Ad oggi sono ben 42 gli enti associati al Copresc di Reggio Emilia che, tra il 2014 e il 2015, hanno gestito oltre 300 posti tra servizio civile regionale e nazionale. "Il nostro territorio si è candidato su bandi, ancora non approvati, per ulteriori 252 posti, a conferma di come questa attività sia diventata sempre più rilevante sia dal punto di vista organizzativo sia per le ricadute positive per il nostro territorio e per i nostri ragazzi", sottolinea la presidente Malavasi, esprimendo il proprio ringraziamento "a tutti coloro che hanno contribuito a questo bel risultato".
Sono intervenuti, con le loro testimonianze, anche diversi ragazzi impegnati nei vari progetti: Luisa La Croce e Silvana Kalaj (in servizio presso l'istituto scolastico Scaruffi-Levi-Tricolore in un'attività di dopo-scuola e mediazione interculturale tra alunni italiani e stranieri), Paola Mazza Paola, Nicolò Bottazzi e Daniel Troisi (associazione Papa Giovanni XXIII°, impegnati in ambito assistenziale nella lotta alla dipendenza patologica dal gioco d'azzardo per utenti assistiti in strutture residenziali di età compresa tra i 18 e i 60 anni), Gabriele Mammi e Marco Colombo (Fondazione Mondinsieme di Reggio per un progetto educativo legato al tema delle seconde generazioni), Martina Ligabue e Esraa Ahmed Mahdy (gruppi di lettura ad alta voce nei reparti e prestito libri ai degenti dell'arcispedale Santa Maria Nuova), Fabiana Montanari e Siriana Potenza (impegnati per il Comune in attività di progettazione e consulenza educativa e attività alla biblioteca "Panizzi"), Letizia Violi e Filippo Zanichelli (analogo servizio, ma al Centro culturale comunale "Multiplo" di Cavriago).
"Tutti i ragazzi civilisti hanno messo in evidenza quanto sia importante per loro questa esperienza, anche come opportunità orientativa e formativa rispetto ai futuri sbocchi occupazionali – conclude la presidente Malavasi - La cosa più importante è che questi giovani sviluppano la consapevolezza di essere parte di una comunità di cui imparano a diventare una risorsa. Mi auguro quindi che altri enti si avvicinino al Copresc, utilizzando di più il servizio civile volontario che rappresenta davvero una bella opportunità".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)