Martedì, 12 Settembre 2023 06:06

Morti improvvise nei bambini 0-14 anni: intervista a Frajese, Capucci e Liberati, autori del progetto di prevenzione In evidenza

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Intervista al dottor Liberati, presidente del Comitato Difesa Minori, all’endocrinologo Frajese e al cardiologo Capucci

Di Giulia Bertotto Roma, 11 settembre 2023 (Quotidianoweb.it) - In Abruzzo qualcosa si sta muovendo sul fronte delle indagini relative al drammatico fenomeno delle morti improvvise nella popolazione infantile. Il Comitato Difesa Minori Italia, ha presentato un disegno di legge che, se approvato, obbligherà il Governo regionale a monitorare il fenomeno delle morti improvvise nei ragazzi da 0 ai 14 anni. Un modello di prevenzione e di ricerca scientifica, garantito da medici di altissima caratura, che potrebbe essere adottato a livello nazionale per contrastare il dramma che sta colpendo troppe famiglie, ci spiegano i promotori dell’iniziativa.

Abbiamo intervistato gli autori del progetto di prevenzione: Domenico Liberati, Segretario generale del Comitato Nazionale Difesa Minori, il dottor Giovanni Frajese, specialista in endocrinologia, e professore associato all’Università degli studi di Roma Foro Italico e il dottor Alessandro Capucci, cardiologo e Professore Ordinario presso l’Università Politecnica delle Marche.

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Dottor Liberati, ci illustri questo importantissimo programma di ricerca e prevenzione.

Il consigliere regionale abruzzese Marco Cipolletti ha presentato il progetto di legge su proposta del Comitato Nazionale Difesa Minori, depositato il 21 marzo 2023. L’assessore alla Salute Nicoletta Verì ha preso a cuore il tema ed è ben propensa a svolgere controlli preventivi sulla popolazione infantile della regione, che è di circa 137 mila minori. Naturalmente sono i medici a valutare, con la loro competenza, i dati significativi, che il Comitato espone alle istituzioni. Io sono un padre, un cittadino, e un essere umano che non può più accettare di vedere ciò che sta accadendo nel suo paese restando con le mani in mano.

La vostra iniziativa potrebbe essere ripetuta anche in altre regioni italiane.

Sulla scorta della nostra richiesta, fatta al presidente della giunta regionale abruzzese, e all’assessore della sanità abruzzese e molisano, il 19 gennaio 2023 abbiamo ottenuto, in Abruzzo, il terzo registro nazionale per le morti improvvise. Questo fascicolo è stato già ottenuto in Veneto e in Toscana. In più, abbiamo richiesto, il 4 giugno -sempre attraverso il consigliere Marco Cipolletti- di avere una richiesta nei confronti della Giunta per un riscontro autoptico in caso di decesso -sempre in quella fascia di popolazione attenzionata- per la ricerca specifica della proteina Spike contenuta nei vaccini anticovid. Il consigliere Diego Lucianaz della Valle d’Aosta e il consigliere regionale Valerio Mancini dell’Umbria, in questo momento stanno seguendo lo stesso iter.

Com’è nata la vostra iniziativa?

La nostra iniziativa nasce, purtroppo, dalla morte di una bimba di Vasto che si chiamava Pamela Battaglia, venuta a mancare improvvisamente (dopo pochi giorni di influenza) il 1° gennaio 2023. Aveva 8 anni. Ma è stata seppellita senza nessun tipo di esame autoptico. I familiari hanno presentato una denuncia contro ignoti alla Procura di Vasto per fare chiarezza sulle cause del decesso. Riesumato il corpicino e sottoposto ad autopsia è stata riscontrata una pericardite. Per quanto riguarda le pericarditi registriamo una tendenza di raddoppio rispetto agli anni precedenti.

Siamo alla terza campagna di sensibilizzazione, la prima partì con una campagna di affissioni che informava sulle morti improvvise tra i bambini nella fascia di età 0-14 anni, sul territorio abruzzese; la seconda fu fatta organizzando eventi e incontri, confinati nel territorio abruzzese, e la terza ha finalmente un respiro nazionale e si chiama “Chi ti ama ti protegge”. Quest’ultima ha interessato molte regioni del paese e prossimamente sono previste le tappe nelle città di Catania, Genova, Cagliari, Treviso, Terni. Un incontro rigoroso per superare l’opposizione tra chi ritiene che la terapia somministrata alla popolazione, compresi i bambini, sia la panacea di tutti i mali e chi la considera invece la causa di tutti i disturbi e malesseri in aumento, senza esaminare altri fattori (Tra cui anche quelli psico-fisici riconducibili alla gestione pandemica). Abbiamo cercato di trovare un confronto non ideologico, che non fosse un braccio di ferro tra due tesi, e il risultato si è concretizzato in questo tavolo di ricerca sulla mortalità infantile, che vede anche partecipare il garante dell’infanzia su nostra sollecitazione.

Vi state occupando anche di ciò che riguarda l’altissimo tasso di denatalità in Abruzzo.

Sì, abbiamo ottenuto i certificati di assistenza al parto attraverso un accesso agli atti al servizio digitale sanitario della regione Abruzzo, e abbiamo notato che nel 2021 la natalità in Abruzzo si è dimezzata rispetto agli anni precedenti. Sicuramente si devono tenere in considerazione diversi aspetti ambientali e fattori economico-sociali, ma un’impennata spaventosa del numero di aborti va letta senza censure e tabù, anche tenendo conto di eventuali legami con la somministrazione anticovid.

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Diamo ora la parola al professor Giovanni Frajese.

Dottor Frajese, lei, insieme al dottor Capucci, garantisce la qualità scientifica di questo progetto di studio e prevenzione.

Questa ricerca va ormai avanti da più di un anno e si fonda su dati europei incontrovertibili, pubblicati sia su EuroMOMO, il quale mostra un aumento della mortalità dal 2021, trend proseguito nel 2022, e che non accenna a diminuire nell’anno corrente 2023. Gli stessi dati sono stati pubblicati anche dalla letteratura scientifica tedesca.

Noi, con il Comitato Difesa Minori, ci siamo soffermati però sulla fascia di età 0-14, in quanto range attenzionato anche da EuroMOMO stesso. L’approccio non è stato di tipo ideologico, abbiamo infatti avviato un dialogo con le istituzioni regionali e italiane sulla scorta dei dati a disposizione. Non abbiamo un nesso causale certo e isolato, ma in questi anni sono stati fatti una serie di interventi di tipo socio-politico e sanitario che possono aver inciso sulla salute psico-fisica della popolazione: presenza del Covid nelle sue varianti, lockdown e utilizzo delle mascherine, vaccinazione, fattori che potrebbero aver influito su questi numeri che evidenziano un rilevante cambiamento nei tassi di mortalità in Italia e in Europa.

C’è poi un dato locale ulteriore, estremamente importante, che dovrebbe essere esaminato: nell’anno 2021 in Abruzzo sono nati la metà dei bambini degli anni precedenti, passando da 9-10 mila bambini a meno di 5 mila nel 2021. Nel 2022 la situazione sembra essere tornata quasi nella norma, il che farebbe pensare che proprio in quell’anno debba essere successo qualcosa che ha influito su tale fenomeno. Quindi le evidenze da cui partiamo sono un eccesso di mortalità nella fascia 0-14 e diminuzione della natalità.

Cosa proponete, di fatto, alle istituzioni?

Ciò che proponiamo alle istituzioni si chiama “sorveglianza attiva”: ossia andare alla ricerca di un fattore che ci possa aiutare a predire quali bambini rischiano una cosiddetta morte improvvisa. Sappiamo che questi decessi, sono per oltre il 50%, riconducibili a problemi di natura cardiologica.

Di fatto si tratterà di prendere un campione costituito da un migliaio di bambini, sottoporli ad un’anamnesi (ossia ad una ricostruzione della loro storia clinica) per capire se vi sono elementi di rischio nella storia familiare, personale, ambientale: l’obiettivo è trovare un marker che possa definire un rischio e quindi una possibile soluzione a questo tragico fenomeno.

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Le dichiarazioni del professor Alessandro Capucci

Il dottor Capucci, ci ha invece illustrato quella che sembra essere una correlazione tra aumento dei decessi in Europa e aumento delle patologie cardiache, su tutte la miocardite: “I dati che ci raccontano di un incremento di decessi improvvisi in età giovanile sono stati pubblicati su recentissimi studi inglesi e tedeschi, e queste evidenze, in particolare i dati inglesi, ci dicono anche che questo preoccupante aumento, in atto già dal 2021 al 2022, ha subito un ulteriore rialzo nel 2023. Contemporaneamente, vediamo che le patologie cardiache sono in crescita, in particolare le miocarditi”.

Cosa sono le miocarditi?

Le miocarditi sono infiammazioni del cuore che causano cicatrici nel tessuto muscolare, all’interno del quale si forma del tessuto cicatriziale; purtroppo in seguito possono svilupparsi aritmie, le quali a distanza di anni possono provocare anche la morte.  

La miocardite è una patologia molto subdola, ci sono infatti forme meno severe che sfuggono alle diagnosi, ma non per questo meno pericolose: esse, nel corso degli anni, possono dare quei danni cicatriziali che potrebbero causare il decesso.

Avete rilevato, in particolare, un legame tra decessi improvvisi e patologie cardiache, per lo più miocarditi.

Sì, così sembra attualmente. Uno studio tailandese e uno svizzero ci riportano un dato altissimo: un incremento della patologia dal 2.3 al 2.8 %, un numero altissimo considerando che la patologia si assestava, prima del 2021, ad 1 soggetto su 1000 e ora siamo ad 1 su 100. Ci sono dunque evidenze molto serie che ci dicono che le cause di queste morti improvvise giovanili, 0-14, possano essere legate alle miocarditi.

Anche confrontando le autopsie sono emersi dati rilevanti: uno studio eseguito su 600 esami autoptici ha rivelato che il 53% dei decessi è legato a problemi cardiaci, il 17% a cause ematologiche e l’8% è associato a problemi respiratori. Anche questo dato, che parte da un altro tipo di ricerca, fa emergere l’impressionante aumento di problemi cardiologici.

Ci sono poi dati che mettono in evidenza un legame temporale tra la campagna vaccinale e l’aumento di mortalità giovanile. Non abbiamo la prova che il vaccino anticovid sia la causa di queste morti improvvise, né tantomeno la cerchiamo per ragioni legate al pregiudizio, ma non possiamo ignorare questi numeri e le loro possibili correlazioni”.

Link utili alla comprensione e approfondimento del testo:

https://journals.plos.org/plosmedicine/article?id=10.1371/journal.pmed.1004056

https://www.preprints.org/manuscript/202307.1198/v1