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Parma non diventerà la pattumiera d'Italia.

Parma, 19 novembre 2013 - -

L'assessore Folli interviene sul comunicato della presidente del gruppo consigliare regionale IdV Liliana Barbati sul rischio contenuto nella bozza del disegno di legge collegato alla legge di stabilità, che all'articolo 23 prevede una 'rete nazionale integrata di impianti di incenerimento.

"L'allarme lanciato dalla Barbati non può che trovare condivisione da parte mia. Il Comune di Parma continuerà a sostenere le proposte di pianificazione regionale che vadano nella direzione del progressivo spegnimento degli impianti di incenerimento presenti in regione, che sono decisamente troppi (ben 9) e fanno sempre più fatica a marciare a pieno regime, anche grazie all'impegno dei cittadini che stanno portando a livelli di eccellenza europea la raccolta differenziata dei rifiuti urbani.
Se dovesse passare il concetto di pianificazione nazionale il piano di progressiva dismissione degli impianti della nostra regione sarebbe lettera morta e questo non deve assolutamente accadere. Noi ci impegneremo in tutte le sedi per opporci a questo disegno scellerato, chiedendo che anche il Presidente della Regione Vasco Errani prenda una chiara posizione in questo senso"

MOZIONE BARBATI (IDV): CHIEDERE ABROGAZIONE RETE NAZIONALE INCENERITORI, PENALIZZEREBBE SALUTE NOSTRI CITTADINI

Dato che nella bozza del disegno di legge collegato alla legge di Stabilità si prevede una "rete nazionale integrata di impianti di incenerimento", la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna dovrebbe impegnarsi "al fine di arrivare all'abrogazione di tale articolo", considerando che nel Piano regionale dei rifiuti l'obiettivo è "mirare alla riduzione dell'uso di risorse attraverso l'applicazione di una gerarchia di gestione dei rifiuti che pone solo per ultimo lo smaltimento".

Lo sostiene Liana Barbati (Idv) in una mozione in cui spiega come "la finalità della creazione di tale rete nazionale degli inceneritori, contestuale alla moratoria su nuove autorizzazioni, appare evidentemente quella di mettere a disposizione gli impianti esistenti, tra cui quelli in Emilia-Romagna, per l'incenerimento di rifiuti urbani prodotti in ogni parte d'Italia", con la conseguenza che "l'Emilia-Romagna, la cui percentuale di raccolta differenziata è in lenta ma in costante crescita, rischierebbe di diventare un polo per lo smaltimento di rifiuto solidi urbani di tutta la nazione, penalizzando le condizione ambientali e sanitarie dei propri cittadini".
Pubblicato in Ambiente Emilia
Bologna - 18 novembre 2013 - Welfare e sanità, formazione, sostegno a imprese e lavoro e cura del territorio a partire dal costante impegno per la ricostruzione post sisma 2012. La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato il Bilancio di previsione 2014, che ha entrate e uscite pari a 12,6 miliardi di euro e che conferma, anche per il prossimo anno, nessun aumento della pressione fiscale.
“Viviamo una gravissima crisi e il nostro principale impegno è quello di sostenere i diritti costituzionali delle persone, in primo luogo alla salute e all’istruzione, e far da volano all’economia”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore regionale al Bilancio, che questo pomeriggio presenterà il documento ai componenti della Commissione Bilancio dell’Assemblea legislativa regionale.
“Stiamo facendo i conti con tagli pesantissimi che hanno colpito al cuore il nostro sistema regionale”, sottolinea Saliera. “Eppure, nonostante questo e anche alla luce del recente giudizio positivo espresso dalla Corte dei Conti sul Bilancio consultivo 2012, la Regione Emilia-Romagna conferma l’investimento delle risorse per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione, per consolidare la qualità dei servizi socio-sanitari, sostenere la formazione professionale per l’avviamento al lavoro e contribuire a realizzare nuove necessarie opere”.
In particolare, spiega la vicepresidente, “la Regione è stata molto attenta al tema delle imprese e del lavoro e dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione dando forti boccate d’ossigeno a un mondo imprenditoriale in crisi di credito. Per questo, per esempio, grazie alla legge regionale sul patto di stabilità, dal 2011 a oggi abbiamo sbloccato 557 milioni di euro di pagamenti di Comuni e Province verso i privati. Nel solo 2013, poi, abbiamo reso possibile, grazie ad un accordo con lo Stato, anche un miliardo di euro di pagamenti nel settore sanità”.

La ricostruzione post terremoto
Come nel 2013, anche con il Bilancio di previsione 2014 in ogni settore dell’amministrazione regionale si proseguirà a dare priorità agli interventi nelle aree colpite dal terremoto.

Economia
Internazionalizzazione delle imprese, sostegno alla ricerca, innovazione. Ma anche sostegno all’artigianato, alla riqualificazione dei mercati all’ingrosso, impegno per turismo, agricoltura e cooperazione. Il Bilancio 2014 della Regione parte da un punto fermo: l’Emilia-Romagna è una regione produttiva dove le Pmi rappresentano l’ossatura del tessuto socio-economico e compito delle istituzioni è anche quello di contribuire a tenere insieme sviluppo e giustizia sociale.
Per il sostegno dell’economia regionale sono previsti fondi per 284,5 milioni di euro (comprese le risorse del Programma operativo regionale Fesr), con una particolare attenzione al rifinanziamento dei Consorzi fidi, a cui sarà destinato l’intervento straordinario di 18 milioni di euro in modo da facilitare l’accesso alla liquidità in un momento segnato da un blocco del sistema bancario.
Rispetto al 2013 gli interventi per l’internazionalizzazione sono cresciuti a 12 milioni di euro, a cui si affiancano 4,6 milioni di euro per i progetti di sviluppo territoriale, 2,2 milioni per Tecnopoli e ricerca e un milione di euro per le attività a favore dell’artigianato, della cooperazione e la riqualificazione dei mercati all’ingrosso.
Forte anche l’impegno per il turismo con 33,88 milioni di euro, cui vanno aggiunti 2,65 milioni di euro per la riqualificazione dei centri commerciali naturali e un milione e mezzo di euro per il “turismo bianco”.
Da sottolineare, infine, i 43,26 milioni di euro di risorse regionali destinate all’agricoltura che si sommano alle risorse statali ed europee stanziate per il settore.

Sanità, politiche sociali e casa
La sanità e l’assistenza sono un diritto universale delle persone. E per questo nel 2014 la Regione conferma un impegno straordinario di 150 milioni di euro di stanziamenti propri, per far fronte alla riduzione delle risorse nazionali che hanno colpito il Fondo sanitario nazionale. Stesso impegno (150 milioni) alla voce “non autosufficienza” dove dal 2011 le risorse nazionali sono state azzerate. Inoltre, la Regione destina 75 milioni di euro propri per supportare gli Enti locali nello sforzo di mantenere un adeguato livello di servizi.
Per il sostegno a affitto, edilizia sociale, casa per le giovani coppie e riqualificazione urbana sono previsti interventi pari a 247 milioni di euro.

Istruzione
Le risorse per il diritto allo studio, l’avviamento al lavoro e la formazione ammontano complessivamente a quasi 245,7 milioni di euro. Tra i principali obiettivi: la lotta alla dispersione scolastica, l’innalzamento delle competenze per fare impresa e l’accompagnamento al lavoro per i giovani.

Mobilità
A fianco di scuola e sanità, l’altro punto centrale del welfare emiliano-romagnolo è il trasporto pubblico locale, settore al quale sono destinati oltre 636,31 milioni di euro. Si tratta di risorse che, pur in presenza di una situazione estremamente critica, serviranno alla Regione per promuovere il sistema integrato di mobilità, difendere il ruolo centrale del trasporto collettivo e per la gestione del servizio ferroviario.

Sicurezza e legalità
L’impegno per la prevenzione della criminalità organizzata e la diffusione della cultura della legalità sono un punto centrale dell’azione della Regione Emilia-Romagna. A questi due temi e alle politiche per la sicurezza più in generale, sono dedicati 1,5 milioni di euro che permetteranno di proseguire gli interventi di formazione, recupero di beni confiscati alla criminalità organizzata e controllo del territorio attraverso la collaborazione con Comuni, Province, associazioni di volontariato, scuole e università.

Ambiente e territorio
L’obiettivo è rafforzare l’impegno per la cura del territorio e la difesa della costa dal rischio idraulico, idrogeologico e di erosione. Alla tutela e valorizzazione dell’ambiente sono destinati complessivamente 161,12 milioni di euro, mentre 66,13 milioni di euro sono dedicati alla Protezione civile per il sostegno di interventi urgenti e di messa in sicurezza del territorio (di cui 17,9 milioni di euro destinati al tema frane).
Interventi specifici riguardano poi le Unioni montane, che racchiudono zone tra le più fragili dell’intero territorio regionale e a cui sono destinati oltre 5 milioni di euro con una attenzione particolare alla viabilità e cura del territorio.

Cultura, sport e giovani
A sostegno delle politiche culturali e per i giovani, il Bilancio di previsione 2014 prevede risorse pari a 39,40 milioni di euro. L’impegno sarà quello di promuovere e valorizzare la tradizione e l’innovazione, anche per contrastare la crisi economica e considerando che la cultura è un settore che sta subendo molti tagli di risorse a livello nazionale mentre potrebbe essere una importante fonte di crescita e sviluppo.
Sabato, 16 Novembre 2013 11:07

Cà dal Brass: il gusto è servito

Di Chiara Marando - Parma 16 Novembre 2013

Molti di noi hanno pensato di cambiare vita almeno una volta, lasciare quella quotidianità che ci spegne, senza gli stimoli necessari. Sono momenti più o meno rapidi e duraturi, spesso passano senza che nulla si sia modificato, altre volte qualcosa accade.

Per Simone, ad esempio, tutto è partito da uno di questi momenti. Stanco del caos cittadino, desideroso di ritmi diversi e di una vita a contatto con la natura e l’aria pulita, nel 2003 decide di trasferirsi in montagna, con tutta la famiglia. Ristruttura una vecchia cascina appena dopo  Berceto e la rende un luogo accogliente e confortevole, senza snaturarne  l’originario sapore rustico. Nasce così la Trattoria Cà dal Brass, non un agriturismo come può apparire ad una prima occhiata veloce, ma una vera e propria “Trattoria Rurale”, marchio di qualità.

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Qui la cucina tradizionale, fatta di ingredienti semplici e genuini, si sposa con l’amore per il territorio, con la pazienza legata ai ritmi della natura ed ai suoi frutti. Una stagionalità che si riflette nei piatti del menù, per mantenere sempre il massimo  gusto e freschezza. La parola d’ordine è quella di accontentare il cliente, assecondarne i desideri e le preferenze gastronomiche. Simone ci tiene a dire che la vera pubblicità è il passaparola della clientela, una grande soddisfazione a fronte di un impegno importante.

Regina della cucina è sua moglie Carla, chef per passione più che per mestiere. In fondo anche cucinare è un’arte e lei, restauratrice di lunga esperienza, ha deciso di creare nuove opere ai fornelli. Il suo è un lavoro indispensabile, solo lei conosce le ricette di famiglia, i segreti, le tecniche più appetitose, e solo lei ha la capacità di lasciare carta bianca alla sua fantasia dando corpo a piatti estremamente saporiti.

Il tocco in più è dato dall’accurata scelta delle materie prime, ottima carne, salumi profumati e stagionati al punto giusto, Parmigiano Reggiano di alta qualità e tanti gustosi prodotti della zona come funghi,  tartufo, castagne e cacciagione.

Si parte dagli antipasti golosi come i Crostoni con funghi porcini e Parmigiano, oppure con salsiccia fatta in casa, Parmigiano 12 mesi, e ancora con caciotta di mucca fresca, porri e speck artigianale. Poi ci sono i primi, una vera tentazione, un mix di aromi e bontà come negli Agnolotti di patate alle erbe aromatiche con broccoli e pancetta affumicata altoatesina, o nella Pasta fresca di castagne con porri e crema di noci. Il Porcino fa bella mostra di sé nei Gnocchetti di patate, ulteriormente esaltati dal porro e dalla salsiccia casalinga. E per scaldarsi dal freddo invernale non  c’è niente di meglio di un bel piatto di Cappelletti fumanti.

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Anche i secondi sono irresistibili. Chi ama la carne potrà soddisfare il palato con una meravigliosa Tagliata oppure una succulenta Fiorentina. Se si desidera una variante saporita si può optare per il Melino di Grappa alla grigia, ossia un ricercato taglio di controfiletto, servito con cipolline borettane e aceto balsamico, o per  la corposa Trippa alla Parmigiana.

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E la domenica sera ecco che compare sulla tavola la fragrante e sfiziosa “Focaccia del Pellegrino”, un morbido impasto, farcito con patate, pancetta, funghi, porri, formaggio fresco, oppure secondo richiesta.

Ma Carla ama cucinare non solo queste buonissime pietanze, anche i dolci sono un suo cavallo di battaglia e variano a seconda del periodo e degli ingredienti. Volete qualche esempio? Allora direi di partire dal Semifreddo croccante al caffè, poi dalla Torta gelato con cioccolato fondente, oppure dalla Torta nocciola con crema di gianduia, per terminare con la Delizia di mele con crema calda.

Il tutto in un ambiente rilassante ed ospitale, abbracciati dal calore dell’enorme stufa in pietra ollare, una vera coccola che concilia il pasto e la conversazione, perché come dice Simone “ I più grandi affari si fanno a tavola”.

Trattoria Cà dal Brass

Via Centro, 46 Castellonchio, 

43042 Berceto, Italia

Tel. 0525 6650

www.cadalbrass.com

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
La provincia di Piacenza è quella con più residenti stranieri in tutta l'Emilia Romagna seguono Reggio Emilia, Modena e Parma -

Piacenza, 14 novembre 2013 -

Secondo i dati emersi dal rapporto UNAR 2013, riferiti all'anno 2012 prendendo in considerazione la popolazione totale, la provincia di Piacenza risulta essere la prima per incidenza: in tutto il territorio piacentino gli abitanti stranieri rappresentano il 14,4% dei residenti totali. Segue Reggio Emilia con il 13,8%, Modena con il 13,7% e Parma con il 13,5%. Poi seguono Ravenna, Bologna, Forlì-Cesena, Rimini e Ferrara.
 
I DATI REGIONALI

Per la prima volta in ogni provincia le donne superano gli uomini, mentre tra i banchi di scuola l'incidenza percentuale degli alunni stranieri si conferma la più alta d'Italia. In base alle stime del Rapporto Unar 2013, sarebbero 577mila i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Emilia-Romagna (al 31 dicembre 2012); si tratta del 12,9% della popolazione complessiva residente. Dall'indagine a cura dell'Osservatorio sul fenomeno migratorio della Regione, emerge un quadro all'insegna della stabilità, confermato dai dati relativi ai cittadini stranieri residenti. Si rileva infatti un progressivo aumento dell'incidenza percentuale, che passa dal 7,5% del 2007 al 10,5% del 2010, fino ad attestarsi al 12,2% del 2012. Confermata la crescita della popolazione straniera residente, anche se a un ritmo inferiore rispetto al passato: l'incremento nel 2012 è del 3,3%, dunque decisamente più basso degli anni precedenti (+5,9% fra il 2011 e il 2012, +8% circa fra il 2010 e il 2011, +9,8% l'anno precedente e +15% fra il 2008 e il 2009 e fra il 2007 e il 2008).

"I dati sono positivi – ha sottolineato la vicepresidente della giunta regionale Simonetta Saliera – . Mi riferisco in particolare a quelli relativi alla scuola, alla presenza femminile, ai bambini nati qui, in Emilia-Romagna: tutto questo rappresenta una grande potenzialità di sviluppo verso il futuro, attraverso politiche che la Regione ha fatto e continuerà a fare. E' fondamentale – ha ricordato Saliera – non pensare in un'ottica 'noi e loro': solo così la presenza degli stranieri può essere realmente uno stimolo all'innovazione". E a proposito dei bambini e dei giovani, "per noi devono essere cittadini a tutti gli effetti – ha aggiunto la vicepresidente – e avere le stesse opportunità dei coetanei".

I Comuni emiliano-romagnoli che superano il 10% dei residenti stranieri passano dai 22 del 2004 ai 185 del 2012 sui complessivi 348, con Galeata (Fc) al 23,4%, Luzzara (Re) al 21,7% e Castel San Giovanni (Pc) al 21,1% e altri 39 Comuni con valori percentuali compresi fra il 15 e il 20%. I principali Paesi di provenienza degli stranieri residenti sono, nell'ordine, la Romania (14,3%, in aumento rispetto al 13,7% rilevato nel 2011), il Marocco (13,4%, in leggero decremento), l'Albania al 11,6% in leggera diminuzione. Tutti gli altri Paesi risultano piuttosto distanziati, anche se va evidenziato il peso percentuale della Moldavia (5,8%, stabile rispetto all'anno precedente), dell'Ucraina (5,5%, a sua volta stabile). Seguono la Cina con il 5,1% e la Tunisia con il 4,3%. Per la prima volta la Romania diventa la nazionalità più presente in regione. Inoltre, se da una parte i primi tre Paesi per numero di stranieri residenti in Emilia-Romagna raccolgono circa il 39% del totale, occorre sottolineare l'eterogeneità delle provenienze con ben 176 Paesi rappresentati.

I minori stranieri rappresentano il 17,5% del totale in regione, mostrando un lieve incremento rispetto all'anno precedente. Nell'anno scolastico 2012/2013 l'Emilia-Romagna si conferma al primo posto fra le regioni italiane per incidenza di alunni stranieri (15% del totale, a fronte di una media nazionale dell'8,8%). L'incidenza percentuale è quindi cresciuta ulteriormente rispetto al 14,6% dell'anno scolastico 2011/2012; nell'anno scolastico 2008/2009 il valore percentuale era inferiore al 13%. In particolare, rispetto al dato medio (15%), ci sono valori più elevati nella scuola primaria (16,2%) e nella secondaria di primo grado (15,9%) e dell'infanzia (15,4%). Per la prima volta, i nati in Italia risultano oltre la metà (50,2%) degli alunni stranieri iscritti alle scuole di ogni ordine e grado della regione.

Si conferma il crescente processo di femminilizzazione: per la prima volta in tutte le province le donne straniere superano gli uomini (52% a livello regionale).

Aumentano le acquisizioni di cittadinanza. Anche se l'Italia è tra gli ultimi posti in Europa in materia di concessioni di nazionalità, da un punto di vista quantitativo sono comunque aumentati i casi di ottenimento della cittadinanza italiana da parte di cittadini stranieri in Emilia-Romagna: se nel 2008 risultavano 6.350 nel 2010 raggiungono le 7.912 persone e nel 2012 arrivano a 8744.

Nel corso del 2012 la banca-dati Inail mostra 353.184 lavoratori dipendenti stranieri occupati in Emilia-Romagna, pari al 19,1% dei lavoratori complessivi: valore in linea con quello registrato lo scorso anno. Oltre la metà (52,2%) degli occupati lavora nel macro-settore dei servizi (valore percentuale in crescita rispetto al 51% registrato nel 2011). Seguono l'industria (35,2%, in flessione di circa due punti percentuali rispetto all'anno precedente) e infine stabile l'agricoltura (9,9%). I Paesi più rappresentati fra i lavoratori dipendenti sono, nell'ordine, Romania, Marocco, Albania, Cina.

Secondo i dati del Registro delle Imprese - Infocamere, al 31 dicembre 2012 le imprese con titolare straniero sono oltre 35mila e costituiscono l'8,3% del totale delle attive in regione. Questo dato è in crescita rispetto a quello dell'anno precedente; infatti nel 2011 le imprese erano circa 34.000 e rappresentavano il 7,9% del totale delle imprese. Si tratta indubbiamente di un altro significativo indicatore di integrazione e stabilizzazione della popolazione straniera. I principali settori economici sono le costruzioni (45,1%), il commercio (24,5%), le attività manifatturiere (11,3%) e la ristorazione (5,2%). I Paesi di provenienza più rappresentati sono, nell'ordine, Albania, Marocco e Cina.

L'apporto dei lavoratori stranieri è importante non solo sul versante produttivo, ma anche su quello fiscale, contributivo e dei consumi. Secondo i dati elaborati dall'Agenzia socio-sanitaria regionale i lavoratori stranieri percepiscono un reddito medio di 1.027 euro netti al mese con una differenza di 314 euro medi in meno rispetto ai lavoratori italiani, pari a -23,4%. Prendendo in considerazione i contributi versati a carico del lavoratore e quelli a carico dell'impresa e le tre diverse aliquote contributive, l'ammontare economico contributivo generato dal lavoro degli immigrati risulta di quasi 900 milioni di euro. Il gettito fiscale complessivo dei lavoratori stranieri si può valutare intorno ai 500 milioni di euro, per un totale di 1 miliardo e 400 milioni di entrate.

(Fonte: fonte dati regionali ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Pubblicato in Cronaca Emilia
Bologna, 14 novembre 2013 -
 
Verdi 200: Lunedì 18 novembre alle ore 19 La Traviata con Mariella Devia in differita streaming sul sito www.giuseppeverdi.it -
Il Cartellone Verdi 200 digitale offre per il mese di novembre la possibilità di vedere gratuitamente, sul web e sul digitale terrestre, La Traviata nella produzione della stagione lirica 2010 del Teatro Comunale di Bologna, la bacchetta di Michele Mariotti e la regia di Alfonso Antoniozzi per la splendida voce di Mariella Devia, interprete del ruolo di Violetta. Orchestra, Coro e tecnici del Teatro Comunale di Bologna. Lunedì 18 novembre, a partire dalle 19,00, collegandosi ai siti www.giuseppeverdi.it , www.magazzini-sonori.it , www.lepida.tv , e http://streaming.cineca.it/tcbo/ sarà possibile assistere gratuitamente alla differita streaming che prevede la trasmissione della conferenza di presentazione dell'opera, seguita dalle interviste ai protagonisti e dall'opera integrale senza intervalli. La visione potrà essere fruita anche attraverso il televisore di casa sul canale regionale 118 del digitale terrestre LepidaTVe su smartphone e Ipad grazie alla App gratuita Verdi200.

Descrizione dell' opera

Opera in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dalla piéce teatrale "La Signora delle Camelie" di Alexandre Dumas, alla sua prima rappresentazione nel 1853 La Traviata ottenne un deciso insuccesso (a causa dell'argomento trattato e di interpreti non eccellenti); ben presto però l'opera di Verdi iniziò a riscuotere il successo di pubblico che tutt'oggi raccoglie nel mondo.

La messa in scena che propone il Teatro Comunale di Bologna per la stagione d'opera 2010, in coproduzione con il Teatro Giuseppe Verdi di Trieste, è un allestimento dello stesso anno che vede alla regia Alfonso Antoniozzi, un grande cantante che per la terza volta nella sua carriera artistica veste i panni di regista.

La sua Traviata è ambientata negli anni '60, con un notevole salto in avanti rispetto all'originale, ma in un'epoca in cui la storia di Violetta e Alfredo si adatta con realismo.

A dare voce a Violetta, con un'interpretazione intensamente drammatica, è l'eccellente voce di Mariella Devia che ha rivelato in conferenza stampa di apprezzare particolarmente questa Traviata ambientata in anni che lei stessa ha vissuto.

La Traviata è stata allestita come ultimo spettacolo della Stagione Lirica 2010 del Teatro Comunale di Bologna. C'è da lodare il lavoro di Alfonso Antoniozzi che, con pochi mezzi ma molte idee, costruisce un allestimento da ricordare: l'ambientazione è negli anni '50/'60, con una festa a casa di Violetta volgare e scomposta, quasi a ricordare il basso livello morale di una società "in" ma terribilmente vuota in valori e ricchezze interiori. I personaggi minori sono caratterizzati con tocchi lievi ma di ottimo gusto, anche se la vera svolta si ha nell'atto conclusivo, che Antoniozzi immagina come un lungo sogno di Violetta dormiente a terra (un mimo) che, alla fine, morirà sola.

Tempi della differita streaming

Dalle ore 19,00 alle 19,45 Conferenza di presentazione dell'opera realizzata in occasione del suo riallestimento al Comunale nel 2012. Intervengono Nicola Sani e Alfonso Antoniozzi.

Dalle 19,45 alle 20,30 circa interviste ad alcuni tra gli interpreti principali, tra cui Mariella Devia e il regista.

Dalle 20,30 alle 23 diretta streaming dell'opera La Traviata.

Conclude la trasmissione il video "Buon Compleanno Maestro" (17 minuti) , realizzato dalla Regione Emilia-Romagna, che raccoglie suggestive immagini dei luoghi verdiani e la testimonianza di cantanti lirici, registi e direttori d'orchestra che in Emilia-Romagna sono nati o lavorano e che qui raccontano il "loro Verdi".

Cartellone Verdi200 digitale

Il Cartellone Verdi200 digitale fa parte delle iniziative realizzate dalla Regione Emilia-Romagna per celebrare il bicentenario della nascita del grande compositore emiliano. Obiettivo del progetto è diffondere l'opera verdiana offrendo al pubblico la possibilità di seguire gratuitamente gli spettacoli in programma, via web o nei maxischermi dei teatri regionali aderenti a TeatroNet e cablati dalla rete Lepida. Il Cartellone è coordinato dall'Assessorato regionale alla Cultura e dal Teatro Comunale di Bologna, con il supporto di Lepida Spa e la collaborazione di Cineca.

/CL

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 13 novembre 2013 -
 
Ammontano a 177 mila euro le spese per i servizi di noleggio con conducente utilizzato da tutti i membri della Giunta regionale (compreso il presidente) nel primo semestre del 2013 -

Se si considera la Giunta nel suo complesso il trend di spesa - dal 2006 ad oggi - si presenta in significativa (-31%) e costante diminuzione, con la sola eccezione del 2012, anno caratterizzato dal terremoto in Emilia.

Sempre per quanto riguarda il 2013, il dato relativo al 1° semestre fa ritenere probabile l'attestarsi del spesa al di sotto dei 400mila euro annui.

Per quanto riguarda il solo presidente della Giunta, il dato è di circa 120mila euro annui, anche in tal caso con un picco nel 2012 e una previsione in riduzione per il 2013.

In dettaglio la spesa anno per anno
 
Anni 2006-2013














































Anno

Spesa

Delta annuale

Delta %













2006

667.216,93



















2007

688.394,77

+ 21.177,84

+ 3,17













2008

658.957,57

- 29.437,20

- 4,28













2009

614.386,69

- 44.570,88

- 6,76













2010

462.676,80

- 151.709,89

- 24,69













2011

428.195,23

- 34.481,57

- 7,45




Delta 06-12

Delta% 06-13

2012

458.358,53

+ 30.163,30

+ 7,04




- 208.858,40

- 31,30292297

I° sem. 2013

177.433,51



















 
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Parma, 13 novembre 2013
 
Continuano i controlli della Guardia di Finanza nell' ambito dell' inchiesta che riguarda le spese dei gruppi consiliari. Tra le spese dei consiglieri del gruppo Pd in Regione Emilia Romagna, l' ANSA riporta che ci sarebbero anche 20 mila euro per auto blu utilizzate, come consigliere, dal presidente Vasco Errani da giugno 2010 ad agosto 2011. Errani non risulta tuttavia, indagato nell'inchiesta per peculato della Procura dove invece sono iscritti i nove attuali capigruppo, tra cui il responsabile del Pd, Marco Monari, che nei giorni scorsi, ha dato le dimissioni dall'incarico. Per Errani si tratterebbe di viaggi a Bologna e in regione, non a Roma.
 
Di seguito il comunicato della Regione con la replica del Presidente Vasco Errani -
 
"Sui costi delle auto a noleggio sono assolutamente tranquillo. Stiamo parlando di uno strumento di lavoro: per adempiere ai miei compiti, spostarmi da una parte all'altra della regione è normale e anzi, se non lo facessi, non farei bene il mio lavoro, con l'intensità e l'impegno che sono noti a tutti".
"Mi è sempre stata molto chiara la differenza tra le attività politico-istituzionali del Gruppo al quale appartengo e l'attività di Presidente: proprio per questo ho ritenuto necessario addebitare ai fondi del Gruppo consiliare Pd – come previsto da una specifica delibera dell'Ufficio di Presidenza della Assemblea legislativa, la numero 15/2010 – le spese che ho sostenuto quando sono stato chiamato a svolgere una funzione politica, nell'ambito delle attività del Gruppo stesso, diversa da quella di Presidente della Regione. E questa differenza, per me, è chiarissima e l'ho sempre rispettata".
"D'altra parte, come ha anche di recente sostanzialmente confermato la Corte dei Conti nel suo giudizio di parifica, rivendico che i costi di funzionamento di questa amministrazione sono in linea con i principi di una oculata e contenuta gestione della cosa pubblica. E questo è un risultato raggiunto anche grazie al contenimento della spesa per le auto di servizio."
"Capisco che "l'auto blu del Presidente" possa fare notizia. Ma proprio per questo credo occorra non perdere mai di vista la funzione dell'amministratore pubblico, la cui presenza sul territorio è un elemento di non trascurabile rilevanza. Che poi questo avvenga rispettando strettamente le norme che regolano l'utilizzo di questi servizi, è per me un principio di responsabilità irrinunciabile".
 
(Fonte: Regione Emilia Romagna)
Pubblicato in Cronaca Emilia
Bologna, 13 novembre 2013
 
Edilizia scolastica, ecco le risorse straordinarie per la messa in sicurezza, la ristrutturazione e la manutenzione delle scuole. Il ministero ha approvato la graduatoria con le priorità di intervento proposta dalla Regione, per l'Emilia-Romagna 7 milioni di euro provenienti dal Decreto del Fare

Gli interventi di messa in sicurezza, ristrutturazione e manutenzione degli edifici scolastici inseriti nella graduatoria approvata nelle scorse settimane dalla Regione potranno essere avviati al più presto. Il Ministero dell'Istruzione ha siglato il decreto che approva le priorità di intervento proposte dalla Regione e dalle Province e che destina all'Emilia-Romagna risorse straordinarie per 7 milioni di euro, come stabilito dal Decreto Legge 69/2013 (cd Decreto del Fare), che complessivamente ha destinato 150 milioni di euro alle Regioni.

"Garantire sicurezza e vivibilità ai nostri ragazzi mentre sono a scuola è indispensabile, per questo ci siamo attivati immediatamente – spiega l'assessore regionale alla Scuola Patrizio Bianchi - Il riparto alle Province è stato determinato in base al numero complessivo degli alunni iscritti e del numero di edifici scolastici presenti, la Regione ha inoltre attribuito alle Province la competenza a stilare gli elenchi degli interventi necessari, graduati in ordine di priorità e tenuto conto delle diverse specificità territoriali".
 



PROVINCIA

Quota di finanziamento

BOLOGNA

1.473.500,00

FERRARA

548.100,00

FORLI'

700.000,00

MODENA

1.166.900,00

PARMA

696.500,00

PIACENZA

520.100,00

RAVENNA

551.600,00

REGGIO EMILIA

854.700,00

RIMINI

488.600,00

TOTALE RER

7.000.000,00



In allegato l'elenco delle scuole che beneficeranno degli interventi divise per provincia.


(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 12 novembre 2013
 
430 milioni e 600 mila euro è l'impegno finanziario della Regione Emilia-Romagna a sostegno delle attività e dei servizi per la non autosufficienza per il 2013. Le risorse, assegnate all'apposito Fondo regionale, hanno avuto il via libera a maggioranza (astenuti Pdl, Lega nord e Udc) dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini.

Gli stanziamenti, destinate alle Aziende Usl, sono così ripartiti: Piacenza 29.323.844 euro; Parma 42.609.476; Reggio Emilia 46.221.631; Modena 64.270.097; Bologna 89.042.813; Imola 12.517.321; Ferrara 37.575.831; Ravenna 39.317.012; Forlì 19.382.705; Cesena 18.734.932; Rimini 31.604.338. Dei 430 milioni e 600 mila euro, 304.020.346 euro saranno distribuiti sulla base della popolazione residente con più di 75 anni al 1^ dicembre 2012. Nella delibera di finanziamento viene inoltre stabilito di estendere anche successivamente al 31 dicembre 2013 e fino ad approvazione di nuove linee di indirizzo, a seguito dell'aggiornamento del quadro delle compatibilità economiche, la validità delle indicazioni regionali, al fine di consentire un'omogenea attuazione degli obiettivi regionali sull'intero territorio regionale.

"Pur navigando a vista, la Regione- ha spiegato l'assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti - rispetto al 2012 non ha ridotto di un solo euro le risorse destinate al Fondo regionale per la non autosufficienza. Ciò consente di programmare gli interventi e di mantenere viva una rete di servizi su tutto il territorio regionale".

Per chiarimenti sono intervenuti Silvia Noè (Udc) e Roberto Corradi (Lega nord).

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 8 novembre 2013
 
Nelle linee di sviluppo dell'ultimo Rapporto di monitoraggio della mobilità e del trasporto regionale, si dice di puntare a un incremento dei passeggeri su rotaia del 100% entro il 2020, ottenibile attraverso il potenziamento delle infrastrutture e "l'aumento del valore complessivo della produzione annua di servizi"; rispetto a queste intenzioni appaiono contraddittorie le decisioni che la Regione starebbe per assumere, in collaborazione con Seta, Amo e Tper, di creare un servizio di bus sostitutivo del treno Modena-Sassuolo, il cosiddetto "Gigetto", destinato ad essere soppresso alla fine dell'anno perché considerato improduttivo.
Lo afferma Mauro Manfredini, capogruppo Lega Nord Padania, presentando un'interrogazione alla Giunta, finalizzata a verificare se corrisponda al vero l'aumento dei passeggeri sulla tratta ferroviaria Modena–Sassuolo nel 2012; se si intendano sostituire le vecchie macchinette obliteratrici, consentendo a tutti gli utenti del "Gigetto" di obliterare i biglietti; e quali iniziative la Giunta intenda intraprendere per impedire la paventata soppressione della tratta ferroviaria Modena–Sassuolo.
Secondo Manfredini, alcuni organi di stampa hanno rilevato che il numero dei passeggeri sulla linea ferroviaria sarebbe aumentato, trattandosi di una tratta particolarmente frequentata dai pendolari nel periodo invernale, mentre "l'idea di sostituire un treno con un autobus va nella direzione opposta rispetto alle politiche ambientali e dei trasporti da sempre sbandierate dalla Regione Emilia-Romagna, in quanto aumenterebbero i disagi, il traffico, l'inquinamento e gli incidenti stradali".
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
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