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Bologna, 31 ottobre 2013
 
Nell'ambito di un programma di visite alle realtà del mondo imprenditoriale dell'Emilia-Romagna che da Rimini a Piacenza si contraddistinguono per innovatività, capacità di impresa e livelli occupazionali, la presidente dell'Assemblea legislativa, Palma Costi, nella giornata di ieri ha fatto tappa per una visita al polo logistico di Castel San Giovanni (Pc).
Localizzato a poche centinaia di metri dal casello autostradale sulla A21, con una estensione di 750 mila metri quadrati, 325 mila dei quali a superficie coperta, il polo logistico di Castel San Giovanni è uno dei maggiori in Italia e dispone anche di un raccordo ferroviario. Attivo da circa 10 anni, sono vari i marchi leader che hanno insediato le loro attività nel distretto che dista una settantina di chilometri dal centro di Milano. Tra questi Amazon, colosso mondiale delle vendite on line. Nel 2011 Amazon Logistica Italia ha stabilito nel polo piacentino la sede del suo quartiere generale per la distribuzione e ora sta raddoppiando la superficie delle strutture a sua disposizione per complessivi ulteriori 60 mila metri quadri. Molti altri gruppi prestigiosi hanno posto radici nel polo tecnologico di Castel San Giovanni, tra questi il gruppo di cui fa parte il noto marchio Moncler che vi movimenta circa 5 milioni di capi spediti, dopo un rigido controllo di qualità, in tutti i negozi del globo. L'andamento dell'occupazione, con picchi stagionali a seconda dei prodotti movimentati, coinvolge complessivamente circa 2 mila lavoratori all'anno.
"Dopo le visite a interessanti realtà imprenditoriali nelle province di Modena, Reggio Emilia e Parma – ha detto la presidente Costi – è un piacere riscontrare, anche qui nel piacentino, tante eccellenze che caratterizzano il tessuto produttivo di questa nostra regione. L'impegno che avevo preso, all'atto del mio insediamento, di visitare i territori per portarvi l'istituzione che rappresento, territori dove operano le imprese, è davvero ricco di soddisfazioni. Accanto alle difficoltà di un Paese in crisi, ci sono tanti casi esemplari di successo. Dà sollievo riscontrare l'operosità di così numerose realtà che incidono positivamente nel tessuto economico e occupazionale della regione e nazionale. E riscontrare tanti investimenti anche da parte di importanti investitori stranieri. Questo, credo, anche grazie alle sinergie attivate con tanti amministratori locali capaci".
Ad accompagnare la presidente, Carlo Giovanni Capelli, sindaco, al secondo mandato, di Castel San Giovanni, terzo comune della Provincia piacentina per numero di abitanti (con circa 14 mila residenti) distante solo una quarantina di chilometri dal capoluogo lombardo. Palma Costi ha incontrato Fabrizio Bertola e Antonio Schinardi, ideatori e realizzatori del polo, oggi gestito da Engineering 2K, e si è quindi recata a visitare la sede di Amazon dove è stata accolta da Stefano Perego, General Manager Amazon Logistica Italia. La presidente ha poi incontrato Claudio Cantarelli, direttore della logistica della Moncler group, con il quale ha visitato le strutture che supportano a livello mondiale la movimentazione delle materie prime e i prodotti finiti del noto marchio di abbigliamento.
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 30 ottobre 2013
 
La Regione Emilia-Romagna è pronta per "ampliare l'offerta, anche attraverso il concorso di soggetti privati, di abitazioni in locazione permanente" destinate all'edilizia pubblica, a "privilegiare i promotori di interventi di riqualificazione" ma non a discapito dei "promotori di nuovi insediamenti", perché il rischio sarebbe quello di "affossare definitivamente il mercato dell'edilizia e creare nuovi disoccupati".
A dirlo è l'assessore all'Edilizia, Gian Carlo Muzzarelli, durante la seduta della commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Damiano Zoffoli, dedicata all'esame dell'articolato del progetto di legge della Giunta di modifica alla "Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo": l'emendameno di Gian Guido Naldi (Sel-Verdi) che proponeva questa novità è stato quindi approvato solo in parte, rimuovendo il riferimento ai "nuovi insediamenti". Secondo Naldi, "in Emilia-Romagna ci sono almeno 40.000 appartamenti nuovi invenduti, e secondo alcuni anche molti di più, il loro passaggio al sistema Erp ed Ers sarebbe già una grande apertura ai costruttori, probabilmente ne salverebbe molti dal fallimento, non vedo la necessità di costruirne di nuovi".
Ma per l'assessore "è impensabile di bloccare i nuovi insediamenti già programmati, rischiamo di fare a pezzi una programmazione già effettuata senza completarla, vogliamo rispondere sia ai bisogni abitativi che a quelli del mercato- ribatte-, senza contare che i Psc hanno un valore e un titolo che non si possono cambiare dal nulla".
Il consigliere Giovanni Favia (M5s) si schiera dalla parte di Naldi, ricordando che "non si può sostenere l'occupazione con gli stessi metodi con cui si sosteneva trent'anni fa, altro cemento non serve a nessuno e sicuramente non coincide con le promesse di difesa del suolo che fa la Giunta". Paola Marani (Pd) difende le ragioni dell'esecutivo regionale perché "l'emendamento è ambiguo, dal momento che finirebbe per impedire la riqualificazione tramite nuova costruzione".
L'esame dell'articolato è poi proseguito con l'approvazione di dodici dei trentasei articoli che compono il testo di legge, comprensivi di quattro emendamenti a firma del relatore del progetto di legge, Mario Mazzotti (Pd), tra cui due depositati oggi oltre a quelli già presentati nel corso della precedente seduta della commissione. Durante il dibattito sono intervenuti più volte i consiglieri Favia, chiedendo chiarimenti sui fondi per le garanzie per i mutui, sulle organizzazioni sindacali coinvolte nei tavoli regionali e sulla gestione dell'Acer, e la consigliera Silvia Noè (Udc), per rassicurazioni sulle competenze d'attuazione della legge e sulla conciliazione tra incentivi all'auto-recupero e standard energetici e antisismici.
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Crisi Electrolux: il presidente Vasco Errani e l'assessore Muzzarelli esprimono "preoccupazione" ...
Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia
Cinque appuntamenti teatrali : spettacoli, dimostrazioni di lavoro, prove aperte, tutti realizzati con detenuti delle carceri dell'Emilia-Romagna.
 
Bologna, 25 ottobre 2013
 
E' il Cartellone di Teatro Carcere, che fa parte della terza edizione delle "Stanze di teatro in carcere". Tre spettacoli andranno in scena all'interno delle case circondariali (Bologna, Ferrara, Reggio Emilia), due all'esterno (al Teatro dei segni di Modena e alla Fabbrica delle Candele di Forlì). Dietro al Cartellone – realizzato, come l'intero progetto delle "Stanze", dal Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, con il sostegno della Regione (30mila euro l'anno, a partire dal 2011) – c'è la partecipazione di un'ampia rete di soggetti. Collaborano, infatti, le case circondariali di Bologna, Ferrara, Forlì, Reggio Emilia, la casa di reclusione di Castelfranco Emilia e gli istituti penitenziari di Parma; ci sono i patrocini del Prap (Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria) Emilia-Romagna e del Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna. Il Cartellone è realizzato inoltre con la collaborazione di Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione ATER Formazione, l'Osservatorio dello Spettacolo della Regione, il Centro servizi volontariato di Ferrara, la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, l'Istituzione Gian Franco Minguzzi (Provincia di Bologna).
"E' un appuntamento ormai annuale – ha commentato l'assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi, presentando il programma – : vuol dire che si confermano iniziative non più estemporanee, e si consolidano esperienze importanti. Quest'anno inoltre – ha aggiunto l'assessore – il teatro torna fuori dal carcere, e infatti alcune rappresentazioni del Cartellone vengono fatte al di fuori delle case circondariali. Questo garantisce una maggiore diffusione dell'iniziativa tra le gente, e una maggiore opportunità di capire come il carcere possa essere realmente anche 'altro'".
Per l'assessore Massimo Mezzetti (Cultura), il teatro in carcere "è una di quelle 'buone pratiche' adottate in sinergia tra assessorati. Per troppo tempo la cultura è stata relegata a un campo circoscritto, come se non avesse attinenza con altri settori, come il sociale. Così non è". Mezzetti ha sottolineato inoltre l'importanza dell'esperienza artistica in carcere "non solo in un'ottica educativa-formativa, utile per un eventuale reinserimento socio-lavorativo, ma come avvio per le persone detenute della ricerca di sé, di ricostruzione della propria personalità".
 
 
Teatro Nucleo rid
 
Il protocollo d'intesa per il teatro in carcere
Il teatro in carcere come opportunità di cambiamento per i detenuti-attori e come mutamento delle modalità relazionali di chi vive l'esperienza del carcere. E' del 2011 la firma del protocollo d'intesa tra la Regione Emilia-Romagna (assessorati alla Cultura e alle Politiche sociali), il Prap e il Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, associazione di promozione sociale composta oggi da sette realtà che operano con progetti di teatro nelle carceri dell'Emilia-Romagna. Tra gli obiettivi del protocollo, lo sviluppo di programmi per il recupero e il reinserimento sociale dei cittadini in esecuzione di pena e dei dimessi dal carcere, la valorizzazione del teatro come strumento di conoscenza e crescita personale nelle realtà del carcere, la creazione di opportunità lavorative per i soggetti in esecuzione di pena.
Ogni anno in Emilia-Romagna vengono coinvolte dalle 150 alle 180 persone ristrette in progetti teatrali. Per "Stanze di teatro in carcere" 2012 sono state coinvolte 110 persone. I laboratori teatrali sono attivi in tutte le carceri della regione con modalità diverse, ma solo in 7 istituti su 10 ci sono gruppi teatrali/associazioni associate al Coordinamento Teatro Carcere. Fanno parte del Coordinamento Con...tatto (associazione di volontariato di Forlì), la cooperativa sociale reggiana Giolli, l'associazione di promozione sociale bolognese Gruppo Elettrogeno, la cooperativa sociale Le Mani Parlanti di Parma, il Teatro dei Venti (associazione di promozione sociale di Modena/Castelfranco Emilia), la cooperativa sociale bolognese Teatro del Pratello e la cooperativa Teatro Nucleo (Ferrara).
 
"Stanze di teatro in carcere": il progetto
Con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, il Coordinamento realizza da tre anni un progetto dal titolo "Stanze di teatro in carcere", con l'obiettivo di consolidare, sostenere, promuovere le esperienze di teatro carcere e costruire una rete tra i soggetti che vi operano. Con la terza edizione del progetto, nel 2013, le "stanze" del carcere abitate dal teatro diventano così concretamente i luoghi dove accogliere e guidare il pubblico del Cartellone. Un'inedita "rassegna" di spettacoli, studi, prove aperte, dimostrazioni di lavoro che si snoda fra le carceri della regione mettendo al centro l'esperienza di avvicinamento e conoscenza dello spettatore. Appuntamenti che rappresentano gli esiti più o meno formalizzati delle attività laboratoriali portate avanti dai soci del Coordinamento, con metodologie e approcci artistici differenti che spaziano dalla drammaturgia d'attore al teatro di figura, dal teatro partecipativo alla scrittura creativa.
 
Teatro dei Venti rid
 
Il Cartellone di Teatro Carcere: programma
 
Mercoledì 30 ottobre ore 14.30
Bologna - casa circondariale, via del Gomito 2
Teatro del Pratello
LA VERITÀ SALVATA DA UNA MENZOGNA
prova aperta
scena e drammaturgia di Paolo Billi
studio a cura di Filippo Milani, Elvio Pereira De Assunçao
immagini di scena di Sandro Capatti
con i detenuti della sezione penale
e con Francesca Pedone, Susanna Accornero, Gilda Giamannossi
 
Lunedì 4 novembre ore 13
Ferrara - casa circondariale, via Arginone 327
Teatro Nucleo/Laboratorio teatrale Casa circondariale di Ferrara
diretto da Horacio Czertok
HARDCORE
regia di Andrea Amaducci
con i detenuti della sezione penale
 
Mercoledì 6 novembre ore 21
Modena - Teatro dei Segni, via San Giovanni Bosco 150
Teatro dei Venti
SETTE CONTRO TEBE
regia di Stefano Tè
con gli attori detenuti della casa di reclusione di Castelfranco Emilia
 
Giovedì 7 novembre ore 14
Reggio Emilia - Casa Circondariale, via Luigi Settembrini 8
Cooperativa Giolli
PROVA APERTA
diretta da Roberto Mazzini
con gli attori detenuti e Elisa Godani, Valeria Bottazzi
 
Sabato 16 novembre ore 15
Forlì - La Fabbrica delle Candele, piazzetta Conserva Corbizzi 3
Associazione Con...tatto
A OCCHI SBARRATI (LA CITTÀ INVISIBILE ALLO SPECCHIO)
sintesi degli ultimi quattro anni di laboratorio presso la Casa circondariale di Forlì con proiezioni, letture di racconti scritti dai detenuti e interviste ai detenuti che hanno partecipato alle attività.
 
Gli spettacoli hanno modalità di accesso diverse: per informazioni, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Oltre al cartellone degli spettacoli, il programma "Stanze di teatro in carcere" 2013 prevede un calendario di presentazioni del volume Mappe ristrette (edizioni Titivillus, 2013) che inaugura la collana Quaderni di teatro carcere. La pubblicazione raccoglie i materiali prodotti nell'ambito delle "Stanze di teatro in carcere" 2011 e 2012. Dopo le prime uscite a Parma, Modena e Ferrara, altre presentazioni sono previste a Bologna (lunedì 11 novembre ore 18 - Librerie.Coop Zanichelli, piazza Galvani 1/h) e a Forlì (sabato 16 novembre ore 18 - La Fabbrica delle Candele, piazzetta Conserva Corbizzi 3).
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 25 ottobre 2013
 
Fare chiarezza sulla cessione En.Cor Srl, la società attiva nel campo delle fonti rinnovabili e dell'innovazione tecnologica, "costituita nel 2007 per volontà del Comune di Correggio (Re) e ceduta nel luglio 2013" ad un impresa privata straniera.

È quanto chiede Fabio Filippi (Pdl) in un'interrogazione alla Giunta regionale nella quale ricorda che En.Cor, "con un passivo già nel 2007 di 37.000.000 di euro", sarebbe stata venduta "per la cifra simbolica di 2.200 euro (2.000 corrispondono al capitale sociale), a fronte di un valore complessivo tra immobili, terreni e attrezzature varie stimato in 5.000.000 di euro, denuncia attualmente debiti bancari per 28.100.000 euro".

Filippi chiede pertanto se, come dichiarato dall'amministrazione comunale di Correggio, l'azienda acquirente abbia provveduto ad appianare i debiti accumulati dalla società nella fase in cui la gestione era pubblica e in che cosa siano consistite le "scelte sbagliate attuate dalla vecchia gestione pubblica di En.Cor, che hanno portato al un buco di bilancio pari a 28 milioni di euro". L'esponente del Pdl inoltre ricorda le rivendicazioni del comitato di cittadini "Correggio Via la Nebbia", costituitosi - riferisce – "con l'obiettivo di fare luce sulla vicenda En.Cor e chiedere maggiore trasparenza al Comune sui piani, sugli impegni e sulle attività attinenti alla produzione di energia". In proposito, Filippi vuole quindi sapere "i motivi che hanno indotto la gestione pubblica En.Cor alla non sufficiente trasparenza con la cittadinanza e se, come avrebbe lasciato intendere il sindaco di Correggio, vi siano state ingerenze politiche, per interessi privatistici, nella gestione della stessa società pubblica".

Da ultimo, il consigliere vuole sapere quali sono i rapporti tra il Comune di Correggio e l'azienda che ha acquisito En.cor e se vi siano in programma investimenti congiunti e, ancora, se l'amministrazione comunale abbia attualmente in essere contenziosi o debiti da appianare collegati alla gestione pubblica di En.Cor.

(is)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 25 ottobre 2013
 
Tra lunedì 21 e martedì 22 ottobre, "un nubifragio nella località di Santa Mario del Taro, in provincia di Parma, ha provocato lo straripamento del fiume Taro con successivi allagamenti", coinvolgendo cinque famiglie e una struttura ricettiva "che è rimasta fortemente danneggiata", per una prima stima totale dei danni, secondo gli amministratori locali, "intorno ai 300.000 euro".
Ne parla, in una interrogazione alla Giunta, Cinzia Camorali (Pdl), che sottolinea come "le acque del fiume Taro nel loro violento corso hanno demolito le strutture del ponte Simonini, che collega il centro abitato con le frazioni di Casoni e Pian Lavagnolo". La consigliere chiede quindi all'esecutivo regionale "se non ritenga di intervenire urgentemente vista la situazione del territorio", "se la Protezione civile ha quantificato esattamente i danni e gli interventi necessari per il ripristino del territorio colpito dalla piena" e, infine, "quale sia la situazione del territorio interessato da questo nubifragio e se vi sono altre situazioni a rischio per l'incolumità pubblica".
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 24 ottobre 2013
 
Il potenziamento del sistema fieristico regionale, un'alleanza del polo emiliano, la salvaguardia dell'esperienza e dell'organizzazione dei 23 eventi espositivi che si svolgono annualmente nel quartiere fieristico di Reggio Emilia, in un'ottica di sistema fieristico regionale. Sono questi i temi trattati nel corso dell'incontro che si è svolto ieri in Regione, con l'obiettivo di definire una soluzione alla situazione di crisi in cui versa Reggio Emilia Fiere.

All'appuntamento sono intervenuti l'assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, il presidente di Reggio Emilia Fiere Paolo Lusenti, la presidente della Provincia di Reggio Sonia Masini, il vicesindaco del Comune di Reggio Emilia Ugo Ferrari, l'assessore ai Progetti speciali del Comune di Reggio Emilia Mimmo Spadoni, il presidente della Camera di Commercio di Reggio Enrico Bini e il presidente della Fiera di Parma Franco Boni.

La necessità di rilanciare il quartiere fieristico reggiano richiede di dare seguito nell'immediato, da parte della Regione - nel rispetto e con le modalità previste dalle norme - e delle istituzioni reggiane, la valutazione della ricapitalizzazione congiunta della Newco che si occuperà della gestione eventi, mentre per quanto riguarda le aree gli enti pubblici locali hanno espresso la volontà di agire per recuperarne pienamente la proprietà all'interno della procedura di concordato avviata dal Tribunale.

È dunque confermato lo sforzo da parte degli enti pubblici locali di mantenere il patrimonio nella disponibilità pubblica. Mentre la Regione, insieme agli enti pubblici locali, si è impegnata – oltre che a partecipare con risorse proprie - a favorire un percorso che consenta di realizzare nel triennio 2014-2016 tutti gli eventi in calendario attraverso il coinvolgimento del sistema fieristico regionale, con particolare riferimento a Fiere di Parma.

L'impegno congiunto verso il rilancio di Reggio Emilia Fiere si concretizzerà inizialmente attraverso la costituzione di un Tavolo tecnico permanente coordinato dalla Regione - a cui parteciperanno Reggio Emilia Fiere, Fiere di Parma e Crpa Eventi - finalizzato a studiare nel dettaglio ogni evento in calendario al fine di garantirne la realizzazione e a definire un possibile piano di gestione fino al 2017. Inoltre, Fiere di Parma si impegna a partecipare con Reggio Emilia Fiere alla gestione degli eventi secondo un piano di gestione che migliori le prestazioni di ciascuna manifestazione, valutandone lo sviluppo possibile nell'ambito del panorama fieristico del Nord Italia, il più attivo del paese e nel quale l'Emilia Romagna riveste un ruolo di primo piano. La Regione valuterà, nel rispetto delle norme, contribuzione e affiancamento provvisorio e straordinario alle due Fiere per il triennio e si adopererà per la costruzione di 'Fiera Emilia' con il coinvolgimento anche della fiera di Piacenza. Il sistema fieristico emiliano romagnolo si presenterà unito all'appuntamento di Expo Milano 2015.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Mercoledì, 23 Ottobre 2013 11:45

I rifiuti laziali in arrivo anche in Emilia Romagna

Bologna, 23 ottobre 2013
 
Dopo la recente chiusura della discarica romana di Malagrotta, il "centro di stoccaggio rifiuti più grande d'Europa, attivo da oltre trenta anni", una parte consistente "dell' immondizia prodotta dalla capitale" sarà inviata in altre regioni, compresa l'Emilia-Romagna.
Lo segnala il consigliere Andrea Pollastri(Pdl), presentando in Aula un'interrogazione a risposta immediata con la richiesta di conoscere se la notizia, appresa dalla stampa, sia vera, di quale tipo siano i rifiuti in arrivo e se, per il loro smaltimento, sarà utilizzato anche l'inceneritore di Piacenza.
"È vero - risponde il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Alfredo Bertelli - che parte dei rifiuti prodotti in territorio laziale sono smaltiti in impianti ubicati sul nostro territorio regionale. Risulta infatti che sia stato affidato a società che gestiscono impianti di smaltimento in Emilia-Romagna il servizio di prelievo, carico, trasporto, recupero e/o smaltimento dei rifiuti prodotti giornalmente negli impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb) di Ama S.p.a.". Si tratta di "rifiuti speciali costituiti dalla frazione organica stabilizzata dei rifiuti urbani indifferenziati (Fos) prodotti negli stabilimenti di Ama di Roma, destinati prioritariamente a operazioni di recupero, in sostituzione di materiali naturali, finalizzate alla copertura giornaliera della discarica".
Bertelli esclude però che sia utilizzato l'impianto di termovalorizzazione di Piacenza, in quanto "non autorizzato a trattare la Fos".
Ricordando, inoltre, che "a breve" sarà presentato all'Aula il Piano rifiuti, il sottosegretario spiega che la Regione intende attuare le proprie strategie di gestione dei rifiuti in coerenza con la normativa europea e nazionale e che queste ultime prevedono "la libera circolazione dei rifiuti speciali destinati a smaltimento sull'intero territorio nazionale e anche di quelli urbani qualora avviati a impianti di recupero". Ciò non comporterà - dice ancora - "un incremento della capacità complessiva di gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna".
La risposta contiene "elementi importanti", replica Pollastri, "probabilmente non conosciuti dai cittadini, che sono molto sensibili alla materia dei rifiuti e del loro smaltimento, collegandola alla salubrità dell'ambiente e alla salute". Il consigliere dichiara anche la propria soddisfazione perché questa tipologia di rifiuti laziali non arriverà sul territorio piacentino e sollecita la Giunta ad accelerare la presentazione del Piano rifiuti. (AC)
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 22 ottobre 2013 -
 
"La mia terra si chiama Emilia-Romagna. È l'unica regione italiana che abbia preso il nome da una strada, e siamo abituati da sempre a partire, a tornare e a veder passare una gran quantità di gente." Con queste parole Enrico Brizzi, viandante e narratore che ha imparato a conoscere l'Italia a passo d'uomo, percorrendo centinaia di chilometri a piedi lungo i sentieri della Penisola, si mette in cammino per attraversare un suggestivo percorso nell'Appennino settentrionale.

Un viaggio che mette in luce e valorizza i numerosi aspetti che rendono unico questo itinerario, inserendo lo spettatore all'interno di un racconto fatto di immagini evocative, suoni e parole, dove la storia si intreccia con la quotidianità, dove antiche strade, memori dei passaggi di viandanti e pellegrini, si scoprono sentieri insperati, dove crinali, praterie, laghi e foreste si confondono senza soluzione di continuità.

Un trekking che è raccontato nel film documentario "Alta Via dei Parchi. Viaggio a piedi in Emilia-Romagna", che verrà presentato in anteprima domani sera, 23 ottobre, alle ore 20 nel cinema Lumière di via Azzo Gardino 65, a Bologna. Il film, di Enrico Brizzi e Serena Tommasini Degna, è una produzione di Articolture in collaborazione con il Servizio parchi e l'Agenzia di informazione e comunicazione della Regione Emilia-Romagna. Gli autori parteciperanno alla presentazione.

Seguendo i passi di Brizzi lo spettatore si troverà coinvolto in un'avventura a passo d'uomo, alla scoperta di territori tra i più variegati e spettacolari che si possano immaginare, proprio nel cuore dell'Italia, attraversati dall'Alta Via dei Parchi.

Accompagneranno Enrico Brizzi i ricordi legati a questi luoghi dai tempi in cui, lupetto nella squadriglia della Candida Luna, cercava di piantare la tenda sul pianoro più ventoso e indomabile. Riconoscerà panorami e borghi a cui lo legano vincoli di sangue e d'affetto e scoprirà nuove e inaspettate meraviglie a poche ore da casa. Incontrerà persone che sapranno condividere con lui memorie e saggezza di queste montagne. Riaffioreranno alla memoria le parole degli uomini che vennero ispirati dalla maestosità di questi paesaggi: Dante Alighieri, San Francesco d'Assisi, Dino Campana.

Il commento di Enrico Brizzi

"Il mio rapporto con l'Appennino è iniziato... prima che io nascessi. La mia famiglia, infatti, è originaria di Castel di Casio, e 'viene giù con la piena' solo nel secondo Ottocento. Ancora ci sono lassù facce amiche e vicende care; sono tante le storie familiari di emigrazione, viaggio, avventura, e per i ragazzini la vera prova d'iniziazione era proprio il partire. Quanto a me, negli ultimi anni ho compiuto diversi viaggi a piedi di un certo spessore, fra i quali vorrei citare la Via Francigena da Canterbury a Roma, la Via dei Pellegrini del Sud fra Roma e Gerusalemme e il viaggio del 2010 'Italica 150', dall'Alto Adige alla Sicilia, percorsi capaci di durare fra le sessanta e le novanta tappe".

"Ci sono però anche viaggi meno esotici ma egualmente capaci di regalare emozioni, ché ti rivelano qualcosa di profondo sulla tua stessa terra, come le due traversate a piedi da costa a costa (dal Tirreno all'Adriatico nel 2004; dall'Adriatico al Tirreno nel 2009); presto mi cimenterò per la terza volta con questa 'classica', e mi piacerebbe trarne un nuovo film".

"Quando cammino zaino in spalla, guardo al nostro Paese con occhio umile e curioso; credo siano queste credenziali che hanno spinto la Regione Emilia-Romagna ad affidarmi la scrittura e l'interpretazione del documentario dedicato all'Alta Via dei Parchi".

Il documentario

Il documentario, diretto da Serena Tommasini Degna e scritto a quattro mani con Enrico Brizzi, è stato realizzato in alta definizione dedicando particolare cura dell'aspetto fotografico grazie all'utilizzo di ottiche cinematografiche (la fotografia è a cura di Mirco Sgarzi). La narrazione principale è affidata alla voce fuori campo di Enrico Brizzi, che insieme alla descrizione delle varie tratte in programma racconta episodi del suo passato, cenni storici, aneddoti e curiosità sui luoghi attraversati. La colonna sonora originale, di Lorenzo Esposito Fornasari e Jonathan Clancy, accompagna la narrazione ed è integrata da effetti audio evocativi di particolari passaggi o avvenimenti storici.

Il film è diviso in cinque moduli, dopo la prima parte in cui Enrico Brizzi descrive la tratta in oggetto, sottolineando le caratteristiche del percorso e i punti di maggior interesse: il veterano gestore di un rifugio dove si nascosero i partigiani dai tedeschi; i ricercatori del Wolf Appennine Center impegnati nella salvaguardia del lupo; la speleologa che accompagna in visita alla Grotta della Tanaccia; Francesco Guccini, poeta musicista ritornato ai suoi luoghi d'origine per cantarne le atmosfere intatte; padre Ugo del monastero di Camaldoli, frate abitante di una delle foreste più antiche d'Italia.

L'Alta Via dei Parchi

L'Alta Via dei Parchi è un itinerario di trekking nell'Appennino settentrionale (500 km suddivisi in 27 tappe che attraversano 8 parchi naturali) e che offre agli escursionisti un'esperienza di incomparabile varietà e ricchezza naturalistica, culturale e paesaggistica, ancora più sorprendente se osservata assecondando il passare delle stagioni.

Prende avvio da Berceto, in provincia di Parma, nei pressi del passo della Cisa e a non troppa distanza da Mar Ligure e Tirreno, arriva fino alla rupe della Verna, protesa sul Casentino e termina sul Monte Carpegna, nella provincia di Pesaro Urbino, ormai in vista dell'Adriatico. L'invito a percorrere l'Alta Via dei Parchi è rivolto agli escursionisti esperti e curiosi, ma anche a quanti vogliono iniziare a camminare godendo della serenità e ricchezza della natura.

L'itinerario interessa nella prima parte, quella emiliana, il sentiero 00 per poi scendere di quota nella media montagna bolognese fino alle colline romagnole. Lungo il tracciato sono stati eseguiti vari interventi sul territorio come il miglioramento e il restauro della sentieristica, l'installazione, la manutenzione e il restauro della segnaletica e della cartellonistica e sono stati creati appositi allestimenti informativi nei punti di sosta e di accesso dell'intero itinerario. Le strutture ricettive individuate lungo l'itinerario, inoltre, sono state dotate di elementi coordinati (espositori dei materiali promozionali, carta dell'itinerario, timbro dell'Alta Via dei Parchi, ecc.). Il progetto ha visto anche realizzati vari prodotti editoriali: la guida dell'itinerario, il pieghevole informativo, il taccuino dell'escursionista e le carte escursionistiche dei vari tratti del percorso.

Documentazione

Documentarsi sull'Alta Via è molto semplice. Si può iniziare consultando la sezione dedicata nel sito web regionale "Parchi, Aree protette e Rete Natura 2000" (http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/parchi-natura2000/altavia), arricchito anche dalle tracce delle singole tappe che possono essere utilizzate con un dispositivo Gps da escursionismo per seguire il tracciato del sentiero in modo sicuro e preciso, oppure la pagina facebook (www.facebook.com/AreeProtettedellEmiliaRomagna); per le informazioni turistiche invece si può consultare il sito (www.appenninoeverde.it).

Gli altri strumenti a disposizione sono un pieghevole informativo, una guida dell'itinerario, la cartografia coordinata. Il pieghevole è distribuito gratuitamente mentre gli altri prodotti sono in vendita presso i centri visita dei parchi, nelle strutture ricettive individuate come tappe dell'Alta Via e nelle principali librerie ed edicole.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 22 ottobre 2013
 
"L'introduzione di nuove tecnologie e la possibilità di svolgere quasi tutte le funzioni da un unico Centro di controllo del traffico (Ctc) per tutta la rete regionale, con lo scopo di incrementare la regolarità della circolazione e le condizioni di sicurezza, porta comunque, inevitabilmente, alla riduzione degli organici. Nessun località sulla linea Parma-Suzzara, in cui ricade la stazione di Guastalla è presenziata da personale ferroviario". È la risposta dell'assessore regionale ai Trasporti, Alfredo Peri, alla consigliera Liana Barbati (Idv) che, in una interrogazione a risposta immediata in Aula, aveva chiesto interventi al fine di evitare la chiusura degli uffici e del presidio con personale Fer della stazione di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. La consigliera, a questo proposito, aveva rilevato che "la chiusura del presidio lascerebbe la struttura esposta al degrado e alla frequentazione da parte di vandali e sbandati".
"I capistazione che gravitano sulla stazione di Guastalla (alternandosi in turni dalle ore 5.00 alle 21.00) hanno esclusivamente il compito - precisa Peri - di regolare la circolazione. Non rientrano tra i loro compiti attività attinenti l'ordine pubblico o la sicurezza dei cittadini/viaggiatori che resta di esclusiva competenza di altri organi istituzionali. Ove è stato possibile, alcuni locali di stazioni sono stati messi a disposizione in comodato gratuito, come è avvenuto a Boretto, dove il Comune li utilizza come distaccamento della Polizia Municipale. Un comodato d'uso - conclude l'assessore - è stato proposto anche al Comune di Guastalla che sta esaminando concretamente tale ipotesi per mettere a disposizione alcuni spazi per associazioni culturali, sportive, di volontariato o altro. In tal modo verrebbe garantita una ulteriore e ricorrente presenza negli spazi della stazione che, per altro, non è in posizione emarginata rispetto al resto della città".
Nella replica, la Barbati si dice "preoccupata e non soddisfatta di questa situazione che si è venuta a creare nella stazione di Guastalla".
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
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