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Bologna, 7 settembre 2013
 
Al via la nuova offerta formativa degli Istituti Tecnici Superiori: 12 percorsi in 11 città dell'Emilia-Romagna per diventare tecnici specializzati in settori strategici. Iscrizioni entro il 12 ottobre. In fase di avvio su tutto il territorio regionale anche 29 percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore. L'assessore Patrizio Bianchi: "Per fronteggiare la crisi l'Emilia-Romagna ha scelto di investire nella formazione di profili professionali specializzati, l'offerta della Rete Politecnica è politica di sviluppo".
Sono 12 i percorsi degli Istituti Tecnici Superiori che stanno per essere avviati in 11 città in Emilia-Romagna. Le iscrizioni alle nuove scuole di tecnologia, istituite a livello nazionale per formare in un biennio tecnici superiori in grado di inserirsi nelle imprese dei settori strategici del sistema economico-produttivo, chiuderanno infatti il prossimo 12 ottobre e le lezioni inizieranno a fine mese.
Oltre ai percorsi di Bologna, Modena, Reggio Emilia, che riguardano l'ambito della meccanica, motoristica e packaging, e a quello di Rimini sul turismo, ci sono i percorsi sulla mobilità sostenibile a Cesena e Piacenza, sull'agro-alimentare a Parma, nei settori territorio, energia e costruzioni a Ferrara e Ravenna, per le industrie creative a Cesena e Faenza in provincia di Ravenna, e infine il percorso nel settore biomedicale che sarà inaugurato a Mirandola (MO).
L'offerta formativa degli ITS – parte della Rete Politecnica segmento formativo del sistema ER Educazione e Ricerca Emilia-Romagna - si rivolge a giovani e adulti, non occupati o occupati, in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. I percorsi, gratuiti in quanto finanziati con fondi pubblici per 3 milioni e 600 mila euro - di cui 1 milione e 250 mila euro nazionali e 2 milioni e 350 mila regionali - si articolano in quattro semestri, per una durata complessiva di 1800/2000 ore. Alternativi all'università, ma ad essa strettamente collegati, affiancano all'attività d'aula diverse esperienze di formazione in impresa in Italia e all'estero, affidata a esperti provenienti dal mondo del lavoro, formatori, docenti della scuola e dell'università. Al termine del biennio, si ottiene un diploma di Tecnico superiore.
"In un quadro economico connotato dal perdurare della crisi e da una forte accelerazione delle modificazioni strutturali della crescita industriale, l'Emilia-Romagna ha scelto di investire nella formazione di profili professionali specializzati, dotati di competenze operative, critiche e relazionali funzionali all'innovazione e in grado di contribuire ai processi di crescita di filiere produttive strategiche per lo sviluppo del paese – spiega l'assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi - A questi obiettivi risponde la Rete Politecnica, segmento cruciale dell'infrastruttura formativa regionale. Finalizzata allo sviluppo delle competenze scientifiche, tecnologiche, tecniche e professionali, costruita sul confronto, la sinergia e l'integrazione tra culture ed esperienze formative e professionali eterogenee e complementari, la Rete Politecnica è politica di sviluppo che coniuga innovazione e territorio verso l'economia della conoscenza".
Istituiti per la prima volta in Emilia-Romagna nell'anno formativo 2011/2012, gli ITS hanno già diplomato 138 allievi dei 215 iscritti (sono sette su nove gli ITS che hanno già concluso i propri percorsi) e a novembre si terrà la consegna ufficiale degli attestati. A neanche un mese dal conseguimento del diploma, 61 tra i tecnici superiori che hanno concluso il percorso formativo sono già stati assunti da imprese del territorio.
Le Fondazioni ITS in Emilia-Romagna da quest'anno sono 7. Si sono infatti integrate formalmente le Fondazioni di Bologna, Modena e Reggio Emilia anche se i percorsi, tutti ambito della meccanica, sono rimasti differenziati. Novità di quest'anno il percorso per diventare Tecnico superiore per la progettazione e prototipazione di manufatti ceramici, che si terrà a Faenza, quello per Tecnico superiore per la produzione di apparecchi e dispositivi diagnostici, terapeutici e riabilitativi che si sta per avviare a Mirandola, località vocata al biomedicale in provincia di Modena e il percorso per Tecnico superiore per la mobilità delle merci e dei prodotti agricoli - Indirizzo logistica e commercializzazione dei prodotti freschi di Cesena.
L'offerta della Rete Politecnica – programmata dalla Regione a partire da un'analisi dei punti di forza dell'economia regionale – oltre che dagli Istituti Tecnici superiori (ITS) è costituita da altre due tipologie di percorsi formativi, quelli di Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) e su quelli di Formazione superiore.
In fase di avvio su tutto il territorio regionale anche 29 percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore. Come gli ITS, anche gli IFTS sono progettati e realizzati da istituti di istruzione secondaria superiore, enti di formazione professionale accreditati, università e imprese. Cofinanziati dal Fondo sociale europeo, con risorse pari a 3 milioni e 500 mila euro, formano tecnici specializzati capaci di presidiare e gestire i processi organizzativi e produttivi di impresa. Più brevi dei percorsi realizzati dalle Fondazioni ITS, si articolano in due semestri e hanno una durata complessiva di 800/1000 ore. Si rivolgono a giovani e adulti in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore. L'accesso è consentito anche a coloro che non hanno conseguito il diploma di istruzione secondaria superiore, ma hanno maturato competenze coerenti con la figura IFTS nell'ambito di altri percorsi formativi o di esperienze lavorative. Il percorso rafforza le competenze culturali e di base e sviluppa quelle specialistiche, tecniche e professionali. La formazione d'aula e di laboratorio è accompagnata da periodi di stage per consentire ai partecipanti di sperimentare in impresa le competenze acquisite, di conoscere gli ambienti lavorativi e comprenderne le dinamiche relazionali. Al termine di un percorso IFTS, a seguito del superamento di una verifica finale, viene rilasciato il certificato di specializzazione tecnica superiore valido a livello nazionale.
Maggiori informazioni sui percorsi della Rete Politecnica e per le iscrizioni si possono trovare alle pagine:
ITS
IFTS
In allegato: l'elenco di tutti i corsi attivati
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 7 ottobre 2013
 
Riordino istituzionale - La vicepresidente della Regione, Simonetta Saliera, esprime soddisfazione per l'esito del voto nei comuni dell'Emilia Romagna. "Questo risultato conferma la linea della Regione e determina un primato di cui dobbiamo andare fieri" -

"Sono onorata e felice di aver accompagnato e concretamente sostenuto queste esperienze, questi sindaci, questi territori". Così la vicepresidente della Giunta regionale dell'Emilia-Romagna, Simonetta Saliera, ha commentato la netta vittoria dei "sì" nei comuni ferraresi, parmensi e riminesi in cui ieri si è votato per confermare o meno la nascita di Comuni unici. Con percentuali vicine e a volte anche superiori all'80% i cittadini di Migliaro, Migliarino e Massa Fiscaglia (provincia di Ferrara) hanno votato a favore della nascita del Comune unico, così come quelli di Sissa e Trecasali nel parmense e Torriana e Poggio Berni nel riminese. L'unico risultato negativo è stato a Toano e Villa Minozzo in provincia di Reggio Emilia. L'Emilia-Romagna non è nuova alla nascita di nuove entità comunali per fusione: lo scorso anno cinque Comuni della Valsamoggia (Savigno, Monteveglio, Castello di Serravalle, Bazzano e Crespellano) in provincia di Bologna hanno fatto da battistrada.

"Il voto dei cittadini conferma la linea politica della Regione in materia di riordino istituzionale", afferma Simonetta Saliera, che ricorda come "in un Paese dove da anni si parla a vuoto di riforme la Regione Emilia-Romagna, i sindaci dei Comuni interessati, i partiti politici e le parti sociali che si sono impegnate per le fusioni hanno dimostrato come si possano rafforzare le comunità locali realmente e con il consenso degli elettori".

"In Emilia-Romagna – conclude la vicepresidente -, dopo quello della Valsamoggia il primo gennaio prossimo nasceranno 3 nuovi Comuni in luogo di 12 a seguito di fusioni. E' un primato per il nostro Paese di cui tutti dobbiamo essere fieri. Questo vuol dire comunità locali più forti con minori costi di gestione che liberano risorse per i servizi alla persona, il sostegno allo sviluppo economico, la cura del territorio".
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 3 ottobre 2013

E' la chiesa di San Francesco di Mirandola (Mo), una delle prima chiese francescane in Italia, a rappresentare l'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ad Assisi, dove domani, 4 ottobre, le celebrazioni francescane per il Santo patrono d'Italia avverranno alla presenza di Papa Francesco.

Ogni anno, secondo la tradizione, una delle Regioni italiane offre l'olio per alimentare la lampada che brilla accanto alla tomba di San Francesco d'Assisi e quest'anno è il turno dell'Umbria. Per l'occasione, il coordinatore della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, Eros Brega, presidente del Consiglio regionale umbro, in collaborazione con i frati francescani di Assisi, ha invitato i presidenti delle Assemblee legislative, accompagnati dai gonfaloni ufficiali, a partecipare al momento del rito del dono dell'olio, previsto nel pomeriggio di oggi, 3 ottobre. E sempre oggi, nella mattinata, si è riunita l'Assemblea plenaria della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative in seduta ordinaria.

In occasione della due giorni di Assisi, che culminerà nelle celebrazioni con Papa Francesco, la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative ha allestito una mostra ("Francesco nel cuore delle Regioni"), inaugurata dal presidente del Senato, Pietro Grasso, per la quale ogni Assemblea ha scelto un'immagine simbolo della propria regione (la rassegna è composta di 20 pannelli verticali): per l'Emilia-Romagna si tratta appunto della chiesa di San Francesco di Mirandola, in una raffigurazione composta che la fa vedere in tutta la sua bellezza prima del sisma del maggio 2012 e successivamente, con i danni causati dal terribile terremoto (vedi immagine allegata).

Costruita con l'attiguo convento nel XIII secolo subito dopo la canonizzazione di San Francesco, la basilica venne adattata nel XV secolo e divenne Pantheon della famiglia dei Conti Pico della Mirandola. Il terremoto del 20 maggio 2012 ha reso inagibile tutto l'edificio sacro, la sagrestia, l'annesso convento vecchio e il campanile. Dopo la nuova e violenta scossa del 29 maggio, la torre è crollata sulla Chiesa, distruggendola quasi totalmente, ed è rimasta in piedi solo la facciata.

"Le immagini della chiesa di San Francesco di Mirandola, prima e dopo il sisma- afferma la presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, ad Assisi in questi due giorni- rappresentano bene sia i tanti e inestimabili patrimoni della nostra regione, religiosi, artistici, culturali, sia la forza della nostra gente, dei nostri territori, delle nostre imprese e delle nostre istituzioni: insieme siamo ripartiti subito dopo il terremoto e i risultati della ricostruzione sono sotto gli occhi di tutti. Un modello che ritengo utile a livello nazionale, per l'intero Paese".

In allegato l Chiesa di San Francesco a Mirandola
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 2 ottobre 2013
 
Terremoto - La Giunta vara il Piano annuale 2013-2014 per la riparazione e il ripristino delle opere pubbliche, dei beni culturali e dell'edilizia scolastica e universitaria danneggiati. Previsti 656 interventi per un importo 530 milioni di euro -

Varato il Piano annuale 2013-2014 per la riparazione e il ripristino delle opere pubbliche, dei beni culturali e dell’edilizia scolastica e universitaria  danneggiati dal sisma del maggio 2012: 656 gli interventi finanziati  per un importo complessivo di 530 milioni di euro.
Il provvedimento è stato oggi a Bologna dagli assessori regionali Alfredo Peri (Programmazione territoriale ed urbanistica) e Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive), da Enrico Cocchi (Direttore generale Regione Emilia-Romagna) e Alfiero Moretti (tecnico struttura del Commissario delegato alla ricostruzione).
I Piani annuali 2013-2014 riguardano le opere pubbliche per un importo complessivo di circa 134 milioni di euro (pari a circa il 25% del totale, per 180 interventi), e i beni culturali soggetti a tutela per circa 282 milioni di euro (pari a circa il 53% per 357 interventi). È stato anche predisposto separatamente, per via della fonte di finanziamento, il Piano per l’edilizia scolastica e università, che ammonta a 105 milioni di euro (circa il 20% del totale) per 119 interventi. Sono stati, inoltre, accantonati circa 9 milioni per interventi in cui siano presenti proprietà miste pubbliche/private/Umi che incidono sulla somma totale di 530 milioni per circa il 2%. La parte predominante dei Piani è rappresentata dagli edifici che sono soggetti a tutela (Decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 ‘Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio’): su 656 interventi questi sono 411 (per 343,5  milioni di euro), pari a circa il 65% del totale.
Il provvedimento, approvato dalla Giunta regionale, è stato predisposto dalla Struttura tecnica del Commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, in seguito a un lavoro di rilevamento preliminare effettuato con la collaborazione dei comuni interessati dal sisma, con la Direzione regionale del Ministero per i beni e le attività culturali e con la Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna.
«La predisposizione del Piano - ha sottolineato Alfredo Peri, assessore regionale alla programmazione territoriale ed urbanistica - è il frutto di un intenso lavoro svolto insieme a Comuni, diocesi, conferenza episcopale, sovrintendenza e altri soggetti, locali e statali, che hanno proprietà interessate dagli interventi di ricostruzione o ristrutturazione. Si tratta di una parte importante del patrimonio culturale, religioso e anche pubblico. Questo Piano ha una incidenza rilevante sull’assetto urbanistico ed edilizio delle cittadine e dei paesi».
Con la redazione di un Piano annuale 2013-2014 sono state assegnate le risorse necessarie per l’attuazione di un primo stralcio del Programma (che complessivamente comprende 1509 interventi per un importo di 1 miliardi e 330 milioni di euro) delle Opere pubbliche, dei Beni culturali e dell’edilizia scolastica e universitaria,  finanziando gli interventi più urgenti secondo le priorità già individuate. La scelta delle priorità degli interventi «è avvenuta – ha aggiunto Peri - in base ai criteri indicati dalla legge regionale, e da uno stretto confronto con i Comuni e le diocesi. Mentre per quanto riguarda la tempistica dei cantieri, si prevede che nel giro di pochi mesi potranno partire già gli interventi meno complessi; in molti casi i soggetti attuatori dispongono già dei progetti preliminari».
Con il provvedimento - predisposto con il coinvolgimento delle strutture regionali ed è stato partecipato dagli Enti attuatori - è stato anche approvato il regolamento che contiene le disposizioni legislative alle quali gli enti attuatori dovranno scrupolosamente attenersi, le tipologie dei lavori ammissibili e finanziabili, in particolare per quanto attiene il restauro attraverso la riparazione con rafforzamento locale o il ripristino con miglioramento sismico dei beni culturali.
«Si tratta di un provvedimento straordinario, per interventi e risorse, che avvia la ricostruzione del cuore delle nostre comunità. Questo provvedimento – sottolinea l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – è un ulteriore e importante tassello di una ricostruzione che sta procedendo a passi spediti anche sul fronte delle imprese  e delle abitazioni».
I vari piani contengono, suddivisi per tipologie, gli interventi che hanno ricevuto i finanziamenti in base alle priorità e percentuali condivise, calcolate sul danno complessivo subìto e riferite alla somma totale dei fondi disponibili per l’annualità 2013-2014.
Tutte le tipologie del Programma sono state accorpate in otto raggruppamenti così individuati: strutture sanitarie, comuni e province, edilizia scolastica e università, enti religiosi, beni demaniali e beni ecclesiastici di proprietà pubblica, opere di bonifica e irrigazione, monasteri conventi sinagoghe e ex chiese e conventi, proprietà miste pubbliche e private. I raggruppamenti delle tipologie che hanno avuto il maggior numero di interventi sono: Comuni e Province per un importo complessivo di circa 160 milioni di euro (pari a circa il 30%, per 264 interventi), gli Enti religiosi per un importo complessivo di circa 125 milioni di euro (pari a circa il 24%, per 169 interventi), seguono le strutture sanitarie e le opere di bonifica e irrigazione.
 
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Clicca qui per i dettagli dei Piani annuali 2013-2014 Opere pubbliche, Beni culturali e edilizia scolastica e università
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
 
Martedì, 01 Ottobre 2013 14:47

Prostituzione al chiuso: un fenomeno sommerso

Bologna, 1 ottobre 2013
 
Politiche sociali - Prostituzione al chiuso, giovedì 3 ottobre un seminario in Regione. I numeri del progetto InVisibile

Un fenomeno che rischia di essere ancora più sommerso, perché si svolge in appartamenti, night club, centri massaggi. Di prostituzione al chiuso si parlerà il 3 ottobre, nella sala A della Terza Torre della Regione Emilia-Romagna (viale della Fiera 8, dalle 9 alle 13), durante il seminario "Sotto gli occhi di tutti. Prostituzione al chiuso: punti di vista e interventi sul fenomeno". Un'occasione per fare il punto (a livello regionale, nazionale ed europeo) sul fenomeno e sugli interventi attuati, confrontando esperienze e prospettive dei soggetti che, a vario titolo, intervengono: forze dell'ordine, autorità giudiziaria, operatori sociali. Organizzato dall'assessorato regionale Politiche sociali, in collaborazione con il Comune di Modena, il seminario vuole fare un bilancio a sei anni dall'inizio del progetto InVisibile, i cui obiettivi sono la mappatura territoriale e un primo contatto con persone che si prostituiscono in appartamenti e locali.

Il progetto regionale "Oltre la Strada"

La Regione Emilia-Romagna promuove dal 1996 il progetto "Oltre la Strada", sistema integrato di interventi socio-sanitari nel campo della prostituzione, dello sfruttamento e della tratta di esseri umani. "Oltre la Strada" si basa su una rete composta da enti pubblici e soggetti privati, che operano in collaborazione con forze dell'ordine, autorità giudiziaria, direzioni territoriali del lavoro, servizi sanitari, servizi sociali, enti del terzo settore, sindacati, enti di formazione professionale. Tutto ciò che viene attuato con il sistema "Oltre la Strada" è riconducibile a due grandi aree: prevenzione socio-sanitaria e riduzione del danno per persone coinvolte nei mercati della prostituzione, e interventi rivolti a vittime di grave sfruttamento e tratta di esseri umani.

I numeri di InVisibile

Con la progressiva partecipazione di tutti gli enti pubblici della rete "Oltre la Strada", e dei soggetti pubblici e privati convenzionati, il progetto InVisibile, coordinato con la collaborazione del Comune di Modena, ha lavorato - e lavora - in parallelo per approfondire il fenomeno della prostituzione al chiuso e sull'intervento di contatto. InVisibile porta avanti un monitoraggio, alimentando un database regionale relativo agli annunci personali riconducibili al fenomeno della prostituzione in appartamento (presenti su giornali e siti, chat e forum), ed elabora anche una mappatura. Altra linea di intervento, il contatto con il target: ogni progetto territoriale fa un numero prestabilito di telefonate al mese (contattando tutti i nuovi numeri, estratti dalle diverse fonti selezionate, e raccolti nel database) in modo da dare informazioni sanitarie sulla prevenzione dei comportamenti a rischio, orientare ai servizi sul territorio, ascoltare eventuali richieste. Dal 2010 al 31 dicembre 2012, ogni anno in media sono stati raccolti 14.000 annunci, effettuate 2.296 chiamate e realizzate 180 accoglienze a bassa soglia e accompagnamenti ai servizi socio-sanitari. Con il progetto InVisibile, gli operatori hanno lavorato sul movimento di sex worker tra una zona e l'altra della fascia costiera regionale; l'équipe territoriale di Reggio Emilia, a sua volta, ha individuato come target di intervento delle telefonate quello delle sex worker cinesi, coinvolgendo una mediatrice che si occupa di realizzare il contatto telefonico. I risultati hanno superato le aspettative; per questo, a partire dall'ottobre 2011, si è deciso di avviare una sperimentazione, a livello regionale, rivolta alle persone che si prostituiscono di provenienza cinese: funziona con il contatto telefonico attraverso l'intervento di una mediatrice, con la finalità di presentare il progetto e fornire informazioni per un orientamento ai servizi sanitari del territorio.
 
In allegato la brochure del seminario
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna 30 settembre 2013
 
Ripartono domani, martedì 1 ottobre le misure previste dall'Accordo di Programma per la Qualità dell'Aria 2012-2015 firmato da Regione, Province e Comuni con oltre 50.000 abitanti. Sono previste, in sintesi, limitazioni alla circolazione dei mezzi più inquinanti dal lunedì al venerdì, i "giovedì senz'auto" e le domeniche ecologiche con iniziative di educazione ambientale per i cittadini dal 1 ottobre al 30 novembre e dal 7 gennaio al 31 marzo; inoltre, in caso di condizioni particolarmente critiche rilevate dalle stazioni della rete regionale di monitoraggio dell'aria, potranno essere attivate misure emergenziali.

Nel mese di ottobre partirà anche la nuova campagna di comunicazione della Regione "Liberiamo l'aria"; tutte le informazioni sulle misure adottate sono disponibili anche sul sito www.liberiamolaria.it e alla pagina Facebook https://www.facebook.com/liberiamolaria.er.

L'Accordo di Programma: sintesi
L'Accordo, che ha durata triennale, prevede anche "buone pratiche" di gestione delle città: dalle Ztl (Zone a traffico limitato) al mobility management, dai percorsi casa-scuola e casa-lavoro al risparmio energetico negli esercizi commerciali, dall'introduzione di punteggi premianti nei capitolati d'appalto al lavaggio delle strade. Un approccio trasversale e integrato, che prende in considerazione i vari ambiti di emissione di sostanze inquinanti (produzione di energia, riscaldamento civile, agricoltura, industria) e stabilisce misure di intervento non solo per la mobilità.
Alle misure di limitazione della circolazione si affiancano interventi strutturali adottati dalla giunta per intervenire sul risanamento della qualità dell'aria, a partire dai 19 milioni di euro assegnati lo scorso anno alle aziende di trasporto pubblico per il rinnovo del parco autobus. In questo modo 62 mezzi di vecchia generazione verranno sostituiti con altrettanti mezzi ecologici (61 autobus a metano e 1 filobus). La Regione ha approvato inoltre lo stanziamento di oltre 6 milioni di euro per la realizzazione di piste ciclopedonali e infrastrutture verdi nei Comuni che sono impegnati ad attuare le misure previste dall'Accordo.

Ammontano a 13 milioni di euro le risorse stanziate nel 2012 dalla Regione per sostituire in 214 piccole e medie imprese le vecchie coperture in amianto con pannelli fotovoltaici. Un intervento per coniugare la tutela della salute nei luoghi di lavoro con lo sviluppo delle energie rinnovabili e la difesa dell'ambiente.
Il sostegno ai Comuni aderenti all'Accordo per la realizzazione delle domeniche ecologiche è garantito con un apposito bando e il finanziamento fino a 10mila euro per ciascun Comune. L'Accordo prevede inoltre meccanismi "premianti" per gli enti che intervengono con ancora maggiore decisione attraverso misure aggiuntive.

L'impegno della Regione contro l'inquinamento
L'insieme dei provvedimenti varati nel corso degli ultimi dieci anni dalla Regione ha contribuito a una progressiva riduzione dei principali inquinanti. Nel periodo autunno-inverno 2012-2013, prima annualità di applicazione del nuovo Accordo di programma per la qualità dell'aria 2012-2015, l'andamento del PM10 ha evidenziato un miglioramento rispetto allo stesso periodo dell'annualità precedente in tutte le Province dell'Emilia-Romagna. Permangono tuttavia criticità (come emerge dai dati relativi al 2012, contenuti nel Report annuale sulla qualità dell'aria in Emilia-Romagna), oltre che per il particolato atmosferico PM10, per gli ossidi di azoto NOx e l'ozono: un inquinamento, questo, comune a tutto il Bacino Padano, area critica per la qualità dell'aria a causa delle caratteristiche geografiche e meteo-climatiche che ostacolano la dispersione degli inquinanti. Per rafforzare la tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente, la Regione Emilia-Romagna sta elaborando il primo Piano regionale per la qualità dell'aria: caratterizzato da un approccio trasversale e integrato, il Piano avrà come orizzonte temporale il 2020 e metterà in campo le misure necessarie per rientrare nei valori limite fissati dall'Unione Europea.
 
(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna 27 settembre 2013

Oltre 12 mila cittadini, per un totale di più di 7 mila unità abitative, sono coinvolti nelle pratiche Mude (Modello unico digitale per l'edilizia) accettate dai Comuni per il contributo alla riparazione o ricostruzione delle abitazioni. Le imprese nella procedure Mude e Sfinge (sistema telematico per le attività produttive) sono complessivamente più di 1.800. 
Per quanto riguarda le abitazioni, i dati estrapolati dal sistema registrano circa 2.700 richieste di contributo in lavorazione da parte dei professionisti e dei Comuni. Queste si aggiungono altre 2556 domande già depositate presso i Comuni. Le ordinanze di contributo concesse sono 1623 per un importo di quasi 162 milioni e 500 mila euro. Le imprese che hanno fatto domanda su Sfinge sono 415, per un valore di 290 milioni; 107 i decreti di contributo approvati, per 47,2 milioni. Gli uffici della Regione hanno incontrato finora 550 aziende.
"Queste cifre significano che la macchina della ricostruzione può dirsi definitivamente decollata – ha affermato l'assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, commentando gli ultimi dati – , che sta funzionando e che si vedono i primi, importanti risultati. Ma stiamo egualmente lavorando, giorno dopo giorno, con la massima concretezza e a diretto contatto con enti locali, professionisti, imprese e cittadini, per accelerare le pratiche edilizie e di concessione dei contributi".
"In particolare – ha anticipato Muzzarelli – stiamo agendo in due direzioni. Da un lato, con una nuova ordinanza che è appena stata inviata al parere della Corte dei Conti, semplifichiamo le procedure di domanda per i condomìni, consentiamo il cambio di proprietà nei centri storici finalizzato all'affitto concordato e, per tener conto della crisi di liquidità degli studi tecnici prevediamo di riconoscere al professionista il 50 per cento della parcella ammissibile con l'approvazione della pratica di contributo. Dall'altro lato – ha concluso l'assessore – stiamo completando l'iter per l'assunzione di nuovo personale nei Comuni: la gara per la selezione dell'agenzia si è conclusa e il decreto di assegnazione è stato emanato, entro poche settimane gli enti potranno lavorare a pieno regime".
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 25 settembre 2013
 
Lo stabilisce un provvedimento, emanato ieri, del ministero della Salute (Dipartimento sanità pubblica veterinaria) che, in considerazione dell'evoluzione favorevole della situazione epidemiologica, abroga le misure restrittive adottate nelle scorse settimane mantenendo attive però misure di controllo preliminari alla movimentazione di animali allevati nelle province di Ferrara, Ravenna Bologna e Forlì-Cesena.
La Regione - affinché possa riprendere normalmente l'attività di produzione avicola - dovrà assicurare che gli allevamenti, prima della ri-introduzione degli animali, forniscano adeguate garanzie per quanto attiene i requisiti strutturali e gestionali di biosicurezza.
 
(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 25 settembre 2013

Per due giorni la centrale piazza del Popolo di S. Giovanni in Persiceto (Bo) sarà dedicata ai giovani, con diversi appuntamenti pensati e organizzati dai ragazzi stessi e dedicati ai temi della formazione e del lavoro e delle opportunità offerte dall'Europa. Venerdì 27 e sabato 28 settembre San Giovanni ospiterà l'evento conclusivo del "Giù di festival!", manifestazione itinerante che da maggio ha coinvolto i sei comuni di "Terre d'acqua" (San Giovanni in Persiceto, Crevalcore, Sant'Agata, Calderara, Sala e Anzola dell'Emilia) con concerti, laboratori, aperitivi, feste e tornei.

L'intero festival, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, ha preso il via dall'iniziativa dei Forum Giovani di Sala Bolognese, San Giovanni e Anzola che hanno poi coinvolto anche i volontari del Servizio civile dei comuni di Terre d'acqua, le associazioni giovanili e gli istituti scolastici per concludere insieme la manifestazione con una grande festa che fosse anche un'occasione di confronto su temi cruciali.

"E' un progetto sperimentale ben riuscito e interessante che coinvolge direttamente i ragazzi e le ragazze valorizzando il loro protagonismo", sottolinea l'assessore regionale alle Politiche giovanili Donatella Bortolazzi. "Il festival, tra l'altro, si inserisce nel percorso, avviato da tempo dalla Regione, di promozione e sostegno dell'associazionismo tra Comuni. Viste anche le grandi difficoltà del momento, solo lavorando insieme tra istituzioni possiamo individuare i migliori progetti in linea con le esigenze e le proposte dei territori".

"I giovani sono il nostro presente e il nostro futuro - dichiara il presidente dell'Unione di Terre d'acqua Renato Mazzuca - è chiara quindi l'esigenza di dedicare loro molta attenzione e di metter a fuoco temi di loro interesse, come accesso al mondo del lavoro e opportunità di offerte a livello europeo. Sempre, ma ancor più quando si parla di giovani, è necessario un pensare globale ma un agire locale. Di qui l'importanza di lavorare a livello di Unione di Comuni per coordinare le risorse presenti sul territorio, mettere a sistema quelle economiche per poi partecipare a progetti europei con la speranza di buoni risultati".

Il programma

La prima giornata, venerdì 27 settembre, si concentrerà sulle possibilità di incontro tra domanda e offerta di lavoro: saranno illustrati alcuni dati di una ricerca incentrata sul contesto occupazionale del Distretto Pianura Ovest, mentre i partecipanti potranno anche rivolgersi direttamente ai rappresentanti di alcune aziende locali per informazioni sui profili professionali più richiesti e sulle diverse tipologie contrattuali. Saranno inoltre attivi due laboratori per imparare a gestire un colloquio di lavoro e a utilizzare i social media utili per la costruzione del proprio profilo lavorativo, oltre a tanto altro ancora.

La giornata del 28 settembre sarà, invece, dedicata al tema della mobilità in Europa e avrà l'obiettivo di dare le coordinate principali per organizzare un viaggio di studio o lavoro all'estero: a quali uffici o piattaforme online far riferimento per la ricerca di un alloggio, l'elenco dei programmi attivi a livello universitario e tutte le informazioni necessarie per prepararsi alla partenza. Il tutto non solo chiedendo indicazioni agli operatori di sportelli come Eurodesk e Mobilitas e ai giovani che hanno preso parte al progetto Nypad (Networking for youth participation in democratic life), ma anche attraverso un laboratorio dedicato.

Entrambe le giornate finali del "Giù di Festival" culmineranno con un contest musicale di gruppi giovanili locali.
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 19 settembre 2013 -
 
Dopo la deroga a riprendere le mostre e i mercati degli uccelli da gabbia, voliera e canto, con esclusione delle zone di protezione, sorveglianza e restrizione, una nuova ordinanza a firma di Errani. Dal ministero della Salute le linee guida che consentono aperture progressive alla movimentazione di uova e animali -

I Comuni di Ostellato e Portomaggiore, nel ferrarese, passano da "zona di protezione" (A) a "zona di sorveglianza" (B). Lo stabilisce una nuova ordinanza (la numero 186) emessa oggi dal presidente della Regione Vasco Errani. Trascorsi 21 giorni dal completamento delle operazioni preliminari di pulizia e disinfezione dei focolai di Ostellato e Portomaggiore, senza che si siano verificati nuovi casi, secondo quanto stabilito dalle norme in vigore, questi due territori (individuati dalle precedenti ordinanze come "zone di protezione") diventano così "zone di sorveglianza".


In base agli aggiornamenti restano zona di protezione l'intero territorio dei Comuni di Mordano (Bo) e Bagnara di Romagna (Ra), parte del territorio del Comune di Imola (Bo) a est dalla Statale 610 e a nord della via Emilia; parte del Comune di Massa Lombarda (Ra) a sud della Provinciale 253, e parte di territorio del Comune di Solarolo (Ra) a nord della diramazione per Ravenna dell'A14. La zona di sorveglianza comprende la parte rimanente dei Comuni di Imola (Bo), Solarolo e Massa Lombarda (Ra), l'intero territorio dei Comuni di Castelguelfo e Medicina (nel bolognese), di Conselice, Sant'Agata sul Santerno, Lugo, Cotignola, Faenza e Castelbolognese (nel ravennate), e nel ferrarese di Ostellato, Portomaggiore, Masi Torello, Tresigallo, Migliarino, Migliaro, Comacchio e Argenta, più parte del territorio del Comune di Ferrara tra la Statale 15 (via Pomposa) e a est della Provinciale via Ponte Assa.


 
Un'ulteriore zona di protezione, identificata dal ministero della Salute il 6 settembre in seguito all'individuazione del sesto focolaio (Bondeno), riguarda il Comune di Bondeno (a sud della Statale 496 e a ovest del Fiume Panaro) e quello di Finale Emilia (a nord della Statale 468, a est della Provinciale 9 e a ovest del fiume Panaro). Il ministero ha identificato anche un'altra zona di sorveglianza, che riguarda, per il territorio emiliano-romagnolo, la parte rimanente di Bondeno e di Finale Emilia, i Comuni di Mirabello, Sant'Agostino, Cento, Crevalcore (a nord di via Provanone e a est di via Provane - Provinciale 9), Mirandola (a est delle linea ferroviaria Modena-Verona), San Felice sul Panaro (a est della linea ferroviaria Modena-Verona). 

Le zone di restrizione, indicate nella Decisione di esecuzione della Commissione europea dell'11 settembre 2013, riguardano in Emilia-Romagna un'area che comprende i Comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Berra, Bertinoro, Brisighella, Casola Valsenio, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Cervia, Cesena, Cesenatico, Codigoro, Dovadola, Forlimpopoli, Forlì, Fusignano, Gambettola, Gatteo, Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto, Longiano, Massa Fiscaglia, Meldola, Mesola, Modigliana, Predappio, Ravenna, Riolo Terme, Russi, San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone.

 Il ministero della Salute ha emanato un provvedimento contenente la tempistica per effettuare i controlli e nuove linee guida per la concessione di deroghe, che consentono aperture progressive alla movimentazione di uova e animali in regione.
 
La novità più importante è la possibilità di movimentare animali e uova da allevamenti dell'Emilia-Romagna situati al di fuori delle aree di protezione, sorveglianza e restrizione. Sono previsti inoltre minori vincoli nella movimentazione di uova (da consumo e da cova) dalle zone di protezione e sorveglianza. In entrambi i casi è necessario fornire determinate garanzie. Mentre prima nelle tre zone (protezione, sorveglianza e restrizione) era vietato introdurre animali delle specie sensibili negli allevamenti esistenti, con questo provvedimento sono state individuate delle aree all'interno della zona di restrizione dove è possibile farlo, e precisamente i Comuni di Berra, Mesola, Goro, Modigliana, Dovadola, Predappio, Riolo Terme, Casola Valsenio, Brisighella, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlì (area a sud della Statale 67), Modigliana, Meldola, Forlimpopoli, Bertinoro, Cervia, Cesena, Cesenatico, Savignano sul Rubicone, Gatteo, Gambettola, Longiano, San Mauro Pascoli. Ciò dovrebbe consentire una ripresa della normale attività produttiva della filiera avicola presente in queste zone. E' revocato infine il divieto – a determinate condizioni – di spandimento su tutto il territorio regionale di pollina proveniente da tutti gli allevamenti, compresi quelli situati nelle zone di restrizione e sorveglianza. Resta il divieto di spandimento della pollina prodotta negli allevamenti della zona di protezione.
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
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