Tono deciso, diretto, anche un po' emozionato, il discorso della neopresidente del Consiglio Giorgia Meloni, e ben definito sulla rotta euroatlantica.
Dobbiamo avere la capacità e il coraggio di mettere in discussione la “narrazione dominante” e di ricreare un mondo di confronto culturale, senza emarginare o mettere alla pubblica gogna, chi prova ad allargare il ragionamento, oltre il dispotismo del “pensiero unico”.
“Sorella d’Italia” - Auguriamo alla Giorgia nazionale maggior fortuna della ex collega d’oltremanica, Liz Truss, già a casa dopo soli 44 giorni di premieranno. Quella che voleva emulare la Lady du Ferro, Margaret Hilda Thatcher, è durata come una bolla di sapone, senza aver fatto divertire nessuno. Ma Giorgia Meloni, almeno sino a oggi, ha dimostrato forza e determinazione, auspicando che con medesima forza e determinazione prenda per mano l’Italia e la porti fuori dalla crisi sociale.
Gli americani cominciano a preoccuparsi delle libere iniziative di Kiev. Dopo l’attentato alla Dugina, dopo che il 70% delle armi mandate in Ucraina sono “sparite” e infine dopo l’attentato al ponte caro a Putin, Biden, prossimo alla prova del “medio termine”, manda segnali di “pace” o di preoccupazione. Rischio di terrorismo internazionale.
“La Federazione Russa, pur non essendo il Paese più grande che produce petrolio, è, però, il più grande esportatore, superando perfino l'Arabia Saudita. Ora, con le sanzioni petrolifere a Mosca, i prezzi sono saliti alle stelle, passando da circa $ 75 al barile all'inizio dell'anno fino a oltre $ 110 oggi.
“Questi nostri splendidi alleati” continuano a dar prova della ferma politica di “Dis”Unione Europea. Tutti a criticare Viktor Orbán, il premier ungherese, e poi in molti suoi colleghi a comportarsi come lui, in difesa degli interessi della propria nazione. Tutti come Orbàn?
In attesa di conoscere chi, tra Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg [1] e Volodymyr Zelens'kyj, verrà insignito del Nobel per la Pace, e prima che il conflitto in Ucraina si estenda a tutto il mondo occidentale, proviamo un po’ a vedere a chi giova l’interruzione del flusso di gas e, intanto che ci siamo, proviamo a vedere la guerra dal lato economico. Qualche sorpresa interessante che, seppur nota, non viene rimarcata e resa “di pubblico dominio”.
Di Daniele Trabucco Belluno, 2 ottobre 2022 - Che cosa ha deciso il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea, riunitosi a Bruxelles, per fronteggiare la crisi energetica?
Il voto contrario del Parlamento tedesco di ieri sull’invio di nuove armi al governo ucraino, segna un primo segnale di cambiamento di pensiero, sul conflitto tra Russia e Ucraina.